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Autore: Zsadist    07/03/2012    4 recensioni
Layla appartiene al clan dei Cyou, è l’ultima della sua stirpe ed è nata con la capacità di predire il futuro con una veridicità pari al 100%. Hisoka è un ragazzo dalla perenne aria ironica e glaciale, è un assassino di prima qualità e gira il mondo in cerca di qualcosa che lo ecciti. Sarà il loro incontro a determinare la partecipazione al primo esame di Hunter dell’illusionista.
Genere: Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hisoka, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Il Ragno e la Farfalla
Serie: HunterxHunter di Yoshihiro Togashi
Genere: Azione, Romantico
Raiting: Verde
Stato: Capitolo 1 di ?
 

HunterxHunter – Il Ragno e la Farfalla
 
Capitolo 1
Incontro nella notte
***Il soffio del vento***

 
Stava calando la sera, quando nella boutique floreale più famosa della piccola città tra le montagne si accesero le luci. Al suo interno una ragazza dai capelli rossicci era intenta a sistemare con adeguata cura le piante che costituivano la vita della padrona di quel negozio. Canticchiando, Layla afferrò la custodia del suo violino, un mazzo di rose bianche ormai appassite e dopo essersi guardata attorno sorrise, spense le luci e chiuse a chiave il locale. Per quel giorno il suo lavoro poteva dirsi concluso. Nonostante l’ora tardi, le strade di Yumeki erano tranquille. Quella era una città in cui le persone si conoscevano tutte, quasi fossero un’unica grande famiglia. Una sottospecie di città uscita da quei film romantici dove nulla è malvagio, dove non esiste il dolore.
Yumeki sorgeva in un luogo nascosto tra i boschi che ricoprivano buona parte delle montagne, e si affacciava direttamente su un lago ricco di varie specie di pesci, che creavano una delle principali occupazione degli uomini che la abitavano. Era uno di quei posti che poteva essere definito un angolo di paradiso terrestre.
 
Continuando a sussurrare una leggera melodia, la ragazza si trovò ad attraversare il parco, e volgendo lo sguardo al cielo cercò la sagoma della luna. Da sempre l’astro della notte faceva parte della sua vita. Era stato il suo clan ad insegnarle il rispetto per quel corpo celeste. «La luna è la nostra vita». Ecco cosa le avevano ripetuto ogni sera al calare del sole.
 
Yumeki era una di quelle città in cui si diceva che i sogni potessero prendere vita iniziando a danzare alla fioca luce della luna rossa, in un valzer senza fine. Che si trattasse di una semplice leggenda, non vi era alcun dubbio, eppure la prima volta che lo sentì non poté fare a meno di sorridere. Si. Un giorno anche il suo sogno avrebbe preso vita.
 
Fermandosi nei pressi del lago, circondata dal verde del parco, Layla appoggiò a terra i fiori ed aprì la custodia tirando fuori il suo amato violino. Quando avvicinò l’archetto alle corde, un’aura familiare l’avvolse facendo vibrare l’aria che la circondava. In quei momenti, il mondo era suo. Nulla poteva distrarla. Nulla poteva impedirle di suonare. E così una leggiadra musica scaturì da quello strumento di un legno talmente pregiato da avere un prezzo di mercato da capogiro. Le rose tremarono al suono del violino e come alimentate da esso presero a rinvigorirsi fino a riprendere lo splendore che avevano ancora prima di essere state raccolte dal loro cespuglio.
 
Interessante pensò un ragazzo che distava pochi metri da Layla, mai nella sua vita aveva avuto il piacere di vedere qualcosa di così… inusuale! Si appoggiò senza far alcun rumore al tronco dell’abete situato appena dietro di lui e con lo sguardo analitico studiò ogni gesto, ogni particolare di quella ragazzina che non sembrava affatto essersi accorta di lui. D’altronde che avrebbe mai potuto avvertire la sua presenza? Nemmeno il più astuto dei guerrieri ne sarebbe stato in grado, cosa poteva fare una adolescente come quella?
 
Quando la melodia si interruppe fu come se si spezzasse una sorta di incantesimo, le rose restarono rigogliose ma nell’aria si respirava qualcosa di differente. Mancava quell’armonia che aveva accompagnato la sonata in tutta la sua esecuzione.
 
Un leggero applauso fece voltare la ragazza che stava riponendo il violino nella custodia.
 
-Brava- si complimentò con un sogghigno il ragazzo senza accennare a spostarsi dall’albero.
 
Layla senza scomporsi terminò di sistemare le proprie cose e poi si rivolse al ragazzo mostrando un sincero sorriso.
 
–Fossi in te cercherei riparo per la notte, ci sarà un forte temporale- consigliò la fioraia prima di allontanarsi salutando con la mano.
 
Hisoka guardò quella ragazzina sparire tra gli alberi dopodiché scrollando le spalle tornò ad inoltrarsi nel parco. Quando ebbe raggiunto il lago, il ragazzo si sedette su una roccia, e puntò gli occhi al cielo. Nemmeno una nube si degnava di contaminare quella serata, come avrebbe potuto diluviare? Sogghignò sinistramente distendendosi sul masso mentre la notte silenziosamente era calata sulla città.
 
Come tutte le mattine, la moglie del sindaco di Yumeki uscì di casa all’alba, le strade erano ancora bagnate per via della pioggia caduta nella nottata, ma lei con un sorriso sulle labbra iniziò a percorrerle lieta di avere l’occasione anche quel giorno di poterlo fare. Alla sua età ogni giorno poteva essere sempre speciale, e camminare nel parco della città le faceva tutte le volte trovare qualcosa di nuovo. Anche quella volta appoggiata al suo fidato bastone iniziò ad avventurarsi nel verde di quel grande giardino scambiando quattro chiacchiere con coloro che incontrava.
Fu dopo aver salutato la proprietaria della drogheria che si fermò ad osservare incuriosita la figura di un giovane che non aveva mai notato prima. Il ragazzo aveva un aspetto bizzarro che attirava come una calamita gli sguardi della gente. La sua stravaganza si notava sin dai capelli, che erano di un viola dai riflessi rossastri. Ed era accentuato dagli abiti, che avrebbero messo in dubbio il suo gusto estetico. Indossava una maglietta senza maniche nere che lasciava scoperto l’ombelico con impressi davanti due dei quattro semi dei tipici mazzi delle carte da poker: il cuore ed il quadro, e sul retro i due simboli restanti; i pantaloni erano bianchi e caratterizzati da una serie di pieghette che iniziavano dalla vita fino a sotto al ginocchio, per proseguire in una fasciatura bendata.
 
-S-si sente bene?- domandò titubante l’anziana donna avvicinandosi.
 
Alzandosi dalla panca, Hisoka, si stiracchiò, per poi passarsi una mano tra i capelli bagnati. Nonostante la pioggia non si era mosso dal posto in cui aveva deciso di passare la notte. Ignorando la signora, si incamminò con un sinistro sorriso che gli increspava le labbra. Da quando era arrivato in quella città aveva visto solo una ragazzina in grado di ravvivare fiori attraverso la sua musica, null’altro di interessante, quindi non doveva far altro che divertirsi con lei.
 
-Oggi mi dichiarerò- annunciò allegra una voce femminile alla amica che le camminava al fianco.
-Come hai fatto a deciderti, Yu?- domandò curiosa l’altra.
-Semplice, sono andata a farmi predire il futuro da Layla!- squittì Yu saltellando.
-Layla dici?- si soffermò l’amica –La veggente infallibile?-.
-Esatto…- rispose la ragazza.
 
Il joker si fermò sentendo quel tratto di conversazione, e dischiuse le labbra formando una “O” di stupore. Si voltò leggermente, giusto il necessario per constatare che l’anziana donna di prima stava ancora nella stessa posizione di quando l’aveva lasciata.
 
-Dove trovo questa Layla?- domandò il ragazzo infilandosi le mani nelle tasche.
-Ah quella cara ragazza!- mormorò con gli occhi luccicanti la moglie del sindaco –Ricordo ancora il giorno in cui arrivò in questa città… povera piccola, tutta sola e spaurita in un luogo a lei sconosciuto…- aggiunse sospirando.
 
Hisoka socchiuse gli occhi e prelevò il suo fidato mazza da poker dalla tasca. Con cadenza regolare, le carte passavano da una mano all’altra, quasi stessero attendendo il loro momento, come cacciatori che avevano avvistato la loro preda.
 
-Dove la trovo?- chiese nuovamente sprigionando un’aura minacciosa che chiunque avrebbe potuto avvertire.
-Al negozio di fiori, giovanotto- rispose con timore lei.
   
 
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