Mi alzai dal letto, feci una doccia veloce, pettinai i miei lunghi e mossi capelli ambrati, poi indossai un abitino verde chiaro, delle comode ballerine bianche, e un golfino bianco, presi la mia borsa in cui, all’ interno, c’era la mia vita: ipod, Cime Tempestose, block notes e penna (amavo scrivere di ogni cosa mi potesse aiutare con le mie canzoni). E come ogni Domenica mattina, scesi le scale del dormitorio della London Art Academy, per andare nel cortile e sedermi a piedi della vecchia quercia del campus, era il mio posto preferito, qui riflettevo, leggevo, chiacchieravo con la mia migliore amica Madison e ogni tanto, mi concedevo di pensare a lui ... e inevitabilmente, qualche lacrima sfiorava il mio viso, lui mi aveva rubato il cuore e poi, come niente fosse, l’aveva rotto in mille pezzi. Con lui mi sentivo al sicuro, completa, amata. Ma era solo un’ illusione creata dalla mia mente ... lui in realtà non mi amava, no decisamente no. Ero stata un giocattolo nelle mani di uno stronzo, uno stronzo che amavo. All’ inizio di settembre, prima di ripartire per tornare al campus, decisi di fargli una sorpresa. Parcheggiai la macchina di fronte casa sua, diedi un’ occhiata al portone, si stava aprendo ... eccolo. Aprii la portiera dell’ auto, per corrergli incontro, ma rimasi pietrificata, non capivo più niente, era come se tutto fosse diventato improvvisamente nero, c’era lui: Tyler insieme ad Annie, una delle mie più care amiche, e fin qui non ci sarebbe stato niente di male, se non ... si fossero baciati, ripetute volte, ignari della mia presenza. Io ero ancora li, immobile, come una cretina, aspettando chi sa cosa. Quando finalmente si staccarono e si avviarono mano nella mano verso il cancello, si accorsero di me. Tyler lasciò subito la mano di lei, venendomi incontro, automaticamente indietreggiai, se prima non sentivo niente ora la rabbia si stava impossessando di me. Inizia a urlare a chiedere il perché, cosa avessi fatto di così sbagliato, tra un singhiozzo e l’altro. Ma tutto ciò che ricevetti come risposta fu un’ insignificante: mi dispiace. La voce di Liam mi riportò alla realtà ... “Finalmente ti ho trovata! Ho bisogno del tuo aiuto per ... Rachel tutto bene?” mi disfai alla svelta di quelle fastidiose lacrime e pronunciai un poco convincente “Mmh ... si!”  
 



 

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Prima di tutto, vorrei ringraziarti anche solo per aver letto l’inizio di questa mia prima FF! Spero ti sia piaciuta (:
Mi farebbe molto piacere sapere cosa ne pensi, magari con una recensione ma anche un messaggio privato va benissimo! Grazie ancora. Un Bacio Giuli (: