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Autore: Izumi V    05/03/2012    3 recensioni
"Non puoi più aiutarmi, Sam"
"Torna a casa"
...
"Oh, Sam. Perdonami!"
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Frodo, Sam
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Amo Sam e Frodo, il loro rapporto. E' qualcosa di unico e speciale. Questa fic è dedicata a loro!
Buona lettura...e fatemi sapere, se vi va!



Torna indietro, Sam




“Non puoi più aiutarmi, Sam”

Prega che sia tutto un incubo. Ci spera con tutte le forze che gli sono rimaste in corpo.
Lo guarda e cerca di convincersi che è tutto un brutto sogno, che presto si sveglierà.
Nella polvere, nel freddo, sulla fredda roccia. Ma pur sempre al suo fianco.

“Torna a casa”

Comincia a non crederci più. E capisce che sta volta è tutto vero.
Perché lacrime salate gli pizzicano le labbra e segnano solchi profondi sullo sporco del suo viso, come rughe di dolore e disperazione.
Sente il proprio pianto sulla pelle ormai insensibile.
Il suo corpo ha capito prima della sua mente che questa volta padron Frodo non scherza.
E come se ogni briciola di energia gli fosse stata risucchiata via, Sam fa solo in tempo a perdersi negli occhi blu dell’amico, prima di accasciarsi al suolo.
Sulla pietra umida e scivolosa.
Da solo.

E da solo li guarda andare via, senza capire perché non riesca nemmeno più a distinguerne i contorni, sebbene siano ancora a pochi metri da lui.
Non si rende conto, il giovane Sam, che sta ancora piangendo.
Perché in mentre ha solo gli occhi del padrone, di colui che era un tempo suo amico, suo fratello.
Rivede quel blu prima così vivace, brillante, vivo. Ora così grigio, spento, morto.

Si prende la testa tra le mani, chiedendosi ancora una volta – che non sarà l’ultima – se solo per un secondo può abbandonarsi alla favola che nulla sia davvero accaduto.
Si rannicchia su se stesso, con le mani nei capelli secchi e intricati e la camicia zuppa di sudore e pianto.
Si chiude in se stesso e chiude gli occhi.

E vede padron Frodo che gli si avvicina con un sorriso mite, il suo sorriso. Gli arriva accanto e gli dice “Forza Sam”.
Mentre lui non sa bene come reagire al suo tranquillo incoraggiamento, e riesce solo a borbottare: “Ancora un passo, e non sarò mai stato così lontano da casa mia”.
Sì, Sam diceva queste cose.
Lo zaino pesava sulle spalle, ma nulla pesava sul cuore.
I piedi ancora faticavano nel cammino, sentivano il terreno affondare e i rami spezzarsi.
E il sole splendeva nel cielo, l’erba dei campi era rigogliosa, gli alberi davano frutto e Gandalf il grigio percorreva la Contea sul suo carretto malconcio.

Quanto tempo sarà rimasto lì, Sam?
Chiuso in se stesso come una larva che non ha più il coraggio di uscire…
Forse è giunto il momento di rialzarsi e smetterla di frignare.

Cosa farò adesso? Sono rimasto solo…

Avanti, Sam, ascolta. Trattieni il respiro, mettiti in contatto con questa vecchia montagna.
La sentirai anche tu, è una voce che sussurra una preghiera.
E invoca il tuo perdono…

“Oh, Sam. Perdonami!”

Così Sam alza la testa. Perché per lui quella voce è inconfondibile.
È la voce amica che l’ha accompagnato fino a lì.
È la voce di quel padron Frodo che lo incoraggiava con il suo sorriso.
Di quel fratello che credeva perso.

Sente la sua paura, è in pericolo.
E tutta la stanchezza e la frustrazione d’un colpo si dissolvono. Sam si alza ed è pronto a partire.
Sam è sempre stato pronto a partire.

E non sa nemmeno come riesce ad arrivarci, in quella grotta. Sa solo che percepisce il padrone sempre più vicino, sempre di più.
Finchè la luce non lo investe, il varco tra le rocce della galleria si apre e un’orrenda creatura si palesa ai suoi occhi.
Sam non la guarda nemmeno, non tenta di capire quante zampe abbia, quanto possa essere pericolosa, quanto sia grossa.
Il respiro si mozza per la paura.
Ha trovato il suo amico, stretto nella morsa di quella creatura nera.

Non conta più nulla: né la vita, né la morte.
Né il dolore, né la fatica.
Né il fallimento, né la riuscita.
Conta solo una cosa.
Quella che ha condotto Sam fino a lì e che ha portato la flebile voce di Frodo fino alle sue orecchie.

“Lascialo andare, lurido essere!”
Samvise Gamgee si erge in tutto il suo coraggio, lanciando il suo grido di battaglia.



  
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