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Autore: Free_to_dream    05/03/2012    1 recensioni
Può l'amore essere più forte della morte? Per Michele ed Elide è possibile...
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il mese di Ottobre, la valle intorno a Gomarolo, un piccolo paesino situato a 650 msl dell'altopiano di Asiago, si colora a macchie variopinte del verde dei pini, del rosso delle foglie dei noci e castagni e del giallo di quelle dei faggi. Provo a immaginarla com'era tanti anni fa, guardando le foto che la signora Luisa mi mostra facendole scorrere dagli album di foto in bianco e nero della sua collezione. La valle era spoglia, qualche albero da frutto qua e là e tanti orti. Lei inizia a raccontarmi di storie antiche, di leggende e della guerra. Mi racconta che in quella valle una volta vivevano le Anguane . Si trattava di donne bellissime e ammaliatrici, a volte anche malvagie a seconda dei sentimenti che uno nutriva di essi. Queste donne vivevano vicino ai fiumi dove erano solite recarsi per lavare i panni che stendevano lungo la valle. Si diceva che le Anguane apparivano agli uomini per incantarli con la loro bellezza ma non potevano essere guardate in viso, se ciò accadeva sparivano e non si facevano più vedere. Durante la prima guerra mondiale ci fù lo scoppio della polveriera che era situata nel territorio di questo paesino - inizia a raccontare la signora Luisa - avvenuto la notte tra il 23 e il 24 ottobre 1918, la polveriera aveva per comandante un bel tenente giovane dai capelli rossi, alto e dagli occhi azzurri. Il suo nome era Michele e veniva da Aosta. Era stato distaccato dal suo reggimento dopo una ferita alla gamba destra durante la battaglia dell'Ortigara e per questo zoppicava lievemente. Una notte mentre il tenente era sul davanzale della sua baracca, vide muoversi un'ombra nel piazzale della polveriera. Temendo un'incursione dei tedeschi, si mise a seguirla per un bel pezzo,era buio e si vedeva a malapena. Dopo un bel po' di strada Michele si fermò, pensò che era stato uno sciocco a inseguire un'ombra nel bel mezzo della guerra. Poteva essere una trappola, poteva essere stato allontanato apposta per tendergli un'imboscata. Preso dal panico si decise a tornare indietro ma non appena mosse i primi passi la persona che proiettava quell'ombra passò sotto un faro e lui potè vederla bene. Non credeva ai suoi occhi, quella che aveva davanti era la donna più bella che avesse mai visto. Aveva i capelli neri e lunghissimi che le arrivavano ai piedi, un fisico da urlo e portava un vestitino leggero che lasciava intravedere le sue forme. Michele rimase paralizzato, avrebbe voluto chiedergli chi era, da dove veniva ma soprattutto che ci faceva lì a quell'ora della notte tutta sola. Ma dalla bocca riuscìì a emettere nient'altro che un gemito. La donna lo guardò e gli sorrise, aveva un'aria dolce. Poi tutto d'un tratto Michele non la vide più. Provò a cercarla in quei dintorni e il rumore dell'acqua che scorre gli fece capire di essere nei pressi di un fiume. Il fiume era molto distante dalla sua baracca e perciò si decise a tornare. Quando tornò si accorse che i suoi compagni lo stavano aspettando ancora svegli e uno di loro gli andò incontro e gli disse:”Signor tenente,ma dove'era finito? eravamo preoccupati!” Ma Michele non rispose, non riusciva a pensare ad altro che alla bellissima donna incontrata poco prima. Il compagno se ne accorse e gli chiese:” Ma cosa è successo, sembra sconvolto, come se avesse avuto una visione.” E le parole gli uscirono spontanee:” E che bella visione!” così il compagno lo incitò:”Su avanti, mi racconti...” E Michele gli raccontò della bellissima donna incontrata nei pressi del fiume; gliela descrisse nei minimi particolari come se la stesse vedendo in quel momento. Dopo aver pazientemente ascoltato tutta la storia l'amico gli disse:” Stia attento, quella che ha visto non è altro che un'Anguana; un essere mitologico che incanta gli uomini e a quanto pare vedo che l'ha incantato.” “Beh, e chi non si sarebbe lasciato incantare a guardarla, era magnifica.” “Tenente mi ascolti, le parlo da amico, deve lasciarla perdere, quella è solo un'incantatrice e per di più non è nemmeno umana. Perciò ora vada a letto e non ci pensi più.” Michele, scoraggiato diede retta al compagno, ma prima di entrare gli disse:”Ah a proposito, per caso quell' Anguana l'ha guardata in viso?” E Michele annuì confuso, l'altro proseguì:”Bene può stare tranquillo allora, perchè lei non si farà più vedere.” E detto questo lo lasciò da solo e triste. Il giorno dopo si svegliò molto stanco visto perché non aveva chiuso occhio,aveva ripensato all'Anguana. La giornata passò in fretta, era così preso dalle attività di servizio che non si accorse che la giornata era già finita. E così arrivò la sera e Michele non potè fare a meno di pensare se l'avrebbe rivista, ma se quello che gli aveva detto il compagno era vero allora non aveva speranze. Così si mise a letto sperando stavolta di riuscire a dormire e riposarsi ma non ci riuscìì soprattutto a causa di un fastidio ai piedi che lo faceva rigirare continuamente nel letto. Poi spazientito si alzò di scatto e quello che vide lo fece cadere per terra. Seduta ai piedi del letto c'era l'Anguana e così Michele spaventato le chiese:”Chi sei?, cosa vuoi da me?” lei le rispose dolcemente:”Sta calmo, io non voglio farti del male. Mi chiamo Elide e sono un'Anguana. Questa notte volevo vederti, e sono venuta fin qui come le altre notti. Si, ti ho osservato parecchio e ho capito che sei un ragazzo dal cuore d'oro, tu non sei come gli altri che combattono con odio e violenza, io ho visto del buono nel tuo cuore. Perdonami se ti ho disturbato, ora me ne andrò e tu non mi potrai più vedere perchè mi hai guardato in viso e quando un uomo guarda il viso di un' Anguana questa sparisce e non si fa rivedere. Non cercarmi, sarebbe inutile, finiresti per perdere te stesso e io non voglio che accada. Addio mio buon uomo.” e detto questo sparì lasciandolo solo e triste. E così una volta sveglio Michele non riuscì più a prendere sonno allora si fece un caffè e uscì dalla baracca. Poi si unii a due militari che avevano appena finito il loro turno di guardia e ascoltò distrattamente le loro chiacchiere. Parlavano dei loro progetti per il futuro e di quello che avrebbero fatto una volta tornati a casa. C'era chi tornava dalla propria moglie e dal figlio appena nato o chi progettava di mettere su famiglia. Anche Michele prima di incontrare Elide aveva fatto questi progetti. Innanzitutto voleva continuare gli studi di ingegneria che aveva dovuto abbandonare a causa della guerra e poi avrebbe voluto mettere su famiglia. Ma il pensiero della bella Anguana lo faceva impazzire. Poteva sembrare stupido essersi innamorato a prima vista di lei ma in ogni caso non riusciva a togliersela dalla testa. Dal primo momento che l'aveva vista era rimasto colpito e non era solamente per il fatto che era un'incantatrice, aveva visto qualcosa nel suo sguardo dolce che lo aveva fatto innamorare e poi quelle parole che gli aveva detto poco prima. Era evidente che anche lei provava qualcosa per lui al punto di allontanarsi dal fiume dove solitamente stava solamente per salutarlo un'ultima volta. Doveva dimenticarla però. Doveva farlo altrimenti avrebbe perso la ragione. E così decise di non pensarci più e dedicarsi totalmente ai suoi incarichi di tenente e alla guerra. La notte trascorse abbastanza tranquilla, erano le 11 del 23 Ottobre, quando all'improvviso si sentì un boato fortissimo, i nemici stavano sparando cannonate contro la polveriera. Fumo e fiamme diventarono intensi e così iniziarono a cercare di spegnere l'incendio per non fare arrivare le fiamme al deposito di esplosivi, ma arrivavano proiettili da tutte le parti. Poi all'improvviso, apparve lei, Michele la intravide in mezzo alle fiamme, sempre bellissima. “Non è possibile!” pensò e lei invece di andare via dalle fiamme gli veniva incontro così Michele si mise a urlare:”Vai via, ti prego, allontanati dalle fiamme, è pericoloso!” Poi una bomba esplose lì vicino ed Elide gli saltò addosso coprendolo con il proprio corpo. Dopo fu il finimondo, non si sa dopo quanto tempo ma lui si svegliò, lei gli era accanto, sembrava dormisse. Spaventato si alzò e provò a svegliarla e con gli occhi pieni di lacrime le disse:”Perché l'hai fatto, hai rischiato la vita per salvarmi!” lei dopo un po' aprì gli occhi e con un ultimo sforzo gli rispose:”L'ho fatto perchè ti amo e non volevo perderti e ora grazie a te sono diventata umana perchè quando un' Anguana si innamora di un essere umano a tal punto da morire per lui diventa umana” detto questo Michele la baciò, finalmente poteva toccarla, poteva sentire il suo respiro sulla pelle. Fu un bacio d'addio tenero e appassionato che Michele non dimenticò mai.

  
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