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Autore: IrishBreeze    07/10/2006    7 recensioni
Aspettami ogni sera davanti a quel portone,
e se verrai stasera ti chiamerò per nome.
Chissà che occhi avremo, chissà che occhi avrò,
ma se mi chiami amore, io ti risponderò.
Francesco de Gregori
Genere: Triste, Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Coppie: Remus/Sirius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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One shot al limite della Drabble ispirata dai versi del fantastico De Gregori... Vi avverto, è molto... ermetica, certi passi potrebbero non essere chiari, io spero solo che vi piaccia e che non sia troppo surreale ^^''

Grazie a tutti!

IrishBreeze

Ma se mi chiami Amore, io ti risponderò...

Seduti al Limite della Foresta Proibita, la notte sapeva di aranciata e di menta, mancava solo la luna piena a illuminare le loro facce. E loro erano contenti così. Le notti erano così... diverse. Non c'era una notte uguale all'altra. Panta Rei. Un fiume di notti che scorre. La notte in questione, era un notte violenta. l contrasto fra il buio e lo spiccare dei fiori rossi sui prati costringeva i due ragazzi alla malinconia. E la brezza tiepida che soffiava e che portava odori strani ed esotici dalle serre, laggiù, non faceva altro che far pensare ai due ragazzi come sarebbe stato bello e triste se quel vento così contento di essere vento non soffiasse. Di certo era un notte che andava vissuta in due. Ma nemmeno l'abbraccio più stretto poteva colmare la tristezza e il dolore di quei fiori rossi nella notte.

L'alto ragazzo moro stringeva a se il ragazzo bruno, ed il suo sguardo era curiosamente vuoto. Era uno sguardo di pura e mera rassegnazione. Ma la sua mano destra continuava ad accarezza la schiena del ragazzo che teneva fra le sue braccia, dopotutto.

"Non è difficile Remus..."

Non era difficile dire chi fosse il più forte fra i due. Il più forte era quello che non piangeva. Il più forte era quello che aveva ancora il coraggio di guardare quella notte tranquilla attorno a loro.

"Siamo diventati grandi nel frattempo.... Non è difficile..."

E con le lacrime del ragazzo bruno scivolava via anche il tempo. Scivolava via, ma non si portava dietro minuti, o le ore, o i mesi, andava via e basta. Erano fuori dal tempo. Erano soli nel vento.

"C'è lei ora"

E due occhi ambrati nacquero dalle braccia del moro per fissarlo incredibilmente tristi.

"C'è... Ma non ci sei tu..."

Il ragazzo dai capelli neri, se sorrise, non lo fece vedere alla creatura che amava fra le sue braccia. E se sorriso fu, fu amaro. Molto amaro.

"Non è difficile, Remus..."

Parlare piano per non svelare le angosce.

"Non pensare a me come una persona che non c'è più..."

Come fu che da quel corpo inscindibile atomo opaco dell'amore nacque una nuova rosa?

Il ragazzo bruno si allontanò dal moro, che ancora fissava il vuoto. La realtà è che forse stava fissando cose così tristi e belle che noi non riusciamo a vederle. Il Nulla è fatto di cose che non capiamo...

"Sirius..."

Qualunque cosa stesse guardando, quel lamento lo riportò alla realtà. Ma era realtà? Non si sopporta mai la vista di un Angelo che piange...

"Remus... Perchè ci troviamo qui?"

Il ragazzo sembrava spaesato.

"Non dovremmo trovarci qui. Io non dovrei essere qui. E nemmeno tu. Non con me"

"Ma Sirius..."

Probabilmente nella seta si stava meglio. Il bruno tornò ad aggrapparsi all'alto ragazzo.

"Non devi fare così.... Io ti voglio bene comunque, ma Remus, devi capire..."

"Ma tu non ci sarai più."

Ormai i due ragazzi sapevano che i mormorii erano stati creati per essere sentiti.

"No. Non ci sarò, forse, ma Remus..."

Finalmente il moro si riscosse dalla sua posizione statica. Una mano spinse la nuca dell'altro ragazzo in lacrime contro il suo petto.

"Ma Remus... Se mi chiami Amore... Io ti risponderò. Devi volerle bene."

L'ululato che ne seguì fece tremare perfino quegli innocenti fiori rossi. Innocenti poi non si sa, non si può essere di quel colore ed essere innocenti allo stesso tempo...

"N-Non andare...."

Ma era già solo. Ed in una stanza da solo a piangere. Ed era vecchio, e non avrebbe dovuto piangere.

"A-Amore..."

Silenzio.

  
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