Autrice
sul forum: Saruccia97_LTD
Autrice
su EFP: sweet_hyra_97
Titolo:
Perché ti amo!
Fandom:
A tutto reality/Total Drama
Genere:
Romantico; malinconico
Rating:
Verde
Avvertimenti:
One-shot
Prompt:
Immagine n° 1 e parola n° 4
Note a margine:
Il
ragazzo era seduto sotto l’albero a guardare il
paesaggio davanti a sé: aveva appena finito di suonare ed
aveva poi poggiato la
chitarra ad un albero.
Erano
giorni che, puntualmente, dalle quindici fino
al calar del sole, stava lì, in una piccola spiaggetta alla
periferia della
città a sfogarsi suonando, o semplicemente guardando il
paesaggio che gli si
presentava: questo era l’unico modo che aveva per cercare di
reprimere la
tristezza che si era impossessata di lui da quando era stato lasciato
da Gwen.
L’amava
ancora, e non riusciva a negarlo, o almeno
non a se stesso. Anche quel giorno stava per finire, e il cielo stava
cominciando a colorarsi: all’orizzonte era già
quasi arancione, e delle nuvole
sfumate di rosa lo attraversavano.
Sia
la volta celeste che il mare, sembravano unirsi,
se solo non fossero stati divisi da quel tratto di grattacieli; a Trent
scappò
una lacrima, che non riuscì a non farla cadere.
Una
figura conosciuta si avvicinava al ragazzo molto
lentamente, e silenziosamente: non voleva disturbarlo,
perché sapeva di essere
lei la causa del suo male.
Molti
pensieri passavano per la mente di Trent, e
gli splendenti occhi verdi erano offuscati dalle lacrime; una voce lo
distrasse:
-Trent…-
Trent
sobbalzò e cercò di asciugare il suo viso
velocemente, ma non rispose. Nel frattempo Gwen si avvicinava ancora di
più,
fino ad arrivare accanto al ragazzo: lì, si sedette al suo
fianco.
Per
alcuni minuti ci fu silenzio, poi lui cominciò a
parlare:
-A
cosa devo questa visita?- e sorrise amaramente.
Gwen
non rispose subito, ma alzò le spalle: non
sapeva nemmeno lei perché fosse lì; sapeva solo
che aveva voglia di vederlo.
-Boh…-
fu l’unica parola che uscì dalla sua bocca.
Il
silenzio era padrone di quel momento, e lo sfondo
conferiva un’atmosfera romantica: quante di quelle giornate
avevano passato al
reality, nell’isola, a guardare il sole tramontare. Adesso
sembrava ad entrambi
una cosa un po’ strana perché erano passati alcuni
anni.
Ad
un tratto lui chiuse gli occhi, poggiò la testa
all’albero e si lasciò
trasportare dalla piacevole brezza che gli accarezzava i capelli; lei,
invece,
rivolse lo sguardo al cielo pensierosa.
-Volevo
vederti…- disse lei, dopo alcuni minuti di silenzio.
Trent
non rispose subito, ma rimase un po’ sorpreso da quello che
pochi secondi prima
aveva detto la ragazza.
-Sai
che ti amo, vero?- disse Trent, mettendosi le mani dietro la nuca.
-Si…-
rispose Gwen distrattamente.
-Allora
perché mi fai stare male?-
A
questa domanda, Gwen non seppe rispondere: non lo sapeva nemmeno lei,
non se
n’era resa conto fino a quel momento.
-I-io…
Scusa…-
Detto
questo, si alzò e fece per andarsene, ma Trent la prese per
la manica e la
incitò a sedersi di nuovo accanto a lui.
Si
guardarono negli occhi per alcuni secondi. Poi, istintivamente, lei si
avvicinò
bruscamente al viso di lui: talmente vicino che riusciva a sentire il
suo
respiro addosso.
Lui
aveva voglia di baciarla, di riassaporare un’altra volta dopo
tanto tempo le
sue labbra, e così fu: infatti fece scomparire in un secondo
quei pochi
centimetri che li dividevano.
Il
bacio fu uno dei più dolci: durò alcuni minuti, e
appena si staccarono, si
guardarono negli occhi sorridendo.
-È
perché ti amo- disse Gwen, dandogli un leggero bacio sul
naso.
Valutazione
Saruccia97_LTD
– Perché ti amo!
Grammatica 3.8/5
Stile 3/5
Prompt 3/4
Caratterizzazione dei personaggi originali/ IC dei personaggi
preesistenti 5/5
Chiarezza del fandom 3.5/5
Gradimento personale 8/10
Totale: 26.3/34
GRAMMATICA
Mia cara, mi duole dovertelo dire ma ho trovato qualche imprecisione;
non sono
errori gravi grammaticalmente parlando, ma ai fini della valutazione
sono
punticini che ho dovuto, comunque, sottrarti.
Ti riporto allora le mie perplessità a riguardo:
- “L’amava ancora, e non riusciva a negarlo, o
almeno non a se stesso. Anche
quel giorno stava per finire, e il cielo si stava cominciando a
colorare:
all’orizzonte era già quasi arancione, e delle
nuvole sfumate di rosa
attraversavano il cielo.
Sia il cielo che il mare sembravano unirsi…”
Prima di tutto, come ho scritto già in una precedente
valutazione e riportato
nel “discorso pre-classifica” sono conscia
dell’utilizzo di “,e” ma nel tuo
caso, benché io abbia deciso di non riportarteli tutti
(tutti quelli che
consideravo errore poiché alcuni, valutando con attenzione
ho ritenuto che potessero
essere accettati senza problemi) ti sottolineo qui l’uso di
“,e” che poteva a
mio avviso essere facilmente evitato. Anche omettendo la virgola, in
questo
caso: “Anche quel giorno stava per finire, e il cielo si
stava cominciando a
colorare…” la frase non avrebbe subito mutazioni
di ritmo o di cadenza ed anzi,
aggiungendo quella virgola, guadagna una lentezza nella voce che a mio
avviso
non è affatto necessaria.
Sempre tenendo presente il periodo sopra citato vorrei segnalarti
l’utilizzo
eccessivo e quindi la ripetizione, della parola
“cielo”. (sottolineata)
Potevi facilmente omettere o sostituire la parola per evitare la
ripetizione in
questo modo:
“L’amava ancora e non riusciva a negarlo, o almeno
non a se stesso. Anche quel
giorno stava per finire e il cielo stava già iniziando a
colorarsi:
all’orizzonte era già quasi arancione e delle
nuvole sfumate di rosa lo
attraversavano. Sia la volta celeste che il mare, sembravano
unirsi…”
Ovviamente è solo un esempio e non vuole essere una
correzione ma solo un farti
notare che, meno ripetizioni vengono portate nel testo, più
la lettura è
piacevole ed intrigante.
Altro caso omonimo è questo:
- “Trent sobbalzò e cercò di asciugare
il suo viso velocemente, ma non rispose.
Nel frattempo Gwen si avvicinava ancora di più, fino ad
arrivare accanto al
ragazzo: lì, si sedette accanto a lui.” Ci sono
tantissimi sinonimi per rendere
lo stesso concetto come “al suo fianco, di lato, vicino, lo
affiancò…”
- “Detto questo, si alzò e fece per andarsene, ma
Trent la prese per la manica,
e la incitò a sedersi di nuovo accanto a lui.”
Anche qui, diversamente da altri
casi che ho lasciato correre, la “,e” mi sembra
inutile e forzata. La virgola
ha la funzione di spezzare la frase, di darle un tono ma, in questo
caso, la voce
viene arrestata già grazie alla presenza della
“e” ed inoltre la pausa non è
così marcata da allungare inutilmente ritmo e cadenza.
- “Si guardarono negli occhi per alcuni secondi. Poi,
istintivamente, lei si
avvicinò bruscamente al viso di lui: talmente vicino che
riusciva a sentire il
suo respiro sul viso.” Mi rendo conto che possono sembrare
correzioni di poco
conto ma ti assicuro che, ai fini di un buon testo, le ripetizioni sono
assolutamente da evitare. Appesantiscono la lettura, rendono meno
originale lo
stile e non accattivano il lettore. In questo caso anche, senza che sia
io a
dirtelo poiché sono più che certa che non sia
necessario, potevi trovare un
sinonimo, un modo diverso di esprimere la stessa parola ma in maniera
differente.
STILE
Anche sullo stile, ahimè, ho diversi appuntini da farti e
non voglio dire con
questo che il tuo stile non mi sia piaciuto; trovo anzi che sia molto
in
accordo con il genere di storia che hai deciso di raccontare, ma di
contro l’ho
trovato molto acerbo, immaturo e un po’ troppo elementare.
Avresti potuto
forzare un po’ di più ricercando parole meno
usuali ed evitando le ripetizioni
e magari approfondire maggiormente alcuni dettagli come
“l’appoggiarsi
all’albero, il suonare la chitarra…”.
Anche questo mi rendo conto possa
sembrarti inutile da dire e spero tu possa prenderlo solo come il
consiglio
spassionato che sto cercando di darti, ma arricchire i particolari,
anche solo
aggiungendo un… che so… “si
appoggiò stancamente all’albero”, fanno
la
differenza e arricchiscono non solo il racconto quanto più
l’analisi dei
personaggi stessi.
Ecco comunque le cosette che vorrei riportare alla tua attenzione:
- “Il ragazzo era seduto sotto l’albero a guardare
il paesaggio davanti a sé:
aveva appena finito di suonare e poggiato la chitarra
all’albero.” Forse o
meglio, sicuramente è un mio errore, ma questa frase non mi
convince.
Leggendola più e più volte ho notato che sembra
interrotta, presuppone un
continuo che manca introdotto dal verbo “poggiato”
(che per inciso andrebbe al
femminile essendo la chitarra il soggetto). Insomma, mi aspettavo un
continuo,
un proseguire dell’azione: “poggiata la chitarra
all’albero…” e poi? Ripeto,
forse è solo un mio errore e magari chiederemo conferma ai
lettori, ma questo è
il modo in cui io l’ho interpretata. Mi rendo conto comunque
che la tua idea
non presupponeva un continuo ed allora, se me lo permetti, mi sono
permessa di
correggertela così: “Il ragazzo era seduto sotto
l’albero a guardare il
paesaggio davanti a sé: aveva appena finito di suonare ed
aveva poi poggiato la
chitarra ad un albero.” Da’ maggiormente la
sensazione dell’azione conclusa,
finita e che non presuppone altro se non quello che è appena
stato detto.
- “…e il cielo si stava cominciando a
colorare…” questo è uno dei motivi per
cui ti ho scritto che a mio parere il tuo stile è ancora
acerbo. La frase suona
forzata, “graffiante” e non scorre particolarmente
piacevole alla lettura;
magari con un “e il cielo stava cominciando a
colorarsi…” avresti potuto
rendere la stessa frase ma in maniera più dolce e
scorrevole.
- “Sia il cielo che il mare sembravano unirsi, solo se non
fossero divisi da
quel tratto di grattacieli…” Anche questa frase
non mi convince
particolarmente. Quel “solo se non
fossero…” stona alquanto e come sempre,
dovendo motivare la mia critica, ti aggiungo anche la mia versione
“Sia il
cielo che il mare sembravano unirsi, se solo non fossero stati divisi
da quel
tratto di grattacieli…”
- “Una figura molto conosciuta si avvicinava al ragazzo molto
lentamente…” In
questo caso ho deciso di non contartelo come errore grammaticale ma
quanto più
di stile poiché, quel “figura molto
conosciuta” o meglio dire, quel “molto”
è
facilmente ed anzi, dal mio punta di vista consigliabile, omettibile.
- “Il silenzio era padrone di quel momento, e lo sfondo dava
un’atmosfera
romantica…” Quel “dava”
è poco italiano a mio avviso, un
“conferiva” avrebbe
reso meglio e in modo più corretto.
PROMPT
Riguardo l’immagine, mia cara, hai svolto un ottimo lavoro
riportandola perfettamente
e permeando la storia della stessa atmosfera romantica, complice il
sole al
tramonto, della fotografia a te assegnata.
Sul prompt parola però non sono pienamente soddisfatta in
quanto, sebbene tu
l’abbia utilizzato inserendolo nella storia, la
“lacrima” è un particolare che
si perde lungo la narrazione; non resta impressa né emerge
dal racconto e in
accorgo con la creatrice del contest, ho deciso che era più
corretto assegnarti
1 punto per la citazione che non 2 per l’uso pieno del
prompt.
Credo che avresti potuto guadagnare quel punticino molto facilmente se
avessi
dato più peso a quella parola e, inoltre, le occasioni per
farlo nella storia
erano davvero molte. Per esempio la tristezza iniziale poteva essere
calcata da
una sola, singola lacrima che rigava il volto di Trent. O ancora quando
i due
ragazzi si guadano negli occhi e, data la commozione, potevi aggiungere
un
dettaglio come “gli occhi inumiditi” o qualcosa di
simile.
In conclusione trovo che tu abbia svolto un buon lavoro ma anche che,
avendone
avuto la possibilità, avresti potuto sfruttare meglio le tue
carte.
PERSONAGGI
Qui non posso che complimentarvi con te e con voi tutte per essere
riuscite, in
brevi raccontini, a dare una chiara e precisa visione dei personaggi
trattati.
Sei riuscita ad inquadrare molto bene Trent, il suo amore per la
chitarra e la
sua malinconia e tristezza nel momento in cui si sente perso senza
Gwen. Di lei
invece, in particolare, hai reso benissimo il carattere un
po’ ribelle, forte
ma anche sensibile e delicato quando la situazione, o i suoi
sentimenti, lo
richiedono.
Mi ha colpito molto il suo ritorno, il suo sentirsi prima in colpa
verso Trent
per essere lei la causa del suo dolore e di contro il realizzare che
lei lo ama
e che, facendosi perdonare, può riaggiustare il loro
rapporto.
FANDOM
Benché io conosca il fandom ed anzi, forse proprio per
questo, non ho trovato
la tua storia, sebbene carinissima e tenera, particolarmente indicativa
per il
fandom trattato. Non ne sono emerse le principali caratteristiche e mi
rendo
conto che comunque era difficile riportare “lo scenario
reality” all’interno
della storia. Devo però considerare anche la
curiosità, lo scopo cioè del
contest e quanto questa sia stata suscitata in me. Devo essere sincera,
benché
ripeto la tua storia sia romantica e gradevole, non mi ha
particolarmente
incuriosita né portata a volerne sapere di più
sul fandom trattato. Forse la
conclusione, il fatto cioè che si sappia come vada a finire
la storia tra i
due, non mi ha permessa di appassionarmi ad un possibile seguito e
cercare
quindi il vero finale tra i video della serie.
GRADIMENTO PERSONALE:
La storia in sé è piacevole e si lascia leggere
con attenzione; è dolce,
romantica ed anche un po’ malinconica ma non è
particolarmente originale né
stimolante. Non mi ha coinvolta totalmente né sono riuscita,
complice la
rapidità dello svolgimento dei fatti, a godere appieno degli
istanti
malinconici e tristi di Trent che me per erano quasi il punto forte del
racconto.
Di contro, come credo di aver già detto, ho apprezzato
tantissimo Gwen che mi è
parsa caratterizzata squisitamente e in modo molto approfondito grazie
alle
azioni e alle sue frasi che, sebbene non occupino molto spazio, mi
sembrano
comunque essere particolarmente riconducibili a lei.
Altra cosa che mi ha colpita piacevolmente è stata
l’ambientazione romantica e
adattissima alla storia narrata. Mi è piaciuta la
descrizione del cielo e del
momento in cui si colora di rosa e da’ luogo
all’unione tra mare e volta
celeste. Mi ha ancora particolarmente sorpresa la
“debolezza” di Trent e il suo
versare lacrime tanto forte è il sentimento che prova verso
Gwen.
Insomma, tirando le somme, trovo che rivedendo un po’ la
storia, aggiustando
qualche piccola imperfezione, tu possa renderla ancora e molto meglio
di quanto
non sia già.