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Autore: zeroborine    11/03/2012    11 recensioni
Poi prende fiato, uscendo dalla macchina, mentre Tony accosta accanto al famoso negozio di fiori e "vorrei solo amare qualcuno come Harry ama Louis" ammette, sorridendo.
[ ATTENZIONE! Questa storia contiene accenni Louis/Harry ] [ Autore: zeroschiuma ]
Genere: Fluff, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Niall Horan, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non c'è altro modo per dirlo: io voglio un bene speciale a questa storia. ;O; Prima di tutto perché viene da un periodo di magra, per quanto mi riguarda. XD Ammettiamolo: sono così impegnata ad aspettare che i gay facciano coming out *spaccia arcobaleni*, che quasi mi passa la voglia di scriverci su. ...La mia è purissima frustrazione da real person slasher e credetemi, se vi dico che è una cosa seria. e_è Poi voglio bene a questa storia anche perché viene da un plot che ho pensato insieme a mia sorella (Ale, scusami, se non ti linko, ma tu non vuoi sape' che ore so' :D), perché mi sembra abbastanza originale e perché u_u provo un affetto tutto speciale per il modo in cui ho caratterizzato Zayn. *_*;; Perché sì: questa storia parla, principalmente, di Niall e Zayn. E del Larry Stylinson, ovviamente. E qui ci vorrebbe un "ma va'?" grosso così XDDD, ma ve lo risparmierò.
Intanto mi sembra giusto ricordarvi che io sono zeroschiuma e che vi sto parlando dall'account che condivido con la mia socia, la vincitrice dell'EFP Award (...che ovviamente non esiste "XD) per il Best Blow-job (che però esiste e lo trovate qui): lastscream. ♥
Ultima cosa: è_é credo che v'interessi sapere che la canzone che Harry canta per tutto il corso della storia e che dà il titolo a tutta la stronzata XD è Us against the world dei Westlife, che vi consiglio di amare, perché è molto Larry. U_U
Intanto: buona lettura! :3 ♥♥♥

***ATTENZIONE!*** Questa storia contiene accenni ad un rapporto amoroso/erotico tra due ragazzi. Chiamatelo bromance, chiamatelo boylove, chiamatelo slash: come vi pare. XD Io so solo che sì, questa è una Louis/Harry e proprio non occorre che vi scandalizziate, perché vi ho avvertiti. E perché è palese? XD










US AGAINST THE WORLD
Di zeroschiuma

Harry, disteso, canticchia: "we’re not gonna break, 'cause we both still believe, we know what we've got and we’ve got what we need. Alright: we're doing something right".
Zayn, sovrappensiero, accende una sigaretta. La luce della TV si proietta sulle sue gambe incrociate sul tavolino da caffé. La voce di Liam, all'improvviso, esplode come un boato. "Liam vince!" urla, lasciando cadere il joypad sul tappeto. Niall, dal pavimento, abbozza un applauso ed anche Harry, per un momento, sembra risvegliarsi dal suo solito torpore da potenziale narcolettico e gioire.
Solo Louis dà uno schiaffo al divano, si agita, con buona pace di Harry che, accoccolato tra le sue gambe, gli offre un'occhiataccia. Zayn lo sa, che Louis non sa perdere. "È solo fortuna la tua" soffia tra i denti. Poi lancia un'occhiata a Zayn e gli porge il posacenere, con un mezzo sorriso.
"Grazie" soffia Zayn, ma l'attimo dopo è di nuovo su Facebook. Louis e Liam continuano, tra improperi e gomitate moleste, a giocare. Zayn, invece, è completamente immerso nel suo viaggio silenzioso tra i commenti ai suoi post su Facebook. Fuma in silenzio, accarezza i ricci di Harry e sorride, pacato, dei messaggi un po' osceni dei fan. Poi, d'un tratto, uno in particolare attira la sua attenzione. Arriccia il naso, tira un sorriso con un solo lato della bocca e "Niall" chiede, mentre Harry si solleva, sbadigliando, per baciare la mascella di Louis, "una fan vuole sapere disperatamente se sei vergine, me l'avrà scritto due milioni di volte".
Niall Horan, dentro il suo maglione con le renne, si struscia un po' con la schiena contro il tappeto. Poi fa una smorfia, si tira la coperta di Harry addosso e poi "certo che sono vergine" annuisce, sputacchianto un po' in giro, perché non è ancora abituato all'apparecchio fisso.
A Zayn, ovviamente va di traverso il fumo: gli esce dalle narici, dalla bocca con la tosse e persino dalle orecchie. "Excuse me?" latra, percuotendosi il petto e sbattendo le ciglia lunghissime sui suoi occhi di cioccolata calda.
Harry si mette a sedere e, stropicciandosi un occhio, "sfigato" balbetta, ancora tra veglia e sonno, prima di canticchiare sottovoce "when I’m with you I can feel so unbreakable".
Ma, ovviamente, la reazione più plateale è quella di Liam e Louis. Da quando il menagement ha esplicitamente chiesto a Liam di arginare il fenomeno Larry Stylinson dilagante, per altro senza avere idea dell'esistenza del Lilo, passano troppo tempo insieme. È per questo probabilmente che, messo in pausa il gioco, Louis Tomlinson e Liam Payne si voltano verso Niall nello stesso istante, con la stessa studiata lentezza e con la medesima, identica espressione in viso. Poi, però, è Louis ad urlare, con le sopracciglia sollevate all'inverosimile: "fuori da questa casa!".
Zayn Malik è un ragazzo silenzioso. Ha sempre preferito la sua compagnia a quella di chiunque altro: come ci è finito, a passare più tempo con questi quattro dementi che con sua mamma, proprio non lo sa. Però lascia l'iPad ed i capelli di Harry e scivola accanto a Niall sul pavimento, proprio mentre quello "io non sono sexy come voi, ragazzi" pare voglia giustificarsi: "aspetto che arrivi quella giusta".
"Ben detto, Niall" abbozza Liam, con un'espressione compiaciuta: "aspettare quella giusta è da vero gentleman".
Ma Louis lo spintona, facendo rimbalzare il sedere di Harry contro il divano, e "ma stiamo scherzando?" chiede, serissimo. "Perché se stiamo scherzando va bene, ma se stiamo facendo sul serio siete pazzi. Siamo pop star: se non scopiamo che facciamo?".
Harry si scompiglia i capelli, sbadiglia e poi "cantiamo?" ipotizza, sollevandosi le maniche della t-shirt oltre le spalle, perché gli hanno insegnato che star nudi in ogni occasione non è esattamente sintomo di civiltà ed educazione.
"Cantiamo?" fa Louis, indignato, schiacciando la propria fronte contro quella del suo ragazzo, "e da quando?".
Ma nessuno li sta ascoltando. La storia è sempre la stessa: Louis sostiene da quasi due anni questa sua dottrina, secondo la quale sono pagati per essere belli, non per cantare. Cantare è solo un pretesto. Ognuno ha la sua idea, a proposito: Liam gli vorrebbe battere la testa contro il microonde, Harry non capisce perché lo pagnino anche per cantare e a Niall non interessa. Zayn, in questo momento, con l'alito ancora speziato dal tabacco bruciato, ha altro a cui pensare. "Nialler" sussurra, col suo accento volutamente marcato, quello di quando sta al gioco, "tu sei sexy: le ragazze ti adorano".
Niall è ancora steso sul pavimento. Ha le guance arrossate e si sta mordendo le labbra piene, da ragazzino, che creano un contrasto dolcissimo col mare azzurrissimo nei suoi occhi e col biondo opaco dei suoi capelli. "Mi trovano tenero" cerca di spiegare, neanche troppo convinto, a Zayn che gli si distende accanto, ma con le gambe appoggiate al divano, accanto ad un Harry ormai disteso, per metà tra le cosce di Louis.
"Ed è una cosa negativa?" chiede Zayn a voce alta, tentando di coprire con la propria voce l'ennesimo scherzoso "sfigato" di Harry.
"Certo che no" risponde Liam al suo posto, mentre si muove insieme al suo joypad, proprio nell'esattatto istante in cui Louis segna un goal alla sua squadra, con il maglione lilla sollevato sullo stomaco e la lingua di Harry dentro l'ombelico: "essere tenero è un pregio".
Ma Niall non sembra precisamente convinto. Zayn gli sorride, non sapendo cos'altro aggiungere. È fatto così: ama solo con gli occhi. I "ti voglio bene" i "mi manchi", le parole in generale non fanno per lui: preferisce un sorriso, un'occhiata, un gesto. Allora si avvicina a Niall, schiacciandogli una spalla contro la spalla. E sta per fargli una proposta, ma quel cancro di Louis Tomlinson lo interrompe, esultando, in uno dei suoi numeri da primadonna.
Balla sul posto, si scompiglia i capelli come un pazzo e "DJ Tommo!" canta, ad un Harry perfettamente impassibile, facendo linguacce a Liam ed apostrofandolo, con un dito puntato, "#liamloses". Poi però si calma, vedendo che Liam riesce a guardarlo solo con un'espressione infinitamente perplessa, tossicchia e "Liam, dici così solo perché ti sei imborghesito". Poi si china, prima di ricominciare a giocare, soffia un bacio leggero sulla punta del naso di Harry e "sei ingrassato, stai perdendo i capelli e cominci a dare evidenti segni di senilità precoce" sentenzia. E poi, nello stupore generale, segna un altro goal. Al quale, però, reagisce solo con un sorriso larghissimo, che fa scoppiare Harry in una risata rumorosa, sfacciata, bellissima.
"Louis, sei un mostro" sussurra Zayn, guardando però Niall. Poi gli rivolge una smorfia, una di quelle che farebbero ridere le sue sorelle, e "ci vieni con me in un posto?" gli chiede.
È Harry ad alzarsi di scatto, con gli occhi sgranati. "Cazzo" impreca, coprendosi la bocca subito dopo, "se lo scopa".
Niall arrossisce, Liam mette in pausa il gioco e Louis "hanno ragione le fan, io lo sapevo" annuisce, premendo il tasto giusto sul controller che è Liam a stringere: "siamo i Gay Direction".
E Harry sta ridendo ancora più forte, canticchiando a tratti "Us against the world, you and me against them all, if you listen to these words", con la bocca aperta contro il collo di Louis, quando Niall si mette a sedere sul tappeto, incrocia le gambe e "dove mi porti?" chiede a Zayn, che gli risponde con un sorriso.





"No" fa Zayn a bassa voce, sedendosi, "portaci da Harry e Louis: Niall ha dimenticato la chitarra".
"Scusa, Tony" annuisce Niall, prendendo posto a sua volta: "ci lasci lì e rientriamo a piedi".
Ma il loro autista è un uomo simpatico, disponibile e vuole loro bene: prende Percy Street all'angolo con Tottenham Court Road e svolta a destra, sorridendo loro attraverso lo specchietto retrovisore. C'è un po' di traffico e Londra è sempre uguale dalla prima volta che Zayn ci ha messo piede: inspiegabilmente affascinante, con le sue luci verde acido ed i suoi turisti, piena di dignità ed allo stesso tempo decandente, signorile perché sporca e monumentale, bellissima perché caotica e disordinata e rassicurante e materna. Londra è grigia, prima di tutto, per Zayn: ma è casa.
Zayn la guarda attraverso i finestrini oscurati e sa che la sta guardando solo per non dover incrociare lo sguardo di Niall. Gli gira un po' la testa, perché era tanto che non si faceva una canna. Dopo il tour negli USA ai ragazzi non andava più ed allora capitava sempre più raramente, visto che passavano insieme la maggior parte del tempo. Stava pensando alla notte in cui avevano esagerato, a quella in cui Paul aveva scoperto le loro scorte, a quella in cui lui e Louis si erano persi a New York per colpa di un pusher poco affidabile, quando Niall "quel momento imbarazzante" dice, guardando a sua volta fuori e fingendosi divertito, "in cui una ragazza ti scarica al primo appuntamento".
Zayn vorrebbe sorridere, davvero, ma non gli riesce. Cosa si dice in questi casi? Perché è proprio necessario dire qualcosa? Non potevano semplicemente restare in silenzio, guardare Londra e le sue luci, canticchiare senza accorgersene la stessa canzone dei Westlife? Gli viene fuori una mezza smorfia e poi, ringraziando Allah, il suo iPhone cominca a squillare. La scritta Lee Yum appare e scompare, nell'abitacolo buio dell'auto. "Liam". Ma non aveva detto di non avercelo neanche, il suo numero?
"Io torno a casa, ne avete ancora per molto?". Zayn si tira un po' più su la zip del suo giubbotto di pelle. Vede Niall aggiornare il suo status su Twitter. "No" risponde, sollevando le sopracciglia.
"Volete che vi aspetti?". Zayn sospira. Cosa dire? Cosa non dire? Come si ci comporta in casi come questo? "No" ripete, confidando nella discrezione di Liam. Niall sta ancora guardando lo schermo del suo cellulare, sospirando, con le scarpe contro lo schienale del seggiolino accanto a quello del guidatore.
"Zayn" fa Liam, con un tono di voce preoccupato, "è successo qualcosa?". Come gli è venuto in mente di credere in qualcosa che non esiste, come nella discrezione di un impiccione come Liam Payne? "No" ripete per l'ennesima volta, tornando a guardare fuori, "a domani, Liam" e riattacca, ufficialmente di cattivo umore, senza rimettersi il cellulare in tasca. Niall si volta per un attimo e sorride, svelando il suo apparecchio per i denti in tutto il suo curioso fascino. Non è neanche un sorriso triste. Zayn non è una persona espansiva, non lo è mai stato: in un certo senso sono stati i ragazzi a sbucciarlo, a strappargli la sua armatura di dosso, a trovare la sua carne calda, quella che qualche volta vuole essere abbracciata. Harry e Louis si sono sempre abbracciati, anche quando erano solo due ragazzini confusi e fastidiosi: così avevano cominciato ad abbracciare anche loro ed anche loro, Liam Niall e Zayn, avevano cominciato ad abbracciarsi tra loro. Zayn lo capisce solo adesso, dopo venti mesi, cos'erano quegli abbracci: parole non dette, concetti inesprimibili, legami che si stringevano come lacci. Adesso, per esempio, vorrebbe abbracciare Niall, premerselo forte addosso, perché non esiste linguaggio al mondo che possa esprimere precisamente ciò che prova, ciò che vorrebbe essere in grado di dirgli. È arrabbiato, forse. Forse no, ma sta comunque per dirgli "come ti è saltato in mente di", prima di essere brutalmente interrotto dallo squillo dell'iPhone. Ovviamente il nome che appare sullo schermo è Tommo.
"Mi sono perso qualcosa?". Zayn neanche risponde. Aspetta la battuta di spirito, che non tarda ad arrivare. "Scusa, hai ragione. Eccola. "Niall ha perso la verginità?". Zayn si massaggia le tempie, esasperato. "Dovresti perdere il dono della parola, Louis, faresti un piacere al genere umano".
"Racconta" lo incita Louis. Si sente anche la voce di Harry, sta cantando, da qualche parte, insieme ad uno scrosciare d'acqua. "No" abbozza Zayn, tenendo il tempo della voce di Harry con le dita contro il vetro del finestrino, lasciando impronte piccolissime coi polpastrelli, "ma passiamo da voi: Niall ha dimenticato la chitarra".
Zayn sente Louis ridacchiare. "Ok". Poi riattaccano, ma Zayn non si accorge neanche di averlo salutato. Non gli piace più fumare, forse. Forse, dopo gli Stati Uniti, avrebbe dovuto smettere anche lui.
Sta per dire qualcosa, ma Niall lo precede. "Lo so" quasi si scusa, sollevando i palmi delle mani: "non è stata una buona idea chiedere ad una ragazza di sposarmi al primo appuntamento".
Zayn scuote la testa, ma tenta di essere il più delicato possibile, quando "la peggior idea della tua vita" conferma, con gli occhi scurissimi socchiusi, con un leggero sonno ad appesantirgli le palpebre ed un'espressione che vuole addolcirsi, ma non ci riesce. Poi, però, ci pensa su per un attimo. Non è mai stato quel tipo di persona a cui piace parlare di sé. In realtà, a pensarci bene, non è mai stato quel tipo di persona a cui piace parlare. Ha sempre pensato che agli altri interessasse più di sé che dei suoi affari: perché tormentarli con cose di nessuna utilità pratica? Ma questa volta, guardando Niall, non riesce a fare a meno di dirglielo. Comincia scuotendo la testa. Poi "chi voglio prendere in giro?" chiede. Rimugina per un po', poi guarda di nuovo attraverso il finestrino, si siede un po' più composto, biascica qualche "ehm". Poi sorride e "anch'io, all'inizio, facevo fatica" spiega. "Ero un ragazzo normale, prima di X-Factor: non uscivo neanche con così tante ragazze". Ride al suo riflesso nel vetro ed a quello di Niall, che lo sta guardando. "Poi è arrivata la fama e i tour e le fan e". Si ferma per un attimo, battendo la fronte contro il vetro. "Non sto dicendo che mi piace" premette, "ma è quasi un dovere, per me, non legarmi troppo alle fan con le quali dormo". Scuote la testa, poi si volta verso Niall e "con le quali fotto" si corregge. Poi sospira. "Spesso non ricordo neanche i loro nomi ed è tristissimo, perché io sono come te".
Niall, adesso, nell'abitacolo dell'automobile, mentre lasciano Oxford Street e svoltano sulla Poland, gli sta sorridendo ancora. "Cosa intendi?" chiede, ma è come se gli si stesse aggrappando addosso per non crollare, come se l'avesse intravisto in mezzo alla folla e lo stesse seguendo disperatamente, rincorrendolo. È un suo simile, il primo che abbia mai incontrato: non se lo lascerà scappare.
Ed ecco che torna, per Zayn, quella strana sensazione: bisogno di stringere, di annusare, di dimostrare col corpo. Solleva solo le spalle, però, ed "anch'io vorrei un appuntamento romantico con una ragazza carina, con un accento strano, rivederla ogni sabato sera per un mese o due e poi farci l'amore, starci insieme un paio di anni e poi chiederle di sposarmi".
Poi capita una cosa inaspettata: cala il silenzio. Niall resta a guardarlo ancora per qualche istante, senza dire niente, poi si volta verso il finestrino. E passa qualche minuto, mentre Tony prende Beak Street per non gettarsi nel traffico da suicidio di Regent Street, prima che Niall dica, come dal nulla, "io so perché ci succede".
E Zayn perde un battito. Lo sa anche lui, ovviamente, ma pensava di non doverlo mai ammettere. Neanche con se stesso. Allora alza le spalle e "Liam e Danielle" sta per dire, ma Niall non lo lascia parlare.
"Liam e Danielle non c'entrano" dice, sottovoce, continuando a guardare la strada: i giardini di Golden Square sono bellissimi di notte. Come il resto di Londra, del resto, grigio scuro e verde acceso: i colori che preferisce. "Il nostro problema sono Louis ed Harry e tu lo sai". Zayn, tra sé e sé, sorride. Vorrebbe avere con sé gli occhiali da sole, perché lo sa che è con lo sguardo che comunica e non a parole ed il suo sguardo sta dicendo: "hai ragione, Nialler, ma ti prego, non continuare, perché fa un male cane". Ma Niall non lo ascolta, perché è più onesto di lui. Perché lui ha sempre pianto, ha sempre stretto, ha sempre ammesso, chiesto, imposto. Zayn è rimasto spesso in silenzio, a pensare ciò che anche Niall pensava, senza mai risolversi a dirglielo. "Loro sono come una coppia Disney" spiega, con un tono di voce basso e regolare, col ciuffo di capelli biondissimi a contatto col vetro scuro dell'auto: "non ci accontentiamo delle relazioni che potremmo avere perché abbiamo sempre loro davanti agli occhi, amico". Prende fiato, quasi, sospirando e poi "perché il loro amore è perfetto e noi possiamo solo accontentarci di appuntamenti imperfetti con ragazze imperfette che ci daranno storie imperfette" aggiunge, con gli occhi socchiusi.
Zayn abbassa la testa, fino a toccare quasi col mento la lampo del suo giubbotto di pelle. Era così difficile? "Loro sono sicuramente" sussurra, proprio come quando ammette qualcosa di doloroso, "un ideale inarrivabile".
Quando arrivano all'angolo di Sherwood Street, dove sta casa di Harry e Louis, Niall sta dicendo "io non dico che voglio una storia d'amore come la loro, perché chiederei troppo, ma". Poi prende fiato, uscendo dalla macchina, mentre Tony accosta accanto al famoso negozio di fiori e "vorrei solo amare qualcuno come Harry ama Louis" ammette, sorridendo.
Zayn saluta l'autista, gli dà direttive per domattina e poi "non come Louis ama Harry?" chiede a Niall, facendogli finalmente scivolare un braccio intorno alle spalle, mentre si avviano verso il portone dello stabile in cui Harry e Louis vivono.
"No" dice Niall, sottovoce, stringendosi nella sua felpa: "quello sarebbe troppo per chiunque".





Quando Louis apre la porta, in accappatoio, Harry sta ancora cantando, in un soffio, "I don't ever see the day that I won't catch you when you fall, 'cause it's us against the world tonight" dal divano. Ha un vasetto di gelato e Louis ha del gelato sulla bocca. C'è odore di bagnoschiuma dappertutto.
Louis ovviamente li abbraccia come se non li vedesse da mesi. "Com'è andata?" chiede, facendo loro strada.
"Già" fa Harry, con la nuca contro la spalliera del divano, "com'è andata, sfigati?".
Zayn guarda Niall, ma Niall non lo sta guardando. Mentre Louis gli porge la chitarra, riesce solo a fare smorfie, a mugolare "amico, lascia stare".
"Abbiamo fretta" taglia corto Zayn, prendendo Niall per una spalla, per proiettarselo addosso; per dire, ma senza parole, "sono qui". Zayn non ama parlare; ma col corpo dice tutto. Ironico che siano stati proprio Harry e Louis ad insegnarglielo.
"Come vi pare" annuisce Louis, con un'alzata di spalle, "tanto lo verrò a sapere comunque, visto che Liam lo twitterà a due milioni di fan tra tre, due, uno...". Poi Louis si dirige verso il divano, ci si lancia sopra di peso. Harry gli sorride nel modo in cui sorride solo a lui, come se fosse la cosa più bella del mondo. Poi gli imbocca del gelato, si china verso la sua bocca per baciarla, perché Louis gli tiene la testa sulle gambe incrociate, restando supino sul divano.
E Zayn lo sa, cosa prova Niall, mentre si accende una sigaretta, soffia la prima boccata di fumo in quell'insopportabile e dolcissimo odore di bagnoschiuma e "buona notte" augura loro, mentre Niall mette la sua chitarra nella propria custodia, un attimo prima di caricarsela in spalla.
Ed Harry e Louis, sul divano, si stanno ancora baciando, quando li salutano a loro volta, distrattamente, troppo impegnati a guardarsi negli occhi e sorridere.
Quando escono da quell'appartamento, sono due le cose che Niall e Zayn hanno in comune: un problema serio con un irrealizzabile ideale d'amore e, soprattutto, Us against the world dei Westlife in mente.
  
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