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Autore: tyurru_chan    11/03/2012    3 recensioni
[Drakengard 2]
“Oh andiamo Nowe… non restare li impalato sei un uomo fa qualcosa!” aveva replicato la figura misteriosa.
Era stanco di vedere quei due sempre insieme senza però mai combinare nulla.
Perché era chiaro come il sole che il ragazzo drago e la principessina provavano qualcosa l’uno per l’altro. Eppure per qualche assurdo motivo non lo ammettevano.
Lui era troppo ingenuo, lei troppo testarda probabilmente.
E uno come lui non poteva starsene a guardare senza fare nulla.
E quale modo migliore per avvicinare un uomo e una donna se non fargli passare la notte da soli insieme nello stesso letto?
(Nowe/Manah)
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Ultimo capitolo.

Per evitare confusione ve lo dico sin da subito. Le parti in corsivo sono frammenti di ricordi della notte passata. Purtroppo qui su Efp il corsivo non si distingue molto dalla scrittura normale accidenti X(

Buona lettura.

 

 

 

 

Quell’interminabile, quanto assurda notte, era passata.

I flebili e caldi raggi solari che filtravano dalle finestre delle abitazioni annunciavano l’inizio di un nuovo giorno.

Incredibile pensare che nel giro di una nottata fossero accadute tante cose.

Nella locanda già i primi clienti più mattinieri erano scesi per la colazione. Uno tra tutti si distingueva per l’insolito colore di capelli alquanto innaturale per la sua età.

Urick era stato uno dei primi a scendere nel salone della locanda per godersi in santa pace una buona tazza di latte fumante. Sul tavolo vi erano sparpagliate le varie mappe del posto con su indicate le ubicazioni dei distretti che già avevano visitato.

L’uomo mascherato fissava pensieroso quelle carte.

Sapeva che non gli restava molto tempo.

Presto sarebbe arrivato il suo turno.

Non aveva rimpianti, dopo tanti anni passati a nascondersi finalmente aveva deciso di rendersi utile e uscire allo scoperto. Inoltre doveva ammettere che si era parecchio divertito in compagnia del giovane ragazzo drago e della principessina bionda.

Conoscendo Nowe, era quasi più che certo che non l’avrebbe presa molto bene, ma non c’era nulla da fare… era il suo destino.

E a lui andava bene così.

Mandò giù un sorso, dopodiché prese a scrivere qualche appunto utile per il viaggio.

Di tanto in tanto dava una sbirciatina verso le scale che conducevano al primo piano ove si trovavano le stanze.

Si chiedeva quando quei due sarebbero scesi per la colazione.

Non aveva fretta anzi, potevano pure prendersela con calma, erano in un luogo tranquillo ed era ancora presto visto che il sole era sorto da poco ma… l’uomo tradiva nel suo sguardo una certa ansia dovuta alla sua irrefrenabile curiosità di essere messo al corrente di cosa fosse accaduto tra quei due.

Purtroppo quella notte, dopo il suo incontro amoroso con una delle ragazze del posto, si era addormentato quasi subito e non aveva avuto occasione di spiare come si deve i due giovani che alloggiavano nella stanza affianco alla sua.

Proprio mentre era intento a fissare la scalinata gli passò accanto una delle cameriere che gentilmente gli porse sul tavolo una fetta di crostata di mele.

“Offre la casa” disse la fanciulla sporgendosi sul tavolo con aria ammiccante, mettendo così in mostra le sue due meravigliose doti più in vista.

“Ti ringrazio mio bel fiorellino” rispose di rimando facendole l’occhiolino.

La giovane ricambiò con uno sguardo d’intesa e si congedò passandogli accanto e poggiando delicatamente la mano sulla spalla di lui.

Urick si lasciò scappare un sorriso compiaciuto nel vederla allontanarsi.

Non ricordava che avesse un seno così prosperoso e pensare che l’aveva avuto a disposizione tutta la notte.

“Bè si vede che la piccola ha gradito il servizio di ieri notte” rise tra sé e sé mentre fissava sul tavolo la fetta di dolce.

 

 

 

La giovane dai capelli biondi lentamente si destò dal suo lungo sonno.

Si stropicciò gli occhi per mettere a fuoco le immagini attorno a sé e fare mente locale.

Quella notte era stata un susseguirsi di eventi assurdi e incomprensibili.

Ancora assonnata si mise a sedere cosicché il lenzuolo le scivolò sulle gambe. Un leggero spiffero proveniente dalla finestra socchiusa la fece rabbrividire. E proprio in quel momento si rese conto di essere completamente nuda. Afferrò imbarazzata il lenzuolo per coprirsi fin su le spalle.

Immediatamente realizzò con chiarezza assoluta cosa era accaduto quella notte.

Lo stupido scherzo di Urick, il suo terribile incubo, la discussione con il giovane ragazzo drago sul loro futuro insieme e poi… poi…

La ragazza arrossì lievemente al ricordo di quello che era accaduto successivamente.

Si voltò lentamente. Accanto a lei c’era Nowe che ancora dormiva tranquillo.

Le braccia del ragazzo le cingevano i fianchi, evidentemente aveva dormito stretta tra le sue braccia e cullata dal suo calore tutta la notte, ecco perché, nonostante non avesse praticamente nulla addosso, non aveva minimamente risentito del freddo notturno.

Manah si perse totalmente nel contemplare il volto del giovane che ignaro le dormiva accanto e, delicatamente, passò le dita affusolate tra i morbidi capelli castano nocciola di lui.

Non si era mai resa conto di quanto fosse bello quel ragazzo mentre dormiva. Il viso rilassato e disteso, quasi come se in quel momento qualsiasi preoccupazione non potesse sfiorarlo.

 

 

“Quando tutto questo sarà finito… creeremo un futuro tutto nostro… lontano dalle battaglie, dal gioco degli Dei e da tutto il resto. Io ti proteggerò Manah.”

 

 

La giovane sorrise dolcemente e, chinandosi su di lui lo baciò delicatamente sulla fronte, sfiorandolo appena, per evitare di svegliarlo.

Quel ragazzo era così ingenuo… vedeva al futuro sempre con così tanto ottimismo e anteponeva il bene degli altri al suo.

Era riuscito a sciogliere persino il suo di cuore, nonostante fosse sempre stata convinta d’averlo perduto da tempo immemore.

Non credeva che sarebbe mai stata capace di amare ed essere amata a sua volta da qualcuno.

Aveva accettato la sua vita di solitudine al servizio dei deboli e degli innocenti come espiazione per le sue terribili colpe.

E invece quel ragazzo era riuscita a cambiarla.

Lentamente si allontanò dal lui e si mise a sedere a bordo del letto, guardandosi intorno, alla ricerca dei suoi vestiti sparsi chissà dove.

Il ricordo di quella notte passata insieme era ancora vivida nella sua mente.

 

 

“Per stanotte se lo desideri… sarò tua” disse lei mentre un lieve rossore le compariva sulle gote, lasciando che il ragazzo drago la prendesse in braccio per poi poggiarla delicatamente sul letto.

“No ti sbagli, dopo stanotte io non ti lascerò più andare” aveva chiarito lui sorridendole dolcemente e sdraiandosi al suo fianco.

“Nowe…”

Poggiò le mani sul suo petto perdendosi nuovamente in quegli stupendi occhi cerulei, accorciando le distanze tra loro e baciandolo dolcemente sulle labbra.

 

 

“Manah…” aveva bisbigliato il giovane facendo sobbalzare la ragazza al suo fianco intenta a rivestirsi.

Lei si voltò e tirò un sospiro di sollievo nel constatare che semplicemente aveva parlato nel sonno.

Chissà… forse stava facendo qualche bel sogno su di lei.

A quel pensiero la bionda rise divertita, mentre indossava la sua maglia a mezze maniche allacciando pazientemente i lacci sul colletto.

 

 

Si sentì quasi mancare il respiro mentre baciava sempre più appassionatamente le labbra del suo giovane amante.

Quando finalmente si staccarono per riprendere fiato, avvertì le dita di lui che con fare incerto scioglievano i lacci della maglia, lasciando che l’indumento scivolasse verso il basso, mostrando così alla vista le candide grazie della ragazza.

Manah dovette trattenere il suo impulso istintivo di coprirsi il petto con le mani per l’imbarazzo.

Nowe invece contemplava incantato le sue stupende forme femminili.

Lei non riusciva comunque a reggere il suo sguardo, quindi preferì chiudere gli occhi per l’imbarazzo stringendo saldamente le lenzuola con le mani.

“Manah?”

“Va… tutto bene. Puoi toccarmi se vuoi…” aveva sussurrato con voce flebile rotta dall’emozione.

Il ragazzo annuì timidamente e si chinò nuovamente per baciarla mentre accarezzava delicatamente quel seno così morbido al tatto.

 

 

“Manah? ” la voce di lui la risvegliò dai suoi pensieri.

“Buongiorno” disse tranquillamente lei sorridendogli, mentre era intenta a sistemare i lacci sul suo braccio.

Nowe si alzò ancora un po’ assonnato e, inutile dirlo, ebbe la stessa identica reazione iniziale di lei, infatti appena si accorse delle sue nudità afferrò saldamente il lenzuolo per coprirsi.

Manah non poté non lasciarsi sfuggire una risatina per quella buffa scena che le si proponeva davanti.

Proprio in quel momento però avvertì le braccia del ragazzo cingerle le spalle da dietro abbracciandola teneramente.

La giovane maga non disse nulla, si limitò ad abbandonarsi a quell’abbraccio e a lasciarsi cullare da quel calore così familiare che l’aveva scaldata tutta la notte.

Il ragazzo iniziò a baciarla dolcemente sul collo, spostando con le dita le ciocche di quei meravigliosi capelli biondi così lisci e sottili che amava tanto.

Manah si voltò leggermente per incrociare lo sguardo del ragazzo.

Si perse nuovamente nel contemplare quegli stupendi occhi azzurri e senza accorgersene si era avvicinata al volto di lui sfiorandogli appena le labbra.

Nowe però la precedette facendo pressione tra le loro labbra, baciandola con trasporto, lasciandola senza fiato.

“Nowe… dovresti vestirti non pensi?” puntualizzò lei staccandosi divertita dalle labbra del ragazzo per riprendere fiato.

“Oh… ehm… giusto…” farfugliò lui ricordandosi di essere completamente nudo sotto il lenzuolo.

 

 

“Nowe… dovresti… anche tu…” sussurrò lei indicando i suoi vestiti.

“Oh… certo…” rispose imbarazzato mentre si sfilava la maglia nera mostrandosi a petto nudo davanti la maga bionda.

Manah restò in silenzio mentre scrutava il corpo atletico del ragazzo che le si parava davanti.

Si abbracciarono dolcemente lasciando che i loro corpi così diversi tra loro si sfiorassero, cosa che fece rabbrividire entrambi.

Manah non disse nulla, lo lasciò fare, benché un lieve tremore tradiva il suo imbarazzo mentre lui era intento a sfilarle quello che restava dei suoi indumenti.

Avvertiva su di sé gli occhi del ragazzo che osservavano ogni centimetro del suo corpo.

Un baciò a porsi sul petto dove sentiva pulsare forte il cuore di lui che batteva sempre più forte solo per lei.

 

 

“Ve la siete presa comoda eh?” scherzo Urick appena intravide i due giovani fare capolino nel salone della locanda per la colazione.

Manah non rispose a quell’affermazione, si limitò a fulminare l’uomo con uno sguardo gelido per poi dirigersi verso il bancone per ordinare qualcosa.

“Da quanto sei qui?” chiese Nowe sedendosi accanto a lui.

“Abbastanza da constatare che voi due non siete per niente mattinieri ragazzo mio”

Nowe rise divertito a quell’affermazione.

Urick era sempre il solito, riusciva a prenderla con filosofia in ogni situazione col suo bizzarro senso dell’umorismo. Anche se c’era da chiedersi se questa stavolta sarebbe bastato a salvarlo dalla tremenda vendetta di Manah che non aveva gradito quel suo simpatico scherzo.

“Allora… com’è andata stanotte?” domandò l’uomo mascherato con sguardo malizioso senza girarci troppo attorno.

Nowe a quella domanda improvvisa e inaspettata per poco non cadde dalla sedia.

“In… in che senso?”

“Oh andiamo hai condiviso lo stesso letto con la principessina bionda, non ci credo che avete solo dormito… su raccontami com’è andata?” sghignazzò Urick che scrutava sempre più con fare indagatore la faccia del ragazzo che diventava sempre più rossa.

“L’hai fatto apposta non è vero?” inveì una voce femminile alle loro spalle.

“Può darsi” rispose di rimando l’uomo tornando serio mentre Manah prendeva posto vicino a Nowe, posando sul tavolo due ciotole di latte e un vassoio con dei biscotti alle mandorle.

“Sei senza ritegno… siamo nel bel mezzo di una guerra e tu pensi a questi stupidi scherzi”

“Mi avevi detto di prenotare una stanza per la notte, non mi pare avessi specificato che la volevi con due letti singoli.”

Manah sbuffò stizzita a decise di ignorarlo consumando il suo pasto.

Nowe in tutto questo non riusciva a sostenere lo sguardo di nessuno dei due.

Invidiava la capacità di Manah di dialogare con Urick come se quella notte tra loro non fosse successo praticamente nulla.

Mandò giù un sorso di latte per calmarsi un po’.

Manah era tornata quella di sempre, la sua compagna di battaglie fiera, inflessibile e distante.

E pensare che durante quella notte passata insieme aveva visto, per la prima volta, un lato della giovane donna così dolce e accondiscendente di cui non aveva mai minimamente sospettato l’esistenza.

 

 

“Nowe…” gemette il suo nome contro le sue labbra, stringendosi forte alle sue spalle mentre cercava di sopportare quel lieve fastidio iniziale.

Il ragazzo drago rimase immobile su di lei, facendo leva sulle braccia e fissandola intensamente negli occhi.

“Manah… io…”

“Piano…” sussurrò la maga facendo pressione con le mani sui fianchi di lui per farlo rallentare.

“Perdonami…” si scusò cercando di tenere a freno il suo impulso di andare più veloce.

Ogni movimento sembrava divenir sempre più piacevole, lentamente si lasciò trasportare da quel turbine di emozioni da cui si sentiva totalmente sopraffatta.

Tuttavia si portò una mano davanti la bocca per evitare di emettere alcun suono. Si vergognava terribilmente al pensiero di urlare o ansimare di piacere proprio come aveva fatto la donna della stanza affianco prima.

Il giovane continuò imperterrito, cercando di approfondire il piacevole contatto tra i loro corpi, baciandole dolcemente una guancia nel mentre aumentava il ritmo delle spinte.

Giunta al limite, ella avvertì la propria mente annebbiarsi, lasciandosi andare tra le braccia del suo uomo con un sospiro appena percettibile, graffiandolo persino nell'istante in cui lui fece altrettanto.

Ansimanti si guardarono intensamente negli occhi ancora annebbiati dal piacere, scambiandosi un ultimo bacio a fior di labbra per poi accasciarsi entrambi esausti sul fianco.

Non dissero nulla.

Non c’era nulla da dire.

Lentamente, mentre riprendevano fiato, si abbracciarono dolcemente cullandosi a vicenda con qualche carezza, prima di scivolare lentamente in un profondo sonno ristoratore.

 

 

“Non li mangi quelli?” domandò Urick indicando i biscotti.

“Uh? Cosa?”

“Si può sapere a cosa stai pensando ragazzo? Smettila di restare imbambolato e mangia su” lo prese in giro l’uomo mascherato rubandogli alcuni dei biscotti dal piatto.

“Oh… giusto” farfugliò Nowe con fare impacciato.

Si era totalmente perso nei ricordi della notte precedente.

Anche se più passavano le ore e più iniziava a dubitare che fosse davvero successo tutto realmente.

Chissà forse era stato un bel sogno.

Urick continuava a fissarlo con un ghigno malefico dipinto sul volto.

“Povero il mio ragazzo stanotte la nostra Lady proprio non ti ha lasciato dormire eh? Ti ha steso a dovere.” scherzò nuovamente il compagno.

Nowe a quell’uscita gli andò di traverso il latte, Manah invece alzò un sopracciglio in segno di disappunto, trattenendo l’ennesimo impulso omicida nei confronti di quel burlone che si dilettava a prenderli in giro.

“Detto da uno che si diverte a copulare con una prostituta proprio nella stanza accanto alla nostra poi” replicò la bionda seccata.

“Colpito e affondato. Sei sempre stata una donna sveglia mia cara Lady.”

“Cosa? Eri tu?” Affermò Nowe incredulo.

 “Sono pur sempre un uomo ho bisogno di divertirmi qualche volta”

“Con una prostituta.” puntualizzò Manah per ripicca.

“Era una cameriera. Suvvia principessina non offenderla così, non sarai mica gelosa? Se proprio ti sentivi sola, ieri notte ti avrei fatto compagnia volentieri sotto le coperte.”

A quell’affermazione stavolta fu Nowe a fissarlo con aria non proprio cordiale.

Reazione che non sfuggì all’uomo dai capelli bianchi che trovava sempre più divertente stuzzicare quei due.

“Ragazzo mio non fraintendermi, era solo una battuta, non sto tentando di corteggiare la tua donna.”

“La mia… ! Ma no ecco… cioè…” iniziò a farfugliare impacciatamente il giovane colto alla sprovvista.

“E comunque non è il mio tipo di donna, certo è molto bella ma io preferisco quelle dal seno molto più abbondant… ahia!” si lagnò l’uomo, constatando che Manah da sotto il tavolo gli aveva appena assestato un bel calcio al ginocchio.

“La prossima volta potrei mirare al centro invece che limitarmi alle gambe” sibilò la bionda a denti stretti irritata.

“Che donna.”  

Nowe sospirò amareggiato a quella scena.

Benché Urick stesse scherzando come suo solito, era stato comunque colto da un improvviso attacco di gelosia.

Da quando era diventato così possessivo?

Tuttavia immediatamente smise di porsi altre domande appena avvertì la mano della compagna, che di nascosto dallo sguardo di Urick, delicatamente sfiorava la sua per poi stringerla dolcemente.

“Si può sapere cosa stai cercando di ottenere con queste provocazioni?” concluse la ragazza seccata da quella situazione.

“Nulla. Proprio nulla.” rispose tranquillo Urick sorridendo compiaciuto e riprendendo a consumare il suo pasto.

Oramai non aveva bisogno di conferme.

Ne era certo. Dopo tutto quel trambusto era riuscito miracolosamente a far accadere qualcosa tra quei due.

Li vedeva entrambi diversi, come se qualcosa tra loro fosse cambiato.

Ne era valsa la pena passare la notte in bianco su un tetto con un binocolo come unica compagnia.

Certo non sapeva spiegare come fosse riuscito in una simile e ardua impresa, ma alla fine era pur sempre il risultato che contava.

Nowe nel frattempo, ritrovata la calma, ricambiò la stretta di mano di lei cercando di non apparire sospetto davanti ad Urick.

Non era stato un sogno. Certo, Manah apparentemente poteva sembrare sempre la stessa ma… era chiaro che quel suo lato così dolce e affettuoso lei l’avesse mostrato solo a lui e nessun altro. Cosa che non potè che renderlo felice e lusingato allo stesso tempo.

Conclusa la colazione e dopo essersi congedati per l’ultima volta con l’anziana padrona del posto, i tre uscirono dalla locanda per riprendere il loro viaggio, lasciandosi alle spalle gli assurdi avvenimenti di quella notte.

“Nowe… sei sicuro che non te ne pentirai?” bisbigliò Manah sottovoce accanto al ragazzo per non farsi sentire da Urick che li aveva preceduti in avanti sul sentiero.

“Non farmi domande sciocche.”

“Ma…”

“Io ti amo… tutto il resto non conta…” disse di getto in un sussurro appena percettibile voltandosi dall’altra parte per l’imbarazzo.

La maga a quella dichiarazione del tutto inaspettata sorrise dolcemente rincuorata da quelle parole.

Urick che li scrutava di soppiatto facendo finta di niente ghignò compiaciuto.

“Oror amico mio mi devi un favore” bisbigliò con tono scherzoso rivolto verso il cielo.

 

 

 

Fine.

E menomale che doveva inizialmente essere una one shot sono addirittura diventati 4 capitoli xD

Spero per quei pochi che l’hanno seguita che vi sia piaciuta ;)

La mia prima lemon su Nowe e Manah tralalalala *zompetta fiera di se stessa*

Un ringraziamento particolare alla mia Sensei Sara Michaelis_Ciel che mi sostiene con costanza nelle mie fic drakengardiane con i suoi preziosi consigli ç_ç  Grazie anche a Justice gundam sono contenta che tu abbia apprezzato le mie fic su questa coppia *commossa*

  
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