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Autore: Blissful_Insanity_    06/03/2012    6 recensioni
E' demenziale, assurda.
E' un sogno demenziale ed assurdo.
Mi sono svegliata che avevo le lacrime agli occhi dal ridere, e spero vivamente che qualcuno di voi trovi dieci minuti per leggere questa storia.
Vi verrà narrata una storia che non è mai stata raccontata, la vera storia di come Sebastian è finito a fare il marinaio su di una nave maledetta.
Genere: Avventura, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alois Trancy, Ciel Phantomhive, Grell Sutcliff, Sebastian Michaelis
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Era una bella giornata soleggiata, l’aria era calda ed il cielo era di un blu intenso, facilmente confondibile con il mare.
Il piccolo conte stava osservando schifato il “demos” attraverso l’oblò della sua cabina, prima classe, posizione privilegiata. La sua pecora da compagnia di nome Alois stava sonnecchiando li accanto.
Nel mentre Sebastian, dopo aver pulito impeccabilmente la cabina del suo bocchan ed il corridoio della nave, avendoci preso gusto si mise a spolverare allegramente anche la sala comandi, attirando lo sporco sul suo panno mediante occhiate eloquenti e sguardi molto intensi e passionali.
Decise che per il momento aveva fatto abbastanza, così si concesse ben nove minuti di nulla facenza. Tempo trascorso a piangere e disperarsi per aver dovuto lasciare nella residenza del signorino il suo gatto nero come la pece, il suo grande amore insomma.
Fece per togliersi il grembiulino da massaia, quando sentì Ciel gridare.
SEBASTIAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAN!
-Dica, padroncino.
-Sei solo un’incapace, un’incapace! Ti avevo detto di prendermi una vaschetta di gelato al mandarino e yogurt magro, non una vaschetta di miserabile mandarancio e yogurt intero!
-Mi scusi.. Non.. Capiterà più.
Il ragazzino si avvicinò minaccioso, spostando la benda da un occhio all’altro con fare ancora più minaccioso.
-Allora vuoi vedermi proprio alterato eh Sebastian?! CHE CI FAI ANCORA QUI, CORRI SUBITO A PRENDERMI QUELLO CHE TI HO CHIESTO DANNAZIONE!
Fu questione di mezzo minuto. 
-Ecco subito bocchan, quello che mi ha chiesto.
Il ragazzino continuò per lunghi minuti a inveire sull’incapacità di Sebastian, e più inveiva più gesticolava, più inveiva più gesticolava, fino a che.. Un enorme pesce rosso dotato di denti affilati e occhialetti ( altresì detto PESCIUS GRELLESUTCLIFFUS, il pesce più appiccicoso di tutti e sette i mari, compreso il mare formato dall’ ego del bocchan) ingoiò interamente la vaschetta di gelato del conte Phantomhive.
A quel punto il pestifero ragazzino non ci vide più : EHI E’ MIO QUEL GELATO RIDAMMELO SUBITO STUPIDO PESCE STRACCIONE!- e si tuffò in acqua per riprenderlo.
Cosa doveva fare Sebastian? L’anima di Ciel l’aveva bramata così tanto.. Non poteva farsela scappare così, per colpa d’un pesce color porpora.
Prese uno slancio e si tuffò tra le onde. La pecora li imitò.
 
 
Spoiler1
 
Furono giornate dure, senza vedere terra.
Oramai il corpo di Sebastian fungeva da zattera, sulla cui erano sdraiati il piccolo conte e l’animale.
Nuotò per giorni, portando il peso dei due sulle spalle, letteralmente.
Finalmente un’isola.
 
 
Ma i nostri eroi non sanno che il loro destino crudele li ha fatti naufragare sull’isola della pubblicità delle sofficette di prosciutto.
Un’isola grande quanto un campo da calcio, con un’unica palma al centro che non produce frutti ed un mini frigo pieno di sofficette Motta.
 
 
Spoiler2
 
L’isola è piena di grossi granchi famelici che sembrano usciti da un film dell’orrore.
Sebastian è dovuto salire sulla palma per salvarsi, con in spalla la pecora Alois con in spalla Ciel Phantomhive. Ma la palma, sotto a tutto quel peso cede e piano piano si piega inesorabilmente verso terra. I granchi sono sempre più vicini, sentono il loro odore delizioso ( eccetto quello del bocchan) e pregustano il sapore delle loro carni.
 
 
Spoiler3
 
Sebas-chan, dopo aver tentato di tenere a bada i granchi usando le sofficette di prosciutto, è stato costretto a sacrificare Alois per il bene della comunità ( o lui o la pecora, quindi.. ). 
Bisogna dire che era tentato di tenersi la pecora e di buttare il bocchan. Si è trattenuto, anche se nel suo animo l’odio e la disperazione verso il suo destino ingrato aumentarono a dismisura.
 
 
Spoiler4
 
 
Sebastian ha preso una decisione.
Chiuse gli occhi , contò fino a tremilanovecentosessantasette, e si buttò.
Sentì solo le grida del bocchan e il rumore che i granchi producevano masticando i suoi vestiti, prima di perdere coscienza.
-CRETINO STUPIDO PUZZONE MEGASTRACCIONE DEI MIEI STIVALI MA CHE ACCIDENTI FAI?!?!?! LO SAI CHE NON HO FORZA NELLE BRACCIA PORCAMADAMRED CADRO’ E MORIRO’ !
 
Era quella l’idea.
 
Prima di perdere del tutto coscienza, sentì uno strano rumore proveniente dall’alto e nell’aria si diffuse un nauseabondo odore di The digerito. Uno zoccolo colpì il povero maggiordomo sulla fronte, tra gli occhi.
-Deficiente ma ti devo sempre salvare io?! Alzati incapace! Ho ucciso i granchi con la mia arma segreta.
-No,no,no. No. NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!
 
Da quel momento in poi il povero maggiordomo tenterà il suicidio numerose volte. Ma che dico, numerosissime.
Dapprima , nauseato da quell’odore terribile ed indescrivibile, cercò di soffocarsi nascondendo la testa nella sabbia,ma il bocchan lo tirò fuori per i capelli.
Successivamente tentò il metodo alla Kurt Cobain, scoprendo che la pistola che il piccolo conte porta alla cintura è solo e solamente riempita ad acqua.
Proverà allora a sbattere la testa sulla palma, ripetutamente.
Si infilzerà con le foglie della pianta, esasperato prenderà a sassate il bocchan.
Provò poi a trattene il fiato sperando che il suo cuore cessasse di battere.
Quando credeva di essere dannato per sempre, un’idea.
Prese la rincorsa, ad occhi chiusi, e si lanciò in mare a braccia aperte gridando il nome di Jack come la vecchietta di Titanic.
Il piccolo Ciel tentò invano di fermarlo, lo guardò andarsene via trascinato dalla corrente , insultandolo come se fosse posseduto da Pino Scotto ( Zio Pino, suo zio)
Dopo poco, vide una grande onda riportare il corpo del maggiordomo a riva, il quale quando aprì gli occhi e vide il ragazzino, cacciò un grido ributtandosi a mare.
Così per altre settordici volte e mezzo, ovvero fino a che, capendo di non poter sfuggire al fato, così buono da farlo rimanere in vita, ma così crudele da farlo rimanere in vita, diventa pazzo e decide di contare tutti i granellini di sabbia dell’isola, sperando che la morte sopraggiunga velocemente.
Ciel, ovviamente, farà di tutto per fargli perdere il conto e ricominciare daccapo.
 
 
 
Spoiler5
 
Una mattina non diversa dalle altre, in quanto il sole scaldava la sabbia rendendola bollente e Sebastian aveva le mani ustionate, l’abbronzatura da africano doc e delle occhiaie che arrivavano fino allo stomaco, capitò qualcosa di inaspettato.
Mentre stringeva tra le dita di una mano il 36473836483028374739202838392037 granellino di sabbia e nell’altra un fascio di alghe che aveva trovato a riva e di cui si nutriva se andava bene , dal cielo cadde un ombrello.
Dapprima credette ad un miraggio, poi si avvicinò per guardarlo meglio e lo annusò come farebbe un indigeno se gli venisse presentata una calcolatrice, e poi lo strinse al petto possessivamente, stando bene attento che il bocchan non lo vedesse.
Si sistemò il cravattino, che era l’ultimo indumento rimastogli, con il tastino fece scattare l’apertura dell’ombrello.
Aspettò ore ed ore, minuti su minuti che arrivasse una mera folata di venticello, e quando successe, si lanciò contro di essa con tutta la forza che ancora aveva in corpo , gridando: LIBEROOOO
E volandosene via come Mary Poppins, cantando “ E con un poco di zucchero la pillola va giù, la pillola va giù, e il mondo ti sorriderà di più” con un sorriso spastico ed agghiacciante dipinto sul volto.
 
Che dire di Ciel?
Beh lui, nel frattempo, cominciò a scrivere la sua (unica) opera letteraria più famosa ed acclamata , stiamo parlando de “Il diario del piccolo Lord”.
Alcuni sprazzi del libro:
 
-
Ottavo giorno di prigionia senza Sebastian.
Quel vile straccione mi ha lasciato solo in quest’isola sperduta senza cibo ne acqua altissima purissima e levissima. Se ho sete, bevo acqua di mare. Se ho fame, bevo acqua di mare. Ma tutto ciò non basta a saziarmi, così ho cominciato a mangiarmi le unghie, comprese quelle dei piedi, e quando finiranno credo proprio che finirò per mangiarmi questo diario che sto scrivendo con un pennino di legno di palma, intriso del mio sangue.
I granchi sentono il mio odore, la mia presenza. Sono pronti a sferrare l’attacco finale , lo sento!
Sono pronto ad affrontarli.
Alois, amico mio… mi manchi. 
No, non tu, la mia pecorella da compagnia.
OH GOD, SAVE ME. 
 
                               Ciel.
 
 
 
 
 
Le pagine successive portano segni di denti e sono per metà tritate.
 
 
 
 
 
Spoiler6 
 
Immaginerete Sebastian in salvo, giusto?
E se io vi dicessi che forse non è esattamente così?
 
Ecco quello che è successo.
 
 
Una grossa folata di vento fece perdere a Sebastian il controllo del suo mezzo alternativo.
Cadde in mare.
Per giorni rimase svenuto ed in balia delle onde violente, quando aprì gli occhi credette di essere morto. 
Un buio impenetrabile attorno a lui gli impediva di vedere.
Si alzò e cercò a tentoni una via d’uscita.. C’era una porta.
Aprendola si trovò su di una vecchia nave, era notte.
Guardò lo strano e terrificante equipaggio della nave che  si stava dando da fare, quando andò a sbattere contro una gigantesca figura mostruosa che portava il cappello da capitano.
Con una voce roca e profonda parlò
-Capitano Davy Jones, Sir.
-Voi … la vostra ciurma… che demoni siete?
-Non siamo demoni, è una nave maledetta. E tu rimarrai qui con noi per l’eternità Sebastian, per sempre  intrappolato in questa fatidica verità . Benvenuto a bordo dell’Olandese Volante.
 
In quel momento, Sebastian si chiese perché non si era fatto mangiare vivo dai granchi quando ne aveva  l’opportunità.
 
 
 
 
 
 
 
   
 
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