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Autore: Allegra_    05/03/2012    3 recensioni
Chi di voi ha mai assistito ad un eclissi ??
E intendiamoci, per eclissi non intendo certo il momento in cui sole e luna risplendono entrambi nel cielo, intendo un eclissi umana, terrena, un’eclissi del cuore .
Beh , ecco di cosa narra questa storia: di un eclissi .
Questa storia narra dell’eclissi, o meglio dell’unione di due anime che da sempre si erano cercate ma senza trovarsi e finalmente una volta essersi accorte dell'altro possono stare insieme .
Ma l’eclissi riescono sempre come vorremmo ???
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                   ECLISSI DEL CUORE

 

CAPITOLO 1 : LA MIA UTOPIA

- Entra pure Angelica, questa è mia madre Rosanna, mio padre Osvaldo, e lui è mio fratello Riccardo. – sorrise Carolina, la mia migliore amica, quando all’età di dieci anni mi portò per la prima volta a visitare casa sua .
- Piacere di conoscerti, Carol parla sempre di te e di quanto tu sia fantastica ! – mi strinse la mano la signora Testa, e lo stesso fece anche il signor Testa .
D’un tratto il ragazzino che era rimasto fermo sulla parte opposta della stanza mi si avvicinò e mi lasciò un leggero bacio sulla guancia , così da farmi percorrere la schiena da milioni di brividi instancabili .
Quel giorno capii di aver incontrato l’amore della mia vita , e che , in un modo o nell’altro, un giorno sarebbe stato mio .
Forse la mia era un’utopia, ma spesso sono proprio le utopie che ci spingono ad andare avanti e a dare il meglio di noi stessi , perché non sono tappe irraggiungibili , semplicemente poste un po’ più lontano rispetto a dove sicuramente arriveremo .
 
Erano passati esattamente 6 anni da quel bellissimo giorno di primavera e, dalla bambina bionda con le treccine che ero, mi ero ritrovata di punto in bianco ad essere una spettinata sedicenne .
La mia vita non era cambiata molto: mia madre era morta di parto e di conseguenza mi ritrovavo da sempre a vivere con mio padre Lorenzo, con mio fratello ormai 22enne Giorgio e la mia piccola principessa Federica, di 4 anni .
Casa mia era da sempre uno scombino: camera mia e di Fede era di un rosa misto al bianco dell’intonaco, con un letto a castello sempre sfatto e l’armadio pieno di poster delle Winx e dei Teen Angels , il mio gruppo preferito .
Per non parlare della camera di Giò e mio padre: uno stanzone enorme con i mobili di legno laccato e le pareti blu elettrico, da una parte sistemate le camicie stirate e dall’altra una chitarra e una batteria .
Insomma , non eravamo esattamente lo stereotipo di famiglia del Mulino Bianco , ma ci arrangiavamo come meglio potevamo.
Poi c’era la scuola, e devo dire che neanche quello era il mio forte.
Oltre a collezionare ritardi su ritardi , non ero esattamente un asso nelle materie letterarie , mentre in quelle scientifiche potevo dire di cavarmela abbastanza bene .
Uno dei pilastri portanti della mia esistenza era la mia migliore amica : Carol .
Capelli neri , occhi azzurri , alta, spiritosa, intelligente … in pratica una dea, se non fosse stato per la sua tremenda insicurezza: in pratica prima di accettare l’invito a cinema di un ragazzo carino doveva rifletterci per mesi e mesi .
Il mio migliore amico si chiamava Giovanni, e in pratica, tutti e tre eravamo inseparabili , solo che lui apparteneva al sesso opposto, di conseguenza era più utile nel momento in cui avevo voglia di conoscere una nuova fiamma .
E poi c’era lui … il ragazzo che amavo da ben sei anni, e che , per mia sfortuna, mi considerava solo “l’amichetta di sua sorella”, o meglio, eravamo amici si, ci rivolgevamo la parola, ridevamo e scherzavamo insieme, ma lui mi vedeva perennemente come la bambina con le treccine che aveva conosciuto anni prima.

E così , mentre ero distesa sul mio letto a pensare a lui,come del resto facevo ogni santo secondo a meno che non fossi intenta a svolgere degli esercizi di quella materia chiamata matematica o a chiacchierare con Carol , mio fratello fece irruzione nella mia camera, come del resto era solito fare.
- Hey Angy , a furia di pensare diventerai una filosofa ! – mi prese in giro sedendosi accanto a me sul letto in basso di Fede .
- Sempre simpatico! Vai all’università ??? – domandai abbracciandolo .
- Si, il dovere mi chiama! E tu, passerai il sabato mattina ad occupare il letto di Fede o farai qualcosa di costruttivo come il tuo fratellone ?? – si vantò sorridendo e indicando sé stesso .
- Credo proprio che me ne starò a casa con Fede e stasera vedrò il da farsi con Carol e Giovy .
 Tu hai qualche programma ?? – domandai stendendomi di nuovo sul letto e ammaccando il cuscino che nel frattempo si era gonfiato grazie all’aria .
- Non so, forse io e Debby andiamo al cinema a vedere il nuovo film di quei vampiri che piacciono a lei , come si chiama …. – rispose iniziando a schioccare le dita: chiaro segno che non ricordava il nome del film che tanto interessava la sua adorata fidanzata .
- Twilight saga, Giò ! – lo suggerii , facendo segno di no con la testa, come rassegnata .
- Ok sorellina, ora devo proprio andare, altrimenti Mattiucci mi ammazza! – concluse schioccandomi un bacio sulla guancia e lasciandomi sola nella mia camera .
Neanche un minuto e mio padre venne a ridarmi la compagnia appena persa .
- Angy, io vado a lavoro: Fede sta guardando i cartoni in salotto, Giò è andato all’università e tu mettiti a studiare , d’accordo ??? – mi si avvicinò con il fiatone .
Lorenzo Ricciardi, mio padre, era davvero un uomo unico nel suo genere: un papà strampalato, simpatico, giovane e per niente conformista.
Lavorava in un ospedale pubblico come cardiochirurgo ed era molto amato e rispettato nelle mura lavorative, ma appena varcava la soglia di casa, diventava il papino buffo e imbranato che tanto adoravo .
- Calmo pà ! Vai in ospedale , qui ci penso io ! – lo rassicurai abbracciandolo .
- Ci vediamo per pranzo . – mi sorrise uscendo dalla camera .
Feci testa o croce e alla fine optai per farmi una doccia e dopo mettermi a studiare , sempre se l’acqua fredda mi avesse rinfrescato le idee.
Uscii dalla camera e lanciai un urlo in modo che la mia sorellina potesse sentirmi .
- Tesoro vado a fare la doccia ! –
- Ba bene ! – rispose lei : anche se aveva 4 anni il suo italiano non era dei migliori .
Entrai nella cabina doccia e mi rilassai moltissimo al sentire le goccioline d’acqua scendere piano sulla mia pelle e accarezzarla dolcemente , per poi soffermarsi di più in alcune zone e restarci stanziate .
Come sempre la mia permanenza sotto il getto d’acqua durò quasi mezz’ora, fin quando decisi che avevo lasciato Fede sola per fin troppo tempo : quindi avvolsi il mio corpo in un asciugamano che mi copriva appena, e arrotolai i capelli in un turbante , look che mi rendeva particolarmente sexy.
- Angy , hanno buttato ! – urlò la mia sorellina sentendo il suono del campanello e non avendo idea di come aprire la porta d’ingresso a quello che era il regno del disordine .
Girai tre volte la chiave nella serratura e finalmente mi ritrovai davanti il mio ospite .
- Che ci fai tu qui ?? -
 
PICCOLO ANGOLO DI LUCE :
BUONASERA POPOLO DI QUESTA SEZIONE !
QUESTA è LA SECONDA STORIA CHE PUBBLICO QUI , E MENTRE LA PRIMA NON HA AVUTO MOLTO SUCCESSO , SPERO CHE QUESTA VI PIACERà .
L’IDEA MI  VENUTA FUORI DI GETTO E ALLORA HO INIZIATO A SCRIVERE .
SPERO RECENSIRETE .
UN BESITO

   
 
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