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Autore: immagination_1D    11/03/2012    0 recensioni
Ci sono cose che non si possono spiegare perchè non troveremo mai le parole adatte. Gioia, stupore, dolore, amore. Resta solo immaginarle. altre invece ti fanno vivere, bruciano dentro. Ricordate, ci sono fuochi che non possiamo spegnere.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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08.00
-caaazzoo, è tardissimo!-
pensai mentre suonava la sveglia con le canzoni dei Nirvana. Energia pura.
mi alzai di scatto, presi la valigia e la chitarra e via, a correre verso la metro per arrivare davanti la scuola, per il campo estivo, per la mia occasione.
non amavo quella scuola come non amavo la mia vita, ma amavo la musica e l’effetto che mi faceva quando qualsiasi cosa succedeva lei mi attraversava anima e corpo, lei cresceva dentro me e d’un tratto il resto del mondo non esisteva.
Riuscii a prendere il pullman , mi sedetti e vidi passare dal finestrino migliaia di persone sconosciute. Volevo solo arrivare a destinazione. Guardai il mio tatuaggio, ‘some things cannot be explained ‘, e capii che scrivermi quella frase sul braccio forse era stata una delle migliori cose che avessi potuto fare in tutta la mia vita.
6 ore dopo
-arrivatiiii, siamo arrivati! Forza, è ora di scendere!- disse la voce stridula di una donna che per tutto il viaggio non fece altro che dire sciocchezze riguardanti la mia età. ‘’mia cara Priscilla non sentirti grande, hai solo quindici anni e ti comporti come se ne avessi venti. Scendi dal piedistallo tesoro, ancora sei giovane’’ .
la sua aria di superiorità mi faceva venire la nausea ma per fortuna ero arrivata.
Scesi dal pullman con la convinzione che Cynthia Summer Camp sarebbe stata la mia salvezza, la mia rivincita.
avevo davanti a me un centinaio di ragazzi. Non ero mai stata una ragazza socievole, non mi interessava apparire bella o forte ai loro occhi.
Ci mandarono tutti in un atrio grandissimo, portati da una stradina fatta di candele. Arrivammo li e la voce calda di Jason Bree ci accolse come se fossimo tutti una grande famiglia. Quell’uomo aveva il potere di tranquillizzarmi con un semplice ‘Ciao Pris’.
Ci diedero i numeri delle stanze e le chiavi. Era una struttura enorme e trovare la porta giusta fu una vera impresa.
-allora, vediamo un po’. Ala destra, piano 5B , stanza 25 (corridoio 7). Dai Pri , ce la puoi fare- mi dissi, come d’incoraggiamento.
Seguii una freccia che indicava la parte destra. Entrai in una porta scorrevole sulla quale c’era un disegno gigantesco di tutti i fondatori di CSC.
Riuscii ad arrivare al 5 piano solo grazie all’ascensore verde. Girai tutto il piano e arrivai davanti una stanza con la scritta 25.5M.
-25.5M? ma che cavolo!?-
-hai bisogno d’aiuto?- disse una ragazza con i capelli ricci gonfi. Era sicuramente una ballerina. Aveva gli occhi scuri e un vestito stile cat woman. Era un bomba supersexy , con un paio di pantaloncini e una maglia stretta tutti interamente ricoperti di pelle nera e strass. . per non parlare poi delle sue scarpe vertiginose. Era bellissima.
-si, starei cercando la stanza 25.. sono al piano 5B , corridoio sette.. se le indicazioni non sono sbagliate, dovrebbe essere questa. Ho girato tutto il piano e l’unica stanza 25 che vedo è questa qui. Solo che non capisco come mai la mia chiave non apre- dissi tentando di infilarla nella porta.
-oh, non è questa. È il corridoio sbagliato. Questa è la stanza 25, per cinque persone e quella M vuol dire che sono maschi.-
-diamine, e adesso qual è la mia?-
-vieni su , ti accompagno- andammo verso destra e camminammo per qui corridoi immensi.
Le pareti erano nere e bianche, con spruzzi di tutti i colori. C’erano foto di tutti i cantanti più famosi passati di li. Era come il paradiso, il mio paradiso. Pensai di essere al settimo cielo e invece ero solo al 5 piano!
-ecco, è questa. Spero che ti ricordi il giro che abbiamo fatto per arrivare qui- rise. –buona fortuna, ne avrai bisogno-
-grazie.- le risposi.
Entrai in camera e vidi davanti a me quattro ragazze che non esitarono nemmeno un minuto dal venirsi a presentare.
-ciao, io sono Emma! Molto piacere-
-Ciaaaoo! Io sono Rachele!-
-piacere, Camilla!-
-ben arrivata! Io sono Michelle!-
fui travolta dall’entusiasmo di queste ragazze.
Emma era uno splendore. Una ragazza italiana con i capelli castani e gli occhi quasi neri.
Rachele era di Seattle. Era un’esplosione di allegria. Lei aveva i capelli marrone chiaro con delle ciocche rosso fuoco nella parte di sotto.
Camilla era francese. La ragazza più pacata fra tutte, più curata, più riflessiva. Capelli rossi.
 infine c’era Michelle, la più grande. Lei era irlandese , piena di lentiggini e con i capelli stile afro.
mi sentivo un po’ fuori luogo davanti a loro. Insomma, erano ragazze veramente curate, belle, felici. io invece ero con una chitarra in mano , bracciali con le borchie. Ero una biondina con gli occhi verdi piena di matita nera. Insomma, non ero propriocome loro.
  
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