Anime & Manga > Yu degli spettri
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Autore: Pineapple__    11/03/2012    0 recensioni
Oddio, che emozione la mia prima fanfiction! Spero vi piaccia! Sakura, una ragazzina di 14 anni, dopo la morte dei genitori si trasferisce a Yamazuki dai suoi nonni, dove vivono anche i nostri quattro eroi. Cosa succederà quando la timida Sakura si ritroverà a combattere al loro fianco? Leggete e recensite!
Genere:[Avventura, Romantico, Song-fic]
Personaggi:[Nuovo Personaggio, Hiei, Kurama, Yusuke Urameshi, Kazuma Kuwabara, Un po' tutti]
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1: Una nuova vita per Sakura 

Era una sera fresca. Una di quelle tipiche sere di metà settembre. Il cielo era illuminato solo dalla flebile luce lunare. Niente stelle. Un treno notte avanzava, sbuffando, sulle rotaie in un territorio pianeggiante ma non si riusciva a capire di quale si trattasse. Troppo buio. Sul letto di una di quelle anguste camere stava rannicchiata una ragazzina, una quattordicenne. Ormai erano ore che piangeva. Non sapeva neanche più perchè lo stava facendo. Alzò leggermente la testa e si scostò i lunghi capelli castani dalla faccia. I suoi bellissimi occhi azzurri erano segnati di rosso dal tanto piangere. Guardò fuori dal finestrino e cercò di calmarsi. Niente. Le lacrime le scendevano copiose sulle guance rosee; non era più in grado di fermarle. Non poteva... o non voleva? Un maledettissimo ubriaco le aveva portato via le persone a cui teneva di più, anche più di se stessa. 'Mamma, papà...'' pensò. Si stese e prese subito sonno. Oggi aveva cambiato treno già tre volte e in più si era fatta un'ora di traghetto. Certo, Sapporo è lontana da Yamazuki, ma i suoi nonni erano gli unici che si erano offerti di adottarla.

INTANTO...

Yusuke era seduto sulla panchina di un parco insieme al suo inseparabile compagno di scorrerie Kuwabara. Era passato poco più di un mese dal gran casino con Sensui e i quattro si erano concessi un pò di relax prima dell'inizio della scuola (Hiei non ha molti problemi visto che non va a scuola ndIo). "Quindi sei stato bocciato, vero?" inveì Yusuke, per stuzzicare l'amico. "SI! Quante volte te lo devo dire?!" sbottò il carotone "Ergo, caro il mio Urameshi, mi dovrai sopportare per un altro anno!" disse dando una LEGGERA pacca sulla spalla all'amico, buttandolo praticamente a terra. "Ehi, mi hai fatto male! Comunque... io devo andare a casa. Ciao, Kuwabara!" esclamò il ragazzo imboccando la stradina che porta all'uscita del parco. Il giovane detective camminava a passo svelto verso casa 'C'è una certa tensione nell'aria, sta per succedere qualcosa, me lo sento'. La dolce brezza autunnale gli accarezzava delicatamente le guance. Un improvviso spostamento d'aria dietro di lui lo fece voltare di scatto, ma alle sue spalle non c'era nessuno. Si girò di nuovo e dinanzi a lui stava una creatura dalle sembianze di gatto, un demone. Era alto, muscoloso e coperto di una pelliccia di colore blu con striature argentate. Non emetteva una forza demoniaca molto potente. "Ok, vediamo di fare una cosa veloce" disse divertito Yusuke, mentre si metteva in posizione di attacco. Per tutta risposta il gattone emise un ringhio sordo e partì all'attacco. Il detective schivò agilmente l'attacco e colpì il demone sul fianco con un calcio devastante che lo fece sbattere contro un muretto di cemento. "Per te è la fine" bisbigliò prima di lanciare il suo Reigan contro il nemico che fu polverizzato dal colpo del giovane. 'Uff... troppo facile' pensò mentre ricominciava a camminare spedito verso casa.

Sakura fu svegliata dolcemente dai raggi del sole che filtravano attraverso le tapparelle abbassate. Le venne subito in mente il modo in cui la madre la svegliava la mattina. Sentì le lacrime tornarle agli occhi, ma le cacciò. Aprì il cellulare e vide che erano le otto e mezza; tra mezz'ora sarebbe arrivata a destinazione. Estrasse dalla borsa di fianco al letto il suo inseparabile Ipod. L'unica cosa che sapeva darle un pò di conforto nei momenti tristi era la musica. Un momento. Non solo quella. Anche quell'altra cosa. La prima canzone che ascoltò fu Born to Die di Lana del Rey. Un lamento... molto bello. "This is the last time cause you and I, we were born to die" accennò la ragazza. Una lacrima solitaria le scese prepotente sulla guancia e se la asciugò con il dorso della mano. Dopo questa fu un susseguirsi di canzoni, alcune più spensierate, altre più malinconiche. Sakura diede un' occhiata fuori dal finestrino. Il cielo era terso e il sole mattutino splendeva nel cielo come non mai. Il treno percorrendo una radura verdissima circondata da un fitto e intricato bosco. All'orizzonte si poteva intravedere la città di Yamazuki. 'Terrò sempre nel cuore il ricordo di mamma e papà, ma non mi deprimerò per la loro scomparsa. So che loro non vorrebbero' pensò decisa, prendendo i suoi bagagli e scendendo dal treno. Finalmente era arrivata a destinazione. La stazione era molto affollata. La gente si ammassava sulle panchine in attesa del loro treno, del loro viaggio. Il viaggio di Sakura iniziava proprio in quel momento. Percorse a grandi passi il lungo corridoio che portava fuori dalla stazione. Appena arrivata all'esterno vide i suoi nonni che la stavano aspettando appoggiati agli sportelli della macchina. Quando li vide corse verso di loro e li abbracciò "Nonno, nonna che bello rivedervi!" disse la ragazza, cercando di sfoggiare il sorriso più sincero che riuscì a trovare. "Anche per noi Sakura cara!" affermò la nonna schioccandole un bacetto sulla guancia. Il nonno caricò i bagagli sulla macchina e partirono alla volta del loro appartamento. Durante il viaggetto la quattordicenne scrutava fuori dal finestrino con lo sguardo perso. Vide i palazzi che si stagliavano ai lati delle strade. Conosceva abbastanza bene Yamazuki e non avrebbe avuto problemi a orientarsi in questa città; se sapeva racapezzarsi a Sapporo non poteva perdersi in nessun luogo, nemmeno a Tokyo. 'Questo è un nuovo inizio' si disse mentalmente socchiudendo gli occhi.

  
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