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Autore: ZetaDreams    03/03/2012    1 recensioni
Tre momenti del rapporto tra George e Angelina. Perché non credo che George fosse un ripiego. Perché credo che loro fossero qualcosa di più già ai tempi di Hogwarts. Perché, forse, il loro amore era scritto nel destino.
[cit. dalla seconda One-Shot]
Si sentì di nuovo un codardo, chiuso in quel rifugio mentre il resto del mondo combatteva, ma se stare con Angelina significava rimanere lì, allora non voleva essere da nessun’altra parte.
George chiuse gli occhi, stringendo più forte Angelina contro di sé, e l’odore di bruciato e paura che riempiva il castello fu sostituito dal profumo di cioccolato e zenzero.

[Terza classificata al "Chocolate contest" indetto da Polvere_di_stelle e giudicato da CassandraClare]
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Angelina Johnson, George Weasley | Coppie: Angelina/George
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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Nickname: ZetaDreams (sia EFP che forum)
Titolo della storia: Perhaps, it was fate
Pairing: George/Angelina
Prompt obbligatorio: cioccolato allo zenzero
Prompt facoltativi inseriti: oro, sensazione, pluffa
Genere: Romantico/
Introspettivo/Drammatico
Avvertimenti: Raccolta di One-Shot
Introduzione/Presentazione/
Trama della storia: Angelina è andata al Ballo del Ceppo con Fred, ma dopo la fine della guerra ha sposato George. Molti hanno pensato che George fosse solo un ripiego per Angelina e che Angelina fosse per George solo un modo di aggrapparsi al fratello. Se invece la storia fosse diversa? Se il loro fosse vero amore? Se fosse stato destino già dai tempi di Hogwarts? 
 


Perhaps, it was fate.


QUANDO LUI ERA ANCORA QUI

-In questa squadra non voglio rompiscatole o piagnucoloni. Se non siete disposti ad allenarvi duramente e a collaborare, se non avete spirito di competizione, allora uscite immediatamente da questo campo-
Angelina passò in rassegna ogni singola faccia che le stava di fronte. Alcuni bambini del secondo e terzo anno si allontanarono a testa bassa dal gruppo e salirono sugli spalti, scoraggiati dal discorso del Capitano.
-Ci mettiamo anche a spaventare i bambini, Johnson? Avranno scambiato le tue trecce per serpenti-
La voce acuta della Parkinson arrivò nitida fino a lei, ma Angelina si limitò a scrollare le spalle, facendo tintinnare i braccialetti d’oro che portava al polso sinistro, e cominciò a organizzare le selezioni. Non sarebbe riuscita a costruire una squadra come quella che aveva vinto la Coppa al suo quinto anno, ma voleva almeno mantenere la propria dignità.
Le sue già scarse speranze furono distrutte dalle terrificanti prove alle quali assistette. I Cercatori non erano in grado di effettuare una picchiata decente e i Battitori avevano una pessima mira; il potenziale, nella maggior parte dei casi, c’era, ma nessuno le faceva scattare quella scintilla che diceva “questo sarà un buon giocatore”. Si passò una mano sul volto e strinse più forte la presa intorno alla scopa, cercando di trattenersi dallo scagliare una fattura addosso a quegli idioti.
Le selezioni misero a dura prova i suoi nervi, ma alla fine poté ritenersi soddisfatta dei risultati. Ginny Weasley era agile e veloce, anche se poco attenta, e i due Battitori, Jack e Sloper, avevano un buon gioco di squadra. Con un po’ di allenamenti sarebbero riusciti a non classificarsi ultimi.
-Grazie a tutti per essere venuti, potete andare a cambiarvi-
-Credo che il nostro inno avrà occasione di ampliarsi. Potremmo creare una strofa per ogni giocatore incapace. Che ne dici, Pansy?-
-Verrà una canzone magnifica, Draco- la faccia da carlino della Parkinson si contrasse in un ghigno divertito –Ci vediamo alla prossima partita, Johnson-
-Sempre che tu non preferisca abbandonare. Faresti una figura migliore, ne sono sicuro-
-Va all’inferno, Malfoy-
I due Serpeverde scoppiarono a ridere e si allontanarono dal campo, lasciando Angelina sull’orlo di una crisi isterica. Lei infilò la mano nella tasca della divisa e ne estrasse un cioccolatino. Mormorando una serie di epiteti poco eleganti indirizzati ai Serpeverde, scartò l’involucro rosso e assaporò il gusto amaro del dolce.
-Ci abbuffiamo di cioccolato, Johnson?-
-Cioccolato allo zenzero, Weasley- specificò la ragazza -Calma i nervi-
-Dovresti mangiarne più spesso, allora-
Angelina lo fulminò con lo sguardo e lui rise.
-Non devi ascoltarli, Angie- disse George scrollando le spalle.
-Se tu ti fossi trattenuto dal prendere a pugni quell’idiota, io non sarei costretta a fare questi provini e ad affrontare quei Vermicoli-
-In effetti…-
-E comunque non mi importa quello che dicono. Non sembra, ma abbiamo qualche chance come squadra. Non mi farò battere da loro-
-Puoi anche perdere la Pluffa, ma mai le pluffe, eh?-
Angelina alzò un sopracciglio e inclinò la testa leggermente a sinistra.
-Questa era triste, George-
-Stavo sdrammatizzando- assunse un’espressione corrucciata -Come squadra non promettete molto bene…-
-Non è necessario che me lo ricordi- sibilò lei.
-Non era un’accusa nei tuoi confronti…-
-Già, ma se perdiamo la colpa è mia. Quindi gradirei che tu non facessi del sarcasmo di bassa lega su questo-
Angelina strinse la presa sul manico di scopa e si voltò, diretta agli spogliatoi. George si incamminò al suo fianco, passandosi una mano tra i capelli rossi e guardandosi intorno, come alla ricerca di qualcosa. Stava ancora esplorando il parco quando Angelina si fermò di colpo. Aveva gli occhi puntati su Fred, che parlava allegramente con una Tassorosso del quinto anno molto carina e un po’ impacciata. Angelina li osservò per un attimo prima emettere un suono a metà tra uno sbuffo e una risata.
-Niente attacchi di gelosia, Johnson?- George la guardava con un sorriso malizioso.
-Perché dovrei?
-Sei la sua ragazza, no?-
-Sono stata la ragazza di tuo fratello con ritmi molto irregolari. Ora siamo solo due amici con un passato di amanti-
-E anche un presente-
Angelina sospirò esasperata.
-È successo solo una volta negli ultimi tre mesi- 
-Allora non neghi che c’è ancora qualcosa tra voi-
-Non è nulla di serio, non lo è mai stato in fondo. Ero una delle tante, solo così sciocca da cascarci sempre. Non credo che la situazione sia cambiata: sono un ripiego quando non sa cosa fare- disse con semplicità, un mezzo sorriso stampato sul volto.
-Sei molto più di questo, per lui-
George si fece serio.
-Non è mai stato in grado di dimostrarlo- disse lei, accennando al flirt che si svolgeva poco distante.
-Sai com’è fatto. Sei stata tu a dirmi che ogni tanto è egocentrico e irritante, ma hai anche detto che riesce sempre a farti ridere. Io so che tu sai che lui ti vuole bene, più di quanto ne abbia mai voluto a un’altra ragazza. E anche lui sa che tu lo sai, per questo non te lo dimostra sempre-
-Vuoi aggiungere un altro “sai”?-
-Sono serio, Angelina-
-E io non so dove vuoi arrivare, George-
-Forse ha solo paura di mostrare quello che prova-
-O forse, semplicemente, non prova nulla-
-Non lo pensi davvero-
-E anche se fosse, cosa ti fa pensare che mi importi ancora?-
-Ti ho vista tirare fuori gli artigli pur di prevalere sulle altre spasimanti di Fred. Forse la cosa non fa testo, dato che diventi aggressiva ogni due per tre, ma credo che tu non voglia buttare via tutta la fatica che hai fatto-
-L’ultima volta che siamo usciti insieme risale a maggio dell’anno scorso e non è andata proprio benissimo. Abbiamo fatto sesso, nulla di più. Io non sono nulla di più per lui- 
-Credi di conoscerlo meglio di me, Johnson?-
Ecco di nuovo il sorriso strafottente, esempio perfetto della sua capacità di adattarsi alle situazioni, di vedere ogni sfumatura delle cose.
-Perché è così importante che io esca con tuo fratello?-
Angelina si avvicinò fino a trovarsi a pochi centimetri dal volto di lui e il sorriso di George si affievolì. Il fresco aroma del cioccolato allo zenzero, che lei aveva appena mangiato, li avvolse. Lui indietreggiò di un paio di passi e si passò una mano tra i capelli, sospirando.
-So che Fred non lo dà a vedere, ma per lui sei molto importante. Dimmi che anche per te è la stessa cosa-
-Perché?- sibilò lei, continuando ad avvicinarsi.
-Dimmi che provi ancora qualcosa per lui-
-Perché?-
-Perché sapere che vi desiderate a vicenda è l’unica cosa che mi impedisce di provarci con te e ferire lui- sbottò George.
Angelina si morse il labbro inferiore e osservò il paesaggio cupo che li circondava. Le nuvole erano scure e basse e il vento li aggrediva con violenza. Sentirono dei tuoni in lontananza e l’acqua del lago si increspò.
-Voglio stare con Fred- disse, evitando con cura di guardare George negli occhi.
Non aveva voluto pensare prima di rispondere, ma nei secondi di silenzio che seguirono, fu costretta a convincere se stessa di aver dato la risposta giusta. Erano due anni che continuava questo tira e molla inutile, solo perché lei non era in grado di decidere, solo perché voleva qualcosa che non poteva avere, a meno di non rinunciare a qualcos’altro.
Aveva iniziato a uscire con Fred verso la fine del quinto anno e la loro relazione era stata una serie di alti e bassi, apparentemente incomprensibile a occhi estranei. Durante l’estate non si erano quasi sentiti e dopo, con l’agitazione dovuta al Torneo Tremaghi, avevano ricominciato a vedersi regolarmente solo dal Ballo del Ceppo.Angelina era convinta di aver amato Fred, almeno in principio, e probabilmente era vero, ma si trattava di un amore debole, nato da un’amicizia che sarebbe dovuta rimanere tale. Si era accorta che la loro relazione non avrebbe mai avuto un futuro fatto di figli e matrimonio, di casa con giardino e pic-nic la domenica, eppure non si era fermata. Gli sguardi invidiosi delle altre ragazze la gratificavano e all’inizio credeva che il loro rapporto fosse perfetto, perché ridere, secondo lei, era l’aspetto più importante di una relazione, si stava bene insieme quando ci si divertiva. Con il passare del tempo aveva scoperto che l’amore non doveva essere solo quello, ma anche un rifugio sicuro da tutto il resto. E la sua relazione con Fred era un riparo dal mondo, ma tutt’altro che solido e affidabile. Quando aveva un problema, Fred faceva una battuta e per il tempo di una risata lei dimenticava tutto, ma i dubbi non ci mettevano molto a riaffiorare. Dopo quasi due anni si era resa conto che aveva commesso un errore: non aveva calcolato che uscire con Fred le avrebbe impedito, in futuro, di stare con chi amava davvero. Gli altri avrebbero parlato male di lei alle sue spalle, l’avrebbero giudicata senza pensarci due volte e lei non lo avrebbe sopportato. Alicia credeva che si trattasse di un motivo molto stupido per rinunciare alla propria felicità, ma Angelina non avrebbe mai ammesso di essere infelice.
-Ne sei sicura, Angie?-
George la afferrò per le spalle e la costrinse a guardarlo. Angelina non oppose resistenza, pur temendo che lui potesse leggerle negli occhi il senso di colpa.
-Sì- sussurrò lei, appena udibile sopra l’urlo del vento.
George annuì, più serio di quanto lei l’avesse mai visto. Angelina avrebbe voluto dirgli che non era vero, che preferiva lui a Fred, ma rimase in silenzio, con il cuore che batteva veloce e rumoroso nel petto. L’unica cosa sensata da fare era girarsi e andarsene, ma le sue gambe non volevano muoversi. Si avvicinò ancora di più al volto del ragazzo e sentì un brivido percorrerle le mani. Strinse i pugni lungo i fianchi e, facendo appello a tutta la sua forza di volontà e a tutto il suo orgoglio, si limitò a sfiorargli la guancia con le labbra.
-Scusa- mormorò prima di voltarsi e camminare a passo spedito verso gli spogliatoi, i braccialetti d’oro che tintinnavano cristallini sopra l’urlo grezzo del vento.
George rimase fermo in mezzo al parco umido, ancora avvolto dal suo profumo di cioccolato e zenzero.

~ ** ~


Angolo autrice
Questa è la prima di tre One-Shot incentrate sul rapporto tra George e Angelina. E' la prima volta che scrivo su di loro e sono felice di averlo fatto, anche se ho dovuto scrivere la storia venitmila volte prima di raggiungere una forma accettabile XD 
La raccolta si è cassificata terza al "Chocolate contest" indetto da Polvere_di_stelle, ma giudicato da CassandraClare causa scomparsa della giudiciA. Quindi ne approfitto per ringraziare di nuovo CassandraClare, che si è accollata il compito di valutare tutte le storie, davvero un immenso grazie :)
Il giudizio lo posterò insieme all'ultima One-Shot. 

-Zeta
  
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