Storie originali > Introspettivo
Ricorda la storia  |      
Autore: itsjjoy    07/03/2012    1 recensioni
Non è mica uno scherzo costruire un sogno, sai? Hai bisogno di tutti dettagli, oppure rischi che il pavimento ti si sgretoli sotto i piedi. E non succederà, io non lo permetterò. Non si sgretolerà perché lo costruiremo al piano terra.
Genere: Dark, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


Sogno al piano terra.



Sei lì da qualche parte? Mi stai davvero ascoltando?
Ascolta la mia voce, mi senti?
Ho bisogno che mi ascolti attentamente e che segua le mie parole, okay?
Non c'è bisogno che tu mi risponda, solo... fallo e basta.
Rilassati. Rallenta quei battiti, il tuo cuore sembra impazzito!
Chiudi gli occhi. Non aver paura, tu chiudi gli occhi.
Così, da brava, lasciati guidare. Andrà tutto bene, ci sono io qui.
Ti porto in paradiso.
Pensa ad una stanza, amore, una grande stanza, bianca, luminosa, come quelle delle riviste di arredamento, coi mobili in legno laccato perfettamente abbinati e puliti che ti sembrano la perfezione, col parquet per terra e i tappeti morbidi e costosi, sempre puliti. Una stanza come quella, un soggiorno, magari, con una libreria enorme, tanto grande da metterci dentro tutti i libri che ami, pensa che bello! Una libreria immensa, immaginala, ogni libro che vorrai sarà lì, e potrai passare a leggere il resto dell'eternità.
Ti piace com'è? Di mogano, spaziosa eppure così poco ingombrante. Guardala com'è piena, e memorizzala bene, è importante.
Ci sei? Andiamo avanti con calma. Tu sei lì, sei seduta accanto alla libreria, su un divano bianco, morbido, coperto di cuscini colorati, ai piedi del quale si stende uno di quei tappeti vellutati e caldi, quelli lì pelosi, hai presente? E poi, magari, un tavolino sopra il tappeto, pieno di fogli, quaderni e libri e penne, quelli che tanto ti piace trovare in giro: dici sempre che ti fanno sentire a casa.
Lo so che ci stiamo mettendo un po', ma tu resisti, fallo per me, resisti un minuto un più. Non è mica uno scherzo costruire un sogno, sai? Hai bisogno di tutti dettagli, oppure rischi che il pavimento ti si sgretoli sotto i piedi. E non succederà, io non lo permetterò. Non si sgretolerà perché lo costruiremo al piano terra.
Lo so che ci sei. Continua a seguirmi, non perdermi, ti prego.
C'è il camino che spunta in mezzo alla libreria, è come se si fosse ritagliato il suo posto in mezzo ai tuoi libri, e scoppietta, invitante, e la stanza è calda. Il fuoco emana una luce familiare e avvolgente in tutto l'ambiente, che fa contrasto con quella che viene dall'esterno. Sì, perché dalle tende bianche filtra la luce bianca e abbagliante del sole, riflessa sulla neve. Ti piace, vero, la neve?
Solo un po', solo un po' e poi ci siamo, non lasciarmi adesso, ti prego.
Sei accoccolata sul divano con un plaid addosso e il pigiama di pile, quello verde che ti piace tanto, e alle tue spalle c'è la parete, coperta da altri scaffali di libri, scaffali stracolmi, e carta, quaderni, fogli e penne, quanti ne vuoi, così tanti che ti sembreranno infiniti, uno stereo e tutti i CD che conosci più qualcuno che – lo ammetto – ho infilato io per convincerti ad ascoltarlo, finalmente. Dal lato opposto del camino, invece – e sentimi bene, questo ti piacerà – c'è una parete che in confronto alle altre sembra vuota. Se ne sta lì, con una porta chiusa a sfregiarla, proprio al centro; a destra della porta è appeso il quadro che teniamo in camera, quello che tanto ti piace, che hai insistito per farti appendere accanto al letto, proprio quello – te lo presto, per me non è un disturbo, ma ricorda di riportarlo indietro quando torni, mi ci sono affezionata, sai com'è – e a sinistra della porta c'è uno scaffale, solo soletto, con una nostra foto insieme. Quella che hai sul comodino; sì, ti ho portato anche quella, ho pensato che ti saresti sentita meglio in un ambiente familiare, ho fatto male?
Mi stai ancora ascoltando, amore? È l'ultima cosa, davvero l'ultima, ma è importante.
La porta che vedi è chiusa, ma non ha serratura. Quando vorrai tornare da me, quando ti verrà voglia di tornare, non devi fare altro che aprirla. Non c'è fretta, lo sai, io sarò qui ad aspettarti. Lo capisco se non vuoi vedermi, lo so che a volte uno ha voglia di stare solo, cosa ci vuoi fare? Stai sola tutto il tempo che vuoi, ma quando sentirai la mia mancanza, quando i libri finiranno e la carta si consumerà, quando avrai ascoltato tutte le canzoni, per raggiungermi non dovrai fare altro che uscire dalla stanza.
Tutto qui.
Io? Io ti aspetterò.
Lo sai, mi piace il viaggio più che la destinazione e prometto di godermi quest'attesa come un ennesimo viaggio della vita. D'altronde la vita è un viaggio, no? Chi è che lo diceva? Quando torni non dimenticare di ricordarmelo.


Signorina, cosa sta facendo?”
Mi scusi, dottore, gliela lascio subito. La stavo solo aiutando a sentirsi a casa.”
La stava aiutando a sentirsi a casa?”
Sì, dottore! Me l'ha detto Lei che le persone quando sono in coma possono sentire quando uno parla loro, e sa, la testa della mia ragazza è un po' un casino, volevo aiutarla a trovare un posto confortevole lì dentro, dato che sembra che voglia restarci per un po'. Nulla di speciale, ma sono certa che a lei piacerà.”

 

 

 

 

 

 

 

 

Una storiella che ho scritto in mezz'ora, colta dall'ispirazione fulminante (grazie Baricco, sei sempre un grande!).

La dedico alla mia ragazza, perché nonostante io faccia del mio meglio so che il mio meglio non è abbastanza e mi dispiace, e perché da quando la conosco non riesco a fare a meno di lei.

Vi ringrazio se avete letto questa storia, se l'avete insierita tra i preferiti o nelle storie da ricordare o nelle seguite o se state per fare una qualsiasi di queste cose; in particolare vi incoraggio a lasciarmi un'opinione, anche breve, non importa, giusto per farmi sapere cosa ne pensate. Anche le critiche sono ben accette, ovviamente! :)

Un bacione a tutti!

 

 

 

 

 

   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: itsjjoy