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Autore: MudbloodDreams    10/03/2012    0 recensioni
Cosa succederebbe se per uno scherzo fatale del destino una lotta, una guerra, dovesse avvicinare due nemici? E come sarebbe sentirlo raccontare da entrambi, apprezzarne le differenze ma soprattutto le similitudini? Oro e Argento si fondono in un viaggio, spinti dalle profondità dell'Inferno fino al Paradiso. (Questa fan fiction era già stata pubblicata, ma la ripropongo per riaggiustare gli errori e modificare quelle parti che hanno caratterizzato i miei esordi incerti e magari anche un po' banali. Buona lettura!)
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger, Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
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Salve gente! Molto bene, avevo già cominciato a pubblicare questa fan fiction, ma riprendendola in mano mi sono resa conto che essendo stata la mia prima fan fiction andava risistemata. Quindi sto cercando man mano di migliorarne lo stile e di modificare quei passi, quelle frasi, che avrebbero reso il tutto banale e poco plausibile, o i personaggi troppo OOC. Quindi beh, ecco qui la ex "Viaggio all'Inferno/ in Paradisi", spero migliore di quanto lo fosse prima. Come vedrete si tratta di una doppia narrazione, per facilitarvi le cose ho utilizzato due font leggermente diversi tra loro, Arial per quanto riguarda la narrazione vista attraverso gli occhi di Hermione e Times New Roman per quanto riguarda Draco. Spero la cosa non vi destabilizzi durante la lettura! Beh, che dire, aspetto le vostre impressioni, anche di coloro che magari avevano già letto in precedenza i primi capitoli della storia che per colpa di impegni vari avevo abbandonato, come del resto le altre mie fic, che ora con calma sono intenzionata a riprendere. Aspetto i vostri pareri e le vostre critiche, solo voi potete farmi migliorare! Buona lettura! *Sara



 

Capitolo 1








La guerra ad Hogwarts imperversava.
Mentre scendevo le scale verso l'atrio vedevo tutti i miei amici in pericolo. Harry, Ron, Ginny, Neville, Luna.
Di Lord Voldemort nessuna traccia. Accorsi per aiutare i miei amici contro i numerosi Mangiamorte. Da un lato entrambi i genitori Malfoy stavanno combattendo contro i Weasley. Continuai a correre nella speranza di non arrivare troppo tardi, ma qualcosa attirò il mio sguardo. Bellatrix Lestrange parlava con Draco Malfoy e mi indicava mentre correvo.
In meno di un attimo il ragazzo mi era vicino e mi teneva per i polsi.
- Stai ferma Mezzosangue! Stai ferma! - cercai di liberarmi dalla sua presa ferrea e gelida ma era troppo forte e le mie braccia erano diventate temporaneamente prive di ogni forza.
- Lasciami stare Malfoy! Lasciami! - ma non mollava.
Vidi d'un tratto che Harry, intrappolato tra la folla mi fissava e subito capii. L'avevo visto fare più di una volta e sapevo cosa voleva comunicarmi Harry. Voleva passarmi un suo pensiero. Continuai a fissarlo cercando di resistere alla presa di Malfoy. Feci in tempo a far entrare un piccolo filo d'argento nella mia bacchetta quando Harry fu travolto da una folla di Mangiamorte insieme agli altri miei amici. Calde lacrime mi bagnavano gli occhi e non riuscivo a capire in che situazione stessi precipitando. Mi ritrovai stretta in una morsa per gambe e braccia da Malfoy, che mi trascinò giù, verso i sotterranei di Serpeverde. Una potente esplosione e una nuvola di fumo invase in quel momento l'atrio. Vidi tutti i Mangiamorte che uscivano di botto dal portone e feci in tempo a spingere giù dalle scale me e Malfoy per evitare di farci colpire dai mille incantesimi che erano rimbalzati sui muri di Hogwarts. Rimasi in stato confusionale per qualche minuto, dopo di che cercai di rialzarmi. Non ci riuscivo, una delle mie gambe stava dando forfait. Mi aggrappai al muro e mi resi conto che Malfoy era ancora steso a terra. I suoi capelli lisci e biondi gli coprivano il viso e non riuscii a capire se fosse cosciente. Quando mi avvicinai mi accorsi che stava ansimando. Delicatamente lo rivoltai con la pancia all'insù e mi accorsi che qualcosa si era conficcato tra la sua spalla e il suo petto. A occhio e croce pensai che fosse un pezzo di armatura. Feci mente locale, cercando di ricordare qualche incantesimo che potesse alleviargli il dolore. Dovetti lasciarmi alle spalle l'astio che per sette anni aveva alimentato le nostre discussioni, non avevo intenzione di lasciarlo soffrire lì nei sotterranei senza nessuno intorno. Strappai un pezzo della mia maglietta e corsi in bagno a sciacquarlo, dopodichè glielo applicai sulla fronte... Era febbricitante. Mi concentrai. Non conoscevo incantesimi che permettessero di estrarre oggetti delicatamente da un corpo: mi maledissi mentalmente per non essermi concentrata di più sullo studio. Decisi che avrei dovuto togliere il pezzo di ferro con le mie mani. Socchiusi gli occhi dalla paura e lo estrassi. Malfoy ebbe un sussulto e aprì gli occhi come risvegliandosi da un brutto incubo.
- Aaaaargh! Non osare toccarmi ancora lurida Mezzosangue! Che diavolo fai? - i suoi grigi occhi penetranti si infiammarono dal dolore.
- Cerco di salvarti la vita razza di serpe! E ora sta' fermo, prima di ammazzarti con le tue stesse mani!
Come se gliel'avesse ordinato il suo più fidato amico si immobilizzò e mi lasciò fare. sussurrai rimargino e la ferita che prima sanguinava si chiuse facendo diventare il sangue una crosta.
- Ti fa male? - chiesi in realtà priva del minimo interesse.
- Un po'... - fece una smorfia poi prese a guardarsi intorno - ma come cazzo ci siamo finiti qui?
- C'è stata un'esplosione di sopra... E ho cercato di portarci al riparo.
- Si certo, come se potrei mai fidarmi di quello che dici.






La Mezzosangue mi fissava come se si aspettasse che mi sarei messo a piangere da un momento all'altro. Ma che cazzo aveva da fissare poi.
Tentai di rialzarmi, ma la ferita anche se rimarginata, mi faceva un male cane. Notai che la Granger mi stava tenendo per un braccio aspettando il momento in cui avrei cercato di rialzarmi e sarei caduto.
La sua mano era calda e dava una bella sensazione, ma era sporca, sudicia, da Mezzosangue.
- E ora Granger? La tua bontà d'animo non servirà a nulla, devo portarti a Malfoy Manor, Bellatrix mi ha ordinato così.
- Avanti furetto, tu non desideri essere un Mangiamorte.
- E cose ne vuole sapere una lurida Babbana come te?
- Lo sai benissimo e non devi negarlo solo perchè sono io a dirlo. Lo sappiamo tutti, dopo che Harry ci ha raccontato che non hai voluto uccidere Silente noi...
- Zitta, arriva qualcuno! - Tirai l'impertinente per un braccio e sforzandomi di non cedere al dolore della ferita feci in modo che entrambi ci nasconessimo sotto uno dei lavandini del bagno.
Mi pestò un piede facendomi imprecare e lei, per evitare che ci sentissero, mi mise una mano sulla bocca.
Qualcuno scese le scale dei sotterranei. Quel qualcuno era mia zia Bellatrix. Riflettei: la Mezzosangue aveva maledettamente ragione. Non volevo essere un Mangiamorte, ma se in quel momento Bellatrix mi avesse scoperto lì, di fianco a una sudicia, avrei rischiato di brutto. E la cosa strana, è che pur sapendolo, non accennavo a muovermi. Avrei benissimo potuto inventare una scusa, dire che ero riuscito a catturare la Mezzosangue. Non ce la feci e rimasi immobile, concentrato a carpire le sfumatura d'aromi del profumo della Granger, intorpidito e assuefatto dall'odore di vaniglia.
Mia zia si avvicinava sempre di più e tornando alla realtà mi scoprii in preda al panico più che mai, e mi accorsi che anche la mano della Granger sudava.
- C'è nessuno? Dracuccio, nipotino mio caro? - il suo tono mi spaventò e mi diedi ai nervi al tempo stesso.
Stetti in silenzio, ero ben intenzionato a non lasciarmi scoprire. Era l'occasione per uscire da tutto, prima di essere marchiato e intrappolato.
- C'è nessuno? Sento odore di Bab-ba-ni. - Cantilenò la strega che abitava sotto il mio tetto.
Dopo qualche altro tentativo, grazie al precario silenzio mio e della Granger, risalì le scale e la sentii annunciare alla voce che riconobbi come quella di Mcnair, che nei sotterrani non c'era nessuno.

Stemmo nella stessa posizione per quella che sembrò un eternità, dopodichè ci decidemmo ad alzarci, ma rimanemmo in silenzio.






Finalmente, preso un po' di fiato dopo lo spavento causato dall'irruzione della Lestrange, mi azzardai a parlare.
- Che hai intenzione di fare ora, Malfoy?
- Me ne andrò, scappero via, lontano da tutto e da tutti, soprattutto da ciò che riguarda il Signore Oscuro. - Ecco la vigliaccheria delle serpi che si faceva di nuovo sentire.

- Aspetta, aspetta un attimo! Non puoi lasciarmi da sola, qui! - O la mia, di vigliaccheria?
- E perchè no, Granger? - così dicendo mi si avvicinò terribilmente fino quasi a sfiorarmi con il naso sottile.
- Perchè ti ho appena salvato la vita, dalla ferita e da tua zia. Non ti basta? - Lo stavo sfidando, me lo doveva. C'era una guerra là fuori e se potevo avere un alleato dovevo approfittarne.
- Oh avanti, sai che non cederò mai a compromessi con te. - fece quello ghignando di gusto.
- Malfoy quante altre persone pensi che siano rimaste ad Hogwarts ora? E se è rimasto qualcuno dei tuoi amichetti Mangiamorte quanto pensi che ci mettano a scoprire che mi hai coperta? L'Occlumanzia è una dote molto diffusa tra di voi, no? E non ti farebbe male avermi vicina, lo sai che sono una delle maghe più abili qui dentro, e per cambiare Paese avrai sicuramente bisogno di trasfigurarti... - E la lista sarebbe stata ancora lunga, avrei potuto andare avanti per ore. Sapevo bene che affidarsi a Draco Lucius Malfoy non era la scelta più saggia, ma in quel momento era l'unica cosa da fare: dargli aiuto in modo che non rivedesse la sua posiozione riguardo all'essere un Mangiamorte e non mi facesse rinchiudere al Manor.
- Ok, ok calma. Perchè mi chiedi questo? Cosa speri di ottenere in cambio?
- Tu ormai hai deciso che con Voldemort hai chiuso, no? Beh, allora mi aiuterai, Harry mi ha lasciato un compito, ed è necessario per distruggere Voldemort. Dopo che mi avrai aiutata ti aiuterò a uscire dal Paese.
- Cosa ti fa pensare che accetterò? Non ho intenzione di mettermi contro il Signore Oscuro nè di aiutare il tuo amichetto con le manie di protagonismo. Granger, sei pazza.
- Non ti sto chiedendo di metterti contro di lui, ma di aiutare me! Per una volta Malfoy, dimostra che vali qualcosa! - Questa frase l'aveva colpito perchè si zittì d'un tratto, e abbassò lo sguardo gelido. Sapevo che puntare al suo orgoglio da serpe mi avrebbe fatto ottenere dei risultati e il suo silenzio era senz'altro un fattore positivo.







Cazzo. Mi aveva colpito in pieno petto con la sua accusa. Non valevo niente eh!? Gliel'avrei dimostrato cazzo, eccome se valevo. Non sapevo dove mi stavo inguaiando, ma non avevo scelta: di tornare dai Mangiamorte non se ne parlava. E dopotutto anche io desideravo che tutto questo finisse. Che vincesse il bene o il male, volevo che finisse.
- D'accordo Granger. Come vuoi tu. Ma stanotte dormiremo ad Hogwarts, ormai tutti avranno abbandonato la scuola e non ce la faccio a mettermi in viaggio da subito.
Parve rifletterci un attimo mentre si mordeva il labbro inferiore e si tormentava un ciuffo di capelli, poi finalmente parlò - Ok, ma non risaliamo, per stasera staremo nel dormitorio di Serpeverde. Non possiamo rischiare che qualcuno scopra che siamo ancora vivi.
- D'accordo allora. Affare fatto. Puoi rivelarmi ora cosa ti ha lasciato da fare Potter? - Furba la zannuta, ma ora toccava a me.
- Non ancora. - con la traccia di un sorriso malefico simile al mio mi strinse la mano. Mi ero appena condannato a un viaggio che non avrei di certo scordato.
Ci avvicinammo all'entrata del dormitorio di Serpeverde e recitai la parola d'ordine. La porta si aprì e rimasi stupito del fatto che fosse tutto in ordine, la guerra non aveva raggiunto i dormitori.
Guidai la Mezzosangue verso i bagni, dove avrebbe potuto sistemarsi, poi mi stravaccai su un divano, teso e insicuro. Se solo qualcuno avesse saputo che ero lì, che non avevo ucciso la Granger dopo essermela trovata davanti, sarei stato fregato. Eppure non era nella mia indole, nonostante fossi un bastardo nato, e lo sapevo, uccidere qualcuno. Nemmeno la Granger, in questo caso.
Uscì dal bagno. Aveva il viso bagnato ma gli occhi rossi. Aveva pianto. Indossava una maglietta a maniche corte che le lasciava scoperta la pancia, potei quindi notare che aveva la pelle d'oca.
Cercando di sembrare il meno gentile possibile mi tolsi la felpa e gliela gettai: le finì in testa rendendola terribilmente buffa.
- Tieni Granger, non voglio essere costretto a doverti curare se mai diventerai un ghiacciolo. - le feci il mio solito ghigno, stupendo addirittura me stesso per quel gesto altruista.






- Che ti prende Malfoy? E' già Natale? - dissi abbozzando una sorta di sorriso. Era rimasto in canottiera. Gli aderiva tantissimo al petto e gli evidenziava i pettorali scolpiti, non mi stupì che prestasse così tanta attenzione alla sua fisicità: vanesio. Tuttavia notai che era teso e lo capivo bene. Si stava giocando il suo onore per aiutare una "Mezzosangue". Non fraintendiamo, era uno stronzo e me lo doveva.
Mi fece un cenno con la testa, dopodichè chiuse gli occhi e si addormentò con l'aria un po' più serena.
Non volevo addormentarmi, avevo paura che Malfoy mi avesse presa in giro, che quando meno me lo sarei aspettata mi avrebbe colta di sorpresa e riportata dai Mangiamorte.
Nonostante l'ansia però, non riuscii a non farlo perchè ero terribilmente stravolta.
Mi accasciai sul tappeto ai piedi del divano dove giaceva Malfoy, troppo stanca per raggiungere la poltrona.
Quella notte sognai due occhi grigi, sintomo che per quel giorno il giovane mi aveva influenzata anche troppo.
Mi svegliai dopo quelli che parvero pochi secondi ma tenni gli occhi chiusi. Cercai di fare mente locale sul luogo in cui mi trovavo e ricordai tutta la giornata precendente fino al momento in cui mi ero accasciata a terra dal troppo sonno. Oh, no.
Aprii gli occhi di botto, spaventata, terrorizzata dal fatto che Malfoy avesse potuto lasciarmi lì da sola, in balia di chissà chi.
Lui parve accorgersi della mia paura e scoppio a ridere. Era sdraiato sul divano e, attaggiandosi come un Adone di marmo, mi fissava divertito.
- Dì la verità Granger, temevi che non avrei mantenuto la parola, vero? Che ragazza di diffidente. Dovresti provare a fidarti ogni tanto, sai? Non è male.
- Senti chi parla. E comunque hai frainteso, io.. - Mi interruppe subito, e anche se detestavo ammetterlo, aveva ragione.
- Su Granger, lo sai che non è bene dire le bugie. Cantilenò avvicinandosi troppo per la seconda volta, urtando la mia ritrovata lucidità. I suoi occhi algidi mi scrutavano a distanza di pochi centimentri e sentivo il suo respiro fresco sul viso. Odiavo averlo così vicino, in particolare odiavo dovere considerare qualcosa di lui che fino ad ora non mi aveva mai neanche sfiorata e che non fosse la sua bastardaggine: il suo aspetto. Non si poteva infatti negare che ad Hogwarts fosse uno dei più corteggiati dalle ragazze di qualsiasi casa e che quel suo atteggiamento ostile e altezzoso fosse al contempo un difetto e un motivo di interesse nei suoi confronti. Quel pensiero mi infastidì talmente tanto che mi diedi una botta in testa.






La Mezzosangue si colpì la testa come per scacciare un cattivo pensiero. Ci scommettevo l'onore, che stava pensando a quanto ero affascinante, mentre imbarazzata distoglieva lo sguardo dal mio corpo. Che anche la Granger avesse un istinto femminile? No, impossibile.
Mi divertivo a vederla soffrire davanti al mio sguardo penetrante, a vederla ansimare sentendo il mio respiro sul viso. Sarebbe stata una preda fin troppo facile se solo avessi voluto farla cedere.
- Granger, non scapperò da nessuna parte. Abbiamo concluso un patto e nessuno dei due può tirarsi fuori. Ora se non vuoi vivere qui in eterno raccogli la tua roba e poi partiremo per dove... Dove hai intenzione di portarmi.
- Ai tuoi ordini furetto! - mi disse sarcastica e si incamminò verso il bagno. Si sarebbe rivelato, in fin dei conti, un viaggio incredibile. L'avrei fatta tremare di paura ad ogni risveglio e ancora l'avrei messa in imbarazzo per colpa della sua poca dimestichezza col sesso maschile. Avrei potuto ottenere tutto quello che volevo senza muovere un dito. Ghignai e mi sdraiai di nuovo sul divano ascoltandola cantare da sotto la doccia.
   
 
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