Mi chiamo Duncan, è meglio evitare di dire il mio cognome, in fondo non si sa mai…nel luogo da dove provengo anche i muri hanno le orecchie..
Ho 18 anni, la maggiore età l’ho raggiunta da un bel po’, fin da quand’ero piccolo ho sempre sognato di fare le cose in grande, ma non mi sarei mai aspettato di finire in un mondo simile..La Mafia.
Qualche tempo fa, degli uomini entrarono in casa mia, presero me e mio padre e ci imprigionarono per qualche settimana, per motivi ancora sconosciuti da me, mio padre aveva degli affari sporchi con quella gentaglia, ancora adesso si trova prigioniero in un altro Paese ed io purtroppo non posso raggiungerlo, perché ormai faccio parte di questo mondo.
Proprio così, lavoro per i tizzi che hanno incastrato mio padre , vi chiederete il perché? Bhè..ho fatto un patto con il mio Boss, Don Antonio, se avessi eseguito i suoi ordini e gli avessi dato una mano, mio padre sarebbe stato libero e non solo..pure tutti i suoi “debiti” legati al passato sarebbero svaniti.
Il mio compito? Avete presente quelle spie che si vedono nei film, con la tecnologia avanzata, gli occhiali neri da tosto e la macchina più veloce e sportiva che ci possa essere in circolazione? Ecco…l’esatto contrario.
Vesto normalmente, i mezzi me li procuro da soli, l’unica cosa in comune è lo scopo, lo spionaggio.
Anche se molte volta, capita persino di arrivare alle mani o adirittura agli spari.
Non avevo mai impugnato una pistola prima di arrivare qui, certo..non sono mai stato il classico bravo ragazzo, non rispettavo le regole e purtroppo spesso venivo cacciato al riformatorio dove evadevo il giorno dopo ma andiamo..sono cose che capitano, ma l’essere costretti ad eliminare una vita per non rischiare di venire tu stesso ucciso, quello sì che ti cambia davvero…
Ma purtroppo sono costretto…
Anche se, fare la spia per la Mafia ha i suoi vantaggi, come accesso ai locali più lussuosi, dove poter incontrare le ragazze più belle..
Ma ora non pensiamoci, il mio capo ha chiesto di andare al suo ufficio, probabilmente dovrò svolgere qualche altro insulso compito..
-Duncan, picciotto…devi fare una cosetta per me..-
Che vi dicevo? La solita routine.. –Dimmi tutto-
-Da un po’ di tempo qualcuno ci sta tenendo d’occhio e questo non mi va per niente bene..-
-E chi sarebbe il tipaccio?- Scherzai
-Non credo che dovresti chiamarlo tipaccio…piuttosto..LA Tipaccia..- Posò sulla sua scrivania una foto, io la guardai notando la figura di una ragazza, davvero carina per giunta..
–E il visetto d’angelo chi sarebbe?-
-Quella che dovrai eliminare, una volta capito il suo obbiettivo-
Non ci potevo credere, il tipo che avrei dovuto eliminare questa volta era una ragazza? E per giunta una che stava mettendo in difficoltà l’organizzazione? Tzè…a vederla sembrava una tipa dannatamente sexy e basta. Cosa poteva fare di così tremendo? Quasi mi venne da ridere..
-Dovrai infiltrarti da lei, credo che non avrai problemi, dopotutto sta cercando “nuove guardie del corpo”, tu ti spaccerai per uno che la vorrà proteggere quando alla fine…sarai tu ad eliminarla-
-Ma cosa dovrei cercare esattamente?-
-Si chiama Courtney Clever, la sua famiglia da tempo cercava prove che potessero incastrare la mia società ma alla fine sono riuscito a spuntarla, ora è lei ad occuparsi di un vecchio caso dove riguarda la mia organizzazione, ha saputo da alcuni miei ex collaboratori del colpo che ho intenzione di fare tra qualche settimana e sta cercando di mettermi i bastoni tra le ruote-
-Però..ha carattere la tipa- Sorrisi, prendendo la sua foto
- Non temere ci penso io-
-Confido in te ragazzo. Non deludermi, come invece fece tuo padre-
Sospirai, dannazione ogni volta lo nomina, mi fa venire una rabbia, da farmi venire voglia di tirargli un pugno dritto sul naso, ma era meglio evitare..per ora.
Uscì dal suo studio con in mano la foto della ragazza ed il suo indirizzo di casa, chiamai un vecchio amico che mi diede un passaggio fino a casa sua. Come c’era da aspettarselo, una casa da ricconi, tipico.
Feci per aprire la porta ma d’improvviso sentì un urlo provenire all’interno della casa, notai che la porta era semi aperta, entrai velocemente e vidi Courtney con le spalle al muro ed un tipo losco col coltello in mano che la minacciava.
Perfetto, quello era venuto a fregarmi il lavoro!
Senza pensarci troppo mi gettai verso di lui dandogli un pugno dritto in faccia, non era molto resistente, con un solo colpo riuscì a stenderlo.
Guardai Courtney rivolgendole un piccolo sorrisetto, lei non sembrò molto spaventata, per lo più pareva arrabbiata.
-Tu chi sei?!-
-Sono Duncan, la tua nuova guardia del corpo-