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Autore: daisyNAKJM    09/03/2012    2 recensioni
Su Tumblr (luogo di delirio) è in corso la Brittana Week. Il tema del primo giorno era babies/pregnancy e ho trovato una shot molto carina su Tumblr, e dopo aver chiesto il permesso all'autrice l'ho tradotta per postarla qui! Enjoy!!
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Brittany Pierce, Santana Lopez | Coppie: Brittany/Santana
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Comincio con il dirvi che la storia originale la potete trovare qui. Ringrazio ancora una volta AuntyTany per avermi dato il permesso di tradurla!
Inoltre ringrazio ManuKaikan per averla resa leggibile correggendo qualche mio errore!
Detto questo, buona lettura! Fatemi sapere che ne pensate!

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“Mamma, qual’è la prima lettera di ‘cereali’?”
“E’ la C, come questa.” Brittany si girò dal piano di lavoro della cucina per far vedere alla figlia, seduta al tavolo, a cosa assomiglia la lettera con la mano. “Assomiglia ad un cerchio spezzato. Riesci a trovarlo sulla scatola dei cereali?”
Sophia prese la scatola dal tavolo con le piccole manine e cominciò a cercarla. Ama giocare a “trova la lettera” durante la colazione. Anche la bionda ama giocarci, lo trova un gioco troppo carino.
“E’ quella!” Brittany lasciò per un momento la padella con il pancake per controllare.
“No, questa è la O, come la prima lettera di Oceano. O come in Sophia! Hai una O nel tuo nome piccola.”
“Buongiorno amori miei!” Santana entrò in cucina, agitando nervosamente un test di gravidanza. Lo appoggiò velocemente al centro del tavolo in cucina. “Non toccarlo Soph’, è di Mami.” disse, baciando il capo della sua bimba. Andò poi da Brittany e le sussurrò all’orecchio “Dobbiamo aspettare ancora 3 minuti…”
“Aspetta, cosa?” Brittany si girò velocemente, Santana fece cenno con il capo verso il tavolo. Tolse velocemente la padella dal fuoco così da potersi concentrare in quei tre, interminabili minuti.
“Tienila li, lasciami cucinare i pancakes. Ho bisogno di fare qualcosa per tenermi occupata…” cambiarono di posto, e Brittany l’abbracciò da dietro, aspettando impazientemente quei tre minuti con Santana.
“C… E…” Sophia continuava a leggere. Buona cosa il fatto che fosse occupata perché le sue mamme al momento non avevano la minima idea di come distrarla.
Brittany respirò nervosamente nel collo di Santana facendole così sbagliare ogni pancake che provava a cucinare.
“R…”
“Cosa c’è dopo la R Soph’?” chiese Brittany, mentre sprofondava il viso nei capelli di Santana.
“I, Mamma!”
“No, la I è vicina alla fine. Cosa c’è dopo la R?” si stava innervosendo.

Sbirciò dalla spalla di Santana, i pancake uscivano sempre peggio.
“C’è la I dopo la R”
“Non è possibile piccola. Riprova.”
“E’ la I! Conosco la I, come in Pierce!” Brittany si spostò dalla moglie per controllare quello che la figlia stava dicendo. Sophia stava cercando di leggere il test di gravidanza.
“Sophia!” Brittany per toglierlo dalle mani della figlia, che lo teneva stretto e non poteva leggere il risultato. “Dammelo!”
“Ma sto cercando di leggerlo!”
Santana si girò, pietrificata.
“Dammelo Sophia!” con un grande broncio, tolse le piccole dita dal test.

Brittany lo chiuse nel palmo della sua mano, e lo portò da Santana.
“Vuoi farlo…?” Brittany portò su il test tra quel piccolo spazio che le separava, il risultato era ancora racchiuso nel palmo della sua mano.
“Non posso guardare… Dimmelo tu.” la tensione era alta. Seguendo il suo ordine, Brittany con cautela sciolse la sua presa, leggendo il risultato. “Quindi?!”

Brittany non disse nulla, mise il test tra le mani di Santana e si abbassò sulle ginocchia, come se avesse il peso di tutto il mondo sulle sue spalle. Alzò la maglia di Santana per baciare la sua pelle del colore del caramello, accarezzando poi delicatamente la pancia piatta. Realizzando i gesti di Brittany, Santana si sbrigò a guardare il test, e vide le sette lettere che significavano paradiso.
“Sono incinta! Sono incinta!” il suo sguardo corse a trovare quello di Brittany. “Sono incinta!” continuava a dirlo come se fosse una filastrocca.

Brittany si alzò in piedi per far scontrare le sue labbra con quelle della moglie.
“Lo sei…” Brittany sussurrò nel bacio.
“Lo so!” Santana cominciò a ridere istericamente mentre Brittany si abbassava di nuovo per baciare la sua pancia ancora e ancora. Mentre Santana accarezzava i capelli di sua moglie, non riusciva a smettere di ridere. “Sono incinta …” disse un’ultima volta.
Brittany sentì delle piccole manine sulle sue spalle. Si girò e vide sua figlia, completamente spaesata, non aveva capito niente di quello che era appena successo. La prese per i fianchi facendola volteggiare in aria, dandole grandi baci sulle guance.
“No! Giù!” protestò Sophia. Brittany la mise a terra, si inginocchiò davanti a lei, guardandola negli occhi e prendendo le sue piccole guance tra i palmi delle sue mani.
“Avremmo un bambino!” Sophia spostò velocemente lo sguardo da una madre all’altra, più che scettica. “Mami ha un bambino della pancia, proprio li!” puntò l’indice dove Santana si stava tenendo con le mani, stringendo ancora il test tra le mani.
“Un piccolissimo bambino…” confermò Santana tra un respiro agitato e l’altro. “Che crescerà… Oh Britt…”
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In vacanza con la Famiglia Pierce, settimane dopo.
“Mamma, non credi che Santana sia ingrassata un pò?” Chloe, la sorella più giovane di Brittany, chiese con fare vago dalla sua sdraio in spiaggia. Sua mamma, Julie, guardò Santana he era appena arrivata con la moglie e la figlia, e che si stava togliendo la maglia.
“Non credo tesoro, perché me lo chiedi?”
“Non lo so, Me la ricordavo magra prima delle vacanze, tutto qui.”
“Ha avuto un bambino, non riesci ad avere il tuo corpo come prima, ma non vedo la differenza se ha i vestiti addosso!”
“Giusto…” Chloe continuò a guardare Santana, pensando.
…..
“Tua sorella mi sta guardando.” bisbigliò Santana mentre entrambe prendevano posto sulle loro sdraio.
“Cosa vuoi dire?”
“Continua a fissarmi. Credi che sappia?”
“Come potrebbe? Non si vede ancora.”
“Un pochino…”
“E’ come se avessi fatto un pasto abbondante, te lo giuro.”
“Avrei dovuto indossare un costume intero e non un bikini, magari.”  ridacchiò Brittany.
“Giusto, l’avrebbe capito sicuramente. Dai San, quand’è stata l’ultima volta che ne hai indossato uno? Veramente?” Santana rise. L’ultima volta sarà stata quanto aveva 4 anni circa. “La tua pancia non è minimamente visibile ancora, non preoccuparti.” Brittany le diede un bacio prima di prendere posto sulla sua sdraio.
“Sarà difficile cercare di agire normalmente per due settimane.”
“Dillo a me… Oh Dio, quando papà ieri sera ti ha costretta ad assaggiare il sushi… per fortuna ha insisto solo con uno, sono morta a vedertelo mangiare… Dobbiamo veramente trovare una valida scusa per non farti mangiare pesce crudo, questa volta è andata bene ma se succede anco-.”
“Ma non l’ho mangiato.”
“Cosa vuoi dire…?”
“Ho creato un diversivo e ho fatto credere di averlo mangiato, ho dato a Sophia una porzione di sushi, ma era il mio.” disse Santana con un sorriso fiero. “Ci ha veramente salvato le chiappe questa volta!”
“Il paradiso ci ha mandato questa figlia!” risero. “Pensandoci, dobbiamo veramente trovare una scusa per non farti bere alcohol… Non posso bere anche per te, come ieri sera e per le due settimane a venire, finirò alcolizzata, o qualcosa di simile…”
“L’hai bevuto?! Credevo l’avessi buttato nella pianta dietro di noi!”
“Non c’avevo pensato…”
“Oh mio dio, mi dispiace Britt! Ci serve veramente una scusa. Peccato che Sophia sia troppo grande e non posso usare la scusa di cambiarle il pannolino…”
“Mi sento come Mata Hari, è terribile.” scherzò Brittany.

Suo padre, Andrew, era appena uscito dall’acqua, portando tra le sue braccia una bagnata fradicia Sophia.
“Buon giorno a voi due!” le salutò lasciando Sophia correre verso le sue mamme e cercare di salire in braccio di Santana.. “Com’è andata la notte?”
“Straordinariamente!” rispose Brittany al padre.
“Buongiorno bambolina, com’è andata al mare con il nonno?!” chiese Santana mentre coccolava la sua piccola.
“Abbiamo saltato sulle onde!”
“Wow! Quanto grandi erano?” Sophia lanciò le sue braccia al cielo, il più alto possibile.
“Così tanto!”
“Sono enormi!” aggiunse Britt, sorridendo all’entusiasmo di sua figlia.
“Com’è il post-sbornia, Brittany?” scherzò il padre. Santana rispose con una risata.
“Hm.. molto meglio grazie…”
“Bene perché stasera lo rifaremo ancora, Tequila Night per gli adulti! Latini vs. Tedeschi, Voglio sapere chi sono i migliori! Adesso se mi scusate, Vado a sdraiarmi perché mi ha distrutto per tutto il resto della giornata” aggiunse Andrew scherzando. “Ciao ragazze!”
“Ci vediamo!” disse Santana.
“Tesoro, siamo fregate.”
“La pianta Britt, prendi i posti vicino alla pianta…”
…..
Sfortunatamente, la Tequila Night che Andrew aveva pianificato era in veranda, dove non c’erano piante vicino a loro. Santana aveva cercatoin tutti i modi di rallentare il giro degli shots ma Andrew era parecchio determinato a farla perdere. Grazie al suo meraviglioso trucco, nessuno a parte Brittany, aveva capito che lei non beveva niente. La mattina seguente, Brittany aveva giurato che non avrebbe mai, più bevuto un sorso di Tequila ancora. Con suoi occhiali da sole addosso e all’ombra, il sole sembrava ancora una tortura per farle perdere del tutto la testa. Santana non disse nulla, si sentiva troppo male a riguardo, ma tutto quello che poteva fare, l’aveva fatto. Aveva anche considerato di bere l’ultimo shot per salvare Brittany, ma si era fermata dal farlo..
Fortunatamente, Sophia si era comportata molto bene quella mattina, quindi Santana si sentiva meglio, sapendo che Brittany non doveva tenerla occupata. Giocava beatamente con la sabbia accanto a loro, era un angelo.
“Mami, ho sete!” lasciò andare la paletta che teneva in mano e si avvicinò alla madre. S

entendo la figlia chiedere da bere, Brittany si portò una mano alla gola. Anche solo l’idea di poter bere la faceva star male.
“Sali in braccio a me.” disse Santana cercando la bottiglietta d’acqua nella borsa.
“E’ l’acqua di mamma?”
“Che acqua?” Santana aggrottò la fronte mentre Sophia beveva.
“L’acqua che ha fatto diventare la mamma allegra!”
“Credo che vomiterò…” Brittany prese un grosso respiro.
“No, non è quella…” rispose Santana sottovoce, metà divertita e metà in colpa per la moglie. “Non sei autorizzata a bere quel tipo di acqua per almeno altri 20 anni tesoro.”
“Okay.” tispose la piccola Sophia tornando a bere. “Possiamo andare a giocare dove ci sono le onde mamma?”
Giocare, che parola innocente, pensò Santana. Riguarda ridere, godersi il momento. Ma nella testolina della piccola, giocare significa saltare tra le onde, ancora e ancora, trattenerla dal correre come una pazza, considerando che il gioco preferito di Sophia era quello di essere presa per poi farla volteggiare in aria come un aereoplano. Tenerla lontana dalle forti correnti. Sedersi, alzarsi, sedersi ancora sulla sabbia. Correre per non farsi bagnare dalle onde. Piegarsi e ripiegarsi per raccogliere le conchiglie. Suonava come un sacco di divertimento per Sophia, dato che le avrebbe fatto spendere un sacco di energie, usando ogni suo muscolo. Giocare nelle onde, un’enorme, grossa e grassa montagna di divertimento.
Santana ricordò le parole di Ferguson: “Praticamente da ora, solo attività in sicurezza, e con “in sicurezza” intendo leggere e lavare i piatti. In ogni caso, se potessi lavare i piatti da seduta, sarebbe fantastico. Sono stata abbastanza chiara?” Santana diede uno sguardo a Brittany, che stava lottando contro tutte le sue energie contro la sbornia. Era davvero da sola in questa situazione.
Giocare tra le onde, yay.
“Cosa ne pensi se invece camminiamo lungo la riva? Camminare è carino, huh?” era la cosa più sicura che potesse pensare. Alla fine poteva camminare, camminare andava bene, si disse, cercando di rassicurarsi.
“Ma poi andiamo a giocare tra le onde?” costretta a rimanere li, doppio-yay.
“Soph’, vuoi venire con me?” chiese Chloe ad alta voce dalla sua sdraio. Santana si chiese se era stato veramente così facile per lei leggere le sue espressioni.
“Yay!” urlò Sophia, eccitata tra le braccia della madre. Scese poi rimanendole accanto. “Posso andare?” chiese sbattendo le ciglia, mentre Chloe si alzava dalla sua sdraio poco lontana da loro.
“Si piccola.” rispose, sollevata. Chloe arrivò, prendendo poi la picco in braccio, posizionandosela su un fianco. “Grazie Chlo!”
“Ho bisogno di sgranchirmi le gambe un pò. Vuoi camminare con noi per un pò?” chiese Chloe con uno sguardo divertito.

“Se potessi lavare i piatti da seduta, sarebbe fantastico. Sono stata abbastanza chiara?” pensò Santana.
“Grazie, ma credo che starò qui a guardare Britt…”
“Sto per morire. Lei deve rimanere con me per il mio ultimo respiro.” disse Brittany, improvvisamente molto interessata alla conversazione.
“Va bene…” rispose scettica Chloe, mentre Sophia continuava a saltare sul suo fianco, impaziente di andare a giocare.
“Divertitevi!” Santana chiuse la conversazione in velocità, aveva bisogno di farlo il prima possibile. Chloe si strinse nelle spalle con un’espressione che Santana non riuscì a capire prima che si allontanassero.
“Britt, lo sa.” bisbigliò Santana in modo che i genitori di Brittany non potessero sentirla.
“Non lo sa.”
“Che diavolo, lo sa, te lo dico io.”
“Stai diventando paranoica, ancora.”
“Te lo giuro, non lo sono. Stamattina mi ha chiesto se avevo qualche pastiglia per la nausea” al solo pensiero, Brittany inghiotti la sua saliva.
“Praticamente tutti… abbiamo nuotato nella Tequila la scorsa notte, tutti stanno male.”
“Ma poteva chiederle a Julie. È venuta da me solo per chiedermi delle pastiglie.”
“Forse mamma le aveva finite, non lo so. Ma lei non lo sa, veramente. Conosci Chloe, se sa qualcosa non riesce a tenere la bocca chiusa”
“Vero…”
“L’unica cosa che potrebbe succedere è che Sophia dica qualcosa.”
“Non lo farà, l’ho corrotta.”
“Cosa vuoi dire?”
“Le ho promesso che avrebbe avuto questa bambola che vuole da tanto e con la relativa casa e macchina. E che forse avremmo preso in considerazione l’idea di prendere un’animale, se fosse riuscita a tenere tutto nascosto.”
“Hai sfoderato l’artiglieria pesante tesoro…” rise Brittany.
“Hai sentito quello che Ferguson ha detto, dobbiamo essere caute.” Santana si strinse nelle spalle sorridendo.
“Siamo delle terribili… terribili madri… Ma un cucciolo, seriamente?”
“Oh no, non succederà mai, puro bluff.”
“Lasciami riformulare la frase, tu sei un terribile madre.” risero entrambe.
……
“San, non mangi le ostriche?” chiese in tono di sfida Chloe, cosa non usuale per lei, dall’altro capo del tavolo.

Improvvisamente, tutti si misero a fissare Santana.
“Sto mangiando le altre cose, mi prendo il mio tempo.” Chloe l’aveva fissata per tutta la durata della cena, non era così riuscita a nascondere quella dannata ostrica.
“Mangiala.” la rimbeccò Chloe.
“A che cosa stai giocando?” la rimproverò Julie.
“Amo troppo le ostriche, non lascerò che vengano sprecate. Santana, mangiala.” Santana spostò lo sguardo tra la sorella e Brittany, sentendosi a disagio.
“Chloe, lascia che Santana mangi quello che vuole, per l’amor di Dio!” anche Andrew rimproverò la figlia.
“Santana?” Chloe continuava ad insistere.

Santana guardò ancora Brittany; non aveva via di scampo. Senza parlare, stavano decidendo se dare o no la notizia.
“Credevo che adorassi le ostriche con il Tabasco…” spinse la piccola boccetta rossa al centro del tavolo con un colpo secco, proprio in mezzo a loro.
“Ma mami non può mangiare quello che le piace!” commentò Sophia dalla sua piccola sedia.

Entrambe le madri la guardarono, pensando a che cosa avesse spinto la bimba a fermarsi li e non dire altro.
“Oh veramente e perché?” chiese Chloe con un ghigno cinico.
“Non lo posso dire.” rispose Sophia, sentendosi in colpa per il commento fatto poco prima. Tutti i presenti al tavolo erano rimasti senza parole.
“Perché non puoi mangiare quello che vuoi, San?” Chloe continuava ad insistere, facendo sudare freddo a Santana.

La mora guardò la moglie, che rassegnata, fece cenno di si con il capo, lasciandola quindi confessare.
“Okay, va bene! Va bene! Sono incinta! Soddisfatta?!”
“Oh mio Dio!” pronunciarono in coro i genitori di Brittany.
“AH! Lo sapevo! Lo sapevo!” Chloe si alzò di scatto, facendo quasi cadere la sedia e Santana fece lo stesso.
“Tu sei una… cattiva… cattiva ragazza, Chloe!” cercò di contenere le sue parole per il bene delle povere e piccole innocenti orecchie della figlia.

Brittany le prese il braccio che stava usando per minacciare Chloe con un movimento dolce.
“Siediti amore. Non ti arrabbiare, per favore, ti prego.”
“Ma perché non ce l’avete detto invece di nascondercelo?!” domandò Chloe.
“E’ incinta da poche settimane, non volevamo che voi lo scopriste fino a quando loro non fossero al sicuro…” rispose Brittany con un sussurro, guardando Santana con tutto l’amore che provava per lei.
“...’loro’?” chiese Andrew.

Santana tornò a sedersi e parlò.
 “Sono gemelli. Questo quindi significa una rigorosa dieta e attività sicure.”
“E’ considerata come una gravidanza a rischio, volevamo solamente lasciar passare le prime settimane prima di farvi l’annuncio.”
“Sicuramente non me lo aspettavo…” sospirò Chloe, sedendosi, stordita, come i genitori di Brittany.

Julie si alzò e ballando andò verso Brittany e Santana portando poi le mani ad accarezzare le loro guance.
“Le mie bambine mi daranno altri bambini!” si congratulò con una voce super eccitata. Andrew si avvicinò a loro e abbracciò la figlia.
“Non posso crederci…” pronunciò sottovoce mentre l’abbracciava. “Non sapevamo che voi stavate cercando di farlo!”
“Ci prenderemo cura di te Santana!” disse Julie abbracciando Santana. “Come ti senti?!”
“Bene! Bene…”
“Non sembri felice…” chiese Julie, preoccupata.
“Lo siamo! E’ solo che è da un anno quasi che ci proviamo, c’eravamo riuscite una volta…” rispose Brittany, era sempre delicato parlarne.
“…ma ho avuto un aborto nella terza settimana, quindi si hm…” Santana terminò la frase, determinata a non lasciare che i ricordi rovinassero le speranze.
“Cerchiamo di mantenere il sangue freddo fino a quando non siamo sicure..”
“Mi dispiace tanto… Non volevo che..-” Chloe cercò di scusarsi imbarazzata.
“E’ okay! E’ un bene parlarne.” disse Santana mentre si sedeva. Brittany le accarezzò la schiena.
“Quando sapete se tutto è apposto?” chiese Andrew, preoccupato.

I volti di Santana e Brittany si illuminarono in un sorriso.
“La prossima settimana.” pronunciarono insieme. “Entrerò nell’ottava settimana, il che significa che la possibilità di aborto è quasi nulla.”

Brittany le diede un bacio sulla guancia; decisero poi di non dare troppa voce alle speranze, rimanendo con quelle parole. Le sole cose che avevano erano coccole e baci.
…..
Santana inclinò la testa di lato sporgendosi dallo sdraio, con un libro tra le mani. Brittany richiamò la sua attenzione.
“Tesoro, vado a fare il bagno con gli altri e Soph’. Hai bisogno di qualcosa prima che io vada?”
“Non ti preoccupare, sto bene. divertitevi!” spostò il libro dalla sua vista per guardarla.
“Sei sicura, non vuoi niente da bere, da mangiare…?”
“Vai!” Santana ridacchiò alle super attenzioni di Brittany. “Posso sopravvivere un’ora da sola!”

Brittany le sorrise e la baciò. Fece il solletico sulla pancia di Santana e la mora le diede una pacca giocosa sulla mano.
“Sophia, andiamo in acqua!” Brittany chiamò la figlia.
“Ma non ho finito il mio castello di sabbia!”
“E’ adesso o mai più…” senza bisogno di dirlo due volte, la piccola bimba lanciò i suoi giochi per aria e correndo verso la madre, buttò giù lo stesso castello di sabbia che aveva costruito con pazienza.
“Piano Sophia…” si piagnucolò Santana, mentre le veniva buttata addosso della sabbia.
‘Scusa Mami!” ma la piccola stava già correndo verso l’acqua, lasciando Brittany indietro.
Santana si tolse la sabbia di dosso, lamentandosi. Chloe si avvicinò prendendo posto sulla sdraio di Brittany.
“Hey…”
“Non vai con loro? Seriamente, mi ha lanciato tutta la sabbia addosso!”
“Nah, papà ha già cercato di farmi annegare due volte oggi, cerco di essere apposto.” Santana rise. Andrew diventava un’animale scatenato in acqua. “San, mi dispiace veramente tanto riguardo la serata scorsa, non volevo starti addosso in quel modo…”
“E’ tutto okay Chlo, veramente.” rispose distrattamente, togliendosi anche l’ultimo granello di sabbia di dosso.
“Veramente? Mi sento veramente in colpa…”
“No, voglio dire, è un bene non nasconderlo più. È stato divertente per i primi giorni ma Dio, ma era cominciato a diventare snervante.” Chloe si strinse nelle spalle, sollevata. “Seriamente, è tutto okay.” Santana la prese sotto braccio, rassicurandola.
“Quand’è che…?” Chloe chiese timidamente, con un’espressione triste e concentrata.
“4 mesi fa. Eravamo tristi, ma non abbiamo mai avuto l’occasione di vederlo con l’ecografia. Non sembrava reale ancora. Sarebbe stato peggio se l’avessimo visto e poi… perso.”
“Posso immaginare…”
“Sapevamo che poteva succedere Chloe, non preoccuparti… é successo, Non pensiamoci più, okay?” disse dolcemente come solo una madre sapeva fare. “Ho due angeli ai quali devo badare ora!” cinguettò felice.
“Già! Due, wow!” Chloe cercò di togliersi quel senso di colpa che aveva ancora addosso.
“Non dirlo a tua sorella, perché lo sai. E’ la voce della ragione, continua a dire che non vuole sperarci tanto, ma ho questa buona sensazione che andrà tutto bene.” Santana spiegò con un gran sorriso. “Non lo so. Mi sento bene e credo che si stiano incollando per bene nella mia pancia.” ridacchiò.
“Sono contenta che tu ti senta così. Deve essere stato uno shock, giusto, voglio dire… due?!”
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Nell’ufficio della loro ostetrica, due settimane prima delle vacanze.
Stressate da morire, Brittany e Santana stavano aspettando l’arrivo dell’ostetrica con i risultati. Continuavano a tenersi per mano, accarezzandosi, scambiandosi sguardi nervosi.
“D’accordo, apriamo questo Santo Graal.” disse la Ferguson arrivando di corsa. Prese posto alla sua scrivania, davanti a due donne pietrificate. “Pronte?”
“Per favore..” supplico Brittany.

La Ferguson aprì la busta sigillata e controllò i risultati con un’espressione neutrale. Li mise poi a confronto con i precedenti.
“Sono buoni! I tuoi valori sono alti, questo è molto buono!” sospirarono entrambe, sollevate. “Molto, veramente molto meglio della scorsa volta. Dobbiamo solo sperare che rimangano così, perché sono veramente perfetti così. Avanti, è ora di guardare il filmato!” indicando a Santana il macchinario per l’ecografia.
“Così presto?” cominciò a chiedere Santana.
“Già giovane donna, ma non possiamo essere ancora certi, Voglio controllare con i miei occhi che cosa succede laggiù. Forza, sali sulla sedia Santana!”
Una volta che tutto fu pronto per cominciare, La coppia si fissò a guardare le espressioni della Ferguson mentre guardava l’ecografia. Sullo schermo c’erano solo delle ombre grige e nere, nulla della quale loro fossero a conoscenza. Brittany si chiedeva come poteva un’immagine così tanto sfuocata dare loro qualche risposta.
“Ho capito perché i tuoi valori sono così alti.” La Ferguson ridacchiò tra sé e sé.
“Perché?” chiese Santana in un sospiro.
“Vedete quella ‘bolla” li?” indicando lo schermo. “Quello è il bambino. E quello.. e non so se riesco a darvi un’immagine chiara come l’altra… quella e un’altra ‘bolla’, la vedete?”
“Quella?” Brittany indicò sullo schermo il punto per una conferma.
“Si, esattamente. Quello è il suo fratellino. Entrambi gli embrioni sono stati fecondati, congratulazioni! Devi mangiare per tre ora!”
“Aspetti, cosa?! Che cosa intende, mi faccia vedere ancora.” la testa di Santana cominciò a girare.
“Sono gemelli!” le illustro la Ferguson ancora una volta sullo schermo. “Qui… e qui.”
“Gemelli, ah!” Brittany cominciò a ridere, “Oh mio Dio Santana..”
Tornate alla scrivania, la Ferguson spiegò tutto alle donne.
“Bene, dopo questa informazione… Come abbiamo già discusso la scorsa volta, l’aborto è ancora possibile fino a quando non si raggiunge l’ottava settimana. Devi mantenere la calma. Non credo sia necessaria nessuna cura ormonale per tenere al sicuro i piccoli, i tuoi valori sono buoni, sei anche  in una buona forma e sei giovane, quindi non devi preoccuparti di questo. In ogni caso, dobbiamo essere molto caute nel primo semestre… Praticamente da ora, solo attività in sicurezza, e con “in sicurezza” intendo leggere e lavare i piatti. In ogni caso, se potessi lavare i piatti da seduta, sarebbe fantastico. Sono stata abbastanza chiara?” pronunciò la Ferguson, con un trono a metà tra il serio e il giocoso.
“Cristallina.” rispose Santana a bassa voce.
“E un’altra cosa importante, non dimenticarti della dieta: niente cibi non cotti, che siano verdure, carne o pesce, specialmente non il pesce, il punto è quello di non mangiare cibi che potrebbero contenere batteri. Niente alcool, niente fumo ovviamente. Bevi caffè?”
“Si.. uhm.. parecchio.”
“Okay, non è terribile ma devi cercare ti trattenerti, uno al giorno sarebbe perfetto.” Santana cominciò a realizzare cosa quella gravidanza implicasse.
“Non posso farcela senza il mio caffè mattutino.”
“Allora puoi tenere quello. Ma se volessi provare qualche decaffeinato…”

Santana si immaginò il suo forte e nero caffè fare le valigie ed andarsene. Con tutti queste nuove istruzioni Santana non aveva mai pianificato nella sua testa una lista di come sarebbe stato il non fare e non fare certe cose mentre era incinta. Cosa sarebbe stato meglio non fare per loro.
“La prego mi dica che posso continuare ad andare in piscina, Ho bisogno di andare a nuotare…”

Implorò la mora, portando entrambe le mani a tenere il bordo della scrivania. La Ferguson mise le sue mani sopra a quelle di Santana e al guardò, rispondendole.
“Puoi andare a nuotare.”
“Grazie a Dio!” pronunciò con tutte le sue energie.
“Dr Ferguson…” Santana cercò le parole adatte da usare data quella grande notizia, “Sarà come la scorsa volta? O ancora peggio?” si morse il labbro, preoccupata.
“La scorsa volta è stata la tua prima, il più delle volte è sempre più dura della seconda. Il tuo corpo sa già cosa deve fare.”cercò di rassicurarla con parole dolci, in contrasto con le informazioni che le aveva dato poco prima. “Ti ricordi che la prima volta lavoravi, eri sotto stress e questo di certo non ti ha aiutata. Ora sei già in maternità, sei rilassata e preparata. Non potresti fare di meglio. Inoltre ti terrò sotto controllo un pò più della scorsa volta. Va tutto bene, veramente.”
“Ma lei ha detto che è una gravidanza a rischio…”
“Tecnicamente lo è perché ci sono più parametri da tenere in considerazione, ma non vuol dire che sia più rischiosa. Per nulla.”
“E per quanto riguarda il parto? Voglio dire… due..” si strinse nelle spalle, prendendo la situazione come meglio poteva. Brittany intanto continuava ad accarezzarle la schiena.
“A dire il vero, il parto gemellare è più facile: i bambini sono più piccoli. Il primo crea il posto per il secondo, facilmente.” le rispose la Ferguson, con un gran sorriso per calmare Santana. “Lo so che è una notizia difficile da comprendere.”
“Ma è una buona notizia!” disse Brittany più che felice. “Giusto, Santana?” chiese alla moglie alzando le sopracciglia.
“Già…Si…Certo.” si schiarì poi la gola.
……
“Santana?” Brittany bisbigliò all’orecchio della moglie, mentre la teneva stretta a se abbracciandola da dietro, nel cuore della notte. Alzò poi la testa per poterla guardare meglio. “Non fingere di essere addormentata, ti sento piangere…”
Santana non rispose. Sentì Brittany muoversi, ne approfittò per rannicchiarsi ancora di più e cercare di nascondersi. Brittany accese l’abajour sul comodino, ma questo non convinse Santana a voltarsi verso lei.
“Dimmi cosa succede, amore.” Santana si arrese, si voltò quindi tra le braccia di Brittany stringendosi forte a lei, lasciando le lacrime cadere sulla sua maglia. “Parlami…”
“Gemelli Britt…”
“Lo so tesoro, ma perché questo ti rende così triste?”
“Non capisci tutto quello che questo comporta?” Brittany non disse nulla, aspettava che Santana continuasse a sfogarsi. “Significa cambiare auto, trasferirci in una casa con il giardino… Non voglio lasciare questo appartamento! Lo adoro, qui è dove abbiamo tutti i nostri ricordi, non lo voglio lasciare! E avrò le smagliature.. tipo, dappertutto, e sarò enorme, stanca e starò male…per tutto il tempo!”
“Shhh… shhh…” Brittany le accarezzo i capelli spostandoglieli dal viso.
“Non voglio tutto questo…”
“Ma Santana, non dobbiamo cambiare tutto…”
“Certo che dobbiamo! Gemelli Brittany! Tutto deve cambiare!”
“No, non del tutto…abbiamo due macchine enormi, grandi abbastanza per mettere tre seggiolini nei posti posteriori, abbiamo tre stanze per gli ospiti che possiamo trasformare in stanze per i bambini e non ho neanche nominato le nostre due stanze per il lavoro che ormai non usiamo più… Non dobbiamo cambiare tutto piccola…” Santana continuava a piangere tra le sue braccia. “E si, avrai la pancia più grande della scorsa volta, ma la Ferguson ti prescriverà delle creme apposta e poi abbiamo tutto l’aiuto che ci serve, dai nostri genitori, Chloe, anche Quinn ti sarà vicina… ci prenderemo cura di te amore mio…”
“Lo so ma sono così spaventata..ero pronta per uno non… due.” disse con un tono disperato. Brittany la spinse dolcemente e la fece distendere sulla schiena, e le si portò sopra. Voleva vedere chiaramente nei suoi occhi.
“Santana, stai per caso parlando di una… riduzione..?” quella parola fu veramente difficile da pronunciare per Brittany ma voleva essere sicura che Santana le avesse detto tutto quello per il lei fosse preoccupata.
“Aspetta cosa? No!… No!” Brittany si rasserenò. La sola idea le aveva creato un’enorme buco nel cuore. “No! Voglio questi bambini! Entrambi!”
“Spero che tu lo voglia perché mi renderanno veramente molto felice.” Brittany pronunciò dolcemente, sporgendosi per baciare la moglie.
“E’ solo questo… sono sotto shock credo.. Come fai a rimanere così calma?”
“Più bambini ho, più felice sono.” rispose con un sorriso che le illuminò il volto. “Se è solo la parte ‘logica’ che ti preoccupa, abbiamo tutto sotto controllo, veramente.” la baciò ancora. “Asciugati quelle lacrime San, non hanno alcun motivo per essere sul tuo viso.” le disse mentre le cancellava tutte le lacrime dolcemente con i pollici dalle guance. “Hai sentito quello che la Ferguson ha detto, le prime settimane sono cruciali e dobbiamo essere super attente, ma andrà tutto bene, te lo prometto, andrà tutto bene” Santana si accoccolò alla moglie.
“Cosa facciamo ora?”
“Vivremo giorno per giorno, con calma, senza preoccuparci di organizzare niente se prima non siamo sicure che sia tutto apposto.”
“E per quanto riguarda le vacanze con i tuoi genitori? Ci andiamo lo stesso?”
“Certo che andiamo! La vita va avanti e tu starai decisamente meglio distesa in spiaggia chi rinchiusa in casa, sbaglio?” finalmente fece sorridere Santana con le sue parole.
“Probabilmente, ma glielo diciamo?”
“Tu vuoi farlo?”
“A dire la verità no. Senza offesa, ma tua mamma comincerà a bombardarci di domande e-” Brittany rise.
“Hai ragione, teniamocelo per noi ancora per un pò…” Santana annuì mentre Brittany le diede un bacio sul collo.
“Come sono finita insieme ad una moglie così premurosa?” sussurrò, perdendo le dita ad accarezzare i biondi capelli della moglie.
“Come sono finita insieme ad una così super sexy mamma?” Brittany rise nel suo collo, baciandola con tutto il suo amore.
Fine flashback.
Brittany e Santana stavano giocando sedute sulla sabbia con Sophia.
“No, seriamente, questo castello sarebbe ancora più bello con una terza torre!” brontolò Brittany.
“Non puoi essere seria, se ci mettiamo una terza torre, il castello crollerà, dobbiamo mantenere la struttura al sicuro!”
Sophia era sbalordita dalle sue mamme. Doveva essere il suo gioco, quindi perché stavano discutendo come se il castello fosse loro?
“Ma così assomiglierà a tutti gli altri castelli che ci sono in spiaggia. Voglio fare la terza torre!”
“Un ponte levatoio, perché no, ma non aggiungeremo una terza torre Britt!”
“Ma a me piace il castello così com’è…” disse Sophia con una vocina piccina piccina.
“Non interromperci mentre stiamo parlando Sophia!” urlò quasi Brittany.

La piccola continuava a spostare lo sguardo da una madre all’altra, completamente persa, tenendo tra le mani il suo rastrello di plastica, attenta a non toccare niente in modo da non far arrabbiare le sue mamme.
“Sai cosa farò con la tua torre Britt?” Santana prese una manciata di sabbia e la lanciò sulla pancia di  Brittany. Scioccata, Brittany alzò una mano puntandola verso la moglie.
“Non dirmi che l’hai fatto.”
“L’ho fatto.” Santana sogghignò. Brittany lentamente si alzò in piedi, prendendo due manciate di sabbia e avvicinandosi a Santana. “Cosa vorresti fare?” la sfidò.
Brittany lentamente lasciò la sabbia scivolare sulle spalle della moglie. Santana guardò su verso la bionda, con uno sguardo pieno di vendetta. Senza mollare mai il contatto visivo, Santana prese il secchiello con l’acqua dentro e lo versò addosso alle gambe di Brittany, in modo che la sabbia che aveva addosso si attaccasse.
Brittany perse il controllo e spinse la moglie sulla sabbia, con dolcezza, cominciando a lottare.
“Non i capelli Britt! Non posso credere che hai buttato la sabbia nei miei capelli!”
“Sei stata tu a cominciare! Prendi!” le fece entrare la sabbia dentro al bikini.
“Sono tua moglie!” la sabbia volò sul collo di Brittany. “La madre dei tuoi figli!”
“Anche io lo sono!” sabbia dappertutto.
“Sono incinta!” volò un’altra manciata di sabbia.
“Non vale!”
Santana cadde sopra Brittany con tutto il suo peso, ridendo con il cuore pieno di gioia. Sophia guardò le madri lottare nella sabbia e rise a crepapelle, senza muoversi di un centimetro, con il suo rastrello in aria. Assistendo alla scena, Chloe era arrivata per prendere la piccola nipotina, continuando a guardare la sorella e la cognata con aria sbalordita.
“Andiamo dolcezza, vieni con zia Chloe…” sentendo la voce della sorella, Brittany alzò lo sguardo, tremando tra le risate. “Ci sono stanze d’hotel libere per questo, dovreste vergognarvi di voi stesse!” zia e nipote poi se ne andarono. L’interruzione di Chloe le fece ridere ancora di più.
Cercando di riprendersi da tutte quelle risate, Santana cercò di togliere la sabbia dai loro volti, mentre Brittany le teneva stretta a se. Baciò la sua amata moglie, con un lungo e passionale bacio.
“Ho veramente voglia di fare l’amore con te ora…”
  
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