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Autore: Sara Izzie    09/03/2012    6 recensioni
Castle vuole scoprire chi è l'ammiratore segreto di Beckett.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Kate Beckett, Rick Castle
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quarta stagione
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IN WHICH GATES WALKS IN





“Mi sto annoiando” proclamò Castle seguendo Beckett fuori dall'ascensore ed estraendo dalla tasca della giacca il suo Iphone “E mi annoierei persino giocando ad Angry Birds, avrò rifatto tutti i livelli come minimo venti volte”. “Il che la dice lunga su quanto poco tu faccia mentre io passo ore a riempire scartoffie, Castle” replicò Beckett alzando gli occhi al cielo.
Aprì la porta della break room e andò a sedersi al tavolo, mentre lui preparava il caffè. Kate aprì il foglio che teneva tra le mani e si immerse nella lettura, ignorando i discorsi di Castle sull'ultimo aggiornamento di Angry Birds.
“.. Beckett, mi stai ascoltando?”
Kate non rispose, e Castle si accigliò.
“Che stai leggendo?”
Lei alzò gli occhi giusto in tempo per fulminarlo con lo sguardo.
“Sei un ficcanaso Castle, non te l'hanno mai detto?”
Lui ridacchiò. “In effetti mia madre lo considera uno dei miei piccoli difetti”
Piccoli?” ripeté lei tornando a leggere “La cosa non mi consola Richard, significa che dopo quattro anni non sono ancora venuta a conoscenza dei tuoi lati peggiori..?”
Lui si sistemò il colletto della giacca e sorrise. “Io non ho lati peggiori,
Katherine. Comunque, perché non vuoi dirmi cosa stai leggendo? E' per caso una lettera di qualche ammiratore segreto?”.
Lei scoppiò in una risata fragorosa ed annuì, lasciandolo per un attimo interdetto. “Proprio così Castle. Sai.. anche io ho degli ammiratori. Che c'è? Sei sorpreso?” aggiunse, vedendo la sua espressione inebetita. Lui scosse la testa, e tornò a fissare la macchina del caffè, non risparmiando però qualche occhiata furtiva alla sua musa, che leggeva qualunque cosa fosse scritta su quel foglio con profondo interesse, lasciandosi addirittura sfuggire occasionali risatine e timidi sorrisi.
La curiosità lo stava divorando; come poteva Kate, la
sua Kate, avere un altro ammiratore di cui lui non era a conoscenza? Era inaccettabile.
Impercettibilmente si mosse dietro di lei, allungò un braccio e le strappò il foglio dalle mani, subito allontanandosi dal tavolo per cercare di leggere qualcosa.
“Castle! Ridammela immediatamente!”. Kate lo rincorse e cominciò a saltellare per raggiungere il braccio teso di Rick, che tentava in ogni modo di nascondere la lettera. “Castle! Giuro che ti sparo!”
“Nuh-uh. Troppo tardi. Hai lasciato la pistola sulla scrivania” sorrise lui beffardo. Con un braccio cercò di tenerla lontana, ben consapevole che probabilmente avrebbe potuto atterrarlo da un momento all'altro e magari spezzargli una gamba, ma la sua curiosità andava ben oltre queste preoccupazioni.
“Vediamo un po', che ci sarà scritto?” rise lui tenendo ferme le braccia di Kate che si muovevano a destra e a manca per recuperare la preziosa lettera. “Kate, tesoro mio, il tuo sorriso-” “CASTLE!” “..mi rende sempre più felice, sei una donna fant-”. Ma non ebbe il tempo di concludere la frase; Beckett si avventò su di lui, allungando le braccia fino a circondargli il collo, spingendosi sulle punte e premendo il corpo contro il suo nel tentativo di raggiungere la mano di Castle; lui indietreggiò, ma finì per inciampare e cadere sul divano, trascinando Kate con sé.
E la porta si aprì.
“Si sta divertendo Detective?”
Kate cercò di districarsi immediatamente da quel groviglio di braccia e gambe, sistemandosi la giacca e i capelli e facendo di tutto per nascondere il rossore sul suo viso di fronte al Capitano Victoria Gates.
“No signore” rispose lei scuotendo la testa e fissando le punte delle scarpe, imbarazzata come non mai “Castle mi stava mostrando una..” “.. nuova tecnica di lotta” concluse lui annuendo e nascondendo la lettera dietro la schiena.
Lo sguardo del Capitano Gates si assottigliò. “In tal caso non avrete problemi a mostrare ai vostri colleghi questa nuova tecnica più tardi, giusto Beckett?”
Kate boccheggiò.
L'avrebbe ucciso. L'avrebbe decisamente ucciso.
Castle sembrò leggerle nel pensiero perché deglutì, spostando lo sguardo da lei a Gates.
“Detective?”
Si signore” borbottò lei lanciando al suo partner uno sguardo di fuoco “Ne saremmo onorati”.
In che situazione si era andata a cacciare per colpa di quel razza di ficcanaso che si ritrovava tra i piedi..!? Già si immaginava i commenti di Ryan ed Esposito e le risate dei colleghi.. che imbarazzo..
Non appena la porta si chiuse Castle si alzò dal divano, indietreggiando lentamente.
“Prima che tu dica 'Castle, ora ti spezzo il collo', ho un ultimo desiderio da esprimere..” cominciò lui alzando una mano in segno di resa e appoggiando la lettera sul tavolo. Kate avanzò minacciosa, con le mani sui fianchi e il volto di una dolce tonalità di rosso acceso.
“.. ricorda ad Esposito che può prendersi l'ultima edizione di Halo, la tengo nel secondo cassetto del comodino” continuò Rick facendo un altro passo indietro “E, cosa più importante, devo lasciare un biglietto e assicurarmi che qualcuno tenga d'occhio mia madre quando non ci sarò più. Sai, tende a diventare un po' brilla quando la lascio fare..”
Si rese conto che non poteva più indietreggiare. Era completamente a ridosso del tavolo e Kate era ferma a pochi centimetri da lui.
Richard-Alexander-Rodgers” scandì lei puntandogli un dito contro il petto e afferrando la lettera da dietro di lui “Sappi che oltre a spezzarti il collo, ti toccherà riempire scartoffie almeno per i prossimi dieci anni”.
“Heyyy non è colpa mia se tu-” si bloccò di colpo, e la guardò con un sopracciglio alzato. “Aspetta, hai detto.. per i prossimi dieci anni? Mmm Detective.. deduco che non vuoi sbarazzarti di me troppo in fretta allora..!”
“CASTLE!”
“Okay, come non detto..”
“Sei un grandissimo idiota” lo zittì lei sottolineando l'ultima parola; ma i suoi tratti si erano addolciti, il rossore sulle sue guance attenuato e l'espressione meno minacciosa. Gli sventolò la lettera davanti al naso, e le sue labbra si aprirono in un timido sorriso. “Il mio ammiratore segreto è mio padre, Castle”.
Lui scoppiò a ridere. “Tuo padre!?”. Spostò gli occhi sulla lettera e notò la firma in fondo alla pagina. “E' incredibile! Per un attimo ho davvero pensato che tu stessi uscendo con qualcun altro..”
Altro? Che intendi?”
Castle tossicchiò. Non era esattamente ciò che aveva intenzione di dire, ma il suo cervello semplicemente non voleva saperne di connettersi quando intorno a lui c'era lei.
“Io? Niente! Non intendevo un bel niente!” rispose lui afferrando le tazze del caffè e dirigendosi verso la porta “Mi dispiace di averti cacciato in questa situazione Kate, è colpa mia se saremo costretti a fare questa.. come possiamo chiamarla? Dimostrazione? Sono stato davvero infantile, e ti chiedo scusa”.
Kate corrugò la fronte, e afferrò la tazza che lui le stava porgendo.
“Castle, apprezzo i tuoi sforzi, ma ti aspettano le scartoffie. Sbrigati” rise lei precedendolo fuori dalla stanza e dandogli una pacca sulla spalla alla vista della sua espressione delusa “E comunque..” aggiunse, aspettando che si avvicinasse a lei, prima di rivolgergli un grande sorriso “Non vorrei nessun altro ammiratore”.
E mentre la guardava camminare verso la scrivania, Rick pensò che avrebbe potuto sopportare settimane, mesi, anni di scartoffie, se ciò significava restare al suo fianco.





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