Bulma era seduta per terra vicino alla porta-finestra della sua camera, guardando la prima pioggia di agosto infrangersi contro il terreno, gli alberi, le macchine, calando un velo di calma e silenzio sulla frenetica vita cittadina. Seguiva il percoso delle goccie che poco a poco si infrangevano sul vetro come fossero delle lacrime silenziose, troppo a lungo tenute celate. Ancora non riusciva a crederci: Goku era morto e non sarebbe tornato mai più. A sconvolgerla però non era stata solo la sua morte, ma anche la sua scelta: rimanere nell'aldilà per allenarsi. Ma aveva pensato a Chi-Chi, a Gohan? Aveva scelto la lotta invece della famiglia. E quel bambino, non ancora nato, come avrebbe fatto senza un padre?
Non era mai andata molto d'accordo con Chi-Chi, aveva sempre pensato che fosse una madre troppo apprensiva e opprimente, una moglie fredda, poco comprensiva nei confronti di suo marito, ma ora la capiva. Chi-Chi era disperata, si incolpava per la decisione di Goku di non tornare in vita, diceva di non essere stata una buona moglie, invece Bulma sapeva che Goku aveva sempre amato combattere. E come poteva non farlo. Era un saiyan dopo tutto. Già. Lei li conosceva bene i saiyan. Dopotutto aveva avuto un figlio con un saiyan.

Dalla morte di Goku, Vegeta non era più uscito dalla sua stanza. Stava tutto il giorno steso sul letto fissando il soffitto, pensando a quel giorno. Un guerriero di infimo livello come Kaaroth aveva sacrificato la sua vita per il bene di tutti, e suo figlio aveva sconfitto Cell. Mentre lui non era riuscito neanche a proteggere suo figlio, neanche a vendicarlo. E aveva passato l'equivalente di 3 anni ad allenarsi nella Stanza dello Spirito e del Tempo e non era riuscito comunque ad arrivare al loro  livello. Com'era possibile?
Oltre a questo ripensava alle parole di Bulma, quando aveva saputo cos'era successo; era scoppiata a piangere e si era messa ad urlare:  << E' colpa tua se è morto! E' colpa tua se Trunks è stato ucciso! E' colpa tua se migliaia di innocenti sono morti per colpa di Cell! Se lo avessi eliminato quando potevi non sarebbe successo niente! Ma no, tu dovevi dimostrare di essere il più forte, perchè tu sei il Principe dei Saiyan, il grande Vegeta! I miei complimenti vostra Maestà! Stavi per farci uccidere tutti! E anche se Trunks è tornato in vita e ti ha perdonato questo non cambia quello che hai fatto! E' colpa tua! Ti detesto! >>.
Aveva ragione, era colpa sua. Ma ormai era troppo tardi per sistemare le cose. Quel giorno non aveva visto morire solo suo figlio e il suo miglior nemico, ma anche tutto quello che aveva fatto, tutto quello per cui aveva lavorato, le sue convinzioni, che lo avevano accompagnato per tutta la vita, il suo orgoglio. E le parole di Bulma lo avevano ferito più di quanto volesse ammettere.

Bulma doveva reagire. Aveva un figlio con quell'uomo, e nonostante quello che le aveva fatto, quello che aveva fatto, nonostante il suo carattere impossibile e orgoglioso, nonostante avesse passato 2 mesi ad odiarlo, ancora lo voleva nella sua vita; non poteva farne a meno. E non voleva che suo figlio crescesse senza padre, com'era avvenuto nel futuro o come adesso succedeva adesso a Gohan.
Gli aveva dato due mesi di tempo, lo aveva lasciato un pò per i fatti suoi, perchè pensasse, capisse cosa voleva fare ora che Goku era morto, e per pensare lei stessa cosa voleva fare. Non gli aveva più parlato da quando gli aveva detto che lo detestava. Non ci riusciva. Ma adesso doveva farlo, doveva mettere da parte il suo orgoglio di donna ferita per suo figlio; non doveva pagare lui, non era giusto. Era solo un bambino ed era lei che doveva pagare per il suo errore, quello di aver amato un uomo come Vegeta, sapendo a cosa andasse incontro, non suo figlio.

Si alzò, prese Trunks in braccio cercando di non svegliarlo, e lo portò da sua madre. Era decisa, doveva affrontare Vegeta prima che quel moto di coraggio e rabbia che l'avevano spinta a farlo sparissero. Mentre continuava a pensare a come affrontarlo si ritrovò davanti alla porta della sua camera. Lo voleva davvero? Ne era sicura? Era pronta ad affrontarlo e ad affrontare le conseguenze in caso di un suo rifiuto? No. Ma doveva farlo, non per lei, ma per Trunks. Era lì solo per lui in quel momento. Entrò.