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Autore: alice195    05/03/2012    2 recensioni
John mi strattonò e male non fece visto che mi ero incantata a guardare quei tre.
Nicholas mi è sempre sembrato un po’ strano, non che io potessi giudicare le stranezze di qualcuno, visto che molto normale non è che lo fossi! Però lui era davvero... Diverso! I suoi occhi, benchè fossero di un nocciola davvero molto bello, sembravano di ghiaccio, non tradivano alcuna emozione, ma parevano scavarti dentro.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salveeeeeeeeeeeee! Innanzitutto mi presento :) Mi chiamo Martina e ho quasi 17 anni u.u 
Seconda cosa questa è la mia prima FF quindi siate clementi, considerato che questo primo capitolo l'ho scritto di fretta e non l'ho neanche riletto u.u 
Terza cosa vi dò qualche info sulla storia :) 
Non so ancora come continuarla quindi il titolo della storia è un titolo generico xD 


Poi... La protagonista come noterete è Cassandra Hase, detta Cassie, che ha 17 anni, è un anno avanti e frequenta il penultimo anno di scuola. 
Poi c'è Jane Trice, migliore amica di Cassie, ha 18 anni e segue gli stessi corsi di Cassie. 
John è il ragazzo di Cassie, frequenta l'ultimo anno e ha 19 anni. 
Trevor èil migliore amico di John e frequenta l'ultimo anno. 
Kevin Jonas, 22enne già diplomato. 
Joe Jonas, 20enne ha perso un anno e frequenta l'ultimo. 
Nick Jonas, dulcis in fundo, ha 18 anni e frequenta quasi tutti gli stessi corsi di Cassie e Jane. 


Ovviamente come potrete notare le età non sono quelle giuste, ma dovevo adattarmi alla storia :) beh buona lettura!! 



 Ero seduta sulle gradinate fuori al vialetto di casa ad aspettare John che, ovviamente , era in ritardo. 
Avevo appena litigato coi miei, prima con papà e poi con mamma visto che non vivevano più insieme, che, ovviamente , erano contrari al mio andare alla festa della squadra di football. 
Che monotonia! Ormai la mia vita era un copione letto e riletto, ma avrei dovuto immaginare dalla sgradevole sensazione di quella mattina, che sarebbe successo qualcosa di brutto in giornata. 
Mamma prima di uscire e con il solito tono di disprezzo, tono con cui mi parlava da circa sette, otto mesi, insomma da quando lei e papà si erano lasciati, mi aveva detto “Comunque John non ti ama sul serio e per me hai già sprecato sei mesi della tua vita”; io mi ero limitata a dirle buonanotte e a urlarle che sarei andata a dormire da Jane. 
Già Jane... Lei era la mia unica vera amica! Non che fossi un’emarginata o un’asociale, ma gli altri amici che avevo, più che amici miei erano amici di John, il mio ragazzo, giocatore di football e un “soloiosonofigo.it” o, almeno, così lo definiva Jane. Non che non potesse permetterselo, perchè sostanzialmente era un bellissimo ragazzo, ma a volte non era proprio brillante, ecco. Però mi piaceva star con lui, insomma, mi lusingava spesso e la cosa mi faceva star bene. 
John arrivò con circa mezz’ora di ritardo –Puntuale come al solito- gli sorrisi, benchè avrei voluto spaccargli la faccia perchè faceva davvero freddo lì fuori! Mentre andavamo in macchina mi disse –Bambola sei uno schianto!- e allungò una mano per spostarmi la spallina del vestito. Mi scansai e gli sorrisi abbassando lo sguardo. Sapeva che odiavo quel tipo di atteggiamento, ma si ostinava a farlo e rifarlo e rifarlo ancora! 
Alle dieci eravamo alla festa e c’era già un bel po’ di gente, ma il primo sguardo che incrociai fu quello di Nicholas, che con i suoi fratelli montavano la loro attrezzatura visto che avrebbe dovuto suonare quella sera. 
- Nick potresti passarmi quel cavo?- domandò Joe al fratello – Nick?! Ci sei?! 
-Si, scusami mi ero distratto - e abbassò lo sguardo. 
John mi strattonò e male non fece visto che mi ero incantata a guardare quei tre. 
Nicholas mi è sempre sembrato un po’ strano, non che io potessi giudicare le stranezze di qualcuno, visto che molto normale non è che lo fossi! Però lui era davvero... Diverso! I suoi occhi, benchè fossero di un nocciola davvero molto bello, sembravano di ghiaccio, non tradivano alcuna emozione, ma parevano scavarti dentro. 
-Cassie ti vuoi muovere?!- mi disse John con i suoi modi “gentili”, trascinandomi dall’altra parte del salone di Trevor, il suo migliore amico. 
Andammo dove c’erano già tutti gli amici di John ed intravidi Jane che andava a salutare Joe per il quale aveva segretamente, beh segretamente si fa per dire visto che si vedeva lontano un miglio, una cotta da un bel po’; le strizzai l’occhio e lei ricambiò mandandomi un bacio e mimandomi un “sei uno schianto”. 
Effettivamente stavo davvero bene, anche se forse visto quello che sarebbe successo avrei fatto meglio a sostituire il mio cortissimo vestitino azzuro e i miei tacchi 12 con una tuta e un paio di converse! 
Dopo un’oretta che eravamo alla festa ero già super annoiata, visto che alla fin fine io le feste di questo genere le odiavo; per di più John e quegli altri stupidi erano già ubriachi fradici e ogni sorso di birra e qualunque altra schifezza John buttava giù si girava per baciarmi ed io dovevo sopportare quell’assurda puzza di alcool; le ochette bionde, invece, non erano molto di compagnia e Jane era troppo impegnata ad ascoltare i “Jonas Brothers” , era così che a scuola li chiamavano, suonare. 
Dopo un po’, durante una pausa dello “sballo” e del concertino che quei tre stavano facendo nell’enorme salone di Trevor, mi alzai per andare in bagno, al piano di sopra e incrociai di nuovo lo sguardo di Nicholas che mi fissava e che mi seguì con gli occhi finchè riuscì a vederlo. 
Arrivata in bagno mi rinfrescai un po’ il visto poichè faceva troppo caldo a casa di Trevor, a causa delle troppe persone e dei termosifoni accesi a palla! 
Ad un certo punto sentì bussare alla porta. 
-Occupato!- dissi mentre mi asciugavo il viso. 
Chiunque fosse continuò a bussare ancora più forte e decisi che mi ero riposata abbastanza le orecchie da quella musica stupenda sì, ma assordante, e soprattutto mi ero abbastanza disintossicata dalle chiacchiere di quegli scimmioni e delle loro bionde e stupide ragazze. 
Mi ritrovai di fronte John e Trevor che si reggevano in piedi per miracolo. 
-Ragazzi vi converrebbe sedervi a qualche parte perchè tra un po’ cascate!- sorrisi ironica, cercando di scendere giù per evitare John che in quello stato era ancora più “John” del solito! 
-Ma noi siamo venuti da te... Per tenerti compagnia! John mi ha detto che secondo lui saresti una bomba, ma che non gli hai ancora “offerto” nulla- rise sguiatamente ed io cercai di capire se scherzassero o meno – Forse stasera, essendo in due, ci vorrai fare un bel regalino, no?- disse John spingendomi di nuovo nel bagno, seguito da Trevor che si chiuse la porta alle spalle. 
-Ragazzi smettetela, non è divertente!- dissi iniziando a spaventarmi sul serio. 
-E chi ha detto che vogliamo essere noi divertenti? Vogliamo che sia tu a far divertire noi! Quindi togliti questo straccetto di dosso. – Trevor mi tirò il vestito strappandone un pezzo. 
Iniziai a urlare e a dimenarmi, ma purtroppo loro erano due e pesavano almeno 30 chili più di me, se non contiamo il fatto che erano anche alti almeno 25 centimetri più di me! Così mi arresi, chiusi gli occhi e iniziai a piangere silenziosamente. 
-Vi prego, fatemi uscire- urlai singhiozzando, stavolta rumorosamente. 
-Eh no, non prima di aver avuto quello che vogliamo- John mi strappò una bretella del reggiseno. 
Ad un certo punto, proprio come nei film, qualcuno iniziò a bussare alla porta. 
-Cassie sei qui dentro?- sentì una voce femminile chiamarmi, ma non riuscì a capire di chi fosse a causa del troppo rumore. 
-Aiuto!- urlai. 
-Stai zitta- mi gridarono all’unisono quei due. 
-Jane spostati ora ci penso io- un’altra voce, fredda,ma stranmaente rassicurante. 
Trevor mi si piazzò davanti, togliendomi la visuale della porta e John continuò a cercare di spogliarmi. 
-John ti prego, sei il mio ragazzo, stiamo insieme... Lasciami andare- continuavo a piangere. 
Tutto accadde in un momento... Qualcuno diede una spallata alla porta facendola aprire e sentì Trevor cacciare un lamento di dolore mentre si inginocchiava a terra. 
Poi finalmente vidi chi era stato a salvarmi... 

   
 
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