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Autore: Eoviel    11/03/2012    1 recensioni
Incontrare lo sguardo di una persona e sentire, improvvisamente, il bisogno irrefrenabile di andare - non importa la meta, nè il modo nè il motivo, un motivo non c'è, tutto segue freneticamente la logica dell'assurdo e tu devi andare, prendere ed andare, andare e basta
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Andare


Avevo conosciuto Nick in una fresca serata estiva, immersa nella musica e in fiumi di alcool - distinsi il suo volto tra quello di centinaia di persone, di migliaia di persone, dei milioni di persone che nella vita avevano attraversato il mio cammino - lo distinsi tra la folla ed il fumo e l'odore di erba che impregnava l'aria sottilmente gelata - in mezzo al sudore e ai capelli e alla pelle - e davvero non so cosa pensai, non lo ricordo, rimasi ferma come un povero cane infreddolito e perduto che improvvisamente ha ritrovato la via di casa - rimasi ferma e lo guardai e mi voltai e scappai via.
Ripensandoci sembra una cosa così assurda, voglio dire, dimenticarsi per un attimo di tutto, sentire il proprio io, la propria identità abbandonarsi in un flusso dolce e terribile, incontrare lo sguardo di una persona e sentire, improvvisamente, il bisogno irrefrenabile di andare - non importa la meta, nè il modo nè il motivo, un motivo non c'è, tutto segue freneticamente la logica dell'assurdo e tu devi andare, prendere ed andare, andare e basta - ed è un desiderio che non si riesce a spegnere se non andando senza mai fermarsi, ogni fermata è soltanto un dolore in più, un addio in più, un momento pregno dell'ansia di legarsi, della paura di provare ancora qualche stralcio di sentimento - sentimenti? Cosa sono i sentimenti? Io non lo so, conosco solo il suono delle ossa che si spezzano - e dicevo fermarsi equivale a ricordare e a rendere proprio quel vicolo che se ne sta lì davanti alla stazione, o gli occhi enormi di quella bambina magra come un cerbiatto che segue fissandoti il margine della strada - lentamente tutto ciò diventa tuo, e l'appartenenza causa il dolore della perdita - e sì, piangerai cascate di lacrime, osservando ciò che è tuo sparire all'orizzonte, ma tu devi andare - andartene - forse per sempre o forse tornerai dopo dieci anni e nel rivedere tutto quello che hai lasciato il tuo cuore si gonfierà della dolce bellezza che hanno le cose perdute - e reincontrerai forse quello sguardo, e sarà allora che dovrai prendere una decisione - scappare o no, fuggire o restare, rischiare la vita sull'orlo di un dirupo - e dire ti amo, sì perchè io ti amo, ti amo dal primo momento che ti ho visto, inevitabilmente ti amo.

I suoi occhi mi bruciavano più del fuoco.
  
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