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Autore: Unbreakable_Vow    05/03/2012    5 recensioni
E ora ci sono anche Scorpius ed Albus a legarli ulteriormente
Due padri che non sanno come prendersi, e due figli che volgono le situazioni a loro vantaggio.
Genere: Comico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Albus Severus Potter, Scorpius Malfoy | Coppie: Draco/Harry
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
- Questa storia fa parte della serie 'Andiamo per fasi...'
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Per quanto le adori, io e le Drarry non abbiamo un buon rapporto. Quando tento di scriverne, Draco mi sfugge sempre dalle mani e fa un po' come vuole lui, finendo per girare la storia troppo a suo favore e lasciare quel povero Harry a bocca asciutta. Ma quando prompt di Nefene chiama, non si può non rispondere! Così ho raccolto il guanto di sfida e cercato di buttarla giù.
Sperando che vi piaccia, vi auguro buona lettura!
 
Prompt in questione: Draco/Harry, che tiene conto dell'epilogo.  


Titolo: Prima fase
Autore: Unbreakable_Vow
Beta: Cabiria Minerva
Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Albus Severus Potter, Scorpius Malfoy
Pairing: Draco/Harry
Ambientazione: Post-saga
Frase-chiave: E ora ci sono anche Scorpius ed Albus a legarli ulteriormente.
Genere: Introspettivo, "pochetto" Comico e ancor più "pochetto" Romantico
Rating: Verde
Avvertimenti:  Pre-slash, One-shot, What if?

 
 
 

Harry si dice che forse poteva aspettarselo.
Si dice che comunque non dovrebbe stupirsene, che è perfettamente ordinario che succedano cose simili. Si dice che è San Valentino, ed è un classico che in un giorno come questo il Mondo Magico tiri fuori dal cilindro le sue idee più astruse e le assegni senza pietà a povere ed ignare vittime - vittime che, magari, di quella pietà ne avrebbero avuto bisogno.
Ma anche se continua a dirselo, non riesce lo stesso a spiegarsi perché debba capitare proprio a lui.
"Romantico," è il commento sarcastico di Draco, farcito delle peggiori note di disprezzo che la sua voce sia capace di calibrare.
Silenziosamente, di fronte quello spettacolo, Harry concorda con lui; ancor più silenziosamente, si chiede perché certe situazioni imbarazzanti debbano capitargli proprio quando c'è Draco di mezzo.
Doveva essere proprio il suo fumo, della sua Caffioccolata*, quello a condensarsi in una serie di cuoricini rivolti all'uomo che, in quest'istante, sta sorseggiando un Idromele di fronte a lui? A Draco Malfoy? Il suo più odiato compagno di scuola, ora in "pace" forzata e non voluta?
Ovviamente si.
"Non sono stato io!" sbotta sulla difensiva, accorgendosi dello sguardo ancora schifato dell'altro. "Ha fatto tutto da sola!"
Pensa che la sua voce appaia più allarmata del normale, ma non se ne cura più di tanto. Vuole evitare fraintendimenti - per primo con se stesso.
Scaccia quella sensazione lontano quando Draco lo squadra sospettoso, per poi mormorare con voce fredda "Potter, la prossima volta che mi inviti a prendere qualcosa da bere assicurati di non farmi assistere a certescene."
Harry contrae la mascella e gli lancia uno sguardo torvo che ha tutto il sapore dei pomeriggi passati a ringhiarsi contro quando erano adolescenti. Ma adesso non sono più a Hogwarts e, per Merlino, di mezzo per entrambi ci sono passate una guerra, quasi due decenni e tante scelte sbagliate. Possibile che questo non significhi proprio niente?
Così decide di rimangiarsi tutta la bile che gli è salita dal fondo dello stomaco e rimandare le ostilità, almeno per quell'occasione.
"Malfoy, a prescindere dal fatto che trovo decisamente incomprensibile che tu abbia anche solo potuto pensare che l'avessi fatto apposta," - dicevi, a proposito di rimangiarti la bile? - "non siamo qui per litigare, ti ricordo."
"Non c'è di certo bisogno che mi ricordi il motivo del nostro incontro, Potter." La sua faccia non potrebbe essere più misera. "Il pensiero mi tormenta tutte le notti."
Harry sbuffa di fronte quel teatrino, ma si ritrova ad essere ancora una volta silenziosamente d'accordo con l'affermazione di Draco. Il pensiero non è stato di certo piacevole neanche per lui all'inizio, ma crede che l'uomo che gli sta di fronte l'abbia presa anche peggio.
"Non pensi di essere un po' troppo melodrammatico?" punzecchia, perché il vizio di volerlo infastidire e farsi infastidire a sua volta no, non riesce proprio a perderlo. Non con lui.
Ed infatti. "Melodrammatico?" se ne esce fuori Draco con gli occhi sgranati. "Potter, si tratta di mio figlio e del tuo, insieme! Ti rendi conto di quanto grave sia la situazione?"
"Solo per il fatto che mio figlio ha fatto amicizia col tuo? Onestamente, no."
Harry si chiede di sfuggita perché trattare con Malfoy debba essere sempre così difficile;  perché non possano semplicemente avere una conversazione civile e discutere dei loro figli come farebbero tutti gli altri padri, quelli normali. Ma si risponde che evidentemente fra lui e Draco ci dev'essere stato da sempre un meccanismo inceppato, e probabilmente hanno contribuito entrambi a creare quel rapporto difficile.
Rapporto di cui Harry è anche abbastanza stanco, a dirla tutta. Sono costretti a vedersi tutti i giorni per lavoro, e ora ci sono anche Scorpius ed Albus a legarli ulteriormente. Non potrebbero semplicemente smetterla?
Una parte di lui fantastica su quella possibilità più di quanto voglia ammettere.
"Ovviamente. Che cosa mi aspettavo? Sei sempre stato un completo idiota."
No, non possono semplicemente smetterla, a quanto pare.
Harry racimola tutta la calma di cui dispone - poca, a dir la verità - e decide di mettere un freno a quella a-breve-litigata.
"Malfoy, Albus e Scorpius ci hanno solo chiesto il favore di darci una calmata. Ti ricordi cos'è successo questo Natale, no? Comportiamoci da padri e manteniamo rapporti civili, d'accordo? Fallo per tuo figlio, come io lo faccio per il mio."
Draco non risponde, si limita a lanciargli l'occhiata truce di quando sa di poter replicare ma si rende conto che non gli conviene farlo.
Se pensa che è la stessa occhiata che lanciava, tanti anni prima, a chiunque gli augurasse di finire i suoi giorni rinchiuso in una cella di Azkaban, Harry sente il cuore stringersi in una morsa.
Vorrebbe tanto essere dall'altra parte della barricata. Essere al suo fianco, invece di venire inquadrato fra gli oppositori.
Ma a quanto sembra Draco non lo vuole vicino. Se solo tenta di muovere un passo verso la sua direzione, tira fuori gli artigli e innalza muri contro di lui.
Ma Harry sa che adesso allenterà le difese. Lo farà per suo figlio, che ama di un amore incondizionato - cosa di cui è rimasto piacevolmente sorpreso, e che maledice puntualmente per essere stata la miccia di quel qualcosa che si rifiuta di definire.
"Va bene Potter, lo farò per Scorpius. Ma non ti aspettare sorrisini e abbracci fraterni. Fatteli dare dai Weasley, quelli."
Sospira.
Maledetto tu e la tua sindrome dell'eroe. Maledetto tu e ciò che provi, razza di idiota.
"Dopo il divorzio? Temo ci vorrà un po' prima che questo accada," mormora sconsolato, pensando ai cattivi rapporti in cui versa adesso con quella che considera ancora la sua famiglia. "Ma non importa."
Scaccia via quel momento malinconico, lancia un'occhiata all'orologio sul suo polso - un vezzo Babbano che ha sempre adorato - e fa cenno a Draco di alzarsi. "Dobbiamo andare, la pausa è finita."
Draco annuisce e indossa il suo cappotto, pagando per entrambi, in un gesto che lascia a Harry un po' di stupore.
Percorrono la strada verso il Ministero in silenzio.

***

Albus Severus Potter corre trafelato dalla Sala Grande verso il dormitorio di Serpeverde, un sorriso sornione sul volto e una lettera spiegazzata in mano.
Ha strenuamente resistito alle domande dei suoi compagni e allo sguardo incuriosito di James e Lily e, non appena ha letto le prime righe della lettera, si è subito lanciato lontano dalla colazione.
Pronuncia velocemente la parola d'ordine e corre trafelato verso la camera, cosicché quando ne spalanca la porta con un tonfo sordo deve chinare un attimo la testa per riprendere fiato.
Sdraiato su di un letto, col viso più cadaverico del solito e gli occhi semiaperti, si trova Scorpius. Ha appena registrato la presenza di Al che subito quello si catapulta accanto a lui con un sorriso smagliante, sventolando la lettera in segno di trionfo.
"E' papà, Sco'! Dice che lui e tuo padre hanno parlato e deciso che tenteranno di far pace! Non è meraviglioso?"
Scorpius annuisce contento, mettendosi in posizione seduta e facendo cenno ad Albus di passargli il foglio che tiene in mano.
Albus glielo porge e leggono insieme quelle righe scritte dalla grafia un po' articolata di Harry, in silenzio. Quando finiscono, il loro ghigno è identico.
"Direi che la prima fase sta avendo successo."
"Altroché!" esclama Albus. "Vedrai che ci riusciremo!"
"La strada però è ancora lunga, Al..." gli ricorda Scorpius guardandolo serio.
"Oh, questo lo so anch'io," borbotta, "ma vedrai che ce la faremo, fratello."
Scorpius sorride di un sorriso pieno e scende dal letto per prepararsi. E' pigro, Albus non fa che ripeterglielo in continuazione. Sarebbe bello che glielo ripetesse anche a casa, nella stessa stanza, e che condividesse con lui ogni cosa che fa o che pensa. Proprio come un... "Fratello."  
 
 
 
*Unione di Caffè e Cioccolata, ovviamente. Con proprietà magiche, altrettanto ovviamente. Provate a capire un po' quali...
   
 
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