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Autore: Mirae    10/03/2012    1 recensioni
Sere e suo marito Marcus sono di carnagione scura, mentre Uli, il loro bambino è albino. Ma chi sono in realtà Sere e Marcus? E perché Uli è albino?
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un lampo illuminò improvvisamente la camera dove stavano dormendo Sere e Marcus.
Dopo pochi secondi il tuono squarciò il silenzio della notte e il vagito del piccolo Uli non si fece attendere oltre.
Sere diede un’occhiata all’orologio: le 2.00, l’ora della poppata.
Si alzò e si diresse nella camera accanto, dove Uli si stava già agitando nella culla.
Lo prese in braccio, si scostò un po’ la camicia da notte e lo avvicinò al seno.
Fuori, la pioggia cominciò a cadere. Incurante, Uli prese a poppare.
Lei e Marcus, l’uomo che si ostinava a definire suo marito, come se quel tipo di possesso la mettesse al sicuro, erano di carnagione scura, mentre Uli era nato albino.
Certo, la scienza aveva le sue risposte, ma lei, Sere, sapeva il vero motivo.
E si rivide su un’isola mentre malediva un uomo che la stava lasciando per tornare dalla moglie e dal figlio legittimo.
E si rivide mentre, legata ad un palo, osservava la gente in attesa. Quella stessa gente per cui tanto aveva lottato ora la stava chiamando strega. Ed ecco arrivare il boia con la torcia accesa. Ecco che l’avvicina alla legna. Ora la folla non è più visibile, il fumo sale ad annebbiarle la vista, entra nelle sue narcici, nella gola, nei polmoni, e poi… eccola lì, la maga e la guerriera, ora moglie e madre.
Nella camera accanto, un lieve movimento.
Non trovandola nel letto accanto a lui, Marcus si era alzato e l’aveva raggiunta nella camera del piccolo Uli.
Quando ebbe finito di mangiare, Marcus lo prese in braccio e il bambino sorrise emettendo un gridolino di gioia.
Sì, fisicamente il piccolo angelo non assomigliava per niente ai suoi genitori, ma quando padre e figlio sorridevano, una luce emanava dai loro occhi e dai loro sorrisi che li rendeva praticamente identici.
E in quel momento, Sere si chiese se la maledizione lanciata eoni addietro contro quell’uomo che l’aveva abbandonata per far ritorno alla sua legittima dimora valesse ancora in questa vita. Ma non voleva scoprire il futuro prima del tempo: conosceva il passato e il presente, e tanto le bastava.
Marcus rimise Uli nella culla e, presa per mano, condusse la moglie nella loro camera.
Sotto le coperte, presero ad esplorare i loro corpi, e mentre diventavano un’anima sola, Sere decise che non le importava un fico secco del futuro.

Uli amava la neve e, siccome quella notte aveva nevicato abbastanza, Sere aveva deciso di non mandarlo a scuola quel giorno.
In quel momento, Uli si stava divertendo a costruire un pupazzo di neve e lei stava preparando una cioccolata calda per tutti e due.
Alla fine Marcus se ne era andato, in cerca di nuove avventure e nuove donne, ma lei, Sere, la maga e la guerriera, non sarebbe rimasta a casa a tessere e a disfare: aveva di meglio da fare la notte per potersi permettere di disfare quel che costruiva di giorno, e poi, perché avrebbe dovuto farlo?
Non si può distruggere quel che si costruisce giorno dopo giorno con fatica, non avrebbe senso, e non sarebbe giusto. 
A questo pensava mentre osservava il bambino di 8 anni dai capelli bianchi che giocava con la neve. Era così sereno, in quel momento. Quando tornava da scuola, invece, era sempre cupo, infelice.
E mentre Uli entrava in casa, portando una folata di freschezza e un bel po’ di neve che si sciolse immediatamente, Sere decise che gli avrebbe insegnato che tessere non è di esclusiva competenza delle donne. Anche gli uomini devono tessere loro stessi il proprio destino, prima che sia il Ragno a tessere la tela al loro posto. 
   
 
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