E la cantina buia dove noi, respiravamo piano.
Tutto era cominciato lì, quando avevano ancora dieci anni: stavano giocando a nascondino a casa di Nonna Molly, e sia Rose che Albus avevano scelto lo stesso nascondiglio: la cantina, quella dove la nonna metteva tutte le scorte e le cose che non servivano. -Rosie, vattene! Questo è il mio nascondiglio...muoviti prima che James ci trovi!-
-no, vattene tu! L'ho pensato prima io questo posto- gli aveva risposto Rose, mettendo il broncio. James che urlava ''arrivo'' dal soggiorno, aveva annunciato ai due la fine della conta. -dai Al, ti prego...non mi faccio scoprire!-
Il moro alzò gli occhi verdi al cielo, mentre un sorriso entusiasta si allargava nel volto della cugina -d'accordo, ma se ci scopre, conti tu-
La ragazzina annuì, abbracciandolo, e dandogli un bacio sulla guancia.
Era cominciato tutto con un piccolo bacio sulla guancia, che però entrambi non erano riusciti a dimenticare: sebbene piccolissimi, avevano conosciuto quel giorno il significato della frase ''le farfalle nello stomaco''.
Ora, a distanza di sei anni, erano di nuovo in quella cantina, a notte fonda. -un altro bacio e usciamo Rosie...uno- le sussurrò piano Albus, assumendo quello sguardo al quale la ragazza non riusciva a resistere. Lei rise, Al era sicuro che quella fosse la risata più bella del mondo: come avrebbe voluto urlare a tutto l'universo quanto lei era bella, quanto la amava e quanto la desiderava
-uno piccolo però...- gli disse, mentre si avvicinava a quelle labbra che le davano tutto: era incredibile come ogni sensazione ed emozione bella potesse essere racchiusa in quelle due labbra e in quegli occhi nei quali si perdeva più che volentieri.
-esco prima io...tu sei molto meno brava di me a non farti scoprire- le rivolse un sorriso dolce, cercando un'ultima volta la sua bocca, il suo sapore: l'avrebbe risentito solo il giorno dopo, o meglio, la notte dopo.
-scemo...buonanotte- lo vide sparire oltre la porta, dopo qualche minuto uscì anche lei: sembrava aver preso la stessa sbadataggine di Tonks, infatti riuscì a colpire con la testa una delle pentole appese della cugina, facendola cadere a terra in un gran fracasso. ''forse Al non aveva tutti i torti...'' pensò ridendo, mentre correva verso la sua camera.
Di nuovo nella cantina, al buio: solo una candela permetteva ai due di guardarsi, di amarsi anche con gli occhi, respirando piano.
-voglio fare l'amore- nessuno dei due seppe dire chi avesse pronunciato quelle parole, lei lo prese per la camicia, avvicinandolo a sé mentre si distendeva, per poterlo baciare. Si fermarono per potersi guardare negli occhi: ormai non potevano più negare i loro sentimenti, che lo sapesse tutto il mondo che si amavano! Le loro mani intrecciate, così come i corpi, nudi, che si muovevano come a ritmo di una bellissima canzone. Rimasero abbracciati anche dopo, in silenzio, senza parlare.
-ti amo Albus-
Un bacio, un altro, un altro ancora. Quello era l'amore, quello era tutto ciò che serviva ad entrambi.
-ti amo anch'io, Rose-
e la cantina buia dove noi, respiravamo piano.
Ciao, piccola one
shot sulla coppia Albus/Rose. Ovviamente le citazioni sono della
canzone di Battisti ''La canzone del sole''. fatemi sapere se vi
è piaciuta, baci. Manson.