Salve a
tutti. Essendo una fan accanita di
C-18 e Crilin, ho provato a scribacchiare qualcosa su di loro ed ecco
il
risultato.
Siate clementi, non uccidetemi.
Questa parte della storia è stata tratta dalla puntata di
oggi. Ho voluto
approfondire i pensieri del Cyborg.
Buona lettura.
Lui mi guardava con occhi attenti, paurosi e desiderosi.
Lui mi guardava come se fossi una persona vera.
Lui mi guardava come nessuno faceva ormai da anni.
Perché?
Lui teneva fra le mani un' arma che avrebbe potuto immobilizzarmi, in
un oblio
senza fine.
La lasciò cadere e con un calcio la distrusse.
-Perché lo hai fatto?- chiesi con voce rotta e tremante,
fissando incredula
prima il telecomando e poi quel piccolo ometto che per quanto potesse
apparire
insignificante aveva avuto il fegato di affrontarmi.
Lui non rispose e chinò il capo verso il suolo.
-Avresti potuto distruggermi! Avresti potuto salvare tutto e tutti!-
gli sputai
quelle parole in faccia.
Erano rimproveri alla sua stupidaggine e incoerenza.
Alzò il viso, inspiegabilmente arrossito, verso di me.
-Non ci pensare! Scappa!- mi disse urlando.
E allora capii.
Quel piccolo uomo si era preso una cotta per me.
Sgranai gli occhi per la sorpresa ma mi ripresi all'istante. Non lo
avrei mai
voluto né potuto ricambiare.
Lui non era alla mia altezza. Era solo un umano.
Con sguardo freddo e distaccato, lo sguardo di una macchina, guardai
Vegeta
padroneggiare su Cell.
Dovevo scappare il più presto possibile.