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Autore: Mari24    08/03/2012    9 recensioni
Sei sdraiata sul divano, stanca, distrutta.
L’ennesimo caso che ti porta via sonno ed energie, soprattutto quando un bambinone di 40 anni sostiene che sia stato un fantasma ad uccidere la vittima.
Sei andata via dal distretto, ma lui ti ha trascinata in quella casa.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kate Beckett, Lanie Parish
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quarta stagione
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Sei sdraiata sul divano, stanca, distrutta.

L’ennesimo caso che ti porta via sonno ed energie, soprattutto quando un bambinone di 40 anni sostiene che sia stato un fantasma ad uccidere la vittima.

Sei andata via dal distretto, ma lui ti ha trascinata in quella casa.

Sorridi al pensiero che la sua mano è scivolata accidentalmente fra le tue parti intime.

Arrossisci.

Due anni fa gli avresti staccato la testa con le tue stesse gambe, stritolandolo con una mossa di kung fu.

Ma ora?

Ora arrossisci anche se solo lui ti sfiora la mano mentre ti porge il caffè e, com’è successo qualche settimana fa, ti imbarazzi nel chiedergli di andare a mangiare un hamburger insieme.

Ti ha sorpreso quando hai sentito la sua mano su di te.

E sai perché lui ti scatena tutte queste sensazioni, tutte queste emozioni.

Lui ti ama, te l’ha detto.

Tu lo ami, non gliel’hai detto.

Ma sai che quei sentimenti sono lì, pronti a venir fuori, o non avresti voluto strappare i capelli biondi a quella detective/ladra.

E hai paura, perché sai che lui ti potrebbe rendere felice, che potrebbe abbattere quel muro, demolirlo per sempre.

Vorresti chiamarlo, ma sai che se lo facessi, lui si precipiterebbe da te, e non lo faresti andare più via.

Hai ancora paura, non sei pronta.

Il tuo braccio automaticamente si allunga verso il tavolino e, come se fosse guidato da una forza invisibile, afferra il cellulare.

Stai per chiamarlo, stai per sentire la sua voce, quella stessa voce che per te ormai è vitale come l’ossigeno, ma senti qualcuno bussare alla tua porta.

Sono le 10 di sera, chi può essere se non lui con qualche teoria strampalata da proporre?!

Balzi in piedi e ti mordi il labbro inferiore mentre vai ad aprire. Ancora ti stupisce la connessione che c’è fra voi due.

Ma quando apri la porta trovi una Lanie con gli occhi gonfi e rossi, che abbozza un sorriso, sperando per il momento, di nascondere le sue lacrime.

-“Lanie?!”-

-“Ehi!”- dice semplicemente.

-“Cos’è successo?”- dici facendola entrare.

-“Niente.”- risponde sedendosi sul divano. –“Sono solo passata per sapere come vanno le indagini, e… per sapere come stai tu, sai dopo l’operazione e tutto il resto.”- dice dipingendosi sul viso quel sorriso forzato che le hai visto poco prima.

Ma tu sai che non è qui per questo. Ti sei rimessa mesi fa dall’operazione e avrebbe potuto semplicemente telefonarti, e per il caso avrebbe potuto chiedere tranquillamente domani a lavoro.

Sai che è successo qualcosa, qualcosa che l’ha sconvolta a tal punto, o non si sarebbe mai presentata in queste condizioni a casa tua.

Le stringi la mano con la tua, proprio come ti è capitato con Castle in alcune occasioni, e la guardi dolcemente.

Sai che ha bisogno di conforto.

-“Lanie… cos’è successo?”- chiedi ancora.

I suoi occhi si riempiono di lacrime, ma ancora non vuole parlare.

E tu, puoi solo aspettare che lei sia pronta.

Ti alzi dal divano e lei ti guarda confusa.

-“Qualsiasi cosa sia successa, hai bisogno di abbrutirti!”-

-“Abbrutirmi?!”- domanda scettica.

-“Si! Mangiare gelato, cibo spazzatura e una quantità industriale di marshmellows!”- dici sorridendo, cercando di rassicurarla che non sei del tutto impazzita.

Prendi il telefono e ordini una pizza gigante e una montagna di patatine fritte.

Circa 30 minuti più tardi il tuo ordine è arrivato.

Sistemato tutto sul tavolino, iniziate a mangiare.

Ha sempre lo sguardo basso, ma vedi che i suoi occhi sono nuovamente velati dalle lacrime.

Non vuoi costringerla.

Sai come ci si sente ad essere spinti a fare qualcosa per cui non si è pronti.

Sospira e, alzando lo sguardo dice:

-“Ci siamo lasciati.”-

Ecco. Ha sganciato la bomba.

-“Mi spiace così tanto Lanie!”-

Annuisce e alcune lacrime scendono sulle sue guance.

-“Sai, stava andando tutto così maledettamente bene alla cena. Si chiacchierava, si rideva… e poi Jenny se ne esce con ‘e voi quando vi sposate?’. Ho pensato che sarei saltata sul tavolo e l’avrei strozzata lì, su due piedi. Mi sono contenuta solo per Ryan.

Che domande sono?! Per ora siamo una coppia. Punto. Non sono domande da fare.

Che ne sa lei se noi ne avevamo già parlato?!

Non puoi dire a una che nemmeno conosci così bene e che non hai neppure tutta questa confidenza, quando ti sposi!! Non è corretto…”-

Cerchi di parlare, ma Lanie è troppo lanciata nel suo discorso, fra un morso di pizza e qualche marshmellow.

-“E poi torniamo a casa e BUM! È esplosa una discussione grande quanto una guerra. Javier vorrebbe fare il grande passo! Capisci?! So che non ci sposeremo il mese prossimo e non mi sta mettendo un anello al dito, ma cavolo, posso dire la mia? Non sono pronta che c’è da capire?! Vorrei solo avere più tempo e continuare a frequentarci. Non mi sembra di chiedere l’impossibile!”-

Lanie conclude il suo monologo con un sospiro.

-“Ci siamo scannati. Letteralmente!”- continua abbassando gli occhi e asciugandosi le lacrime con la manica della maglietta.

-“E la cosa che mi fa più male è che non avevo realizzato il tutto, fin quando stasera non sono andata a dormire, e il letto senza di lui era freddo e vuoto.”-

Ti avvicini a lei e la abbracci.

Non è una cosa che fai spesso, ma ora sai che è di questo che lei ha bisogno.

Ha bisogno della sua amica.

-“Lanie, sai che Esposito ti ama tanto, è solo che magari vorrebbe portare al livello successivo il vostro rapporto. Forse vuole solo essere sicuro al 100% che sia la decisione giusta.

Lanie il matrimonio è per sempre, è una cosa seria, e il fatto che Javier abbia avuto con te questa discussione fa capire quanto lui ci tenga a te e a quanto già pensa a un vostro futuro insieme.”-

-“Lo so, Kate. Tu sei un tipo da ‘one and done’!”-

-“Già! Dagli il suo tempo. Prendetevi entrambi del tempo per riflettere. Fagli capire che gli manchi davvero, e vedrai che tutto si aggiusta!”- le dici sorridendo. –“E se ti può far stare meglio domandi gli rifilerò tanto di quel lavoro d’ufficio, che rimpiangerà di non essere con te!”-

-“Uuuh!! Questo si che mi consola, detective!”- ti risponde la tua amica con una strana scintilla negli occhi.

-“Andrà tutto bene!”- le ripeti sicura. –“E poi si sa, gli uomini sono lenti a capire le esigenze delle donne. Alcuni, sono più lenti e basta!”-

-“Si… tutti tranne uno!”- dice questa volta con un sorrisetto malizioso, prendendo un altro marshmellow.

Aggrotti la fronte, ma sai infondo a chi si riferisce.

-“Non guardarmi così. Se solo tu gli dicessi di si, ti avrebbe già portato a Las Vegas e sposata, senza pensarci troppo!”-

-“Pensi che io, mi sposerei a Las Vegas?!”- chiedi scettica, sicura che a questa domanda non avrà una risposta pronta.

-“Non lo so tesoro. Ma so che con Castle, ti andrebbe bene qualsiasi posto.”- ti risponde dolcemente.

Ti ha fregata. Anche stavolta lei ha ragione.

-“Ok, ma non siamo qui per parlare di Castle. Stavamo parlando di te e…”-

-“Non cambiare discorso. Non attacca con me!”- risponde velocissima.

Tu le rivolgi la tua solita occhiataccia, quella che spesso usi contro Castle, ma sai che ha ragione.

Se solo tu accettassi di buttare giù quel muro, insieme a lui, potresti essere felice.

Te l’ha detto anche lui. Meriti di essere felice.

Ma non puoi darla vinta a Lanie.

-“Continua a mangiare la pizza, è meglio!”-

-“Sai, mi sento un po’ meglio. Su, continuiamo a parlare di Castle.”- dice tutta emozionata.

Forse parlare di altro la distrarrà.

-“Io non ti devo dire assolutamente nulla.”-

-“Davvero?! Allora ti devo far bere per farti parlare?!”- ti chiede precipitandosi verso l’armadietto dove tieni gli alcolici.

Sorridi.

Lei era venuta da te per cercare conforto, e tu gliel’hai dato, e in qualche modo ora è lei che cerca di alleviare le tue sofferenze, quelle con cui convivi ogni giorno.

Lei ha ragione, e forse è arrivato il momento di abbattere questo muro, mattone dopo mattone.

Non la fermi e la lasci tranquillamente frugare tra i tuoi alcolici.

-“Non vedo la vodka qui!”- ti urla ancora accovacciata cercando la bottiglia.

Sarà una lunga notte.

Ti alzi per raggiungerla ed aiutarla nella ricerca, ma prima di andare da lei, con un sorriso sulle labbra, afferri il cellulare e digiti queste parole:

We need to talk’, prima di premere il tasto invio.







ANGOLO MIO:  Ciaoooooo!!!

per prima cosa auguri a tutte le donne di efp! ;)

oggi, visto ke è la festa della donna ho pensato che  non ci fosse giorno migliore x pubblicare questa shot.

ecco si... l'ho scritta dopo aver visto 'Demons' cioè... ad Holloween!!! -.-'   ora era il caso di tirarla fuori! xD

qndi diciamo ke è ambientata nella sera della cena qnd Jenny, ha fatto il botto con Esposito e Lanie... oh apre la bocca una volta questa qui e fa danni!!! -.-'

bon spero che questa shot vi sia piaciuta! xD

a presto!

sbaciottiii ;>

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