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Autore: DJ_AmuStar    04/03/2012    9 recensioni
"L’uomo alzò il volto, che fino ad allora aveva tenuto leggermente abbassato, e il suo sguardo incrociò il mio. No…i suoi occhi erano come fatti di fuoco proprio come quelli dell’uomo dell’incubo…ma non può essere, questa volta mi sa che sono rimasto realmente traumatizzato; devo smetterla con i film horror, ha ragione la mamma…forse sono quelli che mi fanno venire gl’incubi…
???: Ciao Michael…
Io mi pietrifico dallo shock. Lui, la sua voce profonda e lugubre allo stesso tempo…e poi sa il mio nome…no non può essere lui di sicuro sto ancora sognando questo è tutto un incubo…
???: Mi dispiace Michael ma non è un incubo…
Cosa?! Ma come ha fatto a…
???: Non ti sorprendere… io dopotutto sono parte di te, quindi riesco perfettamente a sentire i tuoi pensieri ed i tuoi sentimenti…in questo momento sei impaurito e scioccato dalla mia presenza vero? Stai pensando che io sono solo un incubo, uno stupido sogno ma invece non è così. Io sono una parte di te Michael, la parte più oscura che risiede dentro di te…"
DjAmuStar: Bene! rieccoci qui con questa macabra storia che ha come protagonista il nostro Mephiles XD
Mrthekingdomhearts: Con questa storia vogliamo raccontare come è nato il Mephiles che conosciamo oggi... ;)
DjAmuStar: Quindi mettetevi comodi e immergetevi in questa storia di sangue "Whispers of death in the Dark"! xD
Genere: Drammatico, Horror, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Mephiles the Dark, Un po' tutti
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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La cover della Fic ^^ 
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Come tutto ebbe inizio…

 
Lo vedo, lo vedo di nuovo…
E anche questa volta uccide. Ma non un altro uomo, un bambino o un animale come le altre volte…
Questa volta sta uccidendo una donna. Ormai questa è l’ottava volta che la trafigge con un pugnale, eppure la donna non si arrende, continua a lottare e cerca di fuggire dalle grinfie di quell’uomo. Ormai riesco a vedere distintamente il suo volto sofferente straziato dal dolore delle ferite che le ricoprono il petto ed il ventre. Il sangue continua a sgorgare dalle ferite e cerca di tamponarlo con le mani ma tanto è inutile…anche se l’uomo non riuscisse ad ucciderla morirebbe dissanguata. Ma adesso l’uomo le ha tagliato le gambe, un urlo di dolore strazia l’aria che circonda me e la scena a cui sto assistendo per l’ennesima volta; un’aria nera, più nera di una notte senza luna. La donna ormai non ha scampo. L’uomo riesce ad ucciderla con un’ultima e profonda pugnalata al centro del petto. Anche se sono distante riesco perfettamente a sentire il rumore della carne trafitta e dello sterno rompersi all’impatto del pugnale. L’uomo si volta a osservarmi con i suoi occhi di fuoco, sorride e per la prima volta mi parla…
???: Ciao Michael…
Io spalanco gli occhi sorpreso e scioccato al tempo stesso. Come fa a conoscere il mio nome?
???: Presto ci rivedremo eheheh…ma adesso, SVEGLIATI!
 
***
 
???: Svegliati Michael, o farai tardi a scuola!
Apro gli occhi, ma li richiudo subito a causa della luce emanata dalla finestra che mia madre ha aperto per svegliarmi. Odio, e ho sempre odiato la luce. Ho sempre preferito l’oscurità… Mi alzo a fatica dal letto e vado a lavarmi i denti, preferisco non far arrabbiare mia madre. Il suo nome è Meredith Jones, è alta, magra e con i capelli neri e ricci che le ricadono morbidi sulle spalle. Ha gli occhi verdi come i miei, ed è una riccia color indaco. La mia mamma è proprio bella e premurosa anche se a volte è molto severa…
Finisco di lavarmi i denti, mi vesto e scendo di corsa le scale con lo zaino in spalla.
Mi siedo a tavola a fare colazione insieme a mio padre che in quel momento sta leggendo il giornale. Il suo nome è Jack Nelson; gli somiglio molto, infatti anche lui è un riccio grigio scuro con placche color indaco che gli ricoprono i capelli, i bracci e le gambe proprio come me, anche se lui ha gli occhi indaco e porta gli occhiali.
 
Jack: Allora come hai dormito stanotte figliolo?
Michael: Non troppo bene papà…ho fatto lo stesso incubo degli altri giorni…
Jack:  Dai Michael, vedrai che sarà solo una coincidenza se è da un mese che sogni la stessa cosa. Probabilmente sarai più stanco in questo periodo. Dopotutto hai iniziato il nuovo anno scolastico da due mesi, ti dovrai probabilmente riabituare alla scuola.
Michael: Già…probabilmente è come dici tu papà…
 
Ma non ne sono pienamente convinto…sono sicuro che questi incubi non sono normali…dopotutto non può essere normale che ogni notte un ragazzino di 9 anni sogni assassini che uccidono cruentamente altre persone! Anche se la cosa non mi sconvolge più di tanto, probabilmente alcuni miei compagni rimarrebbero traumatizzati ma io no, infatti sono molto maturo per la mia età. Leggo romanzi di Jules Verne, Edgar Allan Poe e Shakespear, e non libri che di solito leggono i bambini della mia età come Geronimo Stilton; inoltre non mi piace giocare fuori all’aperto o ai videogiochi ma preferisco studiare e leggere poesie se mi va. Io sono…DIVERSO, ecco la parola giusta…
Mangio una fetta biscottata con la marmellata di mirtilli sopra, bevo un bicchiere di latte freddo e poi corro alla porta di casa per andare a scuola.
 
Michael: Mamma, Papà io vado!
Meredith: Va bene sta attento!
Jack: E comportati bene!
Michael: Sì, ciao!
 
Esco di casa e mi chiudo dietro la porta, ma non so perché mi sento a disagio, come se qualcuno mi stesse osservando…
Faccio finta di niente e m’incammino su per il marciapiede alberato dove si trova la mia casa. La scuola elementare che frequento si trova a pochi metri da dove abito io perciò me la prendo con calma.
Dopo un po’ però, sento oltre alla sensazione di essere osservato anche quella di essere seguito, la cosa comincia ad inquietarmi. Dopo poco sento dei passi dietro di me e io mi soffermo un attimo sentendo quel rumore. Mi volto e vedo di fronte a me un uomo alto, con una specie di cappello con la tesa abbassata e un lungo montgomery color beige con il colletto alzato il che mi impedisce di vedere bene il suo volto, sembrava l’uomo del film “CasaBlanca”, si mi piacciono quei tipi di film noiosi in bianco e nero che fanno venire il latte alle ginocchia. Comunque l’uomo indossava un paio di pantaloni lunghi color grigio scuro, ed ai piedi portava un paio di scarpe nere e lucide. Al collo portava una sciarpa fatta sicuramente con un materiale pregiato color rosso ocra che gli tappava la bocca. L’uomo alzò il volto, che fino ad allora aveva tenuto leggermente abbassato, e il suo sguardo incrociò il mio. No…i suoi occhi erano come fatti di fuoco proprio come quelli dell’uomo dell’incubo…ma non può essere, questa volta mi sa che sono rimasto realmente traumatizzato; devo smetterla con i film horror, ha ragione la mamma…forse sono quelli che mi fanno venire gl’incubi…
 
???: Ciao Michael…
 
Io mi pietrifico dallo shock. Lui, la sua voce profonda e lugubre allo stesso tempo…e poi sa il mio nome…no non può essere lui di sicuro sto ancora sognando questo è tutto un incubo…
 
???: Mi dispiace Michael ma non è un incubo…
 
Cosa?! Ma come ha fatto a…
 
???: Non ti sorprendere… io dopotutto sono parte di te, quindi riesco perfettamente a sentire i tuoi pensieri ed i tuoi sentimenti…in questo momento sei impaurito e scioccato dalla mia presenza vero? Stai pensando che io sono solo un incubo, uno stupido sogno ma invece non è così. Io sono una parte di te Michael, la parte più oscura che risiede dentro di te…
Michael: Bhè e allora?! Cosa vuoi da me?! Dopotutto sono solo un bambino?! E poi ora lasciami in pace che devo andare a scuola…
 
Comincio ad allontanarmi ma l’uomo continua a seguirmi. Mi volto piuttosto scocciato del pedinamento e gli dico con tono deciso.
 
Michael: Allora? Si può sapere perché mi continui a seguire!?
???: Semplice, essendo una parte di te sono costretto a seguirti ovunque tu vada perciò dovrai abituarti alla mia presenza d’ora in poi…vedrai che non ti disturberò.
Michael: D’accordo a questo punto non ho altra scelta…posso almeno sapere il tuo nome, dato che mi hai tormentato per così tanto tempo non facendomi dormire?
???: Oh scusami, sono stato proprio un maleducato. Il mio nome è Iblis…
Michael: Ok Iblis, puoi seguirmi basta che tu rimanga fuori dalla scuola, non vorrei far prendere un colpo ai miei compagni o alle mie insegnanti…
Iblis: Non ti preoccupare di questo, è tutto sotto controllo…
 
Finalmente arrivo di fronte alla scuola, almeno lì dentro potrò stare lontano da Lui. Mi ha camminato dietro per tutto il tragitto in silenzio, anche se inquietante stranamente la sua compagnia non mi disgarba…
Entro dentro la scuola, non mi viene dietro per fortuna. Vado tranquillamente verso la mia classe, entro e vado a sedermi al mio banco, che si trova nella terza fila vicino alla finestra. Miss Isabelle non è ancora arrivata, lei è la mia insegnante di italiano, è una coniglia dalla pelliccia color crema con i capelli marroni, lunghi e lisci che le arrivano fino alla schiena, ma li tiene legati spesso in una lunga treccia. È sempre molto gentile e disponibile, non è male come insegnante. Guardo fuori dalla finestra per vedere se Iblis è ancora dove l’avevo lasciato ma non c’è più. Lo sapevo, era solo un’ allucinazione.
Appena entra la maestra Isabelle però sento una voce familiare dietro di me che mi dice come in un sussurro…
 
Iblis: Non è un’ allucinazione, è tutto realtà…-sento dire da quella voce profonda e lugubre che avevo sentito per la prima volta stanotte.
 
Il sangue mi si raggelò nelle vene; mi voltai e vidi che in fondo alla stanza c’era Iblis immobile che mi osservava. Allora non era un sogno, lui esiste! Ma allora perché la maestra Isabelle e i miei compagni non lo vedono…? Se l’avessero visto si sarebbero certamente spaventati…
***
 
È suonata la ricreazione dopo due ore di Italiano, che per la prima volta nella mia vita speravo finissero il più presto possibile.
Esco lentamente dalla classe per dirigermi nel corridoio con la mela rossa, che mi ha dato per merenda mia madre, nella mano. Mi appoggio al termosifone; anche se è Ottobre, qui in questa parte sperduta del pianeta Mobius dove abito fa molto freddo.
Come un fantasma appare al mio fianco Iblis, anche lui appoggiato come me al termosifone. La sua apparizione non mi sconvolge più di tanto, anzi faccio finta di niente; che strano…tutte le volte che l’ho vicino sento un gran caldo, come se fossi a Luglio sotto il sole a 40 gradi o forse anche di più!
Mordo la mia mela e con fare indifferente e distaccato inizio a parlargli.
 
Michael: Perché mi hai seguito? Mi pareva di essere stato chiaro nel vialetto…
Iblis: Come ti ho già detto, io sono una parte di te, perciò sono costretto a seguirti ovunque tu vada.
Michael: Va bene, ma Loro?! Non hai pensato che sarebbe potuto venire un colpo alla mia insegnante o ai miei compagni se ti avessero visto?!
Iblis: Infatti ti avevo detto di non preoccuparti. Essendo una parte di te solo tu mi puoi vedere, gli altri non possono vedermi anche se posso interagire con loro…
Michael: Come un fantasma?
Iblis: Si, una specie…
 
Continuo a mangiare la mia mela e noto che alcuni dei miei compagni e delle mie insegnanti fra cui Miss Isabelle mi osservano preoccupate e perplesse, bisbigliando fra di loro. Mah…chissà cosa avranno da borbottare…
Suona la campanella e torno in classe seguito da Iblis che torna dove si era posizionato anche prima. Ora ho 2 ore di Matematica, mia seconda materia preferita. La mia insegnante di Matematica è Miss Jane, è una gatta marrone con i capelli marroni scuro lunghi, lisci fin poco più sotto delle spalle. Anche lei è molto disponibile anche se un po’ più severa. Appena entra si siede, ma prima di iniziare la lezione mi guarda con uno sguardo preoccupato e anche un po’…impaurito?
***
 
Suona la campanella della Fine delle lezioni e finalmente posso tornare a casa. È la prima volta che mi capita di voler uscire da scuola il più presto possibile. Probabilmente è per l’aria tesa che c’era in classe. Tutti a volte voltavano lo sguardo verso di me con occhi curiosi e preoccupati al tempo stesso, ma che gli era preso ai miei compagni?!
Faccio tutto il tragitto fino a casa in silenzio seguito da Iblis. Arrivo a casa che è 12:45, appoggio nell’ingresso lo zaino e vado in cucina per salutare la mamma e il papà e mangiare con loro, oggi la mamma aveva detto che avrebbe fatto le Lasagne, con tanta besciamella e ragù come piacciono a me.
 
Michael: Ciao Papà! Ciao Mamma! Come state? È pronto il pranzo?-dico io allegro di poter finalmente stare con i miei genitori in tranquillità senza occhi che mi fissano preoccupati o fitti bisbiglii nei corridoi mentre passo.
Ma appena finisco la frase, mi accorgo che papà e mamma non sono allegri come loro solito, e mi guardano con occhi malinconici e preoccupati. Ma che gli prende oggi a tutti quanti?!
 
Michael: Ehm…Mamma, Papà c’è qualcosa che non va?
Jack: Ecco figliolo…vedi…
Meredith: Abbiamo ricevuto una telefonata dalle tue insegnanti poco fa, e ci hanno detto che sono preoccupate per te e per come ti comporti…
Michael: Ma…di cosa sono così preoccupate? Non capisco…
Jack: Vedi Michael…le tue insegnanti sono preoccupate perché oggi ti hanno visto parlare più di una volta ecco…da SOLO…
 
Persi un battito a quelle parole. Perché non ci ho pensato prima? È vero oggi ho parlato ad alta voce con Iblis senza che me ne rendessi conto e gli altri mi hanno sentito. Infatti solo dopo ho saputo che non lo potevano vedere…
 
Michael: Ecco vedete…è che oggi ho incontrato l’uomo che sogno ogni notte.
Meredith: Cosa?
Michael: Dico sul serio! Il suo nome è Iblis e dice di essere la parte oscura nascosta in me. Però anche lui mi ha detto che gli altri non lo possono vedere, vero Iblis?
 
Mi volto per guardarlo e cercare conferma ma non c’è più…
 
Michael: Iblis, dove sei? Dove sei andato?!
Meredith: Tesoro non c’è nessuno lì…
Michael: Lo so! Ma prima lui era dietro di me e mi seguiva ve lo giuro!
Jack: Figliolo…vai in camera a riposarti dopo ne riparleremo…
 
Mi dirigo sconsolato in camera mia. Nessuno mi crede. Sono rimasto praticamente solo…
Iblis: Tu non sarai mai solo, ci sarò sempre io qui…
Michael: Ma che fine avevi fatto prima Iblis?!
Iblis: Bhè non è detto che io ti apparga sempre, a volte posso scomparire anche ai tuoi occhi.
Michael: Dirmelo prima no, eh?!
 
Gli urlo contro senza neanche rendermene conto. Mio padre e mia madre aprono lentamente la porta di camera mia con in viso un’espressione sconvolta ed impaurita.
 
Meredith: M-Michael…stai bene…?
Michael: Si…perché…?
Jack: Stai urlando contro il niente…
 
Già è vero, loro non lo possono vedere. Me ne scordo sempre.
 
Jack: Ecco, abbiamo preso una decisione…
Io li guardo perplesso, quale decisione?
Meredith: Ecco, abbiamo deciso di mandarti da uno psichiatra per bambini. Probabilmente potrà aiutarti a mandare via il signor Iblis dai tuoi sogni e dalla tua testa, e potrà farti star meglio.
 
Io rimasi scioccato. Mi credevano…MATTO…?
 
 
DjAmuStar: Allora eccoci qui con la nostra nuova opera tutta dedicata a Mephiles XD
 
Mrthekingdomhearts: Infatti se non l’aveste ancora capito Michael è Mephiles quando era piccolo! X9
 
DjAmuStar: Infatti in questa storia, nata dalla mente di Mrthekingdomhearts, parleremo delle origini di Mephiles, secondo il nostro modesto parere…v.v
 
Mrthekingdomhearts: Ci dispiace di non aver ancora scritto quella con i nostri fan characters ma abbiamo avuto dei validi motivi per cui abbiamo iniziato prima con questa…u.u
 
DjAmuStar: 1-la mia collega aveva già ben delineato tutta questa storia per cui avevamo dei punti con cui partire…
2-l’altra l’abbiamo in mente a grandi linee però dobbiamo ancora lavorare nei dettagli e avendo da finire anche Angels&Devils vogliamo aspettare un attimo…u.u
3-io nel mentre, per la felicità di Saretta98, ho scritto su carta due Oneshot sulla Sonadow, per cui volevo pubblicarle prima dell’altra ff…v.v

 
Mrthekingdomhearts: Bene, speriamo che questa macabra e intrigante (?) storia di Mephiles possa piacervi, Commentate! XD
 
 
DjAmuStar&Mrthekingdomhearts: Al prossimo capitolo! XD

 
Image and video hosting by TinyPic I genitori di Mephiles :D
  
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