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Autore: RoseGONEwild    09/03/2012    4 recensioni
Hardcore Superstar - Jocke/Vic
Quando Vic annuncia di voler rimanere a far parte della band, alla fine del tour di Dreamin' In A Casket, Jocke è particolarmente felice ed invita il chitarrista a dormire nella sua stessa stanza. Sarà durante quella notte che avrà luogo la conversazione che li cambierà per sempre.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non sapeva di preciso cosa l’avesse spinto ad accettare la proposta di Jocke di rimanere nella sua stanza quella notte, ma era stato quasi naturale rispondere “Certo, volentieri”. Ormai il tour stava volgendo al termine e lui era divenuto membro ufficiale degli Hardcore Superstar solo da poche ore, eppure si sentiva come se ne avesse sempre fatto parte.  Quando gli era stato chiesto di sostituire Thomas Silver per le restanti date si era sentito gravare addosso un peso notevole, unito alla preoccupazione di poter non piacere ai loro fan. L’ansia era sparita nell’istante in cui aveva effettivamente condiviso con loro il palco. L’espressione principale di quel suo benessere era senza dubbio l’aria di amicizia e di collaborazione che respirava in mezzo agli altri. Quando aveva pronunciato le famigerate parole “se mi volete nella band, allora sono dentro”, aveva visto i loro visi illuminarsi e le loro labbra distendersi in sorrisi raggianti. Jocke, in particolar modo, era talmente felice che gli aveva quasi tolto il respiro con quel primo abbraccio in veste di compagno di band; era come se lui stesse aspettando quel momento da sempre e non vedesse l’ora di poterlo ringraziare, di fare un brindisi con lui e passare del tempo insieme.
- Vuoi una birra? – fu la prima cosa che il cantante gli chiese quando entrarono nella stanza dell’albergo prenotata a suo nome: era spaziosa, con due letti singoli ed un balcone. L’unica cosa che rimpianse fu di aver fatto pagare l’agenzia anche per la sua stanza che, di fatto, non stava utilizzando.
- No, grazie – rispose, sedendosi su uno dei due letti. – Sto bene così -.
Jocke aprì quindi il frigobar sotto al mobiletto della tv e prese un’unica bottiglia, poi gli si sedette vicino. – Non so davvero come ringraziarti, stai salvando gli Hardcore Superstar e di conseguenza stai salvando il mio sogno -.
Sorrise, mentre si sfilava di dosso la giacca di pelle nera. – Sarei io a dovervi ringraziare, in realtà – disse. – Mi state permettendo di fare un salto di qualità e di notorietà. Sono sicuro che starò bene con voi -.
Anche Jocke tolse il giubbotto, lanciandolo sull’altro letto, poi tolse anche la t-shirt. – Scusa, qui dentro fa veramente molto caldo – si giustificò. – Ad ogni modo, anch’io ne sono sicuro. Quando Silver ci ha fatto il grande annuncio, io ho subito pensato a te, sapevo che saresti stato quello giusto -. Non alludeva solamente alla band, ma Vic non comprese il doppio significato di quella frase e si sentì semplicemente lusingato. – Grazie – rispose. – Qual è il mio letto? -
Jocke si strinse nelle spalle - Scegli tu -. Moriva dalla voglia di dirgli di dormire con lui, ma non aveva ancora idea di quale sarebbe potuta essere la  reazione di Vic ad una richiesta del genere.
Il chitarrista si alzò e si spostò sul letto di fronte, appoggiando il giaccone di Jocke al comodino. Era veramente molto stanco e aveva bisogno di riposo. – Ti spiace se mi metto già a dormire? -
 – No, fai pure… Ho bisogno di recuperare qualche ora di sonno anch’io -.
Raccolse i lunghi capelli castani in una coda ed iniziò a spogliarsi. Sfilò la felpa leggera che aveva indosso ed abbassò la zip dei jeans aderenti, abbassandoli. Quando alzò nuovamente gli occhi, trovò lo sguardo di Jocke che scorreva lungo il suo corpo come se avesse davanti una bella ragazza, ma si costrinse a non farci caso e, una volta piegati i vestiti a bordo del letto, si infilò sotto alle coperte. Il cantante rimase con lo sguardo perso nel vuoto per qualche secondo, poi finì anche lui di svestirsi e si sdraiò. – Spengo la luce? -
- Sì, non credo mi alzerò. Un letto non mi è mai sembrato così confortevole… -
Così, Jocke premette l’interruttore e la stanza divenne buia. Tuttavia, nel silenzio dei loro respiri, nessuno dei due riusciva a prendere sonno e continuarono a girarsi e rigirarsi nei propri letti, fin che il cantante non diede inizio alla conversazione che gli cambiò la vita.
- Devo parlarti. -
Vic aprì gli occhi e fissò il soffitto. – Sono già fuori dalla band? -
- No – rise. – E’ una cosa che non riguarda la band direttamente -.
- Dimmi -.
- Tu hai una ragazza che ti aspetta a casa, no? -
- Sì -.
- Anche io – sospirò. – E la amo, la amo davvero molto -.
- Ma..? -
- Ma c’è qualcosa, in questo tour, che mi fa venire voglia di tradirla -.
- Perché dovresti? –
- Perché c’è c’è un’altra persona che mi fa girare la testa -.
Vic  si sentì molto confuso. – E chi è? -
Il cantante deglutì e sentì il cuore in gola, mentre si malediceva in ogni lingua per aver cominciato quella dannata conversazione. Il problema era che ormai non poteva più tirarsi indietro, così fece un respiro profondo e prese coraggio. – Sei tu -.
Ci fu una pausa lunga e silenziosa, in cui entrambi rifletterono su quelle ultime parole. Jocke pensò di aver mandato tutto a puttane e si raggomitolò su sé stesso stringendo forte il lembo della coperta. Sospirò e sentì gli occhi divenire lucidi, seppure cercasse in ogni modo di trattenere le lacrime. Non aveva ancora ricevuto alcuna risposta, ma credeva che da un momento all’altro Vic se ne sarebbe andato dalla stanza e che il giorno dopo avrebbe detto di averci ripensato riguardo al diventare membro ufficiale del gruppo e non avrebbe più avuto nulla a che fare con lui. Ed effettivamente il chiarrista dopo qualche secondo si alzò, ma non si diresse verso la porta; si avvicinò al suo letto e si chinò accanto a lui.
– Fammi spazio – disse. Aspettò che il cantante si spostasse verso la parete ed alzasse la coperta, poi gli si sdraiò accanto. Grazie all’unico raggio di luna che entrava attraverso il vetro della finestra, poteva vedere in maniera piuttosto nitida i contorni del suo viso e il luccicare dei suoi occhi.
Jocke sentì le farfalle nello stomaco e la testa girare. Aveva ottenuto ciò che sognava, che era esattamente il contrario di ciò che si aspettava sarebbe successo, per cui non sapeva come comportarsi. Decise di spiegargli meglio cosa intendesse con quella sua affermazione. – E’ passato già un bel po’ di tempo dal primo giorno che ti ho visto in giro ma te lo giuro, non mi è mai capitato nulla di così assurdo. Non mi sono mai innamorato di un uomo, tanto per farti capire, ma quando ti guardo sento un’emozione che nessuna donna mi ha mai dato… Non so come spiegartelo, so solo che mi piaci da morire e che mi dispiace tirarti in questo casino -.
- Quale casino? – sussurrò Vic. Non c’era dubbio che anche lui fosse segretamente attratto dal cantate. Forse non così tanto da fargli una dichiarazione d’amore ma, suvvia, chi non era attratto da Jocke Berg?  - E’ una delle cose più belle che qualcuno mi abbia mai detto – confessò. – E credo che per me valga lo stesso -.
Non gli diede tempo di replicare, gli cinse i fianchi con le sue mani grandi ed avvicinò il viso al suo, facendo sfiorare le loro labbra. Fu un bacio lento e leggero in cui il buonsenso iniziò ad venire offuscato dal desiderio di stringersi sempre più forte. Mentre le mani di Jocke gli accarezzavano il petto e le spalle, il chitarrista iniziò a provare un qualcosa che poteva prendere il nome di “eccitazione”. Sì, proprio quel genere di eccitazione che gli suscitava una bella donna svestita. Con l’unica eccezione che quello che stava stringendo era il corpo di un uomo. Un bell’uomo svestito.
Passarono delle ore ad accarezzarsi e a baciarsi dolcemente sulle labbra, sul viso e sul collo, in una danza lenta e carica di desiderio, ma non sentirono il bisogno di andare troppo oltre. La parte restante di quella notte la passarono abbracciati, stretti l’uno all’altro. Jocke, con il viso immerso fra i capelli di Vic, si addormentò respirando il suo profumo, con le dita intrecciate alle sue.


Okay, questa è praticamente una delle cose più dolci che io abbia mai scritto, quasi diabetica. Ma la adoro. Per una volta non ho fatto del male al piccolo Vic e non ho fatto fare a Jocke la figura dello stronzo. In fin dei conti, stanno bene anche in veste di "amanti teneri", o almeno io la penso così. Ditemi cosa ne pensate voi :D
  
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