Ask me to stay
                                                                    -New life-
Finalmente  New York.  Mi piaceva l’idea di poter cambiare aria ma allo stesso tempo stavo male perché non poter vivere più con chi ti è stato vicino per tanto tempo fa male. Ma stop. Volevo staccare la spina; un nuovo Robert era pronto a nascere.
Arrivai all’aeroporto e l’unica persona che venne a salutarmi era lì di fronte a me: alta con capelli biondi, Alice, mia cugina che, senza dire una parola, mi abbracciò forte e scoppiò in lacrime. Mi commossi anche io e poi lei mi disse :” Ciao Rob a presto, ti voglio bene”.
Il sole stava tramontando e con lui tramontava anche il vecchio Rob. Si, sentivo che sarebbe andato tutto per il meglio “...e poi con Max, il mio migliore amico, tutto sarà più semplice”. Pensai.
Arrivai a New York e raggiunsi Max che mi aspettava al bar di fronte alla reception.
Mi sentii chiamare:” Rob! Rob! Sono qui!”. Era Max, il ragazzo più fedele che io abbia mai incontrato in tutta la mia vita. Lo raggiunsi e ci abbracciamo forte:” Sei sempre il solito, non sei cambiato a fatto, Max.” gli dissi.
Passammo dalla scuola per farmi incontrare con il preside che ci diede l’ok per l’indomani mattina.
Ci avviammo verso casa di Max, arrivati sistemai le mie cose e poi ci vedemmo con degli amici di vecchia data  in un locale del centro.
Mi sentivo a casa ed ero tranquillo; al tavolo c’eravamo io, Max, Jake e Martin.
Parlammo di tante cose e soprattutto delle cazzate fatte negli ultimi tempi. Gli alcolici erano i governatori della serata e pensare che l’indomani c’era scuola!
Stanchi di chiacchierare andammo a ballare. Nella pista c’erano ragazze di tutti i tipi:dalle minorenni che si credevano grandi alle maggiorenni vestite come puttane ma single.
Ballammo per tutta la notte quando, scocciato ormai di quella musica a palla, chiesi a Max le chiavi di casa per tornarci e riposarmi.
Uscendo dal locale un ragazzo mi dà una spallata con aria minacciosa; subito dopo la spallata sento una ragazza che dice:” Ryan che cazzo ti impicci con gli estranei? Lascialo stare!”
Il tizio, Ryan, sempre con aria minacciosa risponde:” Scema siamo a New York non in Africa, devo pur divertirmi in qualche modo, no?” lei prendendo mie difese:” sei proprio un bambino lascialo in pace!”.Ryan si allontanò da me e si avvicinò a lei e disse:”Ok buon samaritano di ‘sto cazzo! Allora mi divertirò con te”. Io mi stavo avviando verso l’auto per tornare a casa ma dietro di me sentivo i lamenti di quella ragazza, quel tipo la stava violentando. Decisi di non intervenire perché non mi piace quel tipo di gente, che ha questi atteggiamenti solo per sentirsi importante.
Il mattino seguente io e Max, andammo a scuola; notai subito una ragazza che portava vestiti invernali quando fuori la temperatura era piuttosto alta. Si guardava intorno con la testa bassa, come se avesse paura, la guardai attentamente avvicinandomi piano senza farmi notare e pensai:”E’ lei. Chissà come l’ha ridotta quel coglione. Solo il labbro gonfio mi mette i brividi. Che essere crudele!”
Decisi di parlarle, magari per farla distrarre un po.