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Autore: moka73    10/03/2012    2 recensioni
Stella arriva in laboratorio come sempre, ma l'ufficio di Mac è transennato con il nastro giallo per la scena del crimine. Cosa è successo?
Se vi è piaciuta la storia ditemi se vi piacerebbe un seguito, magari con i dettagli e il seguito romantico.
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Mac Taylor, Stella Bonasera
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Taylor deve morire.

 

Stella estrasse la pistola e, puntandola verso Mac, sparò.

IL CALENDARIO SEGNAVA IL 23 DEL MESE.

Stella entrò in laboratorio come tutte le mattine e come tutte le mattine andò dritta nell'ufficio di Mac. Ma invece che trovarlo al suo posto, vide sulla porta i nastri gialli che delimitavano la scena del crimine. Che diavolo stava succedendo? Si girò e alle sue spalle Danny la stava già aggiornando sui fatti. Nessuna traccia di Mac, solo messaggio sullo schermo:”Taylor deve morire”.

Naturalmente tutta la squadra era già ala lavoro per trovare prove dell'accaduto.

A Stella servirono alcuni minuti per riordinare le idee: bisognava trovare Mac al più presto.

- Danny, dimmi tutto!- lo incitò Stella

- L'unica cosa che abbiamo è il messaggio sullo schermo di Mac, nessuna impronta e nessuna traccia biologica.

- Dannazione!- imprecò la donna. - E sulla tastiera? Nemmeno un'impronta? Nulla?

- Lindsay l'ha esaminata per prima, ma per il momento nulla, mi spiace Stella. Disse Danny sconsolato e preoccupato.

Ci doveva essere qualcosa che li poteva aiutare. Infilò i guanti in lattice ed entrò nell'ufficio di Mac.

Mentre stava esaminando la scena squillò il telefono:

- Buongiorno detective Bonasera, piaciuta la sorpresa del mattino?

- Chi è che parla? Dov'è Mac?

- Oh, non si affanni a cercare il suo capo, detective, o forse dovrei dire il suo amico, tanto non lo troverete e lui......morirà.

La voce al telefono riagganciò. Stella serrò i denti e i muscoli del suo viso si tesero.

  • Maledizione! Impecò

    Le mani scivolarono sulla tastiera del computer di Mac alla ricerca di qualcosa che la potesse aiutare. Per un attimo rivide il sorriso di lui, il suo sguardo interrogativo quando non capiva a cosa lei stesse pensando. Poi Stella cercò negli ultimi file, nella cronologia internet, nella messaggistica e nella posta. Nulla. Stella lasciò l'ufficio di Mac per recarsi nel suo, aveva bisogno di pensare. Entrò e per la prima volta quella mattina si sedette alla sua scrivania. Non fece subito caso a cosa c'era sopra, per cui ci mise un attimo ad accorgersi che la copia di Amleto che aveva regalato a Mac per il suo compleanno ora era lì davanti ai suoi occhi. Un appunto velocissimo sulla copertina : 23.45 Mac

Perché e come Mac le aveva lasciato in evidenza quel libro? Almeno adesso avevano un indizio sull'ora in cui era avvenuto il sequestro.

-Pensa, Stella, pensa - si disse – Perché Amleto?.

Dopo qualche minuto si ricordò che qualche mese prima lei e Taylor avevano arrestato un serial killer il cui appartamento era situato dietro a un vecchio teatro con programmazione prevalentemente Shakespeareana.

Stella balzò in piedi e mentre usciva di corsa dal laboratorio telefonò a Flack:

- So dov'è Mac! Al vecchio teatro vittoriano! Ci sto andando adesso.

Quando arrivò sul posto Don Flack era già li con un paio di unità

- Ok entriamo, ma ricordatevi che potrebbe esserci un agente della scientifica in ostaggio là dentro, perciò massima attenzione. - Don entrò per primo, la squadra si divise e iniziarono le ricerche. I minuti sembravano non passare mai e il cuore di Stella batteva forte, le sembrava che quel teatro fosse immenso, avrebbe voluto abbandonare ogni prudenza e correre dentro a cercare Mac, chiamandolo a voce alta, ma riuscì a dominarsi e a seguire la prudenza.

All'improvviso sentì Flack chiamarla

-Stella l'ho trovato è qui! Il cuore di Stella ebbe un sussulto. Senza pensare Stella corse nella direzione di Don. Appena arrivò sul posto, vide Mac stare a malapena in piedi reggendosi a Don. Era malconcio con lividi dappertutto, ma appena vide Stella cercò di andarle incontro. Barcollando si diresse verso di lei. L'uomo le sorrise, ma si accorse che qualcosa non andava dal viso tirato di lei. Stella estrasse la pistola e, puntandola verso Mac, sparò.

Un colpo preciso. L'uomo sullo sfondo cadde in ginocchio fissandola con gli occhi sbarrati per l'incredulità, poi crollò morto sul pavimento.

Flack fissava Stella impietrito. La donna fece subito cadere l'arma a terra appena dopo aver sparato e con un rapido movimento afferrò Mac tra le braccia.

-Come hai fatto a vederlo?- le chiese lui stupito. Anche se la domanda più giusta fu quella di Don - Come diavolo hai fatto a beccarlo senza prendere Mac?

Stella non rispose a nessuno dei due, ma seduta sul pavimento strinse forte a sè Mac.

Grazie al cielo lui era vivo e questo era quanto le bastava.

- Sapevo che avresti capito il mio messaggio-le disse sorridendo a fatica.

- Ti ho sempre capito, Mac, ma preferirei che tu non ti cacciassi continuamente nei guai!

Rimasero così abbracciati senza dirsi altro fino all'arrivo dei paramedici.

-Ci vediamo dopo- le disse Mac.

- A dopo - rispose Stella e a malincuore gli lasciò la mano per lasciarlo salire in ambulanza.

  
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