Anime & Manga > Sekai-Ichi Hatsukoi
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Autore: PuccaChan    06/03/2012    5 recensioni
Una piccola fic su Kisa, Yukina e un viaggio imminente e molto importante...
[2° classificata al 'Junjou Romantica & Sekai-Ichi Hatsukoi Contest' indetto da Rosalie_ e Liena90]
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kou Yukina, Shouta Kisa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Kisa sbuffò piano e si guardò intorno per l’ennesima volta; Yukina, seduto accanto a lui, sfogliava una rivista. Si trovavano all’aeroporto Haneda di Tokyo e stavano aspettando l’imbarco per l’Hokkaido.
“Non riesco ancora a credere che sto per farlo davvero.”
“In effetti, quasi non ci credo nemmeno io, Kisa-san.”
“Che vorresti dire, scusa?”
“Oh, niente di particolare. È solo che sono davvero felice che tu abbia accettato.”
Kisa lo guardò un po’ storto, mentre Yukina gli sorrideva tranquillamente.
“Ricordami ancora una volta perché lo sto facendo.”
“Perché tu dovevi andare a Sapporo per incontrare una delle tue autrici e io volevo fare un salto a trovare i miei genitori; così, ho pensato di prendere due piccioni con una fava!”
Kisa sospirò; giusto, era andata proprio così… anche se, per meglio dire, Yukina lo aveva praticamente obbligato ad andare a conoscere i suoi. Non era necessario rivelare subito la verità sulla loro relazione, lo aveva rassicurato, avrebbero semplicemente detto loro che lui era un suo buon amico in viaggio lì per motivi di studio (con il suo aspetto giovanile, Kisa poteva benissimo passare per un ventenne); l’intera situazione era comunque oltremodo imbarazzante.
“Ci tengo tanto a farti conoscere la mia famiglia, Kisa-san… dimmi di sì, per favore…” gli aveva detto Yukina con quel suo sorriso dannatamente affascinante e quel suo tono di voce fastidiosamente carezzevole con cui riusciva sempre a fargli fare quello che voleva… e così si era ritrovato incastrato in quell’incombenza.
Non aveva mai conosciuto la famiglia di nessun ragazzo con cui era stato prima d’allora; figuriamoci, nel suo caso non si poteva nemmeno parlare di fidanzati, visto che quelle storie duravano dalla sera alla mattina… spesso in senso letterale. Ma con Yukina era diverso, e lo stesso Kisa non era ancora riuscito a capire il perché. Certamente lui era bellissimo, gentile, premuroso (anche troppo a volte…), sapeva cucinare e non gli pesavano le faccende domestiche, che Kisa invece trovava noiosissime; tutte ottime qualità, su questo non si discuteva. Però non poteva essere tutto lì: dopotutto, non era mica il primo ragazzo bello e gentile con cui stava.
Gli lanciò un’occhiata, voltando leggermente la testa nella sua direzione: Yukina era tutto concentrato nella lettura del manga incluso nella rivista che aveva preso (un manga shojo, naturalmente, la sua passione) con gli occhi splendenti e un leggero sorriso sulle labbra.
“E’ una storia interessante?” gli chiese dopo un po’.
“Oh, sì!” rispose lui con entusiasmo. “Aspettavo con ansia questo capitolo! Finalmente Fuyumi, la protagonista, riesce a rivelare i propri sentimenti a Kenji, il ragazzo che le piace, e lui decide di portarla a casa sua perché vuole che sua madre la conosca. Chissà come reagirà lei… mi sembra una donna un po’ difficile.”
“E come mai?”
“Credo che ci tenga molto alle apparenze: loro sono ricchi, mentre invece Fuyumi proviene da una famiglia modesta.”
Guarda caso in quel manga c’era praticamente la stessa situazione che stava per presentarsi a lui, pensò Kisa; chissà com’erano i genitori di Yukina? Era molto curioso al riguardo…“Che lavoro fanno i tuoi?” domandò.
“Papà è un impiegato delle ferrovie in pensione, mentre mamma è una casalinga. Sai, è da lei che ho preso la passione per la pittura.”
“Davvero?”
“Oh, sì!” Gli occhi di Yukina s’illuminarono, come sempre gli accadeva quando parlava di questo argomento. “Per lei è sempre stato solo un hobby, anche se secondo me è molto brava. Padroneggia benissimo sia la pittura sia il disegno, sai? Io la vedevo sempre con album e matite oppure con la tavolozza davanti a una tela, ed ero così incuriosito che ho iniziato ben presto a imitarla; in effetti, è stata lei a insegnarmi le basi. Per me uno dei momenti più felici della giornata era quando trovavo un momento per dipingere insieme a mia madre: forse è una delle cose che mi sono mancate di più, quando ho lasciato la mia famiglia per venire a studiare a Tokyo.”
“Dev’essere una donna molto in gamba” mormorò Kisa, colpito dalle sue parole.
“Sì, lo è; e io l’adoro. Beh, ovviamente voglio molto bene anche a mio padre e a mio fratello, ma il rapporto con mia madre è sempre stato… speciale” rispose Yukina con un sorriso.
In quel momento venne annunciato l’imbarco per il loro volo. Si alzarono entrambi e si avviarono verso il gate, ma in quel momento Kisa esclamò: “Oh, accidenti!”
“Che succede, Kisa-san?”
“Non ho preso nulla per i tuoi genitori!”
Yukina lo guardò perplesso: “Eh?”
“Ma sì, un regalo o qualcosa del genere! Non si fanno certe visite a mani vuote, no? Ah, lo so che io non ho esperienza in merito, ma credo proprio che non stia bene…” Kisa si bloccò nel notare l’espressione sul viso di Yukina. “Beh, cos’hai da sorridere in quel modo?”
Per tutta risposta Yukina si avvicinò e gli prese una mano, stringendola forte. “Non hai nulla di cui preoccuparti, Kisa-san. Il fatto che tu abbia accettato di fare questo viaggio è già un bellissimo regalo, e non solo per loro… ma anche per me.”
Yukina lo guardò negli occhi e gli sorrise dolcemente, e Kisa si sentì sciogliere dentro. Adesso capiva perché Yukina era diverso da tutti gli altri. Era perché sapeva sempre la cosa giusta da dire, perché lo guardava come se lui fosse qualcosa d’incommensurabilmente prezioso… e perché semplicemente lo faceva sentire davvero amato.

  
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