Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: ElyTheStrange    08/03/2012    7 recensioni
Nel giorno della festa della donna Neville regala una mimosa, in cambio di un sorriso.
Questa storia ha partecipato al contest di Violet Aquarius "Una mimosa per te" e si è classificata terza. 
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Neville Paciock
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Questa Shot l'ho scritta per il contest "Una mimosa per te" di Violet Acquarius e con mia somma soddisfazione si è guadagnata il terzo posto e il premio miglior personaggio maschile :)

http://i.imgur.com/4LQi8.jpghttp://i.imgur.com/VNSZ3.jpg

COME SEMPRE

 

 

 

 

 

Quando sei andato a trovarli, subito dopo la guerra, l'hai fatto perché una parte di te sperava che sarebbero tornati ad essere semplicemente i tuoi genitori. Speravi di arrivare lì e vederli correrti incontro per dirti quanto fossero orgogliosi di te. Eri un eroe di guerra ma davanti alla porta della sezione lungodegenti del reparto Lesioni da Incantesimo, eri soltanto un ragazzino che voleva la sua mamma e il suo papà. Ti sei stretto nelle spalle e inspirando a fondo sei entrato. Tuo papà era sdraiato nel suo letto, come sempre, e fissava il soffitto senza vederlo davvero, come sempre. Tua madre invece era in piedi accanto alla finestra, immobile. Quando si è voltata, ti ha guardato senza riconoscerti davvero, come sempre. Ricordi di esserti sentito estremamente stupido in quel momento, come quando Piton ti scherniva davanti a tutta la classe. Loro non sarebbero mai tornati quelli di prima, la morte di Bellatrix Lestrange non li aveva riportati indietro.

Ti sei avvicinato a tua madre, abbozzando un sorriso. "Ciao, mamma" hai mormorato, con quel tono dolce che riservi soltanto a lei. Alice ti ha guardato battendo le palpebre un paio di volte, ha inclinato il capo di lato e poi si è diretta al suo comodino. Quando è tornata da te, a timidi gesti ha fatto capire di volerti dare qualcosa, hai allungato la mano, come sempre, e lei vi ha posato l'incarto di un Cioccalderone. Le hai sorriso e hai resistito a fatica all'impulso di abbracciarla "grazie, mamma" le hai detto semplicemente e lei ha preso a canticchiare tra sé, tornando a guardare fuori dalla finestra. Sei rimasto qualche minuto a osservarla, lasciando che il dolore ti scorresse addosso come pioggia, nella consapevolezza che lei non saprà mai più chi sei. "È tutto finito, mamma... lei... lei è morta" hai esclamato, incapace di trattenere quelle parole che sai l'avrebbero resa felice, speranzoso che dette ad alta voce avrebbero spezzato l'incantesimo che la teneva imprigionata in quel mondo tutto suo. Lei si è voltata verso di te e ti ha guardato come se non ti avesse mai visto e sorridendo nella tua direzione ha ripreso a canticchiare, come sempre.

Il giorno seguente hai deciso di fare quello che da anni avresti voluto fare: andare nella vostra casa. La casa che li ha visti nascere come coppia, la casa che vi ha visti nascere come famiglia. Non sai nemmeno tu perché non ci eri mai andato, forse pensavi che ti avrebbe fatto troppo male. La casa pare abbandonata ma tua nonna non ha mai permesso che il tempo la rovinasse, sembra una casa come tutte le altre, i cui proprietari sono partiti per un lungo viaggio; un viaggio da cui non torneranno mai, hai pensato tra te.

Quando sei entrato nel piccolo soggiorno un brivido ti ha percorso da capo a piedi, perché anche se eri troppo piccolo per poterne avere ricordo, la tua mente ha riconosciuto quel luogo. Hai camminato lentamente, cercando di non disturbare la quiete, osservando e fotografando con gli occhi ogni angolo di questo luogo che vi ha conosciuti prima che il male distruggesse ogni cosa. Sei salito al piano superiore, hai visto la tua cameretta ed era così da loro da farti mancare il respiro. Le pareti erano colorate, i tuoi giocattoli erano riposti con cura in un baule aperto accanto alla finestra che dà sul cortile e il tuo lettino era sfatto, come se ti stesse aspettando da sedici anni.

Quando sei entrato nella loro stanza, hai capito perché hai dovuto aspettare tanto per tornare a casa: anche il loro letto era sfatto, come se tua madre fosse appena scesa a preparare la colazione. C'era un abito a fiori appoggiato sullo schienale della poltrona, in attesa di qualcuno che lo indossasse. Lì, più che nel resto della casa, sembrava che il tempo si fosse fermato: che i mobili, le pareti e ogni oggetto fosse lì in attesa che la vita tornasse a dargli un ruolo.

Ti sei avvicinato al comodino e hai notato una fotografia che non avevi mai visto. Tua madre, di circa vent'anni più giovane, esibiva dapprima uno sguardo stupito, poi sorrideva, in un modo talmente meraviglioso che avrebbe potuto illuminare il mondo intero. Attorno a lei: almeno un centinaio di rametti di mimosa ornavano il soggiorno, galleggiando nell'aria o rimanendo fermi in graziosi vasi posati sul tavolino, su una mensola e anche sul pavimento. Sei rimasto a bocca aperta davanti al suo sorriso e senza che nemmeno tu te ne accorgessi, una lacrima è scivolata giù per la tua guancia.

"Amava moltissimo la mimosa, Alice" ti ha detto tua nonna, osservando la foto che le hai portato, "diceva sempre che avrebbe voluto fosse la giornata della donna tutti i giorni, così lei avrebbe avuto in dono una mimosa, Frank utilizzava la pozione Rinvigorente per farle durare settimane..." ti ha raccontato, persa nei ricordi, guardando il fuoco del camino.

Oggi è l'otto marzo, sei ancora davanti alla porta della sezione lungodegenti del reparto Lesioni da Incantesimo e per una volta hai tu un regalo per lei. Lei è in piedi accanto alla finestra, come sempre. "Ciao mamma" le dici sorridendo, lei si volta e ti guarda senza riconoscerti davvero, come sempre. "Auguri" aggiungi senza farti scoraggiare, e le porgi la mimosa. Tua madre osserva quel mazzetto giallo e profumatissimo, lo sfiora con le dita, lo annusa e chiude gli occhi. Quando li riapre ha la stessa espressione stupita della foto, come se si trovasse ancora in quel soggiorno con tuo padre e poi sorride. Lo stesso sorriso che avevi visto in quella fotografia ingiallita dal tempo e il tuo cuore pare scoppiare di felicità: è la prima volta che la vedi sorridere. Tua madre prende la mimosa e la pone in un piccolo vaso sul suo comodino, tutto senza smettere un attimo di illuminare la stanza con il suo meraviglioso sorriso.

Tornerai ogni anno ora che hai trovato la chiave del suo cuore: le porterai un mazzetto di mimosa e lei sorriderà, come sempre. Una mimosa per un sorriso.

 

 

 

 

 

 

 

 

*GIUDIZIO*

 


Come sempre di ElyTheStrange

 


Stile e lessico: 9,5

 


"Le hai sorriso e hai resistito a fatica all'impulso di abbracciarla "grazie, mamma" " Diciamo che l'errore sta nella mancanza del punto alla fine della frase, o forse anche prima del discorso diretto di Neville^^

Per il resto... beh, sublime o.o

 


Grammatica: 9,7

 


Cioccocalderone è errato: ho controllato ed è Cioccalderone :=) Piccolo errore, che comunque devo segnalarti. Il resto è davvero ben scritto, complimenti.

 


Caratterizzazione personaggi: 10

 


Neville... dolce, tenero Neville! Dio, quanto adoro le storie su di lui, soprattutto quando ben scritte come la tua :=) Credo sia normalissimo che si senta impacciato di fronte alla madre, e ho trovato davvero molto bello che sia voluto andarle a parlare della morte di Bellatrix. Inoltre trovo anche molto sensibile il suo voler omaggiare la madre con una mimosa, dopo aver scoperto dalla nonna che ad Alice piacevano le mimose.

Oh si. Bella, lo hai reso molto bene.

 


Originalità: 9

 


Non posso dare un punteggio pieno perchè ne ho lette varie di storie di Neville e sua madre, tutte molto toccanti e questa non è certo da meno rispetto alle altre. Però a modo suo è molto gradevole e trovo che sia anche originale, pur nella sua semplicità.

 


Gradimento personale:10

 


Non ti nascondo che l'ho adorata, questa storia. Dolce e profondamente commovente. Davvero non ho parole per ripeterti quanto sei stata brava! la ricorderò con estremo piacere :=)

 

 

47,2/50

   
 
Leggi le 7 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: ElyTheStrange