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Autore: MaggieMurdock    11/03/2012    3 recensioni
(Prima del previsto, eccomi di nuovo con la terza shottina Cole/Jared :3)
In casa Leto è tempo di festeggiamenti, e qualcuno riceve un invito inatteso...
Genere: Commedia, Erotico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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E rieccomi! :D 
Non mi aspettavate così presto eh? 
Eppure questa shot premeva incredibilmente per uscire e probabilmente è quella che preferisco delle tre, perchè m'è uscita spontanea, tanto che stanotte in pratica me la sono anche sognata! LOL *Che ci volete fare, sto velocemente degenerando anche su questo pairing, patpattatemi e datemi ragione come ai pazzi xDDD*
Spero tantissimo che vi piaccia, buona lettura e di nuovo grazie di cuore delle numerose visite e delle recensioni adorabili, spargo amore e gratitudine verso tutte voi <3<3<3 


Se me l'avessero detto non ci avrei mai creduto. Eppure era successo, avevo ricevuto quella telefonata. Da un uomo che in teoria mi odiava, che mi aveva giurato che prima o poi mi avrebbe preso a calci nel culo dalla California fino in Irlanda.

E questo perchè era fermamente convinto del fatto che ero solo un bastardo.

Cazzo, il mondo stava cominciando a girare al contrario!

Eppure.. Shannon mi aveva chiamato il giorno prima e, anche se aveva usato il suo solito tono scazzato e dispregiativo, mi aveva invitato espressamente a portare il mio culo al suo compleanno.

Ero rimasto qualche secondo in silenzio con gli occhi sbarrati e per poco il cellulare non mi era caduto di mano.

Lo faccio solo per mio fratello, sappilo. Ha bisogno di vederti, è palese. E poi è senza niente da fare e questo significa che sta rompendo i coglioni al sottoscritto, è ora che te lo sorbisca un po' tu. - L'aveva detto tutto d'un fiato, senza pause. Sembrava quasi che si stesse pentendo ad ogni parola che pronunciava, ma sapeva di non poterne fare a meno.

Avevo accettato senza indugi, non perchè me l'aveva chiesto lui, ma perchè rivedere Jared per me significava più di quanto volessi ammettere a Shannon. O a me stesso.

 

#

 

Guardo nello specchietto retrovisore e vedo un sorriso sulla mia faccia.

Eh già.. il pensiero di trovarmi davanti Jared mi fa sempre questo effetto, che lo voglia o no.

Le urla che ci siamo tirati addosso, le litigate furenti, i mille modi che troviamo sempre per darci fastidio a vicenda mi sembrano lontani e ovattati quando so che sto per rivederlo.

Tutto il brutto che c'è stato tra di noi decade e si affievolisce, perchè in realtà i momenti di pace che vivo con lui hanno più importanza di qualsiasi altra cosa.

Fanno parte di me, non li posso cancellare e la sento sempre quella sensazione inspiegabile e indefinita che mi lega a quell'uomo.

La persona che abbia mai amato di più oltre ai miei figli.

Parcheggio nel vialetto e indugio qualche minuto prima di scendere.

Chissà come la prenderà questa volta.

A passi lenti mi avvicino alla porta di casa Leto, con le mani sudate e un'agitazione che mi logora.

Guardo il campanello come un cretino, incerto sul da farsi.

Ma che diamine, Colin. Deciditi a suonare!

Tiro un lungo sospiro mentre il campanello produce un suono stridulo e annuncia ufficialmente la mia presenza.

Da dentro l'abitazione proviene musica ad alto volume e un gran vociare di persone, per un attimo spero che nessuno si sia accorto che ho suonato, ma non faccio in tempo a terminare il pensiero che la porta si apre e mi trovo davanti Shannon con un gran sorriso sulla faccia.

Che ovviamente sparisce non appena mi vede: Oh, ma guarda chi ci degna della sua presenza! - dice sarcastico.

Alzo gli occhi al cielo e cerco di non provocarlo, tanto per non piantare subito un casino – Ciao Leto! - sorrido ironico – Allora, mi fai entrare o no? -

Certo Farrell, accomodati – mi risponde a tono, fin troppo in vena di sfottere e io mando giù un'altra volta.

Non sono lì per discutere con lui in fondo.

Anzi, per evitare ulteriori fratture, gli ho perfino comprato un regalo, che sto stringendo in mano dio solo sa come perchè a vederlo lì che cerca di farmi alterare m'è già venuta voglia di lanciarglielo in faccia.

Non sono più quel tipo di uomo che viene subito alle mani per niente, ringrazio di aver trovato un po' di stabilità mentale dopo aver abbandonato gli stravizi. Una volta non sarei stato così “accondiscendente”.

Calmati, Colin, calmati.

Respiro a fondo e gli porgo il pacchetto mentre entro in casa – Auguri -

Shannon non se lo aspetta per niente, fa uno sguardo evidentemente sorpreso – Grazie Farrell – dice brevemente prima di condurmi in salotto.

Mi guardo attorno e in mezzo a un sacco di gente che non conosco scorgo una testa di capelli scuri e lisci su un corpo esile e aggraziato, che mi è fin troppo familiare.

E' in piedi a un lato della stanza, di spalle, sta parlando con Tomo di non so cosa.

Ad un tratto mi chiedo che diavolo ci faccio lì e mi viene voglia di andarmene.

Checcazzo!

Istintivamente mi dirigo dalla parte opposta del salotto, sotto lo sguardo beffardo di Leto Senior che poi saluta una ragazza e si mette a parlare con lei con tutta l'intenzione di ignorarmi completamente.

Beh, non che mi aspettassi niente di diverso! Come se potessimo conversare amabilmente per più di cinque minuti.. certo come no.

Scrollo le spalle con rassegnazione e mi avvicino a un tavolo su cui sono sistemate varie bottiglie di alcolici e bevande. Niente alcool per me, non più, prendo una coca cola.

Mandò giù un lungo sorso e mi siedo su una poltrona. Non conosco praticamente nessuno e sto rimandando il momento dei saluti con l'unica persona per la quale mi trovo qui.

Mi sa che qualche problemino ce l'ho ancora eh!

Beh certo, ora sono sobrio e ho perfino smesso di fumare, ma la mia testardaggine e il mio fottutissimo orgoglio sono rimasti. E' una lotta senza esclusione di colpi tra il mio cuore e la mia mente.

Una parte di me vorrebbe correre ad abbracciarlo, l'altra mi dice di lasciarlo ancora un po' nel suo brodo a parlare con Tomo.

Mah, sono proprio strano forte. Di che avrò paura poi, sembra così di buonumore oggi!

Stanno ridendo. Li vedo di sottecchi.

Dio, quanto sei bello quando ridi, Jared.

E non ti sei ancora reso conto che io sono proprio qui, a pochi passi da te.

E' Tomo ad accorgersene.

Gli si avvicina all'orecchio per sussurrarglielo, con una faccia che è tutto un programma.

Mi sa proprio che lo sapeva solo Shannon che sarei venuto.

E poi si volta e li vedo.

Quei due occhi azzurri pieni d'ansia che mi cercano.

Si muove verso di me in un batter d'occhio.

Mi tocca una spalla, per farmi capire di seguirlo, abbandono il bicchiere su un tavolino e ci ritroviamo in cucina.

Chiude la porta per attutire gli altri rumori.

Che ci fai tu qui? - esordisce a dir poco sorpreso.

Sorrido – Veramente, è stato tuo fratello ad invitarmi -

Cosa?!! - spalanca gli occhi e rimane a bocca aperta come se avesse appena sentito la cosa più improbabile del mondo.

Ed in effetti come dargli torto, è un bel po' incredibile come cosa.

Già, pensavo anch'io che fosse più probabile che piovessero rane e cavallette piuttosto che questo.. ma è andata proprio così – gli dico allargando le braccia senza smettere di sorridere.

Sembra un cucciolo con quegli occhioni aperti al massimo..Mamma mia, quanto vorrei saltarti addosso qui ed ora, infischiandomene di tuo fratello e dei suoi ospiti.

Davvero..sei sicuro di non essertelo sognato? - mi osserva ancora come se fossi pazzo.

Mi libero di una risata fragorosa – Ti giuro di no, Jared -

E che ti ha detto?! -

Che avevi bisogno di vedermi e di portare qui le mie chiappe -

Oddio.. mio fratello è già in preda a demenza senile.. dovrei preoccuparmi – dice passandosi una mano tra i capelli, con una espressione sarcastica e preoccupata insieme.

Dai Jared..magari non gli sto poi così sulle palle! – e scoppio a ridere di nuovo.

Ride anche lui, fortissimo.

Ok, questa è una cagata, recepito il messaggio.

In ogni caso, sono contento che l'abbia fatto – Mi dice guardandomi dolcemente.

Sicuro? -

Certo, irlandese.. e tu lo sai – annuisce a bassa voce, abbassando gli occhi sulle piastrelle e arrossendo lievemente.

E' irresistibile. Non basterebbero un milione di parole per spiegare quanto.

Bene.. - gli sorrido di nuovo, più calmo, ma nello stesso tempo euforico.

Mi si avvicina lentamente – Mmmh.. bene.. - mi fa eco e mi circonda il collo con le braccia – Scusami per l'accoglienza, non me l'aspettavo proprio..fatti salutare per bene -

E mi posa un bacio dolce sulle labbra, fissando poi il suo sguardo malizioso sul mio.

Ho già un caldo incredibile, riprendo la sua bocca senza dire nulla e mi libero di tutta la tensione accumulata.

Le nostre lingue si stanno già cercando e io non sento più nient'altro, né le voci nell'altra stanza, né la musica.. neanche la porta che si apre, qualcuno che entra e.. Oh cazzo!

Porca puttana, dovete proprio darci dentro adesso?! - la voce schifata di Shannon ci riporta con i piedi per terra e ci stacchiamo in un nanosecondo – Potreste avere almeno la cortesia di non fare certe cose nella mia cucina?! -

Jared ride.

Meno male che lui si diverte, io credo di essere diventato di tutti i colori dell'arcobaleno.

Scusa fratellone e.. grazie – dice con un faccino innocente e un grande sorriso.

Shannon sospira, si stringe nelle spalle – Non ringraziarmi, mi sto già pentendo! -

Ah maddai.. so che non è così – lo canzona fraterno e addolcito Jared e accompagna la frase con un occhiolino.

Pfff...come vuoi! Credi di poterti contenere ancora un po'? - lo punzecchia ritrovando ironia.

Per te questo ed altro, Shan – e gli allunga una pacca sulla spalla – dai, andiamo di là! Vieni Cole? -

Annuisco e li seguo, senza replicare un bel niente.

Non è il caso di questionare.

Una volta tornati in salotto, mi si avvicina Tomo, che mi porge la mano sorridente – Ehilà Farrell, da quanto tempo! -

Ciao Tomo – ricambio la stretta di mano.

M'è sempre stato simpatico questo ragazzo, si fa i fatti suoi e non ha mai detto una sola parola su di me.

So che non lo farebbe mai, nemmeno dietro le mie spalle, semplicemente è fatto così, sempre allegro, empatico e calmo.

Anzi, molte volte è lui a placare le ire di Shannon, con buona pace dei nervi costantemente tesi di noialtri tre.

Chiacchiero con lui e Jared, mentre Leto Senior intrattiene gli altri ospiti.

Ma guardalo, è gioviale con tutti. Tranne che con il sottoscritto, è chiaro.

Sorrido internamente.

So che la sua antipatia nei miei confronti nasce semplicemente dal fatto che in questi anni ha visto tutte le scenate di Jared, s'è sciroppato tutti i suoi lamenti per le mie stupide alzate di testa, e so anche che suo fratello è la persona più importante per lui.

In fondo, nonostante gli sbagli e i pregiudizi reciproci, vogliamo entrambi la stessa cosa: la felicità di Jared.

Forse siamo più simili di quello che crediamo.

Miracolosamente riusciamo a mantenere un clima vivibile per tutto il resto della festa.

E mi sento bene.

Sì Colin, ne avevi bisogno anche tu, ammettilo. E' inutile che fai il finto tonto, lo sai che quell'azzurro intenso fa parte di te.

Già, quell'azzurro..che ora mi guarda senza farsi accorgere, con una luce ancora più brillante.

Gli rivolgo un sorriso compiaciuto e lui risponde silenziosamente, toccandomi una mano con nonchalance.

Mi sento come in una bolla e riprendo lucidità solo quando Shannon si appresta a scartare i pacchetti.

Sta giusto aprendo il mio, chissà che avrà da dire!

Rimango in apnea qualche secondo, sperando ardentemente che non faccia commenti acidi davanti a tutti.

Jared mi guarda e se la ride sotto i baffi per il mio nervosismo.

Molto da lui, non c'è che dire!

Oh grazie Farrell, davvero azzeccato! - esclama Shannon estraendo dalla scatola due bacchette per batteria nuove di zecca.

Non ci credo, ha perfino un tono gentile..e io che pensavo me le avrebbe ficcate in un occhio!

Jar si avvicina per osservarle – Ma guarda, ci sono incisi i glyphics! -

Già – faccio io leggermente imbarazzato – ho pensato fosse una buona idea... -

Tutti mi guardano, volti che non conosco ma che invece conosceranno sicuramente me e magari si chiederanno anche perchè sia presente.

Ma me ne infischio, sinceramente, l'unica cosa che mi importa è mettere fine a questa cosa senza danni e che Shannon per una volta si plachi all'idea che passerò la notte nel letto di suo fratello.

Perchè lo sa bene anche lui, è così che andrà a finire una volta che se ne saranno andati tutti.

Ottima, ti ringrazio! - e sorride. Leto Senior sta sorridendo a me, quasi non ci credo!

Rimango interdetto quasi come se fossi di fronte a un drago viola – Ah, prego.. - riesco solo a mormorare.

Cavoli, che interpretazione, a lui sì che dovrebbero dare il premio Oscar!

Ok, vediamo che altro c'è – e prende un altro pacchetto, mentre tiro un sacrosanto sospiro di sollievo.

Momento imbarazzante finito, vittoria per Cole!

Apri il mio, apri il mio!! - fa Jared con un tono da bambino delle medie e io non posso fare altro che sorridere della sua emozione da ragazzino.

Quant'è adorabile certe volte.. la mia bambolina.

Shannon scarta con cura il regalo grande ed ingombrante, dalla forma sembra un quadro, ed infatti non ci sono andato molto lontano.. emerge una cornice nera di radica che racchiude una foto di lui e di suo fratello.

Sullo sfondo c'è il Grand Canyon.

Ricordo quella foto, è uno scatto di Jared.

Shannon ha gli occhi lucidi.

Anche Leto Senior ha un cuore,dopotutto!

Dio Jar.. grazie! - e se lo tira contro per abbracciarlo.

Di niente, fratellone – sorride lui, soddisfatto dell'effetto ottenuto e ricambiando la stretta.

Il resto del party passa tra risate, musica, gente alticcia della quale io non faccio parte, finchè comincia a svuotarsi casa e rimaniamo in quattro a riordinare.

Una volta riassettato, anche Tomo si congeda e Shannon esausto si appresta ad andarsene a letto.

Sia chiaro, se sento un solo rumore stanotte, qualcuno la pagherà – ci dice cercando di essere minaccioso.

Ma per una volta non è poi così credibile.

Tranquillo, non turberemo la tua psiche! – fa Jared ridacchiando, mentre io non mi azzardo a rispondere.

Sarà meglio per voi! - sbuffa l'altro, chiudendosi la porta alle spalle.

Mi libero di una risatina sommessa e Jared mi guarda altrettanto divertito.

Dai vieni – mi prende per mano – finalmente soli – mi guarda malizioso e lo seguo nella sua stanza.

Mi butta le braccia al collo appena dentro e riprendiamo il bacio interrotto qualche ora prima, senza terzi incomodi questa volta.

Qualcuno è stato molto bravo oggi – sussurra dolcemente staccandosi dalla mia bocca.

Gli sorrido, euforico.

Me lo stringo addosso, sentendomi veramente bene.

Come potrebbe essere altrimenti?

Quella che credevo sarebbe stata una giornata disastrosa s'è rivelata una delle mie migliori mai trascorse in casa Leto.

E questo qualcuno, si merita decisamente un premio – aggiunge con un tono che lascia poco spazio all'immaginazione.

Lo sento armeggiare con la cintura dei miei pantaloni, finchè la stoffa non si affloscia sulle mie ginocchia.

Con un sorrisino abbassa anche i miei boxer, con gesti abili.

Non ho la forza di dire nulla, ma non aspetto altro, questo è certo.

Mentre mi perdo nel suo sguardo su di giri, sento la sua mano accogliere il mio sesso, cominciando a stimolarlo.

Quando la mia erezione comincia ad essere decisamente pronunciata e io sto già cercando di trattenere tra i denti i miei gemiti, si abbassa e schiude le labbra.

Con un paio di lappate lente Jared inizia a prendersi cura della mia eccitazione, chiudo gli occhi e sento quasi cedere le mie ginocchia, tanto che sono costretto ad appoggiarmi alla cassettiera lì a fianco.

Mi asseconda e riprende a leccare, con maggiore insistenza, per tutta la lunghezza, finchè non lo sento accogliermi completamente.

Non ho più alcun pensiero logico, stringo le mani sul legno del mobile, in preda ad un calore elettrizzante.

Dio, bambolina, mi stai facendo impazzire.. - è l'unica cosa che mi esce, in un lamento basso e roco.

E Jared non si ferma, sempre più deciso, accarezza il mio sesso in maniera sublime.

Succhia leggermente, insistendo sulla punta, ormai turgida e gonfia.

L' orgasmo mi coglie prepotente, dopo pochi minuti.

Libero un verso soffocato, serrando la mandibola per non farlo uscire troppo, anche se vorrei urlare.

La sua lingua assapora il mio seme fino all'ultima goccia, poi si stacca tornando in piedi, con un sorriso irresistibile dipinto sul volto.

Mi sono trattenuto fin troppo fino ad ora, mi prendo le sue labbra ancora umide, in un bacio che racchiude tutto il mio piacere.

Ci stacchiamo con il fiato corto, sorridendoci a vicenda.

Mi tiro su i boxer e mi libero dei pantaloni, per poi farlo stendere sotto le coperte, dove ci accoccoliamo in un abbraccio.

Jared poggia la testa sul mio petto, accarezzo i suoi capelli, lasciando che i nostri respiri tornino regolari.

Grazie – lo sento sussurrare all'improvviso.

E di che? -

Di essere venuto e di aver sopportato mio fratello tutto il giorno, tanto per cominciare – dice alzando gli occhi sul mio viso – Di avergli portato perfino un regalo.. -

Non ringraziarmi, non c'è bisogno. E poi l'hai già fatto, nel modo che preferisco – dico lasciando l'ennesimo bacio sulle sue labbra morbide.

Ridacchia – Sempre il solito! – mi prende in giro, arricciando il suo nasino perfetto in una smorfia fintamente canzonatoria.

Senti chi parla, bambolina perversa! -

Cominciamo una lotta di solletico senza esclusione di colpi, ridendo come bambini, dimenticandoci di fare piano, finchè non sentiamo un urlo provenire da due stanze più in là – Allora la finiamo????!!! Qui c'è gente che vuole dormire!!! - seguito da due sonori pugni sul muro.

Soffochiamo l'ennesima risata sotto le coperte, guardandoci come due cretini colti in flagrante con le mani nella scatola dei biscotti, e ci zittiamo all'istante.

Nonostante tutto, per una volta, devo proprio ringraziarlo quella testa dura di Leto Senior.
Cento, anzi mille di questi giorni, Shannon!

 

  
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