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Autore: TrixieBlack    06/03/2012    3 recensioni
Seduta sotto un vecchio faggio, Lily Evans guardava il lago, in solitudine. I raggi del sole ormai estivo si riflettevano sui lunghi capelli creando bagliori dorati, tanto che l’intera figura sembrava brillare di luce propria. O almeno, così pensava il ragazzo che, pochi metri distante, la osservava in doloroso silenzio, le mani strette convulsamente attorno al consunto libro di pozioni.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Lily/Severus
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da V libro alternativo
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Green Eyes

…You should know

 that I could never go on without you,

Green Eyes.
 
 

Seduta sotto un vecchio faggio, Lily Evans guardava il lago, in solitudine. I raggi del sole ormai estivo si riflettevano sui lunghi capelli creando bagliori dorati, tanto che l’intera figura sembrava brillare di luce propria. O almeno, così pensava il ragazzo che, pochi metri distante, la osservava in doloroso silenzio, le mani strette convulsamente attorno al consunto libro di pozioni. Nonostante la disperazione, Severus Piton non potè fare a meno di guardarla, rapito come sempre. Ormai erano passati tanti anni dal momento in cui l’aveva vista per la prima volta, ma non aveva mai dimenticato la bambina che dall’altalena si lanciava verso il cielo, ridendo spensierata, e lo stupore di fronte alla bellezza di Lily, col passare del tempo, invece che diminuire cresceva ogni giorno di più.
Come percependo l’intensità di quello sguardo, Lily si girò, e per un attimo infinito nero e verde si fusero in uno sguardo di nostalgia, rabbia, e tanto dolore.
Facendosi coraggio, il ragazzo si alzò lentamente, con le ginocchia tremanti. Lily si irrigidì vedendolo avanzare verso di lei, e tornò a fissare il lago, la cui superficie era increspata dal vento leggero.
“Lily”. Il sussurro implorante si disperse nel frusciare delle foglie, mentre Severus rabbrividiva e si perdeva nel gelido verde degli occhi che amava.

Il vuoto.

Ormai era finita. Era inutile continuare ad aggrapparsi alla stupida, infinitamente stupida speranza che si potesse tornare indietro. Aveva un unico tesoro, il più prezioso del mondo, e l’aveva perso per sempre. Lily. Quel nome, il nome per cui viveva, il nome a cui teneva più che al proprio, il nome che era stata la sua unica fonte di felicità fin dalla sua infanzia, lo trafiggeva nel profondo. Voleva scappare. Voleva morire. Eppure se lo meritava, e lo sapeva. Era stato sconsiderato, aveva agito senza pensare, e senza nemmeno accorgersene, aveva distrutto la cosa più meravigliosa della sua vita.

Una voce lontana lo risvegliò da quella terribile agonia. “Come stai Mocciosus, ora che non c’è più la Evans a proteggerti? Hai tanta paura?” James Potter, il brillante, divino, perfetto James Potter si avvicinava, con la mano che immancabilmente scompigliava i capelli. Severus lo odiò come non l’aveva mai odiato prima, ma non ebbe neanche la forza di alzare lo sguardo, mentre cercava invano di trattenere le lacrime bollenti che gli offuscavano la vista, e il suo dolore disperato lo soffocava, impedendogli di respirare. In fondo non gliene importava niente di Potter, che cosa cambiava, se anche l’avesse visto piangere? In quel momento, l’unica cosa davvero importante al mondo era Lily, la stessa Lily che pur essendo a due passi da lui, era così lontana. Ma Potter, a quanto pareva, quel giorno non aveva intenzione di tormentarlo. Aveva visto Lily, e si stava avvicinando a lei. Severus fu percorso da un brivido  guardando  James che si sedeva con grazia accanto alla sua Lily. Non voleva vederli insieme, faceva troppo male, eppure non poteva fare a meno di guardare, di osservare preoccupato il modo in cui Potter si chinava su di lei sussurrandole qualcosa in un orecchio, mentre Lily scoppiava in una delle sue risate cristalline gettando all’indietro la testa, con i capelli che ondeggiavano al vento come una fiamma.

Non aveva senso combattere ancora, non c’era più niente da fare, perchè Lily Evans ormai faceva parte di un altro mondo. E non sarebbe mai più tornata.
Le voci di Lily e James erano sempre più lontane, mentre Severus camminava faticosamente  verso il castello, le spalle rese curve dalla tristezza infinita che pesava sul suo cuore come un macigno, la luce del tramonto che lo accecava.

Sotto il vecchio faggio, intanto, un paio di verdi occhi a mandorla, inondati di lacrime amare, seguivano la figura sempre più distante di Severus Piton.

Era davvero finita, per sempre.

  
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