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Autore: LH2    11/03/2012    1 recensioni
C'e' un proverbio che dice "non importa quello che trovi alla fine di una corsa ma quello che provi mentre stai correndo", questa volta la corsa era durata troppo, kilometri e kilomentri di salite e discese, sembrava non fosse mai finita. Adesso bisognava raggiungere quel traguardo che non per forza avrebbe portato ad una vittora.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-ora o mai piu'.-
Scosse la testa, dopo tutto quel tempo ancora non ci riusciva. Non riusciva a dire cio' che provava davvero.
-E' difficile, stai partendo e qualsiasi cosa io dica adesso le cose non cambieranno perche' tu hai il volo tra 32 minuti..-
-Cambiera' invece, io ho bisogno di sentirtelo dire. Mi sto logorando dentro cercando di capire quello che pensi, quello che provi. Sono anni che ci stiamo girando intorno, io ho atteso, ho aspettato che fossi consapevole di quello che provavi e adesso ti sto dando la possibilita' di dirmi quello che ti gira in mente. Dimmi che non mi sono immaginata tutto o che era un sentimento a senso unico, dimmi che mi sbaglio. Ti prego, non ce la faccio piu'.- ed era vero. Cio' di cui aveva bisogno era la verita', semplice e chiara.
Davanti al check-in del volo AZ4275 direzione Roma-Londra c'erano due ragazzi ormai distrutti, senza forze. Tutto sarebbe cambiato, non solo per il fatto che lei sarebbe partita ma perche' le carte finalmente sarebbero state scoperte.
La vita ci riserva spesso situazioni complicate ma a noi viene naturale buttarcisi dentro, perche' per quanto faccia male la voglia di raggiungere l'obiettivo e dire a se stessi "hei ce l'hai fatta, hai ottenuto quello che volevi" e' forte. C'e' un proverbio che dice "non importa quello che trovi alla fine di una corsa ma quello che provi mentre stai correndo", questa volta la corsa era durata troppo, kilometri e kilomentri di salite e discese, sembrava non fosse mai finita. Adesso bisognava raggiungere quel traguardo che non per forza avrebbe portato ad una vittora.
-mi leggi negli occhi, non ho paura di ammetterlo o di ripeterlo ad alta voce perche' ormai non ho neanche niente da perdere, ho gia perso tutto perche' sto partendo. Pero' voglio che per una volta siamo sinceri l'uno con l'altro, come i buoni vecchi amici che siamo e saremo sempre, schietti fin troppo. Ti amo, e' la verita e niente e nessuno ha mai cambiato questo.'- abbasso' gli occhi, sorridendo al fatto che finalmente non se l'era solo sognato ma era riuscita, cosi come voleva, a dire cio' che pensava e chi amava.
La reazione di lui tuttavia non fu quella aspettata. Rimase impassibile senza proferir parola. Era la prima volta che non riusciva a capire a cosa stesse pensando. Aspetto' altri 6 secondi per poi girarsi. Se ne sarebbe andata, perche' ormai niente piu' aveva importanza. Aveva messo i suoi sentimenti su un piatto d'argento e glieli aveva donati ma lui anche questa volta si era rivelato deludente. Si volto' e incomincio' a camminare a passi svelti con la valigia in mano, stretta forte tra le dita.
-aspetta.- disse il ragazzo, toccandosi con una mano i capelli. Quel gesto era il suo marchio..di debolezza.
La ragazza si fermo' voltandosi. Per quanto la sua testa ordinava di continuare a camminare, il suo cuore voleva fermarsi, e ascoltare.
Resto' in silenzio, aspettando le sue parole.
-non doveva andare cosi'. Non doveva andare a finire che tu partivi e io rimanevo qui, come uno stupido, davanti al gate con quel rimorso che mi logorava dentro, che mi logora dentro. Ok, sappiamo bene tutti e due che non sono in grado di esprimere i miei sentimenti. Sono stato cosi orgoglioso da trattenermi tutto dentro. Non ho avuto il coraggio di prenderti, stringerti forte a me e dirti che ti amavo. Ho lasciato che qualcun'altro lo facesse al posto mio. Ma ora, anche se potrebbe essere troppo tardi, lo dico a te e soprattutto a me stesso..sono innamorato di te. Da quando ti ho rivisto il primo giorno di liceo, ricordo ancora indossavi le converse rosse. Ora non ti chiedo niente, anche perche' inevitabilmente devi partire. Pero' non mettiamo un punto ancor prima di iniziare.- lo disse tutto d'un fiato, scrollandosi quell'enorme carico che si era portato dietro per troppo tempo. Lei, comincio' con una movenza lenta ad avvicinarsi a lui, fino ad arrivare a pochi centimetri dalla sua bocca carnosa. Gli cinse dolcemente le mani al collo e in punta di piedi, gli stampo' un bacio. Lui non pote' fare altro che ricambiare e appoggiando le sue mani sui fianchi della ragazza, la avvicino' a se'. E' vero, lei sarebbe partita comunque ma i loro cuori sarebbero rimasti per sempre li', in quell'affollato aeroporto. Non era forse un idilliaco lieto fine ma l'inizio di una nuova prova. La ragazza, si stacco' per un secondo e guardando i suoi grandi occhi neri sussurro' dolcemente -tempismo perfetto come al solito.-
   
 
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