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Autore: S_ Lily _S    05/03/2012    1 recensioni
Alternative Universe Chuck/Harry Potter.
E... se Chuck fosse stato un mago?
Il racconto del suo viaggio sull'Espresso per Hogwarts e un piccolo epilogo finale.
Genere: Commedia, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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- E’ permesso? Si può?
- No!
- Oh, ehm… okay…
Mi trascino lungo il corridoio, con Morgan e la valigia al traino.
- Si direbbe che in questa Hogwarts non sono molto cortesi… - borbotto, bussando all’ennesimo scomparto.
- C’è posto?
Silenzio.
Faccio capolino nel vagone.
Dormono!
- Non me la sento di interrompere la loro siesta. Cambiamo vagone.
Percorro l’interminabile corridoio con il morale sotto i piedi e Morgan che mi trotterella dietro, ridacchiando.
- Si può sapere cosa ci trovi di tanto divertente nel fatto che nessuno ci accetti nel proprio vagone?
- Niente, è che sono contento che Ellie non abbia cacciato solo me dal suo. Insomma, ha cacciato anche te, e questo è un passo avanti. Vuol dire che mi considera al tuo pari!
Sbuffo e fisso con aria di sfida un vagone dal quale provengono schiamazzi.
Prendo un gran respiro e busso.
- Si può?
Una ragazzina bionda della nostra età mi fissa da uno spiffero di porta.
- Uhm… entrate.
Sfodero un gran sorriso e faccio capolino nel vagone.
- Ciao. I-io sono Chuck, e lui è Morgan.
Morgan saluta con la manina come un deficiente.
Ehm – tossicchio io, tentando di coprire la macchia di gelato ben visibile sui pantaloni.
Poso la mia valigia per terra, poi prendo posto accanto al finestrino. Di fronte c’è un ragazzone che russa indisturbato con la faccia nel maglione.
- No, Chuck, quello è il mio posto. Sai, il fatto dei piedi…
- Sì, Morgan, lo so. Ma non dirlo ad alta voce, è piuttosto imbarazzante.
- Okay, amico.
La ragazza bionda ci fissa sconcertata e mortalmente seria. Poi sospira e mi porge la mano:
- Io sono Sarah. Sono del primo anno. E tu?
- Io… io sono di Burbank. California.
Sarah ridacchia.
- Beh, suppongo che tu sappia tutto sulla nuova scuola…
- In teoria… beh… - borbotto, frugando nel marsupio nero nuovo di zecca che mi ha comprato papà – Qui ho una pianta -nel senso di una cartina- . Suo cugino di secondo grado mi ha detto che è una specie di labirinto – ridacchio poi, indicando Morgan con un indice.
- Mio cugino Elvis, non so se lo conosci. E’ bello più o meno come me…
Zittisco Morgan giusto in tempo e porgo una gelatina alla frutta alla ragazza di nome Sarah:
- Ne vuoi una? L’ho presa dallo zaino di mia sorella. Sono senza zucchero.
Sorrido come un’ebete.
- Grazie – fa lei, prendendo titubante la caramella.
- Guarda che non morde. In teoria dovresti essere tu a mordere lei…
Fulmino Morgan con un’occhiataccia.
Il vagone del treno è parecchio accogliente, ma lo sarebbe di più se non fosse pieno zeppo di valigie di ogni tipo. Insomma, esiste una retina apposita. Nessuno se n’è accorto?
Noto un grosso borsone verde militare poggiato sul pavimento.
- Ti consiglio di non toccarlo, Chuck. Per quanto ne so, potrebbe esserci anche una bomba – esclama Sarah, fissando allarmata la valigia.
- Oh, Dio! Moriremo tutti! – urla Morgan, aggrappandosi ai braccioli del sediolino in modo assolutamente ridicolo.
- Di chi è, quello?
- Di John Casey.
- E chi è John Casey?
Sarah mi fissa, esasperata.
- E’ quella specie di Marines che vedi addormentato innocentemente sul sediolino.
Morgan emette uno squittio spaurito, poi inizia a formulare aforismi sul fatto che, da seduto, non arrivi coi piedi al pavimento.
- Da quanto è qui?
- Più di quanto possa immaginare.
Sembra che Sarah  ci provi gusto nello spaventare Morgan.
- Prima ho intravisto un coltellino multiuso fuoriuscire dalla zip. Potrebbe volerci sterminare tutti.
- …O magari potrebbe tenerci solo una gran quantità di camicie – sdrammatizzo io, fissando il sovrumano spessore della valigia.
Nessuno ride insieme a me.
- Beh, in questo caso…
Non faccio in tempo a finire la frase che la porta si spalanca.
- E questi chi sono? – fa un ragazzo della mia età, ma estremamente più figo di me, osservandoci. Si passa una mano tra i capelli unticci di gel e strizza l’occhio in direzione di Sarah, poi decide di dedicarmi una quantità infinita di tempo per un dettagliato interrogatorio.
- Sono Chuck. Ho una sorella. Vengo da Burbank…
- Burbank? Che cavolo è?
Sbuffo.
- Una città.
- Bene. Ora passiamo al dunque: cosa ci fai nel mio vagone, al mio posto, con la mia ragazza?
Sarah sorride.
-  In teoria…
-  Nessuna teoria, io detesto la teoria. C’è un solo modo per risolvere la questione di comune accordo.
 
- Non è giusto! Io non sono d’accordo! 
- Ma io sì!
Tutto questo è ingiusto e sleale.
Se avevate qualche dubbio su chi sarebbe finito col sedere per terra, ovviamente sono io.
- Ora che tutti siamo comodamente seduti…
- Parla per te.
- Beh… ora che tutti tranne Chuck siamo comodamente seduti, posso presentarmi alla plebaglia che ancora non conosce il mio nome: io sono Bryce Larkin, purosangue coi fiocchi.
Bryce tira fuori un’enorme annuario dal trolley e ci mostra il minuscolo profilo di un ragazzino:
- Questo era mio padre, prefetto di Corvonero nell’anno 1973. Adesso è uno stimatissimo Auror.
- Sarà, sarà l’Aurora!
- Zitto, Morgan!
Mi pulisco il naso con la manica della giacca:
- E tu, Chuck? Sei un purosangue?
- Puro… sangue?
- Vuol dire che provieni da una famiglia di soli maghi – puntualizza Sarah, scocciata.
Lo so che vuol dire! – faccio io, con fare risentito, anche se non è vero.
- Beh, io… credo di no. Insomma, quando mia madre ha visto la lettera si è spaventata. Credeva fosse una truffa informatica e l’ha bruciata. Poi la casa è stata travolta dalle lettere e si è rassegnata al fatto che anche io fossi magico come mia sorella.
- Hai una sorella? – esclama Bryce, eccitato – Maggiore o minore?
- Maggiore. E’ una Corvonero.
Bryce saltella sul sediolino.
- Ehm… tutto bene? – fa Sarah, fissandolo.
- Certo, tesoro. Tutto bene.
- Non vorrai fare il filo alla sorella di Chuck?
- Certo che no, tesoro!
Sarah non sembra convinta.
E neanche io.
 
Sono passati mesi dal nostro tragico incontro e adesso siamo tutti Grifondoro. Ellie ha trovato un fighetto di nome Devon e vanno sempre a spasso in giro, Morgan lo invidia in un modo schifoso. Bryce se la fa con cinquanta ragazzine insieme, ma questo Sarah non lo sa, lo sospetta solamente. E il terrorista del treno si è rivelato essere solo un gran tenerone (?). Quanto a me, sono sempre lo stesso: perseguitato dai bulletti (non faccio nomi: Lester Patel e Jeff Barnes), nerd e spesso e volentieri vittima di Bryce Larkin.
- Perché tu hai il letto vicino alla finestra?
- Perché a me piace così!
- Ma a me no! – piagnucolo, ignorando il sussurrato “fottiti” del mio compagno di stanza.
Perennementevittima di Bryce Larkin.

 
NdA: Eccomi qua!
*Un coro di fischi travolge Lily*
Uh, fischi di ammirazione!
*Pomodori*
Non esattamente.
Beh, ci tenevo solo a fare due precisazioni piccine picciò:
Il "Lo so che vuol dire!" di Chuck era un chiaro riferimento a Ron ed Hermione, nel primo film. Chi lo ha visto dodici volte come me ricorderà certamente quella scena.
E "Il fatto dei piedi" di Morgan... sinceramente non so nemmeno io cosa fosse, ma è per certo qualcosa di lurido e meschino che non bisogna nemmeno mensionare u.u
Quanto a Sarah, beh... non è il massimo dell'IC, lo so, ma spero sia di vostro gradimento u.u
Diciamo che qualche pezzo è un po' esagerato... ç_ç
Detto questo, vi lascio campo libero per sfogarvi con le recensioni.
Un bacio, Lily ^^



  
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