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Autore: Fflang    05/03/2012    3 recensioni
Quanti segreti e quanta sofferenza si possono nascondere nella vita di una persona? Isabella Swan nasconde un segreto, un segreto più grande di quello dei Cullen, un segreto malvagio e potente ma allo stesso tempo buono e puro, che pochi conoscono e molti vorrebbero avere.
Un guerra è facile da cominciare ma ancor più difficile da finire, lei deve scegliere da che parte stare. Un equilibrio così fragile da potere essere distrutto con un battito da ali, costruito per caso, ma custodito con cura e venerazione.Salverà se stessa o salverà l'umanità e l'equilibrio ad un carissimo prezzo?
"Non voglio più essere la fine di qualcosa, voglio essere un'inizio..."
Genere: Dark, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alec, Altro personaggio, Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: New Moon
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CAPITOLO 2  LOVE ME 

So di aver sbagliato, di averti strappato il cuore
E’ questo quello che fanno i diavoli?
Ti ho portata così lontano, dove solo gli sciocchi vanno
Ho scosso l’angelo dentro di te!
Ora mi sto elevando al di sopra della massa
Mi sto elevando per arrivare a te!
Lo sento con tutta la forza che ho trovato
Non c’è nulla che non possa fare!
Ho bisogno di sapere adesso, di sapere adesso. 
Puoi amarmi di nuovo?

-Jhon Newman; Love me again-

E' passato un mese, da quando i Cullen sono andati via, dall'incontro con Abel. Non esco di casa da un mese, anzi a dirla tutta non esco neppure dalla mia camera. Non voglio fare del male nessuno. Non voglio vedere nessuno. Quel incubo si ripete ogni dannatissima notte. Ed ogni notte mi ritrovo le mani completamente sporche di sangue. Il mio sangue, delle ferite che mi faccio inconsciamente per stare ferma per non cedere alla voglia di uccidere. Forse dovrei andare via, forse dovrei trovare un posto lontano da tutti. Dove non potrei fare del male a qualcuno. "Non dire sciocchezze, B. Tu vuoi farlo, e allora che aspetti. Il mostro che c'è in te sta solo aspettando di venire fuori, di scatenarsi." dannata vocina. Non sta mai zitta. E io mi ritrovo a parlare da sola. Sto impazzendo davvero.

All'improvviso il suono del campanello mi risveglia dai miei pensieri, mi alzo senza fare caso al mio abbigliamento e mi dirigo verso la porta. Appena la apro un ragazzo vestito da postino mi fissa malizioso.

 -Buon giorno...signorina.- mi dice squadrandomi da capo a piedi. Che diavolo vuole ? Lo fulmino con lo sguardo e lui arrossisce. Sbuffo. 

-Cosa vuoi?- gli domando scontrosa. 

-Oh beh ecco io...una lettera, per Isabella Swan.- risponde balbettando. Gli strappo la lettera dalle mani e richiudo la porta senza dire nulla. Apro la lettera e all'interno trovo un biglietto per Parigi a mio nome con un bigliettino con un indirizzo e il nome di Alice Cullen. Sorrido. 

-Alice,Alice quando imparerai a non impicciarti?- salgo in camera e inizio a preparare una borsa con dei vestiti, lascio un messaggio a Charlie ed esco di casa diretta da Lui.

Sono sull'aereo e guardo fuori dal finestrino la pioggia che cade senza sosta. Anche quel giorno pioveva. Appoggio la testa contro il vetro e chiudo gli occhi.

**

-Isabella?- mi chiama la suora inginocchiandosi davanti al mio piccolo corpicino scosso dai singhiozzi. Alzo la testa e la guardo facendola allontanare spaventata. Poi si riavvicina a me e mi porge un fazzoletto. 

-Asciuga le lacrime piccolina, non è bene che qualcuno le veda.- mi dice asciugandomele sporcando il fazzoletto di sangue. 

-Perché?- le domando piano. 

-Non avercela con loro, non capiscono, sono solo bambini. Ed è meglio così.- dice alzandosi in piedi e porgendomi la mano. La afferro e la seguo all'interno. Ho cinque anni. Anche io sono solo una bambina, ho diritto anche io a giocare, ma nessuno vuole farlo. Sono strana. I miei occhi così azzurri da sembrare bianchi, le ossa spezzate dietro la mia schiena. Per loro, sono solo un mostro.

La suora mi porta dentro, in infermeria, e mi medica il ginocchio che mi sono ferita quando mi hanno spinta. Mi lascia tornare fuori, non ci vado. Vado in camera mia e mi butto sul letto. Non posso piangere, se mi vedessero troverebbero un altro motivo per ferirmi. Sento qualcuno accarezzarmi la testa. Alzo gli occhi. Un ragazzo bellissimo. I suoi occhi, sono come i miei. Sorrido e lui con me. Apre le braccia e io mi ci butto dentro. Il suo profumo è così buono.

 -Ci sono io qui, ci sarò sempre, Bella.- mi dice e dopo scompare. Qualcuno bussa alla porta. Una bambina. Chi è? Mi sorride. Un'amica, forse. Corro da lei e andiamo a giocare nella sua stanza. Avrei dovuto sapere però, che le cose belle non durano mai abbastanza.**

-Signorina?- una voce mi richiama e mi accorgo di essere arrivata a destinazione. Le sorrido e mi alzo prendendo il mio bagaglio e scendo dal velivolo. Un taxi mi attende e dopo avergli detto l'indirizzo partiamo. 
 

   
 
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