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Autore: Dors    08/10/2006    3 recensioni
Un gruppo eterogeneo di avventurieri legati da comune odio reciproco, si avventura nei territori delle ombre, territori di morte e dolore. Eppure l'impresa più difficile sarà quella di riuscire ad andare d'accordo
Genere: Commedia, Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Finalmente.
L'Occhio di Drago; rosso come il primo fuoco dei ceppi, splendente come gli amuleti sacri dei chierici, e invitante come le
labbra turgide di una fanciulla.
Non era sta una impresa da poco arrivare fin lì: il palazzo era disseminato di ingegnosi e mortali trabocchetti che gli erano
costati una buona porzione della giacca di cuoio. Ora, però, la strada era sgombra ed il grosso rubino non attendeva altro che lui.
Studiò con cura il piedistallo così riccamente decorato che avrebbe portato via anche quello se non fosse stato ancorato al
pavimento; la lastra in cima, su cui era adagiato l'Occhio sporgeva dall'orlo di mezzo centimetro più di quanto avrebbe dovuto,
forse si trattava di un meccanismo a pressione; era impaziente ma in fondo la luna era ancora alta e poteva prendersi tutto il
tempo che voleva, non era il caso di agire con leggerezza proprio ora che si trovava così vicino alla sua meta.
Questo pensava Reagan fissando concentrato il suo bottino, ma il fiume di pensieri che imperversava nella sua testa fu interrotto
bruscamente da un evento insospettabile: una giovane donna atterro davanti a lui con un'agile capriola.
"L'Occhio è mio!"disse con un tono minacciso.
Indossava dei leggeri abiti viola, gonfi su braccia e gambe, che invece fasciavano stretto il busto; l'abbigliamento, l'epressione
fiera e selvaggia,il colore bronzeo della pelle e i capelli neri e fluenti lasciavano credere che appartenesse a uno dei clan
nomadi che si nascondevano al limitare della foresta oltre i confini della città, anche se non mostrava su di se gli stravaganti
monili tipici di quella gente (se si escludeva un orecchino nero all'orecchio sinistro).
La donna con un movimento fulmineo afferrò il rubino.
"No! Attenta!"urlò Reagan dimenticandosi che la gente del palazzo non avrebbe dovuto sapere della sua presenza li e quindi non faceva
onore alla sua astuzia il mettersi a strillare.
La lastra infida affondò nel piedistallo con uno scricchiolio, dietro di loro l'unica via di fuga fu sbarrata da una grata che cadde
pesantemente davanti l'ingresso ad arco.

***************


"Allora che cosa pensi possa essere?"
"Ellen! Non essere impaziente! Questa pergamena è quasi illegibile, ed è scritta in un linguaggio antico che non incontravo da anni"
Ellen sbuffò sonoramente e prese a sistemarsi nervosamente l'armatura: nei giorni di caldo diventava una fornace.
"Potresti gentilmente NON fare RUMORE?!"disse seccato il mago"Ho bisogno di concentrazione!".
La donna trasalì bloccandosi in una buffa posizione portando e mani davanti a se come per proteggersi da un eventuale fulmine che Rok
avrebbe potuto lanciarle; riprendendosi in fretta disse"Scusami Rok...ma questa storia mi mette in agitazione"
"Non hai mica tutti i torti, sacerdotessa. Il pezzo di carta che abbiamo fra le mani vale più di tutte le reliquie di Luixiana messe
insieme. C'è gente che ucciderebbe per averlo,e sono abbastanza sicuro che tu l'abbia trovato fra le proprietà di un uomo assassinato,
dico bene?"chiese il mago grattandosi la punta del naso.
"Bhe, si. Era un vecchio stregone, un certo Kalidh dal Wildhills, non era un particolare fastidio nonostante alcuni precedenti con gli
agenti delle tenebre. L'abbiamo trovato ucciso nei pressi della foresta, e abbiamo ispezionato la sua casa. Pensi che possano essere stati
i Nomadi?"
Rok brontolò qualcosa nella lingua dei nani non molto carina rivolta all'intelligenza della sacerdotessa poi disse"Ovviamente no!
Ho conosciuto quello stregone e non è di quelli che si lasciano sgozzare come maiali da un pugno di ladruncoli.No...deve essere stato un
uomo di grande potere...e l'ha fatto per le informazioni scritte qui dentro"concluse teatralmente indicando con un dito tozzo la pergamena.
"Insomma mago! Cosa c'è scritto li sopra?" chiese spazientita la donna.
"Te la leggero nella tua lingua, dato che insisti.Ascolta:

Erano anni che aspettavo questo giorno, il giorno cui avrei incontrato Lei.
Dal momento stesso in cui ho incontrato i suoi occhi opachi di cieca ho capito
che essi avevano veduto la luce accecante della eccelsa Dea Luixiana, Signora
della Luce, e sono stati destinati a far rispendere le nostre terre opache del
chiarore del bene.
Ho voluto proteggerla: l'ho nascosta in un luogo sicuro che non oseranno profanare
i servi delle tenebre di cui, gli dei mi perdonino, anche io facevo parte; ed ora la
preservo gelosamente dagli sguardi del mondo, il mio piccolo tesoro.
Che strano pensare che quella bambina ha la capacità di plasmare il destino di tutti noi

K.

"Sai di chi parla vero?...La precelta della Dea, la bambina della leggenda, colei che spedirà nelle profondità della terra i figli del caos"
"Suggerisci di trovarla prima delle Tenebre? Se ci riucissimo potremmo...ma cosa mi fai dire! Sono solo leggende! E con quali uomini potremmo
poi cercarla e proteggerla ? Tutti i nostri uomini migliori sono impegnati in battaglia, nessuno ci seguirà in questa impresa assurda,
oltretutto non sappiamo neanche da che parte iniziare"obiettò Ellen.
"Ti sbagli invece: questa pergamena ci ha dato la chiave;pensaci:un posto dove nemmeno il più pazzo degli orchi metterebbe mai piede..."
"La...la gola di karmekilion. oh no...tu sei pazzo....quel posto è maledetto, nemmeno la Dea avrebbe il coraggio di entrare lì!
Nessun mercenario ci seguirà, nemmeno per tutto l'oro del mondo." balbettò Ellen
In quel momento un novizio irruppe nella stanza in preda a panico. "c'è un 'emergenza mia signora!"disse animando per la corsa."Il santuario
dell'Occhio del Drago è stato profanato"
"Quello che dici è impossibile...mi chiedo che fine ha fatto il tuo voto di astinenza dai piaceri del vino"ribattè acida Ellen."Cosa ti ha
fatto pensare a queste sciocchezze?"
Il giovane monaco diventò più pallido di quanto gia non fosse"Ecco...mia signora...una nostra guardia è stata trovata tramortita alle porte
del tempio...e poco fa si è sentito il rumore di una delle trappole attivata"si fermo qualche istante indeciso su come concludere poi aggiunse:
"...mia signora"
"Smettila con queste moine, ragazzo! L'adulazione non è mai servita per addolcirmi. Ora va nella tua cella, penseremo noi a questo piccolo
contrattempo."
"S-si mia signora...cioè...Ellen"

Ellen e Rok corsero verso il Santuario, questo si erigeva in tutta la sua imponenza a sud dell'Accademia dove i novizi venivano iniziati
agli arcani misteri della magia bianca.
"Il ragazzo aveva ragione temo, la porta è stata forzata"osservò il mago. "Se il ladro è ancora dentro, rimpiangerà di non aver scelto un'altro luogo per le sue depredazioni notturne!"borbotto minacciosa Ellen.
L'interno illuminato dalle torce delle pareti sembrava privo di qualsiasi traccia che testimoniasse il passaggio di un estraneo, le trappole
del corridoio non erano scattate.
"O il ladro è incredibilmente abile...o qualcun'altro ha forzato la porta, magari uno dei novizi per burla."
La Sacerdotesa tese le orecchie."Mi sembrava di aver sentito delle voci , nella stanza dove è custodito l'occhio"
Affrettò il passo impugnando la lancia. Finalmente giunta in cima all'edificio i trovo davanti la grata di ferro ideata per fermare anche
il ladro più scrupoloso, al di là di questa un uomo ed una donna si puntavano contro le armi guardandosi con odio.
"MA che peccato! Vi siete fatti scoprire proprio alla fine!"Rise sollevata"Spero che non vi dispiacerà morire con un laccio intorno al collo!"
I due trasalirono, voltandosi di scatto.L'uomo rinfoderò il pugnale"Volete ucciderci? Per me va bene...Cominciate pure da lei!!"sbottò.
Rok sembrò vacillare,sul suo volto si dipinse in un istante un'epressione esterefatta"Reagan?!"
"Conosci questa feccia?"chiese Ellen.
"Papà?! Che ci fai qui?!"fece il ladro.
"oh cielo!" esclamò la sacerdotessa. Osservò i due con attenzione: in effetti si assomigliavano parecchio nei loro lineamenti affilati anche se
quelli del mago erano resi più cadenti dai segni del tempo, anche i capelli erano dello stesso colore castano chiaro; e gli occhi! Neri e profondi,
che lasciavano intuire la mente vivace che si nascondeva dietro un'apparenza ordinaria.
"Bene bene. Ellen cercavi qualcuno che ci seguisse nella nostra ricerca. Ne hai trovati due"esclamò Rok compiaciuto
La ladra assunse un'espressione indignata"Non servirò la vostra causa, qualiasi essa sia!".
"Come sai i ladri in questo paese vengono impiccati, sono certo che vorreste barattare i vostri servigi per la vostra vita."
  
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