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Autore: butterbeer95    10/03/2012    1 recensioni
Piccola one-shot nata da un momento di follia momentanea sulla separazione di Erin e Axl.
(Il titolo non c'entra molto, ma lo amo, perciò..prendetelo per buono)
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Axl Rose, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Every Rose has its thorn.




Premessa:
Questa one-shot mi è venuta mentre ascoltavo ‘One in a million’ sul bus. È stata una di quelle ispirazioni momentanee, e perciò non so come sia venuta fuori alla fine. Ditemi poi che ne pensate J
 

“Piccola, potremmo parlarne, almeno”
“Axl, non c’è nulla da dire. Hai combinato troppi casini, sono stufa di trovarmici sempre in mezzo.”
Detto ciò, Erin Everly, riattaccò. Da quando gli aveva chiesto il divorzio, Axl Rose non aveva fatto altro che chiamarla, cercando di convincerla a ritirare la richiesta. Ma, per quanto lo amasse, non poteva dimenticare tutti i disastri che combinava sempre lui. Quasi sempre ubriaco, sigarette perennemente in bocca, sbalzi d’umore mischiato allo stress di essere una famosa rock star.
Quando si erano sposati, Erin pensava che ce l’avrebbe fatta. Sarebbe riuscita a gestire tutto questo. Ma quasi subito, si era accorta che era un compito troppo difficile. Non faceva per lei, la vita sregolata di Axl.

Stava per infilarsi sotto la doccia bollente, quando  il campanello suonò. Inizialmente pensò di ignorarlo, non voleva vedere nessuno. Ma quello continuava a suonare, imperterrito.
“Ma chi diavolo è?!” sbraitò, prima di trovarsi davanti l’espressione strafottente di Axl.
“Amore.”
“Non chiamarmi così. Devi andare.”
“Lasciami almeno spiegare”
“Non hai nulla da spiegare, lo vuoi capire? Tu non hai fatto altro che essere te stesso.”
“Ma allora…”
“Allora non riesco a seguire i tuoi ritmi. Sei ubriaco la metà del tempo, fumi l’altra metà. Non riesci a controllarti. E quando andrete in tour, cosa ne sarà di noi? Ora potresti anche dire che per te ci sono solo io, e che non mi tradiresti mai. Ma io non mi fido di te, Axl. Non posso fidarmi.”
Quelle parole ferirono profondamente Axl. Poteva sopportare  sentirsi dire che era un alcolizzato, un drogato, un casinista, un pazzo. Ma che Erin non si fidasse di lui era troppo. Lui l’amava. L’aveva capito quando aveva realizzato di non saper stare senza di lei, senza i suoi sorrisi, i suoi boccoli, il suo odore, la sua voce. Era geloso di qualsiasi ragazzo le si avvicinasse. Aveva sempre voglia di abbracciarla, di baciare quelle sue labbra perfette. Non si era mai sentito così attratto da una persona.
“Ma mi stai ascoltando?” urlò lei.
“No, in effetti no.”
“Ecco, è di questo che par…”
Non riuscì nemmeno a terminare quella frase. Axl si era sporto in avanti, e aveva gentilmente appoggiato le sue labbra a quelle di Erin. Questa impiegò circa un secondo ad accorgersi di quello che stava succedendo. Quello che non doveva succedere. Volle spingerlo via, ma la lingua di Axl le stava rapidamente annebbiando i pensieri.
Si ritrovarono stesi sul letto. Sembrava facessero a gara per chi riusciva a togliere i vestiti all’altro più velocemente. La piccola parte razionale di Erin le diceva che era un errore. Ma, diavolo, se gli errori fossero stati tutti così, avrebbe voluto sbagliare più spesso.
Poi si ricordò che Axl le aveva fatto del male. Che dei baci, e delle carezze non potevano cancellare le urla e le loro litigate.
“Axl, fermati. Lasciami andare.”
“Perché,tesoro? Perché?” chiese Axl, scostandosi delle ciocche rosse dal viso.
“Perché non possiamo fare sesso ogni volta che litighiamo. Non è così che si risolvono le cose.”
“Tu non-non mi ami?” domandò il ragazzo. Era la prima volta che Erin lo vide così spaesato, così insicuro.
“No.” Era una bugia. Una grandissima menzogna. Lo amava eccome. L’aveva amato prima ancora di conoscerlo. Ma non era abbastanza.
Axl si rivestì in fretta, imprecando. Si diresse a grandi passi verso la porta.
“Quindi finisce così? Dovrò firmare quel cazzo di divorzio?”
“Sì.”
“Al diavolo.”Uscì, sbattendo la porta.
Era finita. Erin aveva scritto la parola ‘fine’ alla loro storia. E anche se sapeva che era stato necessario, dirgli addio aveva fatto male. Pianse. Pianse fino a consumare tutte le lacrime, fino a quando le forze la abbandonarono. Pianse perché si accorse che l’unico che poteva farla stare meglio era colui per il quale stava piangendo. Pianse perché odiava piangere. Pianse perché si sentiva tremendamente sola.
Pianse perché, per paura di rischiare, aveva buttato all’aria La storia d’amore.  Pianse ripensando a tutti i pregi di Axl. Perché aveva voluto vedere solo i suoi difetti, dimenticando completamente i lati buoni del suo carattere.
Pianse perché era stata stupida. Tremendamente stupida. 
   
 
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