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Autore: Norberta_    11/03/2012    2 recensioni
Quattro flashfic per quattro momenti importanti della vita di Arthur e Molly.
Dalla storia: "Lei gli gettò le braccia al collo e Arthur inspirò a pieni polmoni il profumo di fiori."
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Arthur/Molly
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Dedicato a una persona speciale. Buon compleanno!
Ti voglio un mondo di bene!

 
 
 
Profumo di fiori

 

1° Settembre 1961

L’enorme portone di legno scricchiolò sonoramente e Arthur si ritrovò catapultato in un turbinio di colori e suoni assordanti.
Mentre avanzava attraverso la sala, vide uno sgabello e un vecchio cappello da mago malconcio. L’ansia lo assalì all’improvviso: e se non fosse stato all’altezza?
Per un attimo immaginò di voltarsi indietro e scappare. Chiuse gli occhi e desiderò che tutti sparissero.
Quando li riaprì tuttavia vide un’enorme massa di capelli rossi e un paio di occhi nocciola. La bambina gli prese una mano e gli sorrise. Arthur non aveva mai visto niente di più bello in vita sua.

- Prewett, Molly! – chiamò la donna con lo chignon e gli occhiali squadrati.

La bambina gli fece l’occhiolino e si avvicinò sicura al Cappello Parlante.

- Grifondoro!

Un boato riempì la sala e Arthur vide Molly sistemarsi il girasole che aveva tra i capelli e prendere posto su una panca del primo tavolo.
Finalmente Arthur capì quale sarebbe stato il suo destino.
 

30 Maggio 1968

C’era profumo di vita nell’aria. Arthur osservò la sua fidanzata sdraiarsi in mezzo all’erba, sulle rive del Lago. Stavano infrangendo almeno una decina di regole della scuola, ma in fondo quello era il loro ultimo anno.La serata sarebbe stata perfetta.
Il ragazzo si sistemò gli occhiali di corno sul naso e si sedette di fianco a Molly. Lei era bellissima. I suoi capelli erano sfiorati dolcemente da una brezza leggera e gli occhi erano rivolti verso le stelle. Arthur seguì con lo sguardo il profilo del naso cosparso di efelidi, delle labbra piccole e rosee e del collo candido e delicato. Si sentì in paradiso.

- Molly… - incominciò, ma la voce gli si spense in gola. Lei lo guardò sorridendo e Arthur capì che anche lei sentiva ciò che lui stava provando a esprimere a parole.

Il ragazzo strappò un filo d’erba, mentre il chiarore della Luna rivelava la sua determinazione. Si avvicinò alla ragazza e le prese la mano sinistra. Lei lo guardava con gli occhi spalancati, senza dire nulla.

- Questa è una promessa. – disse lui, legandole il filo d’erba attorno all’anulare – Io voglio stare con te.

Lei gli gettò le braccia al collo e Arthur inspirò a pieni polmoni il profumo di fiori.

 
29 Settembre 1970

Molly Weasley riposava sulla sedia a dondolo davanti alla finestra della cucina; le labbra socchiuse e le mani incrociate sul pancione di sette mesi.
Suo marito Arthur la osservava da lontano, tormentandosi le mani. I suoi occhi azzurri rivelavano angoscia e preoccupazione. Sarebbe stato in grado di affrontare quella situazione? Gli tornò alla mente ciò che suo padre ripeteva continuamente a lui e ai suoi fratelli, quando erano bambini: non è difficile diventare padre. Essere padre: questo è difficile. Suo figlio sarebbe stato fiero di lui?
Molly aprì gli occhi e si accorse di suo marito appoggiato allo stipite della porta. Arthur fissava la parete senza realmente vederla; la donna lo osservò per qualche minuto: la luce che attraversava le tende gli illuminava il volto teso e le rughe sulla fronte.

- Arthur… - la donna lo chiamò con un sussurro. Lui si avvicinò e s’inginocchiò accanto a lei, sorridendo. Molly gli prese una mano e la appoggiò sul suo pancione. Arthur la guardò stupito, ma lei gli circondò il viso con le mani e lo baciò dolcemente.

- Anche io ho paura, Arthur.

 
29 Novembre 1970

Nevicava da quella mattina. La città era completamente ricoperta da un manto candido di neve fresca. Ormai era notte fonda e Arthur camminava da ore su e giù per il corridoio illuminato del “Reparto Nascite” del San Mungo.
A un tratto sentì un pianto e una donna anziana, con un buffo neo sul naso, si affacciò alla porta e gli fece cenno di entrare.
Molly era là, appoggiata alla spalliera del letto. Aveva il fiato corto e gocce di sudore le imperlavano la fronte, ma sorrideva serena, senza staccare gli occhi dal fagotto fasciato di lana azzurra che teneva tra le mani.

- Ha i tuoi stessi occhi! – esclamò raggiante al marito.

Arthur si avvicinò titubante, agitò la bacchetta e uno splendido girasole andò a posarsi ai piedi del letto. Guardò William Arthur Weasley che dormiva rannicchiato vicino al petto della madre. Una lacrima scese lungo la sua guancia e ogni preoccupazione scomparve magicamente.
 

 
 
  
  
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