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Autore: sweet_hyra_97    10/03/2012    0 recensioni
-Questa fanfiction ha partecipato al contest "AAA cercasi fandom" indetto da Soffidea sul
forum di Efp (ma giudicata da Ria-chan) arrivando al terzo posto-
Un pomeriggio tranquillo, un tramonto e un amore mai finito...
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gwen, Trent | Coppie: Trent/Gwen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Autrice sul forum: Saruccia97_LTD

Autrice su EFP: sweet_hyra_97

Titolo: Perché ti amo!

Fandom: A tutto reality/Total Drama

Genere: Romantico; malinconico

Rating: Verde

Avvertimenti: One-shot

Prompt: Immagine n° 1 e parola n° 4

Note a margine:

 

Image and video hosting by TinyPic

Il ragazzo era seduto sotto l’albero a guardare il paesaggio davanti a sé: aveva appena finito di suonare ed aveva poi poggiato la chitarra ad un albero.

Erano giorni che, puntualmente, dalle quindici fino al calar del sole, stava lì, in una piccola spiaggetta alla periferia della città a sfogarsi suonando, o semplicemente guardando il paesaggio che gli si presentava: questo era l’unico modo che aveva per cercare di reprimere la tristezza che si era impossessata di lui da quando era stato lasciato da Gwen.

L’amava ancora, e non riusciva a negarlo, o almeno non a se stesso. Anche quel giorno stava per finire, e il cielo stava cominciando a colorarsi: all’orizzonte era già quasi arancione, e delle nuvole sfumate di rosa lo attraversavano.

Sia la volta celeste che il mare, sembravano unirsi, se solo non fossero stati divisi da quel tratto di grattacieli; a Trent scappò una lacrima, che non riuscì a non farla cadere.

Una figura conosciuta si avvicinava al ragazzo molto lentamente, e silenziosamente: non voleva disturbarlo, perché sapeva di essere lei la causa del suo male.

Molti pensieri passavano per la mente di Trent, e gli splendenti occhi verdi erano offuscati dalle lacrime; una voce lo distrasse:

-Trent…-

Trent sobbalzò e cercò di asciugare il suo viso velocemente, ma non rispose. Nel frattempo Gwen si avvicinava ancora di più, fino ad arrivare accanto al ragazzo: lì, si sedette al suo fianco.

Per alcuni minuti ci fu silenzio, poi lui cominciò a parlare:

-A cosa devo questa visita?- e sorrise amaramente.

Gwen non rispose subito, ma alzò le spalle: non sapeva nemmeno lei perché fosse lì; sapeva solo che aveva voglia di vederlo.

-Boh…- fu l’unica parola che uscì dalla sua bocca.

Il silenzio era padrone di quel momento, e lo sfondo conferiva un’atmosfera romantica: quante di quelle giornate avevano passato al reality, nell’isola, a guardare il sole tramontare. Adesso sembrava ad entrambi una cosa un po’ strana perché erano passati alcuni anni.

Ad un tratto lui chiuse gli occhi, poggiò la testa all’albero e si lasciò trasportare dalla piacevole brezza che gli accarezzava i capelli; lei, invece, rivolse lo sguardo al cielo pensierosa.

-Volevo vederti…- disse lei, dopo alcuni minuti di silenzio.

Trent non rispose subito, ma rimase un po’ sorpreso da quello che pochi secondi prima aveva detto la ragazza.

-Sai che ti amo, vero?- disse Trent, mettendosi le mani dietro la nuca.

-Si…- rispose Gwen distrattamente.

-Allora perché mi fai stare male?-

A questa domanda, Gwen non seppe rispondere: non lo sapeva nemmeno lei, non se n’era resa conto fino a quel momento.

-I-io… Scusa…-

Detto questo, si alzò e fece per andarsene, ma Trent la prese per la manica e la incitò a sedersi di nuovo accanto a lui.

Si guardarono negli occhi per alcuni secondi. Poi, istintivamente, lei si avvicinò bruscamente al viso di lui: talmente vicino che riusciva a sentire il suo respiro addosso.

Lui aveva voglia di baciarla, di riassaporare un’altra volta dopo tanto tempo le sue labbra, e così fu: infatti fece scomparire in un secondo quei pochi centimetri che li dividevano.

Il bacio fu uno dei più dolci: durò alcuni minuti, e appena si staccarono, si guardarono negli occhi sorridendo.

-È perché ti amo- disse Gwen, dandogli un leggero bacio sul naso.

 

 

 

 

Valutazione

Saruccia97_LTD – Perché ti amo!
Grammatica 3.8/5
Stile 3/5
Prompt 3/4
Caratterizzazione dei personaggi originali/ IC dei personaggi preesistenti 5/5
Chiarezza del fandom 3.5/5
Gradimento personale 8/10
Totale: 26.3/34

GRAMMATICA

Mia cara, mi duole dovertelo dire ma ho trovato qualche imprecisione; non sono errori gravi grammaticalmente parlando, ma ai fini della valutazione sono punticini che ho dovuto, comunque, sottrarti.
Ti riporto allora le mie perplessità a riguardo:
- “L’amava ancora, e non riusciva a negarlo, o almeno non a se stesso. Anche quel giorno stava per finire, e il cielo si stava cominciando a colorare: all’orizzonte era già quasi arancione, e delle nuvole sfumate di rosa attraversavano il cielo.
Sia il cielo che il mare sembravano unirsi…”
Prima di tutto, come ho scritto già in una precedente valutazione e riportato nel “discorso pre-classifica” sono conscia dell’utilizzo di “,e” ma nel tuo caso, benché io abbia deciso di non riportarteli tutti (tutti quelli che consideravo errore poiché alcuni, valutando con attenzione ho ritenuto che potessero essere accettati senza problemi) ti sottolineo qui l’uso di “,e” che poteva a mio avviso essere facilmente evitato. Anche omettendo la virgola, in questo caso: “Anche quel giorno stava per finire, e il cielo si stava cominciando a colorare…” la frase non avrebbe subito mutazioni di ritmo o di cadenza ed anzi, aggiungendo quella virgola, guadagna una lentezza nella voce che a mio avviso non è affatto necessaria.
Sempre tenendo presente il periodo sopra citato vorrei segnalarti l’utilizzo eccessivo e quindi la ripetizione, della parola “cielo”. (sottolineata)
Potevi facilmente omettere o sostituire la parola per evitare la ripetizione in questo modo:
“L’amava ancora e non riusciva a negarlo, o almeno non a se stesso. Anche quel giorno stava per finire e il cielo stava già iniziando a colorarsi: all’orizzonte era già quasi arancione e delle nuvole sfumate di rosa lo attraversavano. Sia la volta celeste che il mare, sembravano unirsi…”
Ovviamente è solo un esempio e non vuole essere una correzione ma solo un farti notare che, meno ripetizioni vengono portate nel testo, più la lettura è piacevole ed intrigante.
Altro caso omonimo è questo:
- “Trent sobbalzò e cercò di asciugare il suo viso velocemente, ma non rispose. Nel frattempo Gwen si avvicinava ancora di più, fino ad arrivare accanto al ragazzo: lì, si sedette accanto a lui.” Ci sono tantissimi sinonimi per rendere lo stesso concetto come “al suo fianco, di lato, vicino, lo affiancò…”
- “Detto questo, si alzò e fece per andarsene, ma Trent la prese per la manica, e la incitò a sedersi di nuovo accanto a lui.” Anche qui, diversamente da altri casi che ho lasciato correre, la “,e” mi sembra inutile e forzata. La virgola ha la funzione di spezzare la frase, di darle un tono ma, in questo caso, la voce viene arrestata già grazie alla presenza della “e” ed inoltre la pausa non è così marcata da allungare inutilmente ritmo e cadenza.
- “Si guardarono negli occhi per alcuni secondi. Poi, istintivamente, lei si avvicinò bruscamente al viso di lui: talmente vicino che riusciva a sentire il suo respiro sul viso.” Mi rendo conto che possono sembrare correzioni di poco conto ma ti assicuro che, ai fini di un buon testo, le ripetizioni sono assolutamente da evitare. Appesantiscono la lettura, rendono meno originale lo stile e non accattivano il lettore. In questo caso anche, senza che sia io a dirtelo poiché sono più che certa che non sia necessario, potevi trovare un sinonimo, un modo diverso di esprimere la stessa parola ma in maniera differente.

STILE

Anche sullo stile, ahimè, ho diversi appuntini da farti e non voglio dire con questo che il tuo stile non mi sia piaciuto; trovo anzi che sia molto in accordo con il genere di storia che hai deciso di raccontare, ma di contro l’ho trovato molto acerbo, immaturo e un po’ troppo elementare. Avresti potuto forzare un po’ di più ricercando parole meno usuali ed evitando le ripetizioni e magari approfondire maggiormente alcuni dettagli come “l’appoggiarsi all’albero, il suonare la chitarra…”. Anche questo mi rendo conto possa sembrarti inutile da dire e spero tu possa prenderlo solo come il consiglio spassionato che sto cercando di darti, ma arricchire i particolari, anche solo aggiungendo un… che so… “si appoggiò stancamente all’albero”, fanno la differenza e arricchiscono non solo il racconto quanto più l’analisi dei personaggi stessi.
Ecco comunque le cosette che vorrei riportare alla tua attenzione:
- “Il ragazzo era seduto sotto l’albero a guardare il paesaggio davanti a sé: aveva appena finito di suonare e poggiato la chitarra all’albero.” Forse o meglio, sicuramente è un mio errore, ma questa frase non mi convince. Leggendola più e più volte ho notato che sembra interrotta, presuppone un continuo che manca introdotto dal verbo “poggiato” (che per inciso andrebbe al femminile essendo la chitarra il soggetto). Insomma, mi aspettavo un continuo, un proseguire dell’azione: “poggiata la chitarra all’albero…” e poi? Ripeto, forse è solo un mio errore e magari chiederemo conferma ai lettori, ma questo è il modo in cui io l’ho interpretata. Mi rendo conto comunque che la tua idea non presupponeva un continuo ed allora, se me lo permetti, mi sono permessa di correggertela così: “Il ragazzo era seduto sotto l’albero a guardare il paesaggio davanti a sé: aveva appena finito di suonare ed aveva poi poggiato la chitarra ad un albero.” Da’ maggiormente la sensazione dell’azione conclusa, finita e che non presuppone altro se non quello che è appena stato detto.
- “…e il cielo si stava cominciando a colorare…” questo è uno dei motivi per cui ti ho scritto che a mio parere il tuo stile è ancora acerbo. La frase suona forzata, “graffiante” e non scorre particolarmente piacevole alla lettura; magari con un “e il cielo stava cominciando a colorarsi…” avresti potuto rendere la stessa frase ma in maniera più dolce e scorrevole.
- “Sia il cielo che il mare sembravano unirsi, solo se non fossero divisi da quel tratto di grattacieli…” Anche questa frase non mi convince particolarmente. Quel “solo se non fossero…” stona alquanto e come sempre, dovendo motivare la mia critica, ti aggiungo anche la mia versione “Sia il cielo che il mare sembravano unirsi, se solo non fossero stati divisi da quel tratto di grattacieli…”
- “Una figura molto conosciuta si avvicinava al ragazzo molto lentamente…” In questo caso ho deciso di non contartelo come errore grammaticale ma quanto più di stile poiché, quel “figura molto conosciuta” o meglio dire, quel “molto” è facilmente ed anzi, dal mio punta di vista consigliabile, omettibile.
- “Il silenzio era padrone di quel momento, e lo sfondo dava un’atmosfera romantica…” Quel “dava” è poco italiano a mio avviso, un “conferiva” avrebbe reso meglio e in modo più corretto.

PROMPT

Riguardo l’immagine, mia cara, hai svolto un ottimo lavoro riportandola perfettamente e permeando la storia della stessa atmosfera romantica, complice il sole al tramonto, della fotografia a te assegnata.
Sul prompt parola però non sono pienamente soddisfatta in quanto, sebbene tu l’abbia utilizzato inserendolo nella storia, la “lacrima” è un particolare che si perde lungo la narrazione; non resta impressa né emerge dal racconto e in accorgo con la creatrice del contest, ho deciso che era più corretto assegnarti 1 punto per la citazione che non 2 per l’uso pieno del prompt.
Credo che avresti potuto guadagnare quel punticino molto facilmente se avessi dato più peso a quella parola e, inoltre, le occasioni per farlo nella storia erano davvero molte. Per esempio la tristezza iniziale poteva essere calcata da una sola, singola lacrima che rigava il volto di Trent. O ancora quando i due ragazzi si guadano negli occhi e, data la commozione, potevi aggiungere un dettaglio come “gli occhi inumiditi” o qualcosa di simile.
In conclusione trovo che tu abbia svolto un buon lavoro ma anche che, avendone avuto la possibilità, avresti potuto sfruttare meglio le tue carte.

PERSONAGGI

Qui non posso che complimentarvi con te e con voi tutte per essere riuscite, in brevi raccontini, a dare una chiara e precisa visione dei personaggi trattati.
Sei riuscita ad inquadrare molto bene Trent, il suo amore per la chitarra e la sua malinconia e tristezza nel momento in cui si sente perso senza Gwen. Di lei invece, in particolare, hai reso benissimo il carattere un po’ ribelle, forte ma anche sensibile e delicato quando la situazione, o i suoi sentimenti, lo richiedono.
Mi ha colpito molto il suo ritorno, il suo sentirsi prima in colpa verso Trent per essere lei la causa del suo dolore e di contro il realizzare che lei lo ama e che, facendosi perdonare, può riaggiustare il loro rapporto.

FANDOM

Benché io conosca il fandom ed anzi, forse proprio per questo, non ho trovato la tua storia, sebbene carinissima e tenera, particolarmente indicativa per il fandom trattato. Non ne sono emerse le principali caratteristiche e mi rendo conto che comunque era difficile riportare “lo scenario reality” all’interno della storia. Devo però considerare anche la curiosità, lo scopo cioè del contest e quanto questa sia stata suscitata in me. Devo essere sincera, benché ripeto la tua storia sia romantica e gradevole, non mi ha particolarmente incuriosita né portata a volerne sapere di più sul fandom trattato. Forse la conclusione, il fatto cioè che si sappia come vada a finire la storia tra i due, non mi ha permessa di appassionarmi ad un possibile seguito e cercare quindi il vero finale tra i video della serie.

GRADIMENTO PERSONALE:

La storia in sé è piacevole e si lascia leggere con attenzione; è dolce, romantica ed anche un po’ malinconica ma non è particolarmente originale né stimolante. Non mi ha coinvolta totalmente né sono riuscita, complice la rapidità dello svolgimento dei fatti, a godere appieno degli istanti malinconici e tristi di Trent che me per erano quasi il punto forte del racconto.
Di contro, come credo di aver già detto, ho apprezzato tantissimo Gwen che mi è parsa caratterizzata squisitamente e in modo molto approfondito grazie alle azioni e alle sue frasi che, sebbene non occupino molto spazio, mi sembrano comunque essere particolarmente riconducibili a lei.
Altra cosa che mi ha colpita piacevolmente è stata l’ambientazione romantica e adattissima alla storia narrata. Mi è piaciuta la descrizione del cielo e del momento in cui si colora di rosa e da’ luogo all’unione tra mare e volta celeste. Mi ha ancora particolarmente sorpresa la “debolezza” di Trent e il suo versare lacrime tanto forte è il sentimento che prova verso Gwen.
Insomma, tirando le somme, trovo che rivedendo un po’ la storia, aggiustando qualche piccola imperfezione, tu possa renderla ancora e molto meglio di quanto non sia già.

 

 

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