Di domande e perché

Perché diamine l'ho voluto riportare a Konoha? Questa era la domanda giusta, quella a cui doveva trovare risposta. Sì, questa. Naruto alzò lo sguardo e lanciò un'occhiata indagatrice al moro, che si stava allenando insieme a Kakashi, di nuovo, come una volta. Lo osservò studiandolo, indagando per scoprire perché aveva lottato così duramente per riaverlo a casa. Poi notò che ragazzo aveva smesso si allenarsi, e lo stava guardando di rimando. Sobbalzò, preso alla sprovvista. -Che c'è, usuratonkachi? Anche tu ora sei cotto di me?- chiese divertito, ghignando e guardandolo.... come un lupo affamato. Naruto si tirò immediatamente a sedere, colpito nell'orgoglio. -Non dire stronzate, teme! E' che stavo cercando di capire perché cazzo mi sono preso la briga di riportanti qui! Avrei dovuto lasciarti a Madara, altroché!- urlò imbronciato, mettendosi davanti a Kakashi. -Ricominciamo.- sputò arrabbiato, mettendosi in posizione di difesa. Il sensei scrollò le spalle, come per mandar via gli insulti che i due allievi si erano lanciati, e attaccò il biondo, che prontamente lo schivò. E questa volta fu il turno del moro di osservare il compagno di squadra. I movimenti di Naruto erano tutt'altro che aggraziati, però era veloce, preciso, scattante. Era bello guardarlo schivare i colpi, perché ti dava davvero l'impressione di uno che ci sa fare. Sasuke si sedette per terra, appoggiando la schiena contro la corteccia di un albero, e si mise a studiarlo. Era cresciuto, su questo non c'erano dubbi. Aveva il corpo muscoloso, di chi si allena senza tregua per superare i suoi stessi limiti, la linea dei fianchi era molto virile e mascolina, così come le sue spalle. Il torace, poi. Riusciva a contare ogni muscolo teso che ci vedeva sopra, poteva osservare i bicipiti del braccio tendersi e rilassarsi con naturalezza e agilità. E il viso? Ah, il viso. Finalmente aveva perso i tratti da bambino. La mascella squadrata, il naso perfetto e i denti bianchissimi che scintillavano e risaltavano i suoi capelli, biondissimi. E poi quegli occhi. Dio, Sasuke ci sarebbe annegato, in quegli occhi. Si leccò le labbra e sorrise, analizzando tutti i più piccoli particolari di quel corpo da favola.

Perché la domanda giusta era un'altra, quella a cui Naruto non pensava ma che era il centro di ogni suo problema e gioia: Perché diamine Sasuke ha permesso che lo riportassi a Konoha?