Buonasera ragazze, 
eccomi con la mia seconda FF sui One Direction, questa volta ci sto mettendo più impegno e spero vi piacerà, voglio descrivere quasi tutto nei minimi dettagli quindi può darsi che verrà un po' lunga(?)
Bene buona lettua e recensite(?) :D

"Ho incontrato il tuo sorriso dolce

con questa neve bianca adesso mi sconvolge 

la neve cade, cade pure il mondo"

 

Erano le tre del pomeriggio, stavo trascorrendo le mie vacanze a sciare sulle alpi francesi.

Oggi avevo deciso di dedicarmi allo sci alpino fuori pista. 

Anche se ero protetta dalla tuta e dall'apposita mascherina sentivo il vento sferzarmi,ma non m'importava ero felice e un senso di adrenalina cresceva dentro me.

Ormai ero quasi a valle, iniziavo a rallentare, stavo quasi per fermarmi ma tutto ad un tratto qualcuno mi centrò in pieno cadendomi addosso, sentii il ginocchio scricchiolare e una fitta di dolore mi colpì.

Ero a terra con addosso lo sconosciuto che subito goffamente si rialzò, mentre io non avevo neanche la forza per sedermi.

"Scusa, scusami davvero. Io non sono tanto bravo..." quella voce, io l'avevo già sentita, l'avrei riconosciuta in mezzo altre mille ma non volevo dare a vedere che la cosa mi aveva toccato dentro, facendo scatenare dei piccoli brividi allo stomaco.

"Stai zitto per favore, non farmi parlare, mi sto concentrando per  non uralre" risposi brusca senza aggiungere nient'altro.

"Allora ti sei fatta male, mi dispiace davvero!" si tolse gli sci e rimase con gli scarponi, dopo un attimo fu affiancato da altri quattro ragazzi.

Le maschere gli coprivano più di metà faccia e due di loro avevano tirato su anche il cappuccio, non erano riconoscibili, ma per una loro grande fan era possibile riconoscerli dalla voce.

"Vieni, ti porto alla baita dove c'è il medico" senza aspettare il mio consenso mi prese in braccio come se fossi un peso piuma ed inizò ad incamminarsi verso la funicolare seguito dagli altri.

"A cosa ti sei fatta male?" il suo tono era davvero dispiaciuto, forse non dovevo essere così acida con lui.

"P-penso che il mio ginocchio si sia slogato..mi fa malissimo" ora che ripensai al ginocchio il dolore si fece risentire.

"Davvero scusami, se c'è bisogno di andare in ospedale ti porto io!" per l'ennesima volta ascoltai la sua dolce voce chiedermi scusa.

"Posso farti una domanda?"

"Certo" disse lui preso in contropiede.

"E' possibile che io ti conosca già..cioè che più ragazze ti conoscano? E conoscano anche gli altri quattro ragazzi?" ecco una delle mie tante gaffe che mi mettevano in imbarazzo.

"E'..diciamo probabile?" disse lui con un sorriso sul volto.

Quel sorriso, che tante volte avevo sognato e che tante volte avevo visto dietro ad uno schermo, mi fece sciogliere il cuore.

"E diciamo, è possibile che tu sia Zayn Malik?" dissi continuando il mio interrogatorio.

"Diciamo sempre che è una possibilità?" mi disse mentre si toglieva la mascherina dando così conferma alle mie domande.

Arrivammo alla funicolare, aiutandomi mi mise seduta e poi si sedette al mio fianco.

Si rivolse agli altri ragazzi "ci vediamo dopo in albergo ok?" fece appena in tempo a finire la frase che iniziammo a muoverci verso l'alto.

"Allora tu conosci me, ma io non conosco te bellezza!" mi disse rivolgendomi uno dei suoi sorrisi.

Mi tolsi la mascherina e mi slegai i lunghi capelli neri che mi ricaddero sulle spalle "bhè, piacere il mio nome è Dakota".

Rimase fisso a guardarmi negli occhi,io distolsi lo sguardo imbarazzata, "scusami..è che hai degli ochhi davvero.."non sapeva come andare avanti così per evitare che questo momento imbarazzante si prolungasse conclusi io la frase "strani?".

I miei occhi erano azzurri all' estremità e più si avvicinavano alla pupilla più diventavano grigi.

"No no, sono bellissimi..da dove vieni?"era una domanda assurda e rimasi spiazzata.

"Dall' inghilterra, parlo la tua lingua, parlo inglese..." rimasi sul vago e capii che la mia risposta non era ciò che si aspettava.

"Oh bhè grazie bellezza questo si che non l'avrei mai detto...ma Dakota è un nome indiano o sbaglio?" 

"A dire il vero è indo-americano, il mio nonno paterno era americano e mia nonna paterna era indiana..quindi sai com'è,tradizione.." dissi, solitamente nonparlavo della mia vita tanto meno con uno sconosciuto, ma lui era uno dei miei idoli e avrei detto di tutto pur di continuare a parlare con lui.

"Certo capisco".