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Autore: HopelessGirl    11/03/2012    1 recensioni
Mi sono sempre chiesta se oltre al dolore fisico ci fosse un altro modo per far capire a Sammy quale fosse la realtà rispetto alle illusioni ideate dalla sua mente su Lucifero. Basterebbe uno shock di un certo impatto magari a livello emotivo/sentimentale?
Genere: Angst, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Dean Winchester, Lucifero, Sam Winchester
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Settima stagione
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Don't cry. It doesn’t hurt

 

 

Fandom: Supernatural
Pairing: Sam/Dean (vago)
Personaggi: Sam, Dean, Lucifero(accennato)
Rating: Verde
Beta: nessuna
Genere: Angst, Drammatico, Sentimentale.
Warning: Accenni che ricordano vagamente il Wincest.
Words: 658
Note: Mi sono sempre chiesta se oltre al dolore fisico ci fosse un altro modo per far capire a Sammy quale fosse la realtà rispetto alle illusioni ideate dalla sua mente su Lucifero. Basterebbe uno shock di un certo impatto magari a livello emotivo/sentimentale? Una sorta di ‘bomba’ emotiva.  Breve one-shot “What if...”  ambientata in un certo momento di Hello, Cruel World (7x02).
Disclaimer: I personaggi non mi appartengono e questa è un’opera di fantasia senza alcun fine di lucro.

 

 

 

 

 

Il boato sordo di uno sparo.  Il respiro che si spezza, stroncato da un gemito di sorpresa.

Il dolore è ancora lontano, avverte solo la violenza del contraccolpo causargli qualche difficoltà nel mantenere l’equilibrio. Dean arretra di qualche passo incerto, sulle gambe tremanti. I suoi occhi sono incatenati a quelli lucidi, confusi e spaventati del ragazzo che ha di fronte. Sam si passa una mano tra i capelli, l’altro braccio teso con il palmo stretto attorno alla pistola. I muscoli dell’arto sono stati scossi da un leggero tremito, subito dopo aver premuto il grilletto.

 

Ma questa volta non è come quando tenta di sparare a Lucifero. Questa volta rapido, improvviso e caldo avverte qualcosa imbrattargli parte del giubbotto e del volto. Dean è di fronte a lui, l’espressione sorpresa con le labbra leggermente dischiuse, gli occhi verdi, lucenti sbarrati e i tratti del viso limpidi, perfettamente tesi da una velata confusione. -Dean.- Prova a chiamarlo.

 

Non appena la voce si concretizza fuori dalle sue labbra, Sam, come colpito da uno schiaffo, o da una secchiata di acqua gelida, capisce. Lucifero, che al suo fianco ride soddisfatto, sfuma leggero e pacato scomparendo alla sua vista e ai suoi sensi. L’orrore lo investe nello stesso istante in cui il dolore sfocia come un fiume in piena dentro Dean, inebetendogli i sensi. La sensazione che qualcosa di caldo e viscoso stia sgorgano copioso da qualche parte del suo corpo si fa concreta non appena avverte la maglietta che indossa aderire perfettamente alla sua pelle, bagnata, impregnata.

 

Eppure la sua mente è da tutt’altra parte. Sam mi ha sparato. Sembra essere l’unico pensiero concreto che riesce ad elaborare, non c’è dolore, confusione, paura, rabbia, risentimento, sofferenza. Non c’è altro. -DEAN!- L’urlo lo riporta al presente, giusto in tempo per vedere il pavimento avvicinarsi spaventosamente alla sua faccia senza sapere come evitare quel violento impatto.

 

Ma qualcosa lo salva. Due braccia lo afferrano appena in tempo. Rimane immobile, mentre il dolore gli mozza il respiro, facendolo annaspare. Avverte un rumore strano, soffocato e strozzato, con difficoltà realizza di essere la causa di quel rumore che risulta essere il suo respiro affannoso, impregnato di qualche velato gemito di dolore. Sam lo sostiene, lo rimette in piedi.

 

-Non sei poi così stabile come sostegno.- Lo rimprovera con velata sofferenza, provando ad immettere in quella frase quanta più ironia riesca a racimolare in ogni dove del suo corpo. Il tremito del corpo di Sam è quasi paragonabile agli spasmi del suo torace attorno alla ferita. -Ti porto in ospedale, andrà tutto bene.- Pronuncia a fatica il minore trascinandolo verso la porta che da sull’esterno di quel magazzino.

 

Ma Dean tossisce sangue e un suono gutturale sostituisce per qualche istante il suo respiro mandando in crisi Sam.  Il giovane Winchester afferra il fratello e lo appoggia con la schiena contro il muro. -Dean... Dean io...- Inizia mentre la voce rotta trema pericolosamente spezzata. Dean sente le mani di Sam afferrarlo per il colletto del giacchetto e tenerlo premuto contro il muro con forza, come se avesse paura che muovendolo rischierebbe solo di fargli di nuovo del male.

 

-Cosa ho fatto?- Gli soffia il minore ad un palmo dal viso, incredulo e sconcertato da se stesso. Consapevole per la prima volta della forza delle sue visioni, della debolezza della sua mente. Dean lo guarda, cercando di rimanere lucido e quando Sam lo attira contro di se avverte il viso affondare sulla spalla del castano e un suo braccio cingergli la vita. -Andrà tutto bene.- Gli soffia Sam sul collo ancora tremante, ma deciso a salvare suo fratello da se stesso.

 

-It’s ok Sammy. Don’t cry. It doesn’t hurt.- Mente lieve Dean, chiudendo gli occhi mentre avverte le lacrime di Sam cadergli con dolcezza sul collo. I suoi polmoni stanno collassando, il sangue sgorga a fiotti, il dolore è insopportabile, la testa gli pulsa vorticosamente e l’unica cosa che riesce a trovare insopportabile è l’idea che Sammy stia piangendo.

  
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