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Autore: Cetti    05/03/2012    0 recensioni
Due fratelli appartenenti al mondo delle fate hanno una missione da compiere. Tutta la popolazione conta su di loro e l'incolumità generale regna sulle loro spalle.
Gipsy, sorella di Nix è una fatina timida ma con un grande coraggio che sorprenderà sempre tutti quanti nel mondo delle fate.
Nix spavaldo e quasi sempre privo di timore è una di quelle fate che riesce sempre a trovare un rimedio ad ogni problema.
Entrambi supereranno le insidie del mondo terrestre, aiutandosi sempre tra di loro. Fino a quando...
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«Sbrigati!» La sua vocina risuonava come un grande boato causato da una valanga un nel bel mezzo di una silenziosa mattinata d’inverno. Gispy diventava sempre più impacciata quando sapeva che il tempo stringeva. Se solo Nix smettesse di avvertirla continuamente forse sarebbe riuscita a concentrarsi meglio. Le sue ali diventavano via via sempre più deboli. Dovevano riposarsi dopo un massimo di mezz’ora dopodiché sarebbero ripartiti per non causare strane curiosità degli umani nel vedere brillantini lucenti sparsi, a volte, proprio sopra le loro teste. Non sempre il Trasporto avveniva nel più splendido dei modi. Uno degli inconvenienti più fastidiosi era quello di non sapere dove potessero apparire dopo essersi immersi nel Lago Degli Altri. Potevano capitare ovunque, e chiunque lo facesse doveva essere molto pratico nel passare più inosservato possibile e volare nei posti più riservati della città. Questo compito veniva svolto adesso da Gipsy e Nix, i due fratelli più svegli e coraggiosi di tutta Blingolandia. Gispy di qualche anno più grande di Nix era quella che portava le difficoltà quando si trattava di andare Negli Altri. Non gli piaceva molto questo discorso e non gli piaceva nemmeno che tutti la giudicassero la più debole poiché la più piccola. Lei in cuor suo sapeva che poteva farcela, ma d’altronde erano passati pochi mesi da quando era stata assegnato a loro quel compito. Gispy la riteneva una missione più che un compito, perché dovevano portarlo a termine. L’incolumità del popolo regnava sulle loro spalle. Tutti contavano su di loro e forse proprio questo, pensava Gipsy, era la ragione per cui ogni Volo era di un’estrema difficoltà.
«Ecco, brava. Un’ultimo battito. » Nix tendeva la mano alla sorella che annaspava e con tutta la sua forza cercava di protrarsi in avanti. «C’è l’ho quasi fatta,sì,sì !» L’ondata di brina fresca li aveva come sempre spinti verso l’alto e con la stessa volocità con cui si insinuano nel vortice di freschezza ne uscivano quasi sempre senza preavviso.
«Caspita che confusione! Dov’è che siamo?» Bisbigliò Gipsy. Nix nel frattempo l’aveva aggirata e con un abbraccio la teneva stretta a se. Spiccò il volo talmente in fretta da non rendersene conto nemmeno Gipsy. «Qua, dovremmo essere al sicuro». Guardando il panorama da una grondaia si sistemarono su alcune foglie secche. Come ben sapeva Nix, Gispy fra non molto si sarebbe preparata per la sua lamentela sulle circostanze su cui ogni volta dovevano adeguarsi. Infatti mentre stava per fare un po’ di pulizia sulla loro nuova postazione iniziò a farfugliare sulla brutta grondaia su cui erano messi, sugli umani, e infine anche sul tempo. Il Sole era nascosto da sospette nuvole di un grigio molto scuro. Pesanti di tutta quell’acqua che ancora per poco dovevano contenere. Come se Nix leggesse nei pensieri di Gispy gli disse in modo rassicurante:«Tranquilla, Gip, non credo pioverà e poi porto ancora con me un po’ di Scinti, non c’è niente di cui preoccuparsi.» E così dicendo di sdraiò con le braccia dietro la testa pronto per preparare un altro piano. Gipsy che fino a quel momento stava guardando il cielo, si rivolse a Nix con più preoccupazione si potesse immaginare contenere una fatina così piccola. «E no! La stiamo esaurendo! Ci serve per i veri momenti di pericolo. E non fare il disinvolto e il coraggioso come sempre, sai che non mi aiuta più di tanto la tua rassicurazione. E alzati un po’ al posto di stare lì sdraiato.» Stava cercando di sollevare una vecchia foglia raggrinzita da posizionare sul mucchio di  sporcizia ammontato alla loro sinistra. Nix si alzò con disinvoltura e aiutandosi con l’altra mano aprì un piccolo sacchettino di cuoio verde acido. Gipsy si voltò per dare un’ultima controllata intorno e non appena vide cosa suo fratello stava per fare gli gridò «ti ho detto di no!!» Nix la guardò mezzo offeso e con tono arrogante rispose «sembri la mamma.»

La mattinata terminò senza altre parole fino a mezzogiorno quando Gipsy iniziò ad aprire il coperchio di tante minuscole bottigliette di cristiallo. Rovesciò un po’ di sabbia luccicante su una foglia accuratamente riepiegata che fungeva da piatto e con un semplice tocco del suo sottile dito si trasformò nel cibo preferito delle fate: biscotti con grosse gocce di cioccolato che davano la forza necessaria per un nuovo lungo giorno.

  
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