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Autore: Meggie    05/03/2012    2 recensioni
L’amicizia non è nel caos di una serata mondana. È nel silenzio che c’è al di sotto delle parole pronunciate tanto per dire.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Chris Colfer, Darren Criss
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Don’t fill the silence
Fandom: Glee RPF
Pairing/Personaggi: Darren Criss, Chris Colfer
Rating: PG13
Genere: Introspettivo, angst (lieve)
Warning: Nessuno
Disclaimer: No, chiaramente non sono miei e non ci guadagno nulla (purtroppo).
Riassunto: L’amicizia non è nel caos di una serata mondana. È nel silenzio che c’è al di sotto delle parole pronunciate tanto per dire.


DON’T FILL THE SILENCE

È come se il fiato gli si fosse spezzato in gola. Sa che quello non è Chris, l’ha visto uscire dal suo corpo per immergersi nei panni di un altro così tante volte che, ormai, non si sorprende veramente più della sua bravura. Sa che non è lui, ma è comunque una pugnalata al petto.
Sa che non è lui, ma da qualche parte, forse proprio a Los Angeles, forse proprio a qualche metro da loro, qualcuno sta pensando quelle parole. Sa che non è lui, ma qualcuno, quelle parole, le ha pronunciate ad alta voce, qualcuno, quelle parole, le ha pensate e continua a pensarle e fa male, sapere di essere così fortunato da aver avuto tutto dalla vita, e anche di più. Di essere stato inondato di privilegi, perché una scuola privata costa. E due scuole private costano ancora di più. E un’educazione di tutto rispetto e gli hobby di un bambino sempre troppo attivo e una famiglia meravigliosa e un fratello con cui crescere e una ragazza che lo ama e i sogni, uno dopo l’altro, schiudersi davanti ai suoi occhi. Ha avuto tutto. Non ha mai pensato nulla del genere, perché ha avuto tutto, tutte le opportunità sul palmo della mano. Se le è cercate, sì, ma nessuno si è mai sentito in dovere di negargliele a priori.
Sa che non è Chris, ma è lì davanti a lui, con quegli occhi enormi e blu e bellissimi, e Darren si chiede se non ci sia seduta anche una parte di lui, su quella sedia, se non ci sia seduta la parte del sedicenne che camminava per i corridoi della Clovis East High, se non sia anche un po’ Chris.
E non riesce a capire dove sia sparito il suo respiro. Ma, in compenso, sente gli angoli degli occhi pizzicare. E si metterebbe a ridere di fronte all’ennesima ironia: ha il diritto di piangere, e le persone penseranno che è sensibile. Ha il diritto di farlo. Ma se fosse gay, le persone quasi se lo aspetterebbero, e si chiede dove sia l’equità in tutto quello. E non ha idea della risposta.

*

Non ne hanno mai parlato e lui non ha mai osato chiederlo. Ci sono cose che ha imparato nell’amicizia, così come nella vita e nel lavoro e nell’amore e nelle relazioni in generale. È un dare e avere, tutto, tutto quanto. È, soprattutto, un non pretendere. È una costante tensione verso un altro, spingersi al di là del piccolo spazio che si occupa da qualche parte del mondo per avvicinarsi a qualcuno o a qualcosa, ma non è mai un afferrare senza chiedere.
Darren non gliel’ha mai chiesto e non sa se possa essere successo oppure no. Non sa se Chris l’abbia mai pensato, se ci sia andato vicino, se l’idea l’abbia sfiorato anche solo da lontano, anche solo con la punta delle dita. Non vuole neppure dedurlo da solo, perché è il primo a constatare sulla propria pelle quanto possa far male la presunzione del sapere. Sapere tutto senza chiedere. Sapere di tutti senza preoccuparsi.
Non vuol essere così. Quindi non sa, ma si preoccupa, perché è questo che fanno gli amici.
Non ha mai osato chiederlo e non si è mai posto la domanda. Non è il suo compito dare una risposta. Il suo compito, invece, è essere lì, qualunque essa sia, la risposta.

*

Darren incontra prima Jesse e lo abbraccia e si mette a ridere e non può che complimentarsi con lui, perché sono stati tutti così incredibili, che non ha più parole. E, comunque, anche se le avesse risulterebbero solo stupide e superficiali dopo quello che ha visto. Preferisce dimostrare con un abbraccio e una pacca sulla spalla ciò che non riesce a dire a voce, e spera che sia abbastanza.
Quando lascia andare Jesse, lo vede a qualche metro di distanza e non ci pensa due volte a schivare una ragazza e ad avvicinarsi a lui. Chris sta parlando con un ragazzo e accanto a lui c’è Ashley, che gli sorride, e Darren sa di essere inopportuno – e Chris sta parlando, Darren sa di aver lasciato la buona educazione da qualche parte sulla poltrona in sala -, ma lo abbraccia e l’unica cosa a cui riesce a pensare è un’idea stupida e idiota. Pensa a quanto sia orgoglioso di lui, come se avesse mai avuto qualcosa a che fare con il suo talento purissimo e la sua compostezza nel gestire il tutto, come se lo conoscesse da così tanto da poter vantare chissà quale pretesa.
Non ha questo diritto, eppure la sua mente se ne appropria, così com’è abituata a prendersi tutto ciò che vuole. E si sente piccolo e inferiore e inutile, sì, ma non lascia andare Chris e Chris non lascia andare lui, e di qualsiasi cosa stesse parlando prima che Darren lo interrompesse sembra non dargli più così importanza, perché rimane zitto abbracciato a lui.
Quando si stacca, Chris lo guarda sorridendo e Darren scuote la testa.
“Eri” fenomenale “… sei stato” incredibile “… ok, senza parole. Tu e tutti quanti, sono… sono senza parole,” e si mette a ridere, perché in realtà sa di avere stampato sul volto tutto ciò che vuole dire e sa che Chris lo sta leggendo come se conoscesse quelle parole a memoria.
Chris gli sorride e inclina la testa di lato e Darren vorrebbe abbracciarlo di nuovo e si chiede se sia socialmente accettabile, dato che attorno a loro c’è altra gente e-
Forse no.
Così si limita a rispondere al sorriso e a dargli una pacca sulla spalla, mentre Chris mormora “Grazie”, in quel modo che permette agli altri di vedere dentro ai suoi occhi e di perdersi lì, per un po’. In quel modo che sembra sempre accentuare un po’ di quella sorpresa che c’è dentro di lui, come se non si aspettasse di vedere lì i suoi amici, come se fosse qualcosa di così strano. Sono passati alcuni anni, ma certe cose si sono solo attenuate e non assopite del tutto e Darren rimane sempre un po’ scombussolato quando lo nota. È il passato che forma chi sei nel presente e Darren l’ha sperimentato in prima persona. E non può non rivederlo in Chris.
Ma non dice nulla. Perché se Chris gliene vorrà parlare, lo ascolterà, e se vorrà raccontarlo a qualcun altro, andrà bene comunque, così come se deciderà di non farne mai parola con nessuno.
È che non è uno scavare continuo e senza sosta nella vita dell’altro, l’amicizia. È un tendere la mano e aspettare in silenzio. E farla trovare lì, quella mano, quando sarà il momento giusto.
Non è nel caos di una serata mondana. È nel silenzio che c’è al di sotto delle parole pronunciate tanto per dire, nel silenzio di un sorriso e di un “Grazie” sussurrato e di uno sguardo che racconta anni concentrati in un solo secondo.
Darren gli sorride e lo lascia andare, e per uno, come lui, che è abituato a parlare parlare parlare senza sosta, la cosa più difficile è stato imparare proprio quello, quando ascoltare.
E quando vede Chris fargli un occhiolino, prima di allontanarsi, pensa che, tutto sommato, forse si può ritenere abbastanza soddisfatto.

FINE

NOTE: Ok, cose che nessuno vuole sapere: è colpa di Mirai e non si sa bene perché io l’abbia scritta, quando ho trecentomila cose da fare e da scrivere prima di questa (e una tesi da finire in 3 giorni tanto per dire), ma hey, ormai è qui, enjoy it XD
Chiaramente è ispirata alla lettura di “8” avvenuta ieri sera, in cui ha partecipato Chris e a cui Darren era presente (pare, in prima fila. Ecco la spiegazione del primo paragrafo). Se non avete visto la lettura, risulta difficile capire a cosa si riferisce tutto il discorso del primo e secondo paragrafo, comunque Chris chiude la sua parte dicendo: “I would have probably killed myself” (Mi sarei probabilmente ucciso), che sono le vere parole che Ryan Kendall ha pronunciato durante il processo.
Il titolo è una modifica di un verso di “Sober” di Pink.
Meggie Writes - questo è il mio account FB, se volete :)
   
 
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