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Autore: Melissa_Galan    08/03/2012    0 recensioni
ovviamente i personaggi sono un po diversi visto che sono al liceo e quindi sono ancora dei ragazzi, anche se ho cercato di restare più o meno nei parametri delle loro personalità
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 3

 

<< da dove iniziamo le ricerche? >> chiese Sophie scendendo le scale che dalla terrazza
portavano all'interno della scuola. << be, ci servirebbe un ladro per trovarne un altro, ma ci
accontenteremo, anche perché io non ne conosco nessuno >>. Sophie ci pensò un attimo poi
disse << una ladra va bene ugualmente!? >> e aumentò il passo, costringendo Nathan a fare lo
stesso << chi hai in mente? E dove stiamo andando? >> Nathan non sopportava di non sapere
le cose, non era nella sua natura, diceva lui. << per quanto io voglia indagare sula con te... >>
girò il capo verso di lui per vedere se aveva afferrato il senso della sua frase << hai detto tu
che c'è bisogno di una ladra per trovarne un altro, quindi stiamo andando a reclutarne uno >>.
Non era soddisfatto di quella risposta, anche perché in realtà non gli aveva detto nulla.

Stavano camminando nel corridoi della scuola, Sophie davanti e Nathan la seguiva subito
dopo, poi si avvicinò a lei << vuoi dirmi dove stiamo andando? >> Sophie si fermò di scatto
davanti alla porta della classe di matematica, costringendo Nathan ad inchiodare, poi girò il
capo verso di lui << fidati per una volta >> fece per aprire la porta, ma si fermò << aspettami
qui ok >> ed entrò nella classe. Nathan aspettò solo pochi minuti fuori dalla porta.

Quando si riaprì uscirono Sophie e Parker << Parker? >> disse sorpreso, poi prese Sophie da
parte << mi spieghi cosa centra Parker? Ci ho parlato per soli due minuti ma mi sono bastati
per capire che è una pazza >> << ti fidi di me? >> ma senza aspettare la risposta tornò vicino
a Parker e lo stesso fece lui.

<< allora, cosa c'è Sophie? >> << ti ho chiamata per una domanda che riguarda le tue doti >>
<< le sue doti? >> << le mie doti? >> dissero insieme Parker e Nathan perplessi, poi Parker
capi << AAA, le mie doti >> e gli fece un occhiolino ben visibile da tutti. Nathan era stufo di
girarsi intorno ed andò subito al sodo << hai rubato tu il quadro? >> << Nathan >> lo
rimproverò Sophie << che c'è >> << ma il quadro quello della scuola? >> questa volta gli
rispose Sophie << si Parker, scusaci se te lo chiediamo, ma vedi... >> << comunque no, non
vado pazza per i quadri, preferisco i diamanti >> Nathan l'osservo, ma sembrava sincera
<< ok! Ci voleva tanto Sophie? >> lei lo guardò offesa ma lui non gli diede peso e continuò
<< ok grazie >> guardò Sophie come per dirgli di andare e si incamminarono << ed ora dove
andiamo? >> disse una voce dietro Nathan, lui si girò e vide che Parker li stava seguendo
<< cosa vuoi Parker? Torna in classe >> << no, io vengo con voi. Voglio aiutarvi >>, Nathan cercò
un supporto da Sophie, che ovviamente non trovò << be, hai detto tu che c'è bisogno di una
ladra >>. erano due contro uno, ed era meglio non mettersi contro di loro, quindi accettò,
Parker fece un salto di gioia << quindi...ora dove andiamo?... ci servirebbe una base >> disse
sopraeccitata, << ci sarebbe un posto dove potremmo stare tranquilli >> li informò Sophie,
mentre stavano camminando, Nathan si avvicinò a Sophie << Quindi Parker è una ladra >>
<< si >> disse lei semplicemente << ottimo >> aggiunse sarcastico Nathan.

Arrivarono davanti ad una grande porta e Sophie l'aprì, ma era tutto buio << aspettate qui >>
e si addentrò nella stanza che apparentemente sembrava molto grande.

Si accese la luce e l'impressione di Parker era giusta << un teatro! >> Sophie era sopra il
palcoscenico, e i due la raggiunsero << e il corso di teatro? >> chiese Nathan da sotto il palco
<< ha chiuso, non ci disturberà nessuno >> disse dispiaciuta Sophie, che dopo lo raggiunse di
sotto per andarsi a mettere seduta sulle poltrone rigorosamente rosse, mentre Parker stava
correndo da una parte all'altra del palco.

Sophie, seduta sulla poltrona, si rivolse a Nathan << ora ci vuoi dire cos'è successo? >>
<< si giusto >>e si andò a sedere vicino a Sophie << sappiamo solo che... >> ma si interruppe per
colpa del frastuono che stava causando Parker << ecooo...ecooo >> continuava ad urlare da
sopra il palco << Parker! >> gli disse Nathan, allora lei si azzittì, scese dal palco e si andò a
sedere vicino a loro. Nathan cominciò << so solo che il quadro è stato rubato tra ieri sera e
questa mattina e se siamo fortunati l'hanno rubato questa mattina >> << e perché saremmo
fortunati? >> chiese Parker << perché con molta probabilità vuol dire che il quadro si trova
ancora nell'edificio >> spiegò Sophie. << a proposito, se non eri nell'ufficio della preside per il
quadro, perché eri lì? >> chiese curioso Nathan. Sophie lo guardò un po' imbarazzata
<< niente che ti riguardi >> << le telecamere >> li interruppe Parker << cosa? >> dissero in coro
<< o scusate, non volevo interrompervi >> << no no, continua Parker, cosa volevi dire? >> la
incitò Sophie << la scuola è piena di telecamere, ce ne sarà una anche nell'ufficio della preside >>
gli spiegò << giusto >> disse Nathan << ottimo Parker >> concluse Sophie.

Nathan si alzò e si incamminò verso la porta, le due lo guardarono perplesse << che facciamo,
lo dobbiamo seguire? >> domandò Parker << credo di si >> si alzarono e lo seguirono.

Si trovarono tutti e tre davanti all'ufficio della preside, Nathan bussò, si sentì uno strano
rumore, ma poi una voce gli disse di entrare, si aprì la porta ed entrarono. << Ford, cos'è
successo?... hai già trovato qualche indizio? >> << no preside, ma siamo venuti qui per
chiederle se anche in questa stanza c'erano delle telecamere >> << tu e? Ti sei fatto una
squadra Ford? >> << si! Quindi preside? Ha delle telecamere anche qui dentro? >>
<< temo che in questa stanza non ci siano, ora se non vi dispiace avrei un po' di lavoro da svolgere >>
detto ciò la ringraziarono ed uscirono.

<< siamo al punto di partenza maledizione >> disse Sophie, ma Parker gli tirò su il morale
<< non credo proprio >> << cosa? >> << nell'ufficio c'è una telecamera >> << e dove? >> chiese
stupita Sophie << è nascosta ma c'è >> << ne sei sicura? >> chiese Nathan << sicurissima >>
<< bene, visto che la preside non ci vuole aiutare, faremo da soli >> << e come? per accedere
alle telecamere c'è bisogno di una password >> << e tu come lo sai? >> domandò Nathan
girandosi verso Sophie, ma Parker, senza saperlo la salvò << io conosco una persona che ci
può aiutare >> << chi è? >> chiese Nathan << lo vado a chiamare >> e senza rispondere alla
domanda di Nathan sparì.

Mentre aspettavano che Parker tornasse, Nathan si girò verso Sophie << allora? >> << allora
cosa? >> << come fai a sapere che c'è una password? >> << ci deve essere per forza... per la
sicurezza >> suppose falsamente Sophie << poco fa eri sicura che ci fosse >> finita la frase si
avvicinò di molto a lei.

<< Nathan? >> disse una voce dall'altra parte del corridoio e i due si allontanarono
contemporaneamente l'uno dall'altro, poi Nathan si girò verso la fonte della voce << Maggie!
Cosa ci fai qui? >> la ragazza si avvicinò << io? Io stavo andando al bagno, e tu perché sei
qui? >> << hanno rubato il quadro di Costable e sono stato incaricato di ritrovarlo >> a
questo punto Maggie guardò Sophie in modo torvo, e rivolgendosi a Nathan disse << con lei? >>
<< anche >> << cioè? Non siete solo voi due? >> << perché? Ti darebbe fastidio? >>
intervenne Sophie con voce maliziosa, ma Nathan, senza dare il tempo a Maggie di rispondere
a l'attacco che gli aveva sferrato Sophie disse << si perch... >> << e dove sono? Io non li vedo >>.
fortunatamente in quel momento tornò Parker << eccoci di ritorno >> << ecco il resto della squadra >>
disse sollevato Nathan << ok! Ora sarà meglio che vada, sono stata gia troppo tempo fuori >> gli
diede un bacio in modo che Sophie lo potesse vedere bene e se ne andò.

Nathan si girò verso Parker per vedere con chi fosse tornata << lui? >> << si bello! Vuoi un genio
informatico? Io sono il migliore >> gli disse Hardison << Parker mi ha già detto tutto, quando lo
vogliamo fare? >> << questa sera >> disse convinto Nathan. Suonò la campanella e tutti si dispersero.

Scese la sera, si diedero tutti appuntamento nella scuola, ed entrarono ognuno a modo loro.

Hardison hackerò il codice di sicurezza della porta secondaria della scuola, Parker salì fino al tetto
per poi scassinare la porta del terrazzo, Nathan entrò dalla porta principale dicendo semplicemente
al sorvegliante che era li per controllare una cosa, e poco dopo anche Sophie entrò dalla porta
principale, ma lei entrò raggirando il sorvegliante, che gli diede anche le chiavi della scuola.

Sophie stava andando verso l'ufficio della preside, quando sentì dei rumori, ma non sapeva da dove
provenissero. Molto incuriosita si avvicinò alla fonte di quel rumore, sembrava il rumore di un sacco
preso a pugni, era quasi arrivata in palestra, quando una figura dietro di lei la prese e la sbatté di peso
addosso la muro, gli strinse le mani alle sue spalle per tenerla ferma, gli fece male e gli uscì un grido,
era troppo spaventata per reagire e la figura iniziò a parlare << cosa stavi facendo nell'ufficio della preside? >>
<< cosa? >> non riusciva a capire chi fosse e cercò di prendere tempo, ma lui era più tosto seccato e
alla fine della domanda di Sophie la prese e la sbatte di nuovo addosso la muro e ripeté più arrabbiato
<< cosa stavi facendo nell'ufficio della preside? >> << lasciala andare >> disse una voce non molto
distante da loro, ma la figura non l'ascoltò << lasciala andare Jim >> al sentir pronunciare il suo
nome Sterling lasciò andare Sophie e si voltò verso l'altro ragazzo << Eliot vattene, non sono
affari tuoi >> ma Eliot non si mosse, allora Jim lo caricò, si avvicinava sempre di più, ma Eliot
non si mosse, era pronto per dargli un pugno, ma improvvisamente Eliot si scansò e gli diede
un pugno sulla bocca dello stomaco, Jim cadde a terra, ma imperterrito si rialzò a stento e
cercò di dargli un pugno, ma anche stavolta Eliot lo evitò e gli diede un altro pugno che
stavolta lo stese.

Sophie era immobile, Eliot si avvicinò a lei << tutto bene? >> era ancora scossa, ma gli rispose
<< si! Grazie Eliot >> lui gli fece un cenno con la testa, poi tornando in se gli chiese << ma cosa
ci fai ancora a scuola? >> << potrei farti la stessa domanda >> fu la sua risposta un po brusca.
Sophie allora si incamminò, ma vedendo che Eliot era fermo a guardarla si girò << allora? >>
<< allora cosa? >> << non mi accompagni? >> Eliot fece un sorrisetto e la seguì.

  
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