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Autore: FediPurple    11/03/2012    0 recensioni
Questa è la storia di Lexy,una ragazza che ha un enorme segreto da custodire e che non può rivelare a nessuno.
Una ragazza che si trasferisce in una cittadina,Stratford,con suo fratello Damon dopo la morte dei suoi genitori.
La ragazza decide di frequentare il liceo e fare tutto quello che fanno le persone normali, per non dare nell'occhio.
Ma poi un gruppo di ragazzi la nota, di cui uno in particolare, Justin.
E sarà disposto a tutto per capire chi è lei,o meglio,cos'è lei.
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Arrivammo a scuola alle 7.5O.
-1O minuti all'inizio della tortura!- disse mio fratello.
-Dai! Magari sarà divertente!- ma poi pensandoci mi accorsi dell'enorme
cazzata che avevo appenda detto.

-No!- disse lui deciso.
-Si hai ragione.- dissi io subito dopo, convinta.
Driiiiin.
-Eccoci qui.- dissi io.
-Dobbiamo proprio?- disse Damon annoiato.
-Dai!!- dissi tirandolo per un braccio.
Quando stavo per entrare notai un gruppetto di ragazzi a me familiari.
No ti prego fa che non siano loro! pensai speranzosa.

-Allora... la mia classe è di qua, mentre la tua... è questa qui!- disse mio fratello indicandomi la classe.
-Ok... non sono ancora così sicura di volerlo fare.-
-Dai muoviti altrimenti non trovi più i posti!-
-Si vado.- dissi un po' spaventata.
-Buona fortuna!- disse lui.
-Anche a te.- dissi. Poi entrai in classe.
Mi diressi subito verso l'ultimo banco attaccato alla finestra,
sperando di non avere nessuno accanto a me.

-Posso?- chiese una voce maschile affianco a me.
Alzai gli occhi per vedere chi era e... era Lui! Quel ragazzino che assomigliava a Jake.
Ma che fortuna! Pensai sarcastica.

-Certo.- risposi non molto convinta.
-Scusa. Ma gli altri posti sono tutti occupati.- disse lui.
-Non preoccuparti.- dissi io più convinta.
-Grazie.- Lo guardai. In effetti era molto carino.
Indossava dei Jeans neri che teneva molto bassi, una maglietta a maniche corte nera,
cappello della NY viola, Supra alte con strappi viola e zaino nero come il mio
con scritto Juss in viola. Si sedette.

In quel momento entrò la prof. Ci alzammo e dicemmo 'buon giorno'.
Sentii il ragazzo accanto a me sussurrare un 'brutta vecchiaccia' rivolto alla signora seduta alla cattedra. Ci sedemmo tutti.
Vidi che il bel ragazzo accanto a me apriva un quaderno e iniziava a scrivere. Ma che cavolo faceva?
'Ciao sono Justin.' lessi quella calligrafia ordinata.
'Si. L'avevo intuito dalla scritta sullo zaino. Comunque io sono Lexy.'
'Lexy? o.O'
'Si... Bhè in realtà mi chiamo Alexandra ma odio il mio nome quindi... Si! Lexy!'
'Ok Lexy :)'
'Ok.' 
'Hahaha. Allora sei nuova di qui?'
'Si. Si nota molto?'
'No... Insomma è che non ti ha mai visto nessuno qui.'
'Sono arrivata due giorni fa.'
'Ieri è possibile che ti ho visto al parchetto?'
'Si... anche io ti ho visto.'
'Sul serio?'
'Si... Stavi giocando con quei deficenti dei tuoi amici che ci stanno fissando da mezz'ora... -.-"'
Justin alzò la testa e guardò i suoi due amici girati verso di noi.
-Che volete?- sussurro guardandoli male e alzando leggermente le mani.
-Niente.Niente!- dissero ridacchiando. Sorrisi anche io.
-Somers! Bieber! Grey!- sentimmo la signora con gli occhiali scandire i nostri cognomi.
Allora è così che si chiamava di cognome. Bieber! Carino!

-Che sta succedendo lì?- chiese lei.
-Niente Prof.- rispose il ragazzo con il cognome Somers.
-No infatti Prof. stavo solo chiedendo a Chaz se.... poteva aprire la finestra perchè... perchè ho caldo!- rispose Justin cercando una scusa per non farci finire tutti nei guai.
-E il signor Somers è stato girato per 15 minuti solo per una richiesta così banale? Signor Butler che succede?- Decisi di intervenire altrimenti sarebbero finiti tutti e tre male.
-Scusi prof. ma sono nuova e ho chiesto hai ragazzi che lezione è questa, mi scusi ancora è colpa mia. D'ora in poi ascolteremo la lezione con molta attenzione.- dissi con l mia voce piatta e convincente soggiogando la prof. per non farci rimette a quei tre.
Ah già! Noi vampiri possiamo soggiogare gli umani, sarebbe a dire che guardandoli fissi negli occhi possiamo fargli fare c'ho che vogliamo, posiamo fargli provare c'ho che vogliamo.

-Ok. Ma adesso state attenti.- disse lei.
Justin mi guardò sbalordito, a bocca aperta.
-Cavolo! Sei stata... convincente. Ma come diavolo hai fatto? Quella prof.
è una stronza non si lascia intenerire così facilmente!
- disse ancora sorpreso.

-Sai.... quando voglio so essere molto convincente.- mentii.
Questo lo odiavo da morire. MENTIRE. Dovevamo sempre mentire.

-Si. L'ho notato.- disse poi cominciando ad ascoltare la lezione.
Driiiin. Ed un'ora è passata. Mi preparai mentalmente per un'altra ora di tortura.
  
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