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Autore: MaryKei_Hishi    08/03/2012    2 recensioni
Quando Hidan gli aveva detto “prendere alcune cose” non aveva immaginato intendesse “svaligiare un negozio per neonati, prendere il necessario e uscire come se niente fosse” ed uscire, senza pagare, oltretutto.
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Coppie: Kakuzu/Hidan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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Titolo: Crime is our Life

Autore: MaryKei-Hishi

Pairing:KakuHidan

Raiting: Verde/ Arancione

Genere: Yaoi; Oneshot;

Avvisi: Attenzione, questo è uno spinoff della fiction “not ordinary love” presa singolarmente può apparire una lettura insensata, quindi se non hai letto la minific (sono 7 capitoli ed è conclusa) credo che sia inutile leggere anche questa shot ò.ò, cioè fate come vi pare poi XD

 

Note: eccoci. Eccoci la shot spinoff è qui *-* è una cosa leggera e vagamente vendicativa ma mi ronzava tipo in testa da troppo troppo tempo! (della serie mentre scrive di qualcosa pensa subito a qualcos'altro che ci si leghi in una maniera allucinante XD) non ho molto da dire, decisamente meno impegnativa della fiction! È uno spezzato di vita che accade dopo!

Non posso che augurarvi buona lettura!!!

kiss

MK

 

 

 

 

*****

 

One shot: Crime is our Life.

 

 

******

 

 

-Quindi è deciso, stiamo tornando al covo?- chiese Hidan tenendo in braccio Kaworu e vide il compagno annuire -i loro soldi sono i nostri soldi, li abbiamo catturati noi tutti quei ricercati- ammise Kakuzu osservandolo sorridere -è la prima volta che ti vedo tanto determinato per qualcun altro.- mormorò felice -beh mi pare che abbiamo preso un impegno grosso sta volta.- gli confidò lui sottintendendo il pargolo -grazie.- mormorò Hidan dolcemente guardando il loro piccolo tesoro -sei sicuro che non vuoi portarlo un po' tu?- gli chiese poi l'albino porgendogli Kaworu che ridacchiò contento vedendolo -eh? no- negò subito il maggiore continuando a camminare -ma a me fanno male le braccia!- si lamentò Hidan e lo vide fermarsi per poi guardarli, come se fosse incerto sul da farsi -no- disse di nuovo come a convincere se stesso.

-allora fermiamoci per un po'.- propose l'albino e senza che l'altro rispondesse in alcun modo si mise seduto a terra e lasciò che Kaworu gattonasse tranquillamente lì vicino.

 

-ma Hidan, abbiamo una missione!- recriminò l'altro guardandolo rilassarsi -sì, una missione personale per le quali non abbiamo scadenze.- ammise riuscendolo a farlo tacere -n oltre l'ultima taglia non l'hai depositata quindi abbiamo liquidi a volontà qui con noi.- aggiunse e Kakuzu si stupì di come al compagno non sfuggissero quei particolari dei quali fino a poco prima non aveva mai mostrato il benché minimo interesse.

-perché non lo prendi in braccio?- gli chiese stendendosi vicino a Kaworu che giocava con un sassolino trovato lì a terra e non sentendo la sua risposta lo guardò accarezzando, nel contempo, i capelli del bambino -no, in bocca no- disse al cucciolo togliendogli il sasso dalle mani.

Kakuzu li guardò e non riuscì a negarsi il pensiero che Hidan fosse una brava mamma.

-ho paura di fargli male, è così piccolo e io ho timore di toccarlo, non vorrei romperlo.- ammise e Hidan lo guardò sorpreso -ma Kaku i bambini non sono giocattoli, non si rompono così facilmente!- gli disse prendendo Kaworu tra le braccia e andò dal compagno -ora prendilo- e senza il minimo preavviso glielo mise in braccio costringendolo a tenerlo -Hidan, riprenditelo.- gli disse il moro non sapendo se come lo teneva era il modo giusto -oh no mio caro le mie braccia si devono riposare- gli disse per poi avvicinarsi al suo orecchio -se lo porto solo io e le mie braccia si stancano tanto sta notte come farò ad usarle?- gli disse seducente -io ti ammazzo.- bofonchiò il moro -e poi stai andando bene e lui non è affatto debole.- disse accarezzandogli piano la testa prima di baciarla castamente.

-prima di tornare al covo per il nostro colpaccio devo prendere un paio di cose, quindi se incontriamo un villaggio o una roba del genere fermiamoci, ok?- gli disse e Kakuzu annuì tranquillamente.

 

*

 

quando Hidan gli aveva detto “prendere alcune cose” non aveva immaginato intendesse “svaligiare un negozio per neonati, prendere il necessario e uscire come se niente fosse” ed uscire, senza pagare, oltretutto.

 

-ti rendi conto che abbiamo rubato?- chiese il maggiore portando quel voluminoso necessario che Hidan aveva preso in negozio -uhm, sì- rispose ovvio Hidan -ci sono lati di te che non conoscevo.- ammise quello sorridendo sotto la sua maschera -ragiona, siamo già ricercati per crimini maggiori, stiamo andando al nostro covo per derubare pure quello, a che pro ora fare i bravi ragazzi?- gli disse ed in effetti il suo ragionamento non era del tutto contorto -e poi abbiamo ancora addosso le nostre cappe dell'organizzazione, si aggiungerà alla lista di crimini che negli anni si sono accumulati a carico dell'akatsuki, non essenzialmente di chi li commette.- mormorò giocando con il bambino -si vede che hai un nuovo scopo personale, sai?- gli disse il compagno e Hidan arrossì appena -già, mi rende felice averne uno ora.- ammise e Kakuzu si rese conto che in poco tempo erano già due le volte che Hidan pronunciava quella parola “felice”.

Sorrise di rimbalzo a quella felicità tanto forte e meritata.

 

Per l'ultima missione si erano spinti veramente tanto ad ovest ed ora tornare si rivelava decisamente pi impegnativo del previsto. Era per quel motivo, e per il fatto che con un bambino piccolo era difficile improntare un cammino devastante per arrivare il prima possibile, che i due viandanti facevano parecchie soste allungando così il momento del colpaccio che avevano macchinato di fare.

 

Hidan si rese conto che il lavoro di una mamma era faticoso e non erano concesse molte pause e si sentì un idiota pensandolo e arrossì vagamente rendendosi conto di essersi classificato tale.

 

Dopo il secondo giorno di cammino decisero di fermarsi in un villaggio, era l'imbrunire e Kaworu doveva essere cambiato.

 

Si sistemarono nella camera e Hidan si mise vicino al piccolo a giocare con lui mentre Kakuzu li guardava dalla scrivania, nonostante non avesse più intenzione di lavorare per l'akatsuki i suoi contatti personali ancora gli inviavano lavoro che non aveva intenzione di lasciar perdere – c'è un ricercato che mi hanno commissionato di uccidere.- ammise il maggiore -mh mh- annuì l'altro donandogli una parte della propria attenzione -non dista poi molto dal covo- aggiunse e vide l'altro voltarsi per guardarlo mentre si metteva sopra il bambino che aveva iniziato a giocare con Jashin -dopo la nostra missione possiamo andare a catturarlo, ma dentro quel posto puzzolente a consegnare il corpo e a riscuotere ci vai da solo.- gli disse Hidan annuendo e Kakuzu si trovò d'accordo -quando pensi sarà il momento adatto per insegnargli qualche tecnica?- chiese l'albino al compagno riferendosi al piccolo -beh credo che ora sia troppo piccolo, sai?- aggiunse l'altro e Hidan si trovò ovviamente d'accordo -saremo un bel trio- ammise vagando già con la mente ad un bel futuro.

 

-si è addormentato- gli disse Kakuzu osservando il piccolo e Hidan annuì continuando ad accarezzargli la schiena -prepara il futon per lui e lo metto tra le coperte- gli disse e Kakuzu senza recriminare per quella richiesta si alzò dalla scrivania e andò a preparare il giaciglio per il piccolo. Hidan lo prese tra le braccia senza svegliarlo e lo mise tra quelle calde coperte lasciandolo poi riposare, rimasero ad osservarlo per qualche istante e poi l'albino andò a prendere i loro cuscini per quella notte e li mise intorno al piccolo così che non sarebbe scivolato giù dal piccolo materasso se mai si fosse mosso nel suo sonno.

-sta notte come dormiamo noi?- gli chiese Kakuzu e Hidan fece spallucce -io posso usare te come cuscino- ammise sorridendogli -e io me lo prendo in quel posto- mormorò Kakuzu sentendosi fregato -oh interessante.- inarcò un sopracciglio l'albino ma il suo entusiasmo fu bloccato sul nascere -assolutamente no, era un modo di dire e rimarrà per sempre tale.- annuì Kakuzu non ammettendo la men che minima recriminazione.

-oh, ok.- mormorò l'albino arricciando il naso e fu sorpreso quando Kakuzu, una volta tolta la bandana che copriva il suo viso scese a baciarlo, sorrise subito dopo lasciandosi spingere sul pavimento senza fare alcuna opposizione. Era bello, era decisamente bello.

 

-non è che svegliamo Kaworu?- chiese il minore sotto le premure del compagno -basta che non urli- gli rispose ovvio quello cominciando a spogliarlo lentamente -Kaku- mormorò quello cercando la sua attenzione -mh?- cercò di spronarlo a parlare mentre scendeva a saggiargli la pelle del collo -è bello- ammise arrossendo -siamo come la coppia della taverna*- ammise e Kakuzu non comprese ma qualche tempo addietro Hidan si era ritrovato a dubitare di loro due come coppia.

Vide Hidan sorridere e stringersi a lui e quello gli bastò come qualsiasi spiegazione, non importava chi sembravano, Hidan era felice, dopo decisamente troppo tempo era nuovamente felice.

 

 

 

 

*

 

erano giunti al loro covo, quello che da quel momento in poi avrebbe fatto parte decisamente di un passato con il quale chiudere definitivamente.

Entrarono e per un attimo tutto quanto parve fermarsi per guardare e per vedere chi fossero, immagazzinata l'informazione che erano loro tutto prese nuovamente a scorrere tranquillamente nel passare del tempo: Deidara passò al compagno Sasori il manoscritto che gli aveva precedentemente prestato, Kisame continuò a trovar la propria spada pi interessante dei nuovi entrati e Zetsu riprese a passare tra una parete e l'altra invece di usare comunemente le porte.

 

Nessuno dei presenti aveva fatto caso a Kaworu.

 

Un vagito del neonato bloccò l'aria nuovamente e tutti tornarono a guardarli vedendo il bambino per la prima volta;

Hidan che lo cullava amorevolmente e gli chiedeva cosa succedesse con una voce un po' più acuta del normale e Kakuzu che lo guardava con lo sguardo... si tutti avrebbero giurato addolcito.

Deidara gli si avvicinò -ommiodio, cos'è questo scherzo della natura?!- chiese rimanendone sorpreso e già il fatto di averlo chiamato a quel modo infastidì l'albino, come si permetteva?

Arricciò il naso non dimenticando il motivo per il quale erano lì e se pur in un passato recente per un minimo si era sentito in colpa della sua stessa idea, oltretutto, in quel momento ogni segno di colpa reale od immaginaria era stata spazzata via.

-non dirmi che ti sei fatto scopare così tante volte che sei rimasto incinta.- lo insultò il biondo e fu automatico da parte di Kakuzu scattare e prenderlo per il collo sollevandolo fin quando i suoi piedi non penzolarono a qualche centimetro dal pavimento.

-ma come ti permetti?- gli chiese il maggiore senza dargli la possibilità di replicare, lo stava pian piano soffocando come con un nodo scorsoio attorno al collo in un impiccagione.

-proprio tu parli?- domandò saccente nuovamente Kakuzu mentre stringeva il suo piccolo collo sentendolo scricchiolare ogni qual volta che la pressione che esercitava sulla sua pelle si faceva maggiore.

Sentì il biondo gemere di dolore mentre lo guardava con gli occhi colmi d'orrore -Kaku, cerca di non fare troppo rumore quando l'ammazzi, Kaworu si potrebbe spaventare- gli disse più che calmo l'albino contento per il suo operato -ah ricordati di strappargli le braccia.- gli disse sorridendogli e Deidara lo guardò completamente colto dal panico che precede la morte.

 

Sasori gli andò accanto prendendo il braccio che stringeva il compagno tra le mani, cercando di tirarlo via, cercando di far smettere il moro a quell'atroce stillicidio d'ossigeno che portava alla morte -fermati! Sei impazzito?! smettila!-gli disse e a Kakuzu bastò uno spintone per toglierselo di dosso, era fastidioso.

-non c'entri niente, non metterti in mezzo- sibilò il maggiore mentre Deidara stava pian piano abbandonandosi ad una netta carenza d'ossigeno.

Lo lasciò ricadere a terra e vide Hidan avvicinarsi mentre quello tossiva tenendosi con una mano la gola mentre con l'altra si teneva su per non esser totalmente steso sul pavimento roccioso del loro nascondiglio.

L'albino gli fu accanto -ha iniziato con te perché non sai tenere mai la bocca chiusa.- cominciò guardandolo dall'alto -nessuna delle tre.- specificò e gli pestò una delle mani -queste mani non faranno più male a nessuno.- sibilò calciandolo come se avesse avuto davanti della spazzatura.

 

Il fatto che nessuno degli altri presenti si fosse mosso per “salvare” il malcapitato biondino fu il segno tangibile della reciproca indifferenza.

Probabilmente solo il piccolo Sasori era un buonista che non c'entrava niente con gli altri, troppo affranto da un passato che lo vedeva in solitaria fin dalla più tenera età.

-perché non fate niente?!- chiese rabbioso Sasori agli altri che gli apparivano indifferenti spettatori di una scena di un film -sono affari loro- gli rispose duramente Kisame ancora seduto alla sua postazione.

 

Quando Sasori si voltò nuovamente verso Kakuzu lo vide sovrastare la propria preda puntargli un ginocchio contro la schiena mentre gli tirava in dietro le braccia, si inorridì quando un sonoro scrocchio e il relativo urlo di dolore invasero la stanza e Kaworu assieme a Sasori si misero a piangere.

Hidan trastullò il bambino parlandogli con voce calma -ehi tesoro, non è successo niente- gli disse sorridendo -il papà sta punendo le persone cattive- aggiunse baciandogli la fronte -sta punendo quelli che hanno fatto male a me, quindi è tutto ok.- aggiunse guardando poi Kisame.

A differenza del piccolo Kaworu nessuno andò a tranquillizzare Sasori che vide il compagno gemere di dolore e contorcersi quando Kakuzu gli spezzò il braccio destro per poi staccarlo dalla sua spalla.

-quelle tue fottute bocche.- gli imprecò sopra -sai dove dovresti mettertele?!- gemette di rabbia il maggiore strappando via anche l'altro braccio e lo lasciò lì a terra guardandolo privo di braccia -finiscilo.- ordinò al compagno lasciando ricadere a terra le braccia del malcapitato e vide Hidan annuire osservare i presenti e andare da Itachi -tieni il mio bambino un secondo?- gli chiese e prima che potesse rispondergli glielo mise in braccio e Kaworu ridacchiò tirandogli i capelli scuri, proprio come faceva Sasuke quando era un piccolo come lui.

 

Hidan richiamò la sua arma fingendo di impugnarla e quella si materializzò proprio come gli aveva detto sarebbe successo Jin e lo ringraziò mentalmente per quello, era ingombrante e pericolosa ad averla sempre dietro.

-oggi morirai in nome di un dio.- mormorò dinnanzi al corpo del biondo -morirai per purificare un dio.- aggiunse puntando contro Deidara la triple bladed e lo trafisse purificandosi. -ora Kisame.- ringhiò l'albino e vide Kakuzu porglisi davanti -a lui ci penso io in tutto e per tutto.- gli disse e Hidan annuì e la sua arma scomparve.

 

Era più che risaputo che tra i due non scorresse buon sangue, non si erano mai trovati d'accordo e per quel poco che avevano vissuto nello stesso luogo -fortunatamente si trovavano sempre dove l'altro non c'era- si erano parlati ben poco, messi a confronto degli altri dell'organizzazione.

Molti avevano pensato che potevano essere personalità agli antipodi l'una dell'altra, la realtà era un tantino diversa: fin troppo simili non si sopportavano a vicenda.

Entrambi grossi, forti all'inverosimile e silenziosi non amavano parlare di se stessi e queste peculiarità ricopiate non avevano innestato alcuna scintilla tra i due eccezion fatta per quella che li vedeva innervositi a vicenda quando anche solo erano nella stessa stanza.

Per certi versi si poteva parlare di un'antipatia a pelle, reciproca.

 

Kisame si alzò dalla sua postazione e posò la voluminosa spada, di nuovo bendata per tenerne nascosta la peculiare lama, sulla spalla -è giunta per caso la resa dei conti?- gli chiese leccandosi le labbra, uccidere era il suo passatempo preferito.

Kakuzu negò -non è di una vendetta personale che vado alla ricerca.- ammise mettendosi in posizione d'attacco.

Come a comprendere che da quel momento in poi due potenti forze opposte si sarebbero scontrate molti dei presenti si allontanarono, Kakuzu non dava l'impressione di essere interessato ad eliminare altri e quegli altri non erano interessati a rimanere coinvolti in quello che si preannunciava un combattimento epico.

 

Hidan si avvicinò ad Itachi riprendendo Kaworu tra le mani mentre il primo colpo di quella battaglia veniva scoccato.

-allontaniamoci, non voglio che Kaworu rimanga ferito, Kakuzu non me lo perdonerebbe.- ammise l'albino e vide Itachi annuire -voglio parlarti, vieni con me.- aggiunse prima di fargli strada fino a quella che tempo addietro era la propria stanza.

Entrando sospirò ricordando quel passato che aveva vissuto tra quelle quattro mura, dei compagni che aveva cambiato e con i quali aveva convissuto.

Si sedette sul letto ricordandosi quante persone avevano visto ospiti quelle lenzuola sporche di perdizione.

 

Itachi lo vide seduto e sospirare e gli si avvicinò -allora come va?- gli disse sedendosi accanto a lui e Kaworu repentino volle gattonare su di lui per arrivare ben presto ai suoi capelli -va bene- gli disse nostalgico -sai Kakuzu è splendido- ammise mordendosi appena le labbra e lo guardò di sottecchi -ed è stato geloso di te in una maniera vergognosa- gli confidò sorridendogli -di me?- gli domandò quello inarcando un sopracciglio totalmente sorpreso e vide Hidan annuire convinto con un cenno della testa -si perché a differenza degli altri tu non l'hai usato questo corpo.- ammise -non sei entrato tra queste lenzuola, al massimo sei venuto qui ad accarezzarmi i capelli.- continuò sorridendo pacato al ricordo -in un certo senso sei importante- gli confidò in ultimo vergognandosi per averle pronunciate, quelle parole da signorina.

-quindi ora vi dedicherete ad una sana vita coniugale?-chiese Itachi per toglierlo da quel momento di imbarazzo e sentì il compagno ridere di cuore -dio no- affermò -il crimine è la nostra vita- gli disse convinto -tu invece, con tuo fratello?- chiese tornando serio -mio fratello si è perso per qualche meandro della sua vita.- ammise il moro accarezzando la schiena al piccolo che ancora giocava con i suoi capelli senza tirarli eccessivamente da fargli male, Sasuke non aveva certe misure, si ritrovò a pensare Itachi.

-perché non lo riporti sulla retta via?- gli chiese ancora Hidan notando il suo sguardo triste -perché sono io che ce l'ho mandato al punto in cui è arrivato ora- mormorò e Hidan si alzò -stronzate, lo sai perfettamente non hai fatto tutto quel che hai fatto per lui per vederlo perso!- gli disse pestando un piede a terra e Itachi rimase sorpreso di tal irruenza.

-lo so io e lo sai tu che tu non hai fatto niente per questo intento, santo cielo.- continuò l'albino cercando di calmarsi -devi andare da lui e parlargli, gli devi raccontare tutto.- gli disse categorico -pensi che potrebbe capire?- chiese timidamente il moro e vide Hidan annuire convinto -se non lo facesse sarebbe indubbiamente l'essere umano più idiota al mondo.- aggiunse l'albino riuscendo a far sorridere il compagno -quindi va da lui e parlagli, e manda a fanculo tutta sta merda.-

 

il suono di un esplosione risuonò e le pareti tremarono appena per l'onda d'urto del colpo -ah Hidan- lo richiamò Itachi -puoi chiedere a Kakuzu di non uccidere Kisame?- gli chiese e Hidan se ne sorprese -anche se è quel che è per me è abbastanza.- gli disse e vide Hidan sorridere -allora la prima parte della nostra missione è conclusa.- gli confidò prendendo Kaworu dalle sue braccia.

-prima parte?- chiese il moro incuriosito e vide il compagno annuire -oh si ora non ci rimane che derubare il covo.- ammise facendogli l'occhiolino e senza dargli il tempo di replicare prese la via della porta.

 

*

 

una coltre di fumo si era addensato in quell'anfratto di grotta nel quale si dislocava la base dell'akatsuki, il combattimento tra Kakuzu e Kisame non accennava a finire tanto presto ed entrambi non mostravano la menchè minima voglia di darla vinta all'avversario.

Era decisamente uno scontro senza esclusione di colpo alcuno e i presenti si tenevano bene alla larga del loro campo di battaglia.

 

Quando Hidan tornò lì sventolò una mano di fronte al viso per far andar via il fumo grigiastro che si levava dal pavimento -Itachi rimani in camera con Kaworu- gli disse, non voleva che il piccolo respirasse quella robaccia e dopo aver ricevuto una risposta affermativa dal compagno, l'albino si avvicinò al compagno ormai propenso a dare il colpo di grazia al suo avversario.

 

-Kaku, basta così.- gli disse e il moro si voltò a guardarlo sorpreso mantenendo la stretta sulla collottola della maglia del malcapitato.

-oh ok, vuoi dargli il colpo di grazia- ipotizzò Kakuzu spostando Kisame così che fosse a favore del compagno.

Hidan guardò quell'ex compagno con risentimento e alzò una mano in aria e fece per schiaffeggiarlo.

Il colpo non fu forte, solo un segno di quel che avrebbe voluto fare, un piccolo schiaffo che nemmeno risuonò nell'aria.

-non si gioca con le persone.- gli disse solamente guardandolo tristemente.

 

Kakuzu lo guardò sorpreso del suo gesto -non vuoi ucciderlo?- chiese non riuscendo a comprendere -ho un favore in sospeso con un amico e questo lo cancella, quindi va bene così- gli fisse prendendo il polso della mano che ancora teneva stretta la cappa di Kisame e Kakuzu lasciò la presa -distruggi la sua spada, più tosto.- gli suggerì il moro -gli farà male più della morte.- ammise sorridendogli e andò a baciargli una guancia -comunque sia grazie- aggiunse.

-ora vado a prendere Kaworu, finito qui dobbiamo portare a termine la parte due.- gli disse e vide il compagno annuire mentre dirigeva la propria attenzione alla spada che Hidan aveva citato.

Pensandoci bene aveva più che ragione l'albino, la sua spada, era tutto per Kisame, sarebbe stato divertente distruggerla.

 

*

 

quando tornò da Itachi, Kaworu stese le sue piccole braccia verso di lui e Hidan sorrise prendendolo in braccio -ehi piccolino- gli parlò con una voce più sottile del solito e Itachi lo guardò sereno -siete una buona famiglia- ammise e Hidan annuì ringraziandolo.

-ora dobbiamo andare, ma penso che ci rivedremo, prima o poi.- gli disse salutandolo con un cenno del capo e raggiunse il compagno di vita, il compagno con il quale aveva deciso di dividere la vita.

 

 

*

 

-tu sai dove tengono i liquidi?- chiese Hidan mantenendo forte la stretta su Kaworu mentre seguiva il suo compagno che si apprestava a mostrargli la via e lo vide annuire -è questo il primo errore, non mostrare mai a nessuno dove tieni il denaro.- ammise Kakuzu -leader è un tipo che ti da troppa fiducia.- mormorò -ha reclutato criminali non può pretendere che non esca fuori quella parte di loro.- aggiunse e Hidan si rese conto d'esser d'accordo con lui.

 

 

Leader pareva attenderli, evidentemente aveva sentito quei rumori molesti provenire dall'altra ala del loro covo e si era preparato al peggio. In posizione di difesa brandendo un kunai affilato sembrava quasi volerli minacciare.

 

Istintivamente Kakuzu portò un bracciò dinnanzi a Hidan e al bambino che teneva in braccio facendogli segno di indietreggiare, non ci mise poi molto tempo a frapporsi tra Pain e loro.

Quel particolare destabilizzò il rosso e per un attimo esitò osservandoli -tu vuoi proteggerli- gli disse anche se era ovvio a tutti lì dentro cosa intendesse fare il moro con quel suo movimento istintivo.

Kakuzu annuì -e vogliamo riprenderci quel che ci appartiene.- aggiunse con sguardo severo.

 

Vedere Kakuzu a quel modo fu destabilizzante per il loro leader, da quando era stato arruolato nella loro organizzazione l'aveva sempre visto preso da se stesso, collaborando con loro ma solo per raggiungere uno scopo personale, non aveva mai effettivamente fatto parte di una qualche squadra finendo poi per uccidere i suoi compagni in qualche momento di tensione interiore che si veniva a creare.

Era stato per puro egoismo che l'aveva messo in squadra con Hidan, almeno così non avrebbe subito altre perdite, la sua organizzazione e in quel momento lo vedeva illuminato dal voler salvare qualcun altro, dal volerlo proteggere e lo vedeva avere uno scopo che non comprendeva solo se stesso.

 

Non riuscì a non sorridere vedendo se pur in piccolo il suo progetto di un mondo migliore realizzato in minima parte.

Forse doveva solamente dare più fiducia alle persone che aveva intorno.

 

Abbassò il kunai lasciandolo ricadere a terra, segno della sua tacita resa; i due lo guardarono e Hidan fece per avvicinarglisi, il compagno lo bloccò prendendolo per un braccio -non ci farà niente- gli disse pacato, -vado solo a far conoscere a Kaworu lo zio Pain.- ammise annuendo e Kakuzu lo lasciò andare.

 

Mentre Kakuzu iniziava ad occuparsi delle cose materiali, raccogliere denaro e quant'altro fosse stato poi utile ad una remunerazione, Hidan si era avvicinato al loro ex leader con in braccio la sua felicità: Kaworu.

-fai ciao ciao- disse Hidan al bambino prendendogli la manina così da farlo salutare effettivamente e Pain rimase sorpreso da come un bambino potesse cambiare le persone a tal senso.

 

-...come lo avete... ehm.- cominciò il rosso senza sapere come terminare la più che eloquente domanda -avuto?- concluse per lui l'albino -di certo non è realmente figlio nostro, sarebbe una cosa oscena un qualcosa di quel tipo.- ammise arricciando il naso inorridito all'idea di un uomo incinta **, -è la sua seconda occasione- ammise senza che il rosso capisse cosa voleva intendere -è la sua seconda vita- spiegò cercando di rendere il concetto al meglio -e tu credi che voi due sarete in grado di renderlo felice?- domandò Pain giocherellando con il piccolo e vide Hidan fare spallucce -non posso essere sicuro del futuro, nessuno può esserlo- ammise -noi cercheremo di fare tutto al meglio per lui, per sempre.- ammise -capisci perché non possiamo rimanere qui?- gli chiese e non attese una risposta -non è un posto adatto per lui, ci sono troppe persone che non sanno cosa vuol dire essere felici- mormorò accarezzando la testa di Kaworu -e ci sono troppe persone delle quali non frega nulla degli altri- aggiunse.

Sospirò sommessamente l'albino e guardò il suo vecchio capo -ah, dimenticavo, Deidara è morto e Kisame si è salvato per un pelo.- gli confidò come se fosse la cosa più normale del mondo -hanno messo le mani dove non dovevano e Kakuzu è molto geloso delle sue cose.- gli confidò sorridendogli prima ancora che lui potesse chiedere il motivo di quell'attacco mirato.

 

-Hidan!- si sentì richiamare l'albino dal compagno -andiamocene abbiamo finito.- aggiunse il moro e Hidan annuì -ci vediamo, Leader. - gli disse prima di raggiungere il compagno e andarsene con tutta la refurtiva;

in fondo avevano preso qualcosa che gli apparteneva.

 

Da quel momento in poi non gli rimaneva solo che vivere, tutti e tre insieme in qualche posto nascosto, continuando a portare avanti l'attività di Kakuzu.

Uccidere non era mai stato un problema, uno piuttosto che un altro, se sotto pagamento poco cambiava.

Beh in fondo il crimine era la loro vita.

 

 

 

***

 

 

*- questo è un riferimento alla fiction di cui ho parlato, in un capitolo (nel 6) Hidan, dubitando del loro essere una coppia, nota dei giovani sposini nella taverna e li vede innamorati, affiatati e soprattutto felici e non può far a meno di compararli con lui e Kakuzu e non vi vede somiglianze.

 

**- scusate se a qualcuno qui piacciono le mpeg ò.ò a me no quindi manco a Hidan ù__ù

 

 

Note Finali: eccomi, ce l'ho fatta.

Dio come mi mancavano ç_____ç tra i nuovi arrivi e le fiere del fumetto non mi ci sono applicata abbastanza XD

sono contenta di aver portato a termine una nuova cosina su di loro e nel contempo ne ho anche iniziata un altra, un po' più importante un po' più vasta che non parla solo di loro due, è uno sguardo d'insieme un po' particolare x3

 

spero che anche questa shot vi sia piaciuta!

Grazie di aver letto e alla prossimaaaa!!

 

kiss
MK

 

 

   
 
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