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Autore: lexzie    04/03/2012    3 recensioni
Marco è sempre sofferente per la storia con Rachele ed Eva cerca di aiutarlo. Gli sta vicino e lo spinge a distrarsi invitandolo al mare con i loro amici, Walter e Veronica.
Quella sera però, come sappiamo, il piano della ragazza va in frantumi. E se invece le cose fossero andate diversamente?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Eva Cudicini, Marco Cesaroni
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Le onde del mare che arrivano lente e delicate sul bagno asciuga. La luna che illumina la spiaggia. Un falò che brucia e sprigiona calore in una fresca serata d'estate.
Seduti, su di un grande tronco d'albero, tre ragazzi. La prima è Veronica, una ragazza vivace dai lunghi capelli bondi; il secondo si chiama Walter, altrettanto estroverso e sempre pieno di allegria; l'ultima è lei, Eva, che gioca con i piedi, spostando la sabbia, non prestando molta attenzione ai suoi amici. Il suo sguardo è assente, rivolto altrove, verso qualcuno, pochi mentri più in là. È lui, Marco. Ha in mano una chitarra e picchietta le corde dello strumento, come se fosse in un mondo tutto suo. 
«Pss..Eva?! Vai!» sussurra Veronica alla ragazza, suggerendole di andare a cogliere la sua occasione.
Eva sorrise e in pochi secondi si alzò in piedi raggiungendo il suo fratellastro, il suo amico, il suo primo vero grande amore.
«Ohi» dice lei sedendosi accanto a lui.
«Oh» risponde lui accergendosi di lei.
Si guardano e si sorridono per un attimo.
«Bella giornata eh?» esclama la ragazza.
«Già. Devo ringraziarti» risponde lui contento ripensando ai bei momenti vissuti quel giorno.
«Dovere. Diciamo che tra me e il tuo videogioco è diventata una questione personale. Voglio vedere chi vince!» aggiunge lei scherzando.
Lui le sorride di nuovo e poi si perde a guardare l'orizzonte del mare ormai buio, continuando a parlarle.
«Sai che è incredibile, fin quando non esci di casa non ti accorgi di quanto stai bene fuori!»
«Già. Dovremmo farlo più spesso»
«Si» risponde lui volgendole lo sguardo. Con la mano le sposta un ciuffo di capelli dietro l'orecchio. Un gesto spontaneo, dolce, affettuoso che fanno rabbrividire la ragazza, lasciandosi accarezzare dalle sue calde mani.
La mano va via, la magia svanisce. Così Eva si appoggia a lui, sulla sua spalla. Il posto più comodo del mondo.
«E...dove mi porteresti?»
«Bhe sicuramente ti porterei nei posti che ho più cari» risponde lui con facilità con gli occhi che luccicano.
«E quali sono?» gli domanda curiosa di ascoltarlo.
«Bhe...il bar della stazione, dove c'è tanta gente che ha fretta perchè deve prendere il treno e tanta altra che è più tranquilla perchè è appena scesa e si può godere Roma» contina lui versando in un bicchiere un pò di vino.
«E poi ti porterei sull'Aventino a vedere le rovine romane»
«Sull'Appia Antica?» chiede lei.
«Si sull'Appia Antica a vedere le rovine» ride lui correggendosi.
«Le rovine e i ristoranti di pesce che chiamano il vino» conclude avvicinando il bicchiere alla bocca e facendo un sorso.
Lo sguardo incantato di lei che immaginava ogni momento insieme a lui in quei posti meravigliosi che lui descriveva, rimanendo in quella posizione così comoda.
«E poi?»
«E poi ti porterei davanti a casa»
«Perchè davanti a casa?» domanda lei aspettando una sua risposta.
Lui si volta e la guarda di nuovo.
«Perchè è lì che io e te ci siamo conosciuti»
Eva gli sorrise senza esitazione rimanendo senza parole. Gli occhi valevano più di mille parole. Occhi che non sanno mentire.
«Eva...io...volevo chiederti scusa»
«Per cosa?» chiede la ragazza sorpresa.
«Per averti stressato in questi giorni con la storia di Rachele, di...»
«Va bhe Marc. Lascia stareo»
Eva si allontana dalla spalla di Marco infastidita a sentire pronunciare il solo nome di quella donna.
«E invece no. Io mi sono reso conto di aver sbagliato» continua a dire lui posando il bicchiere per terra.
Eva si ferma a guardarlo, curiosa di ascoltare quello che aveva da dirgli.
«Avevi ragione tu» riprende il ragazzo voltandosi verso di lei a guardarla.
La ragazza lo guardava incerta. Non capire cosa lui volesse dire.
«Riguardo a cosa?» gli domanda quasi intomirita.
«Su Rachele» risponde lui come se fosse ovvio.
«Era una storia impossibile. Non avrebbe ma funzionato tra di noi. E probabilmente non me ne accorgevo perchè...ero...»
All'improvviso si blocca. La paura di andare avanti per dire qualcosa che non si deve dire. La paura di andare avanti per confessare un segreto mai detto. La paura di andare avanti per non rovinare tutto.
«Eri?» gli domanda Eva, incitandolo ad andare avanti.
Marco la guarda di nuovo sorridendo. Si fa coraggio.
«Ero preoccupato a dimenticare...a dimenticare un'altra persona»
Eva corruccia la fronte non capendo. Fraintende che ci sia un'altra ragazza, un'altro amore, un'altra che abbia occupato il suo cuore. Ha paura di sentire il resto.
Così chiude gli occhi, mentre lui continua a parlare.
«Un'altro amore impossibile. Un amore vero. Che non ti fa dormire la notte. Che ti fa battere il cuore ogni volta che vedi lei. I suoi occhi. Le sue labbra. Il suo sorriso»
Eva non ce la fa. Vuole andare via. Non ce la fa a sentirlo parlare così. Non ce la fa a vederlo innamorato di un'altra, di nuovo.
«Ero così preoccupato a dimenticarla che non mi rendevo conto di quanto io la ami ancora»
Marco la guarda sperando che lei capisse. Eva, invece, abbassa lo aguardo rassegnata all'idea di mettersi il cuore in pace. Ma ecco che lui le prende il viso tra le mani e riprende a parlare.
«Ero preoccupato a dimenticarla perchè mi hanno ripetuto più volte che io e lei non possiamo stare insieme. Perchè è un'amore così assurdo che io e lei non potremmo mai avere un futuro»
Eva alzo lo sguardo accolta dalle sue mani calde. Si perde nei suoi occhi e lo ascolta con il cuore che le fa male e che vorrebbe piangere.
«Ho sbagliato. Perchè ho provato inutilmente a dimenticarti»
Eva non crede alle sue orecchie. Non crede di aver capito bene quelle parole.
«Cosa?» osa chiedre incredula.
«Si. Eva io...ti amo» la voce di Marco che sussurra le parole più belle el mondo.
Le sue mani che accarezzano le gote di Eva. E lei che si sente il cuore battere come non ha mai fatto prima.
«E non importa se tu non provi lo stesso per me ma...io dovevo dirtelo» continua Marco allontanando le sue mani.
Eva sente una stretta al cuore non appena lui si allontana; così gli prende le mani per voltarlo di nuovo verso di lei.
«A me non importa se ti hanno detto che io e te non possiamo avere un futuro. Perchè anch'io ti amo Marco»
  
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