Mi prese , mi spinse contro il muro , il suo fiato sul mio collo scoperto, non sapevo neanche perché ero andata lì. Forse perché avevo bisogno di chiederli un ‘altro favore. O forse perché avevo bisogno di rivederlo,non lo so..sò solo che le sue mani sapevano fare ,si muovevano veloci e allo stesso tempo dolcemente lungo il mio corpo che tremava tutto.
I suoi occhi entrarono dentro di me , le sue labbra toccarono le mie e io lo lasciai fare , da quanto tempo aspettavo tutto ciò ? E lui? Anche lui aspettava questo momento quanto me? O era solo un momento di solo puro sesso per lui?
Mi strappò i vestiti dal mio corpo e li gettò dietro a lui lasciandomi in intimo. Le sue mani circondarono i miei fianchi e il suo sguardo iniziò a studiarmi mentre i miei occhi timidissimi cercavano di scappare dai suoi. Una cosa impossibile, mi ritrovavo sempre a guardarlo ..alla fine, bastardo , pensai prima di ritornare a fare sesso.
Ai nostri piedi c’erano dei fiori e fogli caduti quando lui mi aveva gettato contro il muro e le sue labbra avevano fatto conoscenza con le mie. Sorrisi, una parte di me avrebbe voluto che qualcuno entrasse in quella stanza e ci trovasse , l’altra parte invece voleva solo che nessuno mai e poi mai entrasse e ci trovassero a fare l’amore. Tutto questa era dannatamente pericoloso. Stupida Emma. Tutti te li trovi, pensai alzando gli occhi al cielo prima che lui sollevandomi mi portò sul tavolo dove ci sdraiammo, buttando prima altri fogli e delle povere penne che si trovavano lì e sarebbero state schiacciate dalla mia schiena se la sua mano non fosse arrivata prima e le avesse gettate per terra su quel pavimento che aveva bisogno di una pulita.
Poi lui fu su di me , non smetteva di baciarmi,mi sarebbe piaciuto sentire la sua voce calda sul mio orecchio , certo che non mi dispiacevano i suoi baci, ma anche la sua voce era bella. Non c’era nulla di brutto in lui neanche quando minacciava qualcuno..ci trovavo sempre qualcosa d’interessante in quelle parole così pericolose.
Era buffo, perché diceva di essere freddo ma invece mi stringeva forte forte a lui come se avesse paura che di colpo me ne potessi andare e non farmi mai più vedere .
Avrei potuto farlo, pensai, ma per cosa ? Per poi vederlo soffrire come un cane ? No..lui non meritava tutto questo,vero era un bastardo bello e buono ma non potevo farli una cosa del genere. Aveva sofferto troppo e ora che aveva trovato un modo per sorridere davvero non potevo comportarmi da stronza.
<< Emma >>
La sua voce!
Era accanto a me e con le sue braccia mi faceva da coperta , fuori pioveva e i riscaldamenti si erano rotti.
<< Emma , Emma, Emma >> lo ripetè più volte come se fosse la cosa più bella da dire in questo povero mondo e io sorrisi come una scema accarezzandogli i capelli.
Avrei anch’io pronunciato il suo nome se non fosse stato per lui che mise una mano sulla mia bocca, lo guardai , di colpo si fece serio e come se avesse ricevuto un segnale di pericolo si alzò , mi fece scendere dal tavolo e senza un ma e un perché mi fece rivestire, poi sempre veloce rimise tutto sul tavolo alla cavolo e si mise a sedere facendomi il segno di rimanere dov’ero.
La porta si spalancò dell’ufficio ed entrò Regina avvolta in uno scialle nero , nella mano sinistra portava un ombrello a pallini rossi.
<< Signorina Swan che fa lei qui? Non si ricorda che avevamo un appuntamento ? >>
Dio Santo ! L’appuntamento!!!!!
<< Colpa mia >> disse Gold << La signorina Swan stava per venire quando ha ricevuto una chiamata mia, sembra che mi abbiano rubato una cosa importante da casa mia >> si strinse nelle spalle e prese il suo bastone da passeggio << Vi lascio sole. Signorina Swan spero di rivederla di nuovo per parlare di quella cosa >>
<< C-certo signor Gold. >> dissi io un po’ impacciata mentre Regina ci guardava incuriosita , Gold se ne andò con quel sorriso da “ la so lunga”